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6 dicembre 2023 3 06 /12 /dicembre /2023 09:14
Pensoso con effetti speciali (autoscatto di Maurizio Crispi)

Vado a fare una lunga passeggiata
con il mio cane fedele

 

Sono bene attrezzato con il mio zaino
e sospingo davanti a me 
un carrello della spesa
che contiene oggetti vari
disparati e raccogliticci
(come le masserizie di un homeless)

 

Arrivo nei pressi 
di una grande villa antica
che ora è stata trasformata in ospedale
e li mi fermo

 

C’è un alto muro di conci tufacei
in parte coperto da un magnifico rampicante
e una panca di pietre semicircolare
ai suoi piedi
che delimita uno slargo  
ombreggiato da un enorme carrubo
(un luogo che sembra fatto apposta 
per il riposo del viandante)
E infatti mi fermo nel suo cono d'ombra
per ristorarmi

 

Frugo e rovisto nel mio zaino
cercando qualcosa da mangiare,
un veloce spuntino,
niente di più 

 

Tiro fuori tutto ciò che vi è contenuto, 
ma niente,
la mia merenda é scomparsa

 

Vabbéeee, ne farò a meno
Lascio zaino e carrello della spesa
e mi avvio per un ulteriore tratto di passeggiata
con il cane temuto al guinzaglio, ovviamente
anche se a vista
non c’è nessuno
che possa esserne infastidito
(ma non si sa mai)

 

Quando mi sono già allontanato un po’ 
mi accorgo che degli operai 
con un escavatore 
si stanno avvicinando ai miei beni
e torno precipitosamente indietro 
per recuperarli

 

Proseguo il mio viaggio

 

Adesso sono all’interno
della grande struttura ospedaliera
Percorro lunghi ed interminabili corridoi,
alcuni affollate di persone
che sembrano comparse di un set cinematografico,
altri totalmente deserti

 

Non riesco a trovare vie d’uscita
Vorrei orientarmi per riprendere la via di casa

 

Arrivo in un grande salone
dove è in corso in laboratorio
di cucina creativa per i pazienti
C’è la mia amica Anita 
che sta insegnando ad un gruppo di discepoli 
a decorare la torta

 

Una torta già confezionata
è poggiata su di un grande pannello azzurro
Ricoperto di linee dorate
che intrecciandosi formano ghirigori e arabeschi
Il manufatto dolciario
già rivestito di glassa bianca
è posato al centro 
di questo intrico
e si tratta ora di decorarlo,
seguendo come traccia le linee 
sul pannello che s’intersecano e divergono

 

Mi accorgo che, sulla stessa superficie
sono posati mucchi di aghi e spilli,
come se fosse usata anche 
come piano d’appoggio
per lezioni di cucito

 

Dico alla mia amica con veemenza:
Non è possibile!
Già mi sto sentendo male!
Immagino di dover mangiare una torta
infarcita di aghi e spilli!
Perché non levi da lì quella roba?
È pericolosissimo!

Certo è che questa torta
non la assaggerò proprio!

 

La mia amica mi dice qualcosa
ma, in sostanza, non fa nulla per eliminare il pericolo

 

Poi ci ritroviamo a parlare di varie ricette di cucina
e ci mettiamo a confronto,
bonariamente, 
così per gioco

 

(Dissolvenza)

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4 dicembre 2023 1 04 /12 /dicembre /2023 17:46

Un mio piccolo scritto dimenticato del 2 dicembre 2009. E appartiene alla categoria delle 'foto raccontate' o delle "foto parlanti'.
La foto da cui scaturisce la piccola storia è un bell'esempio di quelle foto che suscitano delle storie; ma si potrebbe anche dire che ci sono delle storie nella mia testa che prendono corpo in una foto e che la foto che allora scatto la scatto proprio perché c'è quella storia che preme per essere espressa e raccontata.
In questa faccenda è difficile comunque trovare il bandolo della matassa, come è impossibile, del resto, rispondere alla fatidica domanda: 'Viene prima l'uovo o la gallina?'

