Sognavo che, lungo una strada interminabile,
trasportavo la mia canoa,
tutta avvolta in bende bianco candide
come se fosse una mummia egizia
La canoa era poggiata su d'un esile carrellino a due ruote
Quando la strada curvava
avevo delle forti difficoltà perché,
per evitare che la fiancata della canoa strusciasse
o si danneggiasse sugli ostacoli
posti sul lato interno della curva,
dovevo allargarmi di parecchio
e la strada su cui mi muovevo era trafficatissima,
percorsa da enormi autotreni in corsa che,
giganteschi com'erano
e con il rombo dei loro motori, mi mettevano paura
In più, c'era il mio cane che balzava gioioso
a destra e a sinistra,
ignaro del pericolo,
impacciandomi ulteriormente con i suoi impeti
Non so dove stessi andando
Camminavo sempre,
come se avessi intrapreso assieme alla canoa-mummia
un interminabile viaggio
So solo che dovevo andare
Questo sogno è il ricordo d'una bellissima canoa nuova che, in pratica, preso dalle mie paturnie e con una forte impronta riduttivistica impressa alla mia vita dopo la morte della mamma non ho mai adoperato (se non in un paio di circostanze) e che, di fatto, ho poi abbandonato miserevolmente.
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