Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
9 gennaio 2025 4 09 /01 /gennaio /2025 08:15
Doppio selfie (foto Maurizio Crispi)

Passo in rassegna
facce e volti
in una galleria sfinita
alla ricerca di volti nuovi
o dimenticati
emergenti dalle brume del passato
Quante facce!
A volte anche non facce
Oppure anche cani, gatti,
cavalli, tramonti e nuvole
Alcuni la faccia non ce la mettono
Altri ce la mettono tutta
Alcuni se la fotoshoppano
Altri la piazzano lì 
nuda e cruda,
talvolta comica o arruffata,
tal atra davvero impresentabile
Altri ci mettono volti falsi,
appartenenti ad altri
Tutti ammiccano e sorridono
Altri volgono 
all’ignoto osservatore
uno sguardo che è solo cupo
o triste o anche inverecondo

È questo è il Libro delle Facce
che ogni giorno
ci chiama 
e si fa esplorare
riportandoci talora
ad incontrare
anche coloro 
che più non sono

Condividi post
Repost0
7 gennaio 2025 2 07 /01 /gennaio /2025 07:28
Selfie modificato per la Befana (Maurizio Crispi)

Mi sovviene un sogno strano nel quale accadono molte cose

Prima sono con Gabriel e camminiamo o forse corriamo per le vie di una grande città che forse è Londra.
Dobbiamo trasferirci al posto dove fa l’allenamento di Parkour
Lo spostamento che facciamo è in sè un allenamento di Parkour, poiché dobbiamo arrampicarci, saltare, strisciare, valutare quali siano i passaggi migliori e in più ci sono delle qualità di orienteering.
Prima eravamo passati da una dottoressa in tatuaggi che mi aveva tatuato sul dorso della mano destra il quadrante di un orologio in modo che io con facilità e senza impicci potessi consultare l’ora
Il tatuaggio apparteneva alla categoria dei tatuaggi animati e questo ero il primo che vedevo!
Gabriel era molto meravigliato
Proseguivamo il nostro viaggio scansando ostacoli continui e superando dei passaggi impossibili
Coglievamo l’attimo
mi fermavo anche nella bottega di un barbiere il quale con molto sussiego mi tagliava i capelli e me li acconciava
Io poi andavo via e guardando il mio volto riflesso in una vetrina mi rendevo conto di avere indosso un'orribile parrucchino malfatto che rivelava immediatamente la sua natura posticcia
Me lo strappavo con rabbia dalla testa non senza dolore, poiché quello sciagurato tosatore di cristianeddi e cerusico aveva applicato una potente colla al cuoio capelluto per stabilizzare il finto vello
E con ribrezzo buttavo via quel parrucchino, calpestandolo poi con foga e riducendolo ad uno straccetto
Nella folla che attraversavamo c’era uno che mi sembrava di conoscere
E, siccome non l’avevo subito riconosciuto e pertanto nemmeno degnato di un saluto mi faceva un bonario cazziatone: ed io ero costretto a fermarmi per parlare con lui ed intrattenermi nella conversazione, quando urgeva la frenesia dell'andare, dell'affrontare e superare ostacoli (Ah, la dromomania che è nelle mie fibre!)
Gli spiegavo dove stavamo andando e gli dicevo il motivo della nostra fretta
Poi riprendevamo ad procedere e, con un cambio di scenario, mi ritrovavo a partecipare alla riunione di un circolo esoterico di cui ero divenuto adepto
Tutto è uno
Uno è tutto

La vita è dovunque, anche nelle cose inanimate
Alcune verità possono essere solo sussurrate, mai dette ad alta voce
E' palese che la verità ultima non possa essere pronunciata ad alta voce perché ciò provocherebbe in chi la riceve uno shock cognitivo tale che, in un attimo, la sua mente andrebbe in tilt, letteralmente bruciata nelle sue più profonde diramazioni e connessioni 
Possiamo esercitare un potere totale sulle cose, solo dopo avere attinto a piene mani dalla Forza della Verità ultima e definitiva, quella stessa Forza che è nelle cose e che le rende vive, viventi e pulsanti di vita
Ma occorre addestramento lungo e paziente per potersi abbeverare alle Verità Ultime