Maurizio Crispi

Halloween, quel che resta (foto di Maurizio Crispi)

Sono un ricordo di Halloween

Nessuno mi vuole più 

Mi hanno lasciato solo, al freddo, esposto alla pioggia

Prima, la mia vita era stata una bella festa, vedevo tanti bimbi ciarlieri attorno a me

Non immaginavo che, senza alcun preavviso sarei stato considerato una vita di scarto e gettato via con tanta indifferenza
I miei occhi vuoti non vedono più niente nuovo
Ma ho scoperto il modo di trarre consolazione da questa nuova esistenza che mi rimane - anche se non so per quanto tempo ancora
Guardo il cielo, così alto ed immenso sopra sopra di me, e le nuvole che, a volte, viaggiano come fiocchi cotonosi simili a pecorelle e che, altre volte, si addensano minacciose, incutendomi timore
Guardo il sole nel suo ciclo giornaliero e qualche volta la sua radiosità mi fa male, perchè sono una creatura della penombra
Guardo la luna benevola e le stelle di cui è tempestata la volta celeste, di notte
E tutto questo mi tiene compagnia
Ora sei arrivato tu con quella macchinetta fotografica e mi hai salvato: anche se il mio corpo di carta si dissolverà presto, la mia immagine sopravvivrà per molto tempo ancora
Grazie, amico sconosciuto, per avermi preso con te!

 

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3 dicembre 2023 7 03 /12 /dicembre /2023 17:36
Crispi bifronte (foto di Francesco Crispi)

Dicembre, dicembre!

 

Mese critico,
mese in cui si prepara il passaggio
da un anno all’altro

 

Il mese di Giano Bifronte

 

Il mese del transito e del passaggio 

 

Non penso tanto alle feste
che si succedono e ci travolgono, no!
Non penso tanto agli slogan
triti e ritriti,
alle parole vuote,
alle frasi fatte ripetute per abitudine, no!
Nemmeno penso alla commercializzazione spinta
o al potlach dei doni e dello sperpero

 

Penso solo alla corsa dei giorni
che si fa sempre più veloce e frenetica
mentre siamo sospinti in avanti
come a dover cercare di continuo
un nuovo centro di gravità,
catturati da un gorgo o da un vortice
che ci fa girare come trottole
sempre più veloci 
sempre più veloci
verso la fine dei giorni
e verso la rinascita

 

Pensiamo sempre ad una possibile rinascita 

 

Pensiamo (ci auuguriamo) sempre che dopo le rapide
potremmo di nuovo navigare
in acque più chete e tranquille
ma soltanto sino alle turbolenze successive

 

E così andiamo avanti 
sentendoci come pagliuzze
che ruotano e vorticano
in un mondo velocizzato, ultrasonico

 

Dicembre questo è diventato

 

Vogliamo soltanto la pace
e il riposo

 

Siamo forsennati, invece,
e vorremmo poter tornare
al tempo lento delle origini
e poterci concentrare
in modo intimo e meditativo
sul ricorrere ciclico
della morte e della rinascita

 

(la foto di "Crispi bifronte" è di Francesco Crispi)

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1 dicembre 2023 5 01 /12 /dicembre /2023 17:57
Fiore d'ombrello caduto dopo il temporale (foto di Maurizio Crispi)

Fiore d'ombrello caduto dopo il temporale (foto di Maurizio Crispi)

Passata è la tempesta

Sento augelli far festa

Anche se altri giacciono a terra
stecchiti

Tuttavia, sarà per poco

Gli esperti del meteo
annunciano malo tempo
e tempi grami
nei prossimi giorni

Ma ce la faremo

Prima o poi
torneremo a camminare nel sole

Maurizio Crispi (30 novembre 2021)

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29 novembre 2023 3 29 /11 /novembre /2023 06:46
Foglie d'autunno (foto di Maurizio Crispi)

Siamo sempre qua

 

