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Ho camminato oggi pomeriggio da via Imera (dove ho parcheggiato l’auto) sino a piazzetta Sett’Angeli alle spalle della cattedrale di Palermo per prendere mio figlio in uscita da scuola alle 17.00
Tutto nuovo per me poiché siamo all'apertura del nuovo anno scolastico e Gabriel sta appena cominciando a frequentare questa scuola, il Convitto Nazionale "Giovanni Falcone" la cui fabbrica è antica e gravida di storia.
É stata l’occasione per fare una passeggiata nel cuore del centro storico di Palermo in un orario insolito, accompagnato dal mio cane Black: una passeggiata che non facevo da tempo; e, sicuramente, si è anche trattato di un'occasione per guardarmi attorno, per osservare e per riflettere
Il centro storico di Palermo per come lo ricordo dei tempi in cui - negli anni Sessanta - ci passavo di frequente per andare alle lezioni al Policlinico é, oggi, completamente stravolto: da un lato, per l'enorme numero di bar, locali per la ristorazione, gelaterie, negozi di souvenir che, come fossero fatti con lo stampo, mettono in vendita tutti le stesse mercanzie, ma anche di empori e bazar gestiti da extracomunitari; insomma di tutto e di più, attività proliferate come funghi, ma certamente non pensate per chi (sicuramente pochi, ma nemmeno poi tanto) nel centro storico ci vive
Dall’altro lato, vi è un fervore di gente, ma soprattutto torme di turisti in comitive e in greggi oppure in coppia, o ancora in piccoli gruppetti autonomi o in solitaria
È tutto ruota attorno ai turisti, comprese le carrozzelle a traino animale e il forte odore di letame e di urina, aleggia greve attorno a loro
Indubbiamente, se uno guarda verso l'alto, a seguire la verticalità imponente di alcune strutture monumentali oppure se con gli occhi accarezza i centenari - se non millenari - monumenti, potrebbe essere indotto a pensare che la città sia bellissima, uno scrigno di tesori, un'autentica meraviglia, traboccante di storia, di premesse estetiche e di tanto altro.
In effetti, nei secoli passati, Palermo era considerata una città magnifica e cosi fu vista dai diversi dominatori che si sono succeduti:, ciascuno arricchendola di qualcosa ad imperitura memoria le pietre della città e i suoi monumenti recano tracce dei loro passaggi e si può avere la sensazione di essere schiacciati dal peso della storia mentre si volge il viso verso l’alto a guardare la maestosità delle fabbriche
Ma se lo sguardo si volge al basso, anche l’animo meno sensibile potrebbe trovarsi a sperimentare un moto di repulsa, per i numerosi inestetismi dei quali si senta assediato
Subito alle spalle dei monumenti più celebrati, si nascondono strade dove sono rimasti aperti dei cantieri infiniti e, apparentemente, dimenticati, come ad esempio proprio lungo via Imera
Qui, in certi tratti, mancano del tutto i marciapiedi e si cammina a rischio di essere arrotati dagli automobilisti impazienti, mentre l’olfatto é offeso dai miasmi fetidi provenienti da accumuli di rifiuti putrescenti abbandonati e dai cassonetti stracolmi
Indubbiamente, in questo, la Sicilia rivela la sua forte vocazione di terra di contrasti netti e irrevocabili, la parte nobile e la parte plebea, l’ascesa al cielo delle torri e delle cupole e il sapore tutto terreno della decomposizione, la più sublime bellezza e la più radicale e bieca ignoranza
Infatti, a fare da cornice a questo quadro, vi è la mancanza di cultura e di educazione di molti
Mescolati con le torme di turisti vocianti e spesso obesi, si osservano i “maranza”, i tascioni, i ciané, gli ineducati che si sentono elevati per il solo fatto di possedere un iPhone di penultima generazione, un monopattino elettrico o un motociclo elettrico
Dai a costoro i moderni aggeggi tecnologici e loro risponderanno perfettamente e da perfetti consumatori, omologati, allineati e coperti, senza un guizzo di originalità, ma non acquisiranno mai gli strumenti per elevarsi culturalmente e spiritualmente
Lo senti da come parlano con voci dialettali sguaiate nelle quali non si intravede il benché minimo sforzo d'un miglioramento lessicale o di una crescita culturale
Tutto ciò è davvero molto snervante, deludente ed anche - devo ammetterlo - fastidioso
Destreggiandomi tra turisti e maranza, costretto a navigare in mezzo alla sporcizia e ai rifiuti in decomposizione, in alcuni momenti di sconforto non sento più di appartenere a questa terra di Sicilia, a questi luoghi
In verità, mi sento straniero in terra straniera
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Convitto nazionale Giovanni Falcone - Wikipedia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il convitto nazionale "Giovanni Falcone" di Palermo è un convitto con scuole statali interne: primaria, secondaria di I grado e liceo classico. È situato in ...
https://it.wikipedia.org/wiki/Convitto_nazionale_Giovanni_Falcone
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