Armato di queste verità devo compiere un viaggio su di un aereo ma non all’interno della carlinga, bensì sorreggendomi con le mie sole forze ad un pennone altissimo collegato all’aereo per mezzo di robusti viticci
Io sto lassù e vedo il mondo in basso, farsi sempre più piccolo
Mi aggrappo spasmodicamente al pennone
Il vento sferza il mio volto
Le dita mi si intirizziscono
Eppure sono io che, con i miei impulsi mentali, comando l’aeromobile e lo piego docilmente all’esercizio della mia volontà, imprimendogli con impulsi psichici velocità e direzione
Eppure la mia paura è grande
Paura di perdere la presa
Paura di precipitare nel vuoto e nel freddo
Paura di morire
Paura di vivere

Dissolvenza

 

Condividi post
Repost0
6 gennaio 2025 1 06 /01 /gennaio /2025 13:32
Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

Sono in coda, in attesa di valutazione per un posto come dirigente psichiatra
Siamo tanti in attesa, ma io sono stato tra i primi ad arrivare 
Siamo fuori all’addiaccio
Comincia a piovere
L’attesa si protrae all’infinito
Alcuni hanno portato degli incarti con delle robuste merende e mangiano, insensibili alla pioggia che li infradicia
Non trovo più il mio curriculum: l’avevo posato, rilegato in una cartelletta azzurra, su di un tavolo di pietra sul quale c’è poggiata una quantità di cose, tra cui residui di cibo, incarti vuoti e lattine di bibite varie
Lo cerco freneticamente, vorrei trovarlo per evitare che la pioggia ne dilavi via i caratteri, ma non è cosa facile, visto che sul ripiano del tavolo ci stanno accatastate molte altre cartellette simili
Alla fine trovo il mio documento e lo afferro per dirigermi con foga al grande portale da cui si accede al salone dove vengono fatti i colloqui
C’è una coda che si è formata nel frattempo, lunga lunga
Non capisco, ero stato uno dei primi ad arrivare
Ma non protesto, accetto e attendo pazientemente il mio turno
So che sono il predestinato
Infine, entro e vengo ammesso in un salone di dimensioni ciclopiche in fondo al quale c’è il tavolo della commissione giudicatrice
Intanto vanno avanti lavori di sgombro (o di sgombero, per non fare confusione con il pesce)
Gigantesche gru fanno discendere verso il basso enormi imballi che vengono caricati su camion giganti
E come se fosse in via di smantellamento lo scenario per le riprese di un film spettacolare e di grandi effetti del periodo d'oro del cinema peplum 
Mi viene di pensare quello della corsa dei cocchi con tiri a quattro cavalli nel film Ben Hur
Una volta entrato devo ancora attendere
Ci sono altri che passano prima di me, un fiume di persone
Sono stupito e meravigliato, poiché credevo che i candidati a questo posto fossero solo otto
Ci vuole molta pazienza!
Alla fine sono seduto davanti alla famigerata commissione giudicatrice
L’esame è cominciato senza che nessuno mi avesse avvertito che stava cominciando
Sono dunque nell’esame senza nemmeno averlo capito ed essermi potuto predisporre
Nella commissioni ci sono volti conosciuti, quelli della vecchia guardia 
Uno con la faccia furba, guardandomi di sottecchi, mi dice: "C’é un malato di COVID e lo vogliono sfrattare dalla casa dove abita, pagando la pigione. C’è una legge che possa proteggerlo?"
"Sì, faccio io con piena sicurezza, é una norma recente del codice di procedura civile che dice che un malato di COVID non può essere sfrattato per motivi umanitari!"
Sono sicuro al cento per cento di ciò che ho affermato: eppure tutti mi guardano con compatimento come se avessi sbagliato
Mi allontano con il cervello in subbuglio e con le palle a terra
So di avere fallito, benché fossi il predestinato
Ora non mi resta che tornare a casa per il riposo del guerriero sconfitto
Esco dal grande salone e mi ritrovo a camminare per le strade lastricate di pietra di una grande città azteca
Sono perduto e non so se riuscirò a ritrovare la via che mi condurrà nel mio luogo natale
Itaca, Itaca!