Due cani per strada

Ma siamo anche due briganti per strada
- due vilain, due gaglioffi - 
e ci manca solo il somaro

 

Pronti ad andare
in viaggio in autostop galattico
attraverso l’universo intero
sino ai contrafforti di Orione 
e oltre
Come bagaglio
uno zaino pieno di libri
e la macchina fotografica

 

Sono pronto ad andare

 

Sono pronto ad essere dimenticato

 

Non si è mai del tutto pronti
per questo,
ma proprio per questo
- dice il Filosofo -
nell’imperfezione
e nell’indefinitezza del nostro vivere
si è sempre pronti
ad entrare nel Grande Nulla
ma forse al di là della cortina oscura
- e alcuni la chiamano il Mistero -

ci attende insondabile
la Grande Bellezza

 

Nessuno è mai tornato indietro
a riferire se sia l’una o l’altra cosa

ciò che attende il Viaggiatore

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27 novembre 2023 1 27 /11 /novembre /2023 07:01

Questo scrissi il 27 novembre del 2012

Maurizio Crispi

Alla guida

Sognavo di essere in viaggio, con la mia auto

Quando risalivo in auto per ripartire (o per andare a sbrigare una commissione) dopo un lungo parcheggio per una sosta in una specie di campeggio (o ostello molto alla buona), mi accorgevo che la leva del freno a mano non era più al suo posto, ma era conficcata nello sportello di destra, eppure ancora funzionante.

Davvero surreale!

Quel che è più grave, anche il volante era rotto e ne rimaneva appena una piccola mezzaluna, come se tutto il resto si fosse sbriciolato per usura oppure per una troppo lunga esposizione al sole

Ciò che rimaneva ha l'aspetto di una piccola (ed improbabile) cloche per il pilotaggio di un aereo

Mi sono chiesto come avrei potuto continuare il mio viaggio, con un volante così malridotto

Penso: "E se finisse di sbriciolarsi del tutto? Come farò a governare la rotta della mia auto? Con la forza del pensiero?". 

Rifletto sul fatto che dovrei trovare una concessione della Toyota o un'officina autorizzata per portarci l'auto in manutenzione ed avere così un volante nuovo ed affidabile.

L'altro mio pensiero è di non fare niente di tutto questo e continuare il mio viaggio come se niente fosse, sfidando la sorte.

Stiamo a vedere, pensiero attendista

(Tiziana Torcoletti così chiosò) 

"L’automobile nei sogni si può considerare espressione della personalità del sognatore fuori dalla sua cerchia intima, espressione di sé nel mondo, nella società, nel lavoro, nelle relazioni interpersonali. Il suo modo di essere in mezzo agli altri viene rappresentato sia dall’aspetto che l’auto ha, che dalle condizioni di guida, che dalle situazioni che di volta in volta si presentano.
Così un’auto che si ferma in panne suggerisce il bisogno di fermarsi a riflettere su quanto si sta facendo o su una stanchezza fisica trascurata. Un incidente più o meno grave, fa pensare che qualcosa stia “bloccando” iniziative o progetti del sognatore. Un‘auto che va velocissima e non si riesce a fermare, o nella quale i freni non funzionano, deve indurre il sognatore a domandarsi in che aspetto della vita stia “correndo” troppo (con i pensieri, i sentimenti, le azioni, i progetti, ecc.) o non abbia più il controllo della situazione.
Un’auto guidata da altri, richiamerà l’incapacità di gestire una situazione o il bisogno di sicurezza e di appoggio altrui, o anche la necessità di integrare le qualità che si attribuiscono al guidatore del sogno. L’auto può rappresentare anche aspetti sessuali che vengono espressi simbolicamente. Da questo punto di vista non riuscire a frenare, avanzare o andare troppo veloce, sono situazioni da correlarsi a ciò che in questo campo sta vivendo il sognatore, alle sue difficoltà o inibizioni.
E’ da tenere presente anche il collegamento importante tra l’auto, nella sua immagine completa (carrozzeria, accessori, motore), e corpo umano, dove la carrozzeria rappresenterà l’immagine esteriore, gli accessori tutto ciò che viene usato per coprirsi o esaltare la propria figura, ed il motore gli organi interni.
Le possibilità sono pressoché infinite e vanno valutate singolarmente e relazionate ad ogni contesto onirico. Genericamente si può affermare che c’è una stretta correlazione tra l’automobile e l’energia vitale del sognatore espressa nel mondo.
Può accadere che le diverse letture” del simbolo auto possano coesistere, presentando più livelli interpretativi nella stessa immagine che potrà racchiudere aspetti legati al sociale, alla salute psicofisica o alla vita sessuale.
Importante, in ogni caso, sarà tener conto nei sogni anche di una interpretazione oggettiva e non solo soggettiva del simbolo…così se sogniamo di non riuscire più a fermare la nostra automobile, perché i freni sono rotti, potremo domandarci in quale aspetto della nostra vita stiamo agendo senza riuscire a fermarci, o senza freni inibitori, o senza riuscire ad ottenere ciò che vogliamo ecc… ma sarà utile anche fare un reale controllo ai freni."