(Stacco)

Bussano alla porta
Vado ad aprire
Sul pianerottolo c’è il Massimo in assetto da lavoro, con materiali e strumenti vari
Mi indica un foglio che giace a terra e mi dice che ci sono da pagare 4,7 milioni di euro
Cosa? Come?, faccio io e prendo in mano il foglio
Strabuzzo gli occhi per leggere bene, perché per l’agitazione le lettere ballano e si confondono sotto il mio sguardo
A fatica leggo, con il batticuore
Decifro i caratteri
Capisco che è una bolletta TIM arretrata, intestata a mio nome, e, sì, c’è scritto un importo che è di 44,7 milioni di euro per bollette mai pagate in passato
Sono sbalordito
Non ci posso credere 
Dovrò fare ricorso


(Dissolvenza)

Condividi post
Repost0
2 gennaio 2025 4 02 /01 /gennaio /2025 11:12

Rombi
Tuoni
Gragnuole di colpi
Colpi singoli
Raffiche di due o tre botti
É come esser in guerra
da parte di chi
la guerra non la conosce
o non c’è l’ha in casa
È una sensazione sgradevole
questa
Sentirsi in mezzo
ad una guerra finta
mentre altrove gente
piange
urla
muore
lacerata dalle esplosioni
di letali bombe
feroci e assassine

Vorrei che i botti
di fine anno
fossero per sempre
banditi

Maurizio Crispi

Salutiamo il nuovo anno (foto di Maurizio Crispi)

Il nuovo anno è in arrivo!
Quello vecchio se va
con tonfi e fragori di cose rotte

Secondo i più, 
accecati da un’idea di progresso infinito,
il passato è tutto da buttare
Rottamiamo!
Rottamiamo!, essi dicono

Io tuttavia ritengo che la chiave di tutto
sia nel Passato
e credo anche che il Passato
con tutte le sue cose,
belle o brutte che siano,
sia prezioso
per coltivare il giardino della memoria,
per la crescita della nostra esperienza
e per la nostra forza interiore
Nella Memoria sta la nostra forza più vera
Nella Memoria sono radicate 
le nostre esperienze più profonde
(anche quelle di dolore e sofferenza)
che ci possono fare da guida
Io non voglio rottamare l’Anno Vecchio,
dunque

Che l’Anno Vecchio,
come tutti quelli che l’hanno preceduto,
rimanga con me,
non dimenticato,
non cancellato,
non alle mie spalle,
ma SULLE mie spalle,
un fardello non pesante,
ma tale da rendere il passo
più leggero e vigoroso,
in un anno 
al primo quarto di secolo
del nuovo millennio
riuscirò a chiudere un cerchio
rimasto aperto!

 

 

“A volte penso che viviamo in un mondo così ossessivamente dedito a guardare avanti che spesso dimentica di concedersi il tempo per guardarsi alle spalle. Ma alcune delle nostre storie migliori si trovano nella nostra scia, e sospetto che, per quanto possano essere crudeli, ci aiutano a capire dove siamo diretti“

John Katzenbach, Corte marziale, Mondadori, 2000, Nota dell’autore, p. 497

Il mattino è tranquillo,
pulito
Non una bava di vento
Il cielo terso
I gabbiani volteggiano
e stridono
Un piccione, da qualche anfratto,
tuba e chiede

Il primo giorno del nuovo anno
La mia prima uscita
I miei primi passi,
dopo il primo caffé

Maurizio Crispi

Prospettiva distorta (foto modificata di Maurizio Crispi)

Prospettiva distorta (foto modificata di Maurizio Crispi)

Condividi post
Repost0
31 dicembre 2024 2 31 /12 /dicembre /2024 13:45

Corricchiavo
allegro e sfrontato
andando a passo felpato
Correvo poi
con piglio più atletico
e lesto piè
alla volta del centro di registrazione
Ma il passo feci più lungo della gamba
Tradita fu la mia sicumera
Un crampo (o un grampo?) al polpaccio
violento e doloroso, spasmodico,
all’improvviso mi colse
Costretto fui a fermarmi
per detendere
e dal letto caddi
con gran fragore
e con gran dolore

Di botto mi svegliai

Fu solo un sogno!, mi dissi,
ma ahi!, perdinci,
che mal a quel polpaccio offeso!

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

Condividi post
Repost0
30 dicembre 2024 1 30 /12 /dicembre /2024 14:00
Io e l'alino (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Incontravo la figlia del presidente degli Stati Uniti (il sogno non dà identità alcuna al “Presidente” che rimane pertanto un senza nome e un senza volto)
E ci facevamo fidanzatini
Io non ero l’io di adesso
Nel senso che ero come quando avevo 13 o 14 anni e con timidezza cominciavo ad osservare l’altra metà del cielo e mi lanciavo nei primi incerti e goffi corteggiamenti a distanza
Lo stato d’animo e i modi in sostanza erano quelli
Per il resto, non ero per nulla intimidito di avere a che fare con la figlia di un presidente degli Stati Uniti 
Ricordo che, quando avevo circa 13 anni ed eravamo da poco nella nuova casa, al piano rialzato del nostro condominio, fornito di giardinetto, venne a stabilirsi la famiglia del console americano
Erano in cinque, marito (il console), moglie e tre figli, due maschi e una femmina che era la più grande, forse quattordicenne. Erano tutti diversi, erano - per me - esotici, facevano il barbecue nel giardinetto; li osservavo dall’alto, desideravo entrare in contatto con loro, ma non prendevo mai nessuna iniziativa significativa 
Il mio maggiore oggetto d’interesse era, ovviamente, la ragazzina. Ci fantasticavo su
Poi, all’improvviso, gli “americani” se ne andarono, forse avendo trovato una sistemazione più congrua con le loro esigenze e così, dall’oggi al domani, quel sogno ad occhi aperti esotico finì
Tornando a questo sogno, c’era un’infinita serie di schermaglie e di approcci con questa figlia, anche se nulla veramente accadeva 
La invitavo ad andare a mangiare una cosa assieme
Le chiedevo se sarebbe andata a Nuova Yorca
Mi mostravo informato delle usanze miricane 
Ma nello stesso tempo facevo e dicevo cose connesse con la mia identità adulta e professionale
Insomma cose così, ma sentivo dentro di me che la tizia era imprendibile: e si trattava dunque di una di quelle vicende sentimentali dell’adolescenza in cui il fantasticato e il costrutto mentale erano la parte sommersa dell’iceberg, enorme e ingombrante al confronto di quella emergente, piccolissima e insignificante di ciò che realmente accadeva (ovvero il topolino partorito dalla montagna)
Intanto, il paese era in guerra
C’erano esplosioni, raffiche di mitra e colpi singoli, botti e tonfi; dall’alto della mia postazione vedevo avanzare uomini in divisa mimetica da campo, con gli elmetti in testa e con le armi

Dissolvenza

Condividi post
Repost0
27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 13:30
Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