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26 novembre 2023 7 26 /11 /novembre /2023 06:54
Interno dissonante

Interno dissonante

Andare

Andare

 

Ruotare come un forsennato
legato su d’una sedia roteante
(o messo alla ruota)
oppure come un derviscio danzante
alla ricerca della sua visione estatica

 

Ci sono cose che vorrei scrivere
e che mai scrivo 
perché il tempo mi manca
e il vivere è una corsa continua
E poi le dimentico,
frammenti forse preziosi
che s’inabissano per sempre
o che vengono dispersi
come minute particole di sabbia
sospinte via dal vento

 

Notti e notti di sogni muti
che più non s’appalesano
(per il momento)
Mi mancano 
le mie piccole avventure oniriche 
Allora, leggo, leggo, leggo
e rileggo
Le parole e le frasi
danzano vorticose 
dentro i miei occhi 
e sulle retine
Si depongono al loro fondo
come sedimenti giurassici
per poi schizzare verso il lobo occipitale
come treni in corsa
e subito ripartire in mille altre direzioni
attraverso sinapsi e interconnessioni
che sono del cervello
ma anche dell’universo intero

 

E sono qui a vivere
le infinite vite di molti altri,
interrogando me stesso
dove sia nascosta la mia, di vita,
se ve ne sia una

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25 novembre 2023 6 25 /11 /novembre /2023 12:13

Un mio vecchio scritto che rilancio qui

Maurizio Crispi (25 novemmbre 2010)

Alla finestra d'un piano rialzato, 
ogni giorno da dieci anni, 
un uomo in piedi guarda fisso verso fuori
 

I riflessi cangianti sul vetro lo fanno apparire 
fantasma, ectoplasma, apparizione evanescente, 
miraggio, illusione ottica che tuttavia non si dissolve
 

L'uomo è vecchio, il volto sfatto, la barba ispida

 

Forse indossa una vestaglia lisa o un pigiama,
difficile dirlo per via dei riflessi di luce
 

Guarda verso fuori
con occhio vitreo, liquido. 
Se ne sta immobile, non un muscolo si muove, 
nel volto e nel corpo
 

È una fissità catatonica, la sua, 
quasi fosse stato tramutato in statua di sale 
dallo sguardo di Lot
 

Imbarazzato dallo quello sguardo, insistente, 
pesante da sopportare, 
il passante si gira da un'altra parte, 
facendo finta di niente, 
ma quando i suoi occhi tornano in quella direzione 
il vecchio è sempre là, sospeso nella sua posa,
inquietante nella sua fissità
 

Ci si chiede se egli guardi davvero, 
oppure se non insegua nella sua mente
immagini vaghe, frammenti di ricordi, 
emozioni sbiadite, gioie e dolori, 
che s'è lasciato alle spalle e stenta a ritrovare, 
ricostruendo spezzoni ricombinanti e mutevoli 
di un film della sua vita
Forse è così, ora che per lui il tempo è andato avanti, 
mentre lui è stato risucchiato indietro
 

Al calar del buio, 
quando i lampioni si sono accesi con un clack!,
da altri abitatori dell’appartamento
- familiari o badanti, non so - 
la serranda di quella finestra viene abbassata, 
ma è naturale pensare sempre al vecchio che guarda, 
a immaginarlo ancora là sempre immobile 
dietro il vetro oscurato, 
anche se il suo sguardo non può penetrare 
attraverso lo schermo opaco della tapparella
 

Forse, più tardi, qualcuno dei familiari verrà a prenderlo, 
ormai irrigidito come una tavola di legno 
per adagiarlo sul letto, così com'è…
 

E poi, il giorno dopo, 
altri lo metteranno di nuovo dietro il vetro 
a guardare il mondo 
o a usarlo come specchio in cui riflettere sé stesso 


 
(Palermo, 24 novembre 2010
 

 

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24 novembre 2023 5 24 /11 /novembre /2023 07:35
La mia canoa nuova di zecca, mai usata se non in un paio di circostanze e poi abbandonata

La mia canoa nuova di zecca, mai usata se non in un paio di circostanze e poi abbandonata

Sognavo che, lungo una strada interminabile,
trasportavo la mia canoa,
tutta avvolta in bende bianco candide
come se fosse una mummia egizia

La canoa era poggiata su d'un esile carrellino a due ruote

Quando la strada curvava
avevo delle forti difficoltà perché,
per evitare che la fiancata della canoa strusciasse
o si danneggiasse sugli ostacoli
posti sul lato interno della curva,
dovevo allargarmi di parecchio
e la strada su cui mi muovevo era trafficatissima,
percorsa da enormi autotreni in corsa che,
giganteschi com'erano
e con il rombo dei loro motori, mi mettevano paura

In più, c'era il mio cane che balzava gioioso
a destra e a sinistra,
ignaro del pericolo,
impacciandomi ulteriormente con i suoi impeti

Non so dove stessi andando

Camminavo sempre,
come se avessi intrapreso assieme alla canoa-mummia
un interminabile viaggio

So solo che dovevo andare

Maurizio Crispi (24 novembre 2011)

Questo sogno è il ricordo d'una bellissima canoa nuova che, in pratica, preso dalle mie paturnie e con una forte impronta riduttivistica impressa alla mia vita dopo la morte della mamma non ho mai adoperato (se non in un paio di circostanze) e che, di fatto, ho poi abbandonato miserevolmente.

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23 novembre 2023 4 23 /11 /novembre /2023 07:15
Nuvole )foto di Maurizio Crispi)

Oggi le nuvole in cielo,
di fogge e sfumature diverse,
sparse qua e là come bisonti al pascolo,
oppure adunate in grandi placche
o in cumuli torreggianti,
formavano un affresco aereo di ciclopiche proporzioni

 

Costruivano le quinte di un’immensa scenografia
aggiungendo bellezza alla consueta, selvaggia, bellezza dei Monti
il cui profilo ormai conosco fin troppo bene,
arricchendoli in profondità
e creando giochi di ombre e luci e di effetti chiaroscurali

 

Con queste centurie di nubi
che erano anche come possenti astronavi aliene
il paesaggio che osservavo
e che mi sfilava accanto attraverso i finestrini dell'auto
è diventato per me una cosa viva e vibrante

 

Non ho potuto scattare alcuna foto
poiché guidavo, proteso verso casa

 

Ho fatto delle foto mentali,
per quel che ho potuto
Click, click e poi ancora click

 

Forse mi è sembrato persino di vedere
il profilo di un’isola lontana
Ed ho visto anche
(questo per certo) 
la sagoma scura di un aereo
che si levava in volo,
quasi fermo,
nello sforzo immane di vincere le catene della gravità,
come volesse arrampicarsi
sino alle nubi in alto
e poi sparire alla vista

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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