Che sogno questa notte!
Ed é un sogno di corsa


Sono in un posto dove tra uno o due giorni ci sarà una maratona
I podisti- come di consueto - vanno arrivando alla spicciolata
Quelli che stanno vicini arriveranno per la gran parte il giorno stesso della maratona
Invece, io - come altri che stanno lontano, alla provincia dell’Impero per così dire - sono arrivato in anticipo
Ho preso alloggio in un piccolo albergo che già conosco da precedenti visite
Cerco la stanza dove fare il breakfast e qui, mescolati ai tavoli apparecchiati ci stanno dei lettoni di tipo ospedaliero tutti occupati da pazienti allettigati, alcuni con le flebo montate
Sono tutti anziani, alcuni sembrano vicini ad esalare l’ultimo respiro
Che strano, penso
Sono con altri e cerchiamo un tavolo dove accomodarci, il più possibile lontano da quei letti e dalle opprimenti sensazioni che i loro occupanti suscitano in noi
Facciamo un po’ di conversazione
Uno dice che viaggia spesso per fare le maratone, ma che il suo obiettivo primario è cuccare, insomma colleziona gare e incontri fuggevoli con podiste avvenenti
Io replico che prima viaggiavo spesso al seguito delle maratone e delle lunghe, addirittura ogni settimana
Non potevo stare fermo - aggiungo - Volevo portare a termine tante maratone ed ultra, ero un macinasassi resiliente, ma mi piaceva anche viaggiare, viaggi del tipo mordi e fuggi. Forse - a dirla tutta - ero un uomo in fuga, un nomade o un migrante che non poteva mai trovare pace se non nel viaggio. O forse, mettendola in altri termini, ero un artista della fuga, un escapista come il celebre Houdini, o anche un fugeur o un dromomane impenitente
Nel gruppo dei podisti in conversazione ci sta una tipa interessante e dal suo accento non riesco a capire da dove venga
Nella conversazione collettiva mi intrattengo sovente con lei: il suo volto è ignoto, non suscita in me alcun ricordo, eppure il suo modo di sorridere è attraente
Poi la comitiva si disperde
C’è chi rientra nella propria stanza a riposare 
Io invece mi ritrovo fuori dall’albergo e comincio a correre
È una corsa leggera in cui non avverto fatica
I miei piedi sfiorano appena la superficie del terreno e mi ritrovo presto su di un lungo rettifilo a battere i piedi su di una pista ciclabile ben fatta e liscia come un tavolo da biliardo
Una lunga teoria di podisti corre nella direzione contraria alla mia, e sono dei runner isolati o raccolti in gruppetti
Penso che stiano rientrando dal loro allenamento quotidiano, ma sono così tanti che potrebbero più plausibilmente essere i partecipanti ad una gara
Le mie sensazioni sono buone, anzi eccellenti
Mi ritrovo ad incrementare l’andatura in una lenta progressione che, però, è anche irresistibile e sovrumana, forse addirittura ominosa
I podisti che corrono nella direzione contraria arrivano e svaniscono via come macchie colorate indistinte
Posso solo immaginare espressioni meravigliate al mio passaggio, non potendo cogliere alcun dettaglio
La strada in fondo si restringe e non riesco più a vedere distintamente i dettagli del paesaggio: tutto si fa confuso ed indistinto
Sento il vento che mi percuote il volto e gli occhi, facendoli lacrimare, e che provoca nelle mie orecchie un rombo cupo, che va crescendo di intensità 
I miei arti inferiori ruotano come un perfetto meccanismo e ho la sensazione che il loro movimento sia diventato così rapido che un osservatore esterno non potrebbe vederle con chiarezza
E come se all’improvviso avessi messo in funzione un turboreattore
o una turbo-elica
Mi sento estasiato

Continuo a correre così
Sento che potrei andare avanti all’infinito
Oltre la barriera del suono
Whoooosh
Bang! 

Verso l’infinito e oltre

Condividi post
Repost0
27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 12:46
Selfie modificato (Foto di Maurizio Crispi)

1. Ha piovuto stanotte

Davanti casa trovo piccole pozzanghere 
in cui si specchia il cielo dell’alba
denso di nuvole corruscate
Forse pioverà ancora, oppure no
Non so
Ma intanto, fa freddo
Un freddo pungente, 
ma non stizzoso 
Mani e piedi me li sento intirizziti

Procediamo a grandi passi 
verso la fine dell’anno
e siamo pronti (per così dire)
a dare inizio ad un nuovo giro di giostra
(o ad esserne risucchiati)
Molte sono le vite che ho vissuto
come pure sono molte
quelle che non ho vissuto
Mentre il tempo a disposizione
mi si fa stretto
mi dico sempre 
che c’è spazio ancora
per nuove conoscenze
per nuovi interessi
a condizione che non cessi mai 
quella curiosità che ci spinge
ad andare a vedere cosa ci aspetta
dietro quell’angolo
oppure oltre la cresta 
più alta del monte
che stiamo scalando
C’è un tempo ciclico
e c’è il tempo lineare
che è quello della progettualità,
ma anche quello dell’esploratore tenace
e del cercatore instancabile di tracce
I due modi temporali
sempre si intersecano e si bilanciano
ma è importante volere sempre
andare oltre le simboliche 
Colonne d’Ercole
per poter scoprire che il mondo
e la vita
non finiscono dove
sì sarebbe potuto credere
o dove ci hanno detto 
che sia la loro fine

L’importante, tuttavia,
è non smettere mai 
di posare lo sguardo
su coloro che ci vogliono bene
e a cui vogliamo bene
E a tutti, sempre,
dire grazie

 

Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

2. Ci sono giorni in cui tutto s'immobilizza,
come congelato
Parole che si raffreddano
e piombano a terra
come aghi di ghiaccio,
spezzandosi  con spicinìo 
in mille frammenti scintillanti,
gemme frantumate

E sono parole congelate,
di pensieri ed emozioni congelati
in una nuova era della glaciazione
e, poi, inizia il lento processo
dello scongelamento 
e dell’annullamento della criogenesi

Solo allora le parole potranno uscire
dallo stato primigenio del ghiaccio
e, esalando vapori, 
acquistare movimento,
direzione
e senso
per farsi veicolo di messaggi
che possano giungere 
alla testa e al cuore

E questo è quanto

Condividi post
Repost0
26 dicembre 2024 4 26 /12 /dicembre /2024 07:39

Il primo sogno ricordato dopo giorni e giorni di mutismo onirico
E siamo al post-natale

Maurizio Crispi

<Strade invernali che divergono (foto di Maurizio Crispi)

Ero in ospedale, dove ero stato chiamato per una consulenza ad un paziente psichiatrico
A dire il vero, c’è n’era più d’uno meritevole di attenzioni specialistiche da parte dello strizzacervelli

Ce n’era uno, bassino, tracagnotto e tutto torto, che pareva più che altro un insufficiente mentale e di questo dicevo al collega del reparto che era necessario far prima una serie di valutazioni cliniche generali di tipo medico e, per il resto, non mi pareva che avesse bisogno di un intervento psichiatrico urgente con contenimento farmacologico o altro

Ce ne era anche uno che correva da un punto all’altro della corsia come un ossesso, vestito con un camicione bianco lungo sino ai piedi e svolazzante con i suoi movimenti disordinati, tanto da farlo apparire come un enorme uccellaccio preistorico, tutto bianco e senz’ali
Questo era imprendibile
Era impossibile fare una consulenza psichiatrica ordinata, come si deve: dunque, niente colloquio clinico, nessuna raccolta appropriata d’una anamnesi psichiatrica, ma solo osservazioni estemporanee
Occorreva navigare a vista
La situazione era molto confusa
Pericolosa? No, di certo!
Disperata? Forse sì, ma non seria...
Ad un certo punto nella trama onirica comparivano anche le psicologhe e le assistenti sociali 
E poi spuntava anche un paziente molto turbulento che già conoscevo assai bene per via delle sue continue intemperanze, aggressioni, improperi e vituperi

Tutto si svolgeva come fosse un film meraviglioso in cui io non ero veramente me stesso e di cui pareva che io fossi piuttosto lo spettatore trasognato

Dissolvenza

Condividi post
Repost0
23 dicembre 2024 1 23 /12 /dicembre /2024 16:10
Foto non mia, “Alba a Gavirate”, 23 dicembre 2011

Foto non mia, “Alba a Gavirate”, 23 dicembre 2011

Il rosa delle nuvole
il blando arancione sulla linea dell'orizzonte
il buio della notte che va in dissolvenza
(ma ce ne sono ancora tracce, nel blu più scuro in alto)
una soglia tra la notte e il giorno,
tra l'oscurità fredda che accende paure ancestrali
e la vita che, ciclicamente, risorge
Ma c'è anche in questi tenui colori
l'annuncio della Primavera che verrà
dopo il Solstizio
e dopo l'immersione profonda
nelle brume dell'Inverno

Aftermath

Maurizio Crispi

Condividi post
Repost0

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth