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24 aprile 2024 3 24 /04 /aprile /2024 11:04
Mano e albero (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato e non ricordo nulla

 

Succedevano cose (ovvio)

 

Ero indaffarato
Facevo cose
Incontravo persone
Andavo a giro in posti diversi
Tornavo a casa
Uscivo
Rientravo
Prendevo un libro 
Lo posavo, dopo aver letto alcune pagine
Salivo sulla cima d’un alto edificio
Mi sporgevo a guardare giù 
oltre la ringhiera
Osservavo i gabbiani in volo planato
Pensavo che mi sarebbe piaciuto 
possedere un paio di ali
e librarmi con loro
oppure scendere in picchiata
per poi risalire 

 

Tornavo giù 
scendendo lungo strette rampe di scale
gradino per gradino
Tump Tump Tump
Questo era il suono della mia pesantezza
Poi mangiavo, anche
o sgranocchiavo
E poi ripetevo
Ripetevo
Ripetevo
Leggevo e facevo una partitella a scopa
Preparavo merende succulente
Poi uscivo a condurre a passeggio il cane 
(oppure era lui a condurre me)
Inciampavo e cadevo rovinosamente 
a terra, come un sacco di patate
Mio figlio che era con me mi diceva:
Papà, prima d’ora 
non ti ho mai visto cadere!

Capita, sì, che all’improvviso 
un figlio assista alla caduta a terra del padre
per un improvviso acciacco
o per un inciampo
e che ciò rappresenti un’epifania
Ricordo che mio padre cadde davanti a me
mentre andavamo in bici,
io ancora alle prime armi,
lui esperto ciclista e mio ruvido istruttore
Lui cadde, io no
Fu questa una premonizione?
Forse
Non so
Eppure

 

Quando mi sono rialzato,
mio figlio era preoccupato
e mi s'è fatto vicino
offrendomi la sua spalla
come appoggio
Non ce n'era bisogno, a dire il vero,
ma il gesto ha avuto un senso

 

albero-orecchio - foto di Maurizio Crispi

Ho visto poi un grosso e grasso lombrico 
strisciare sul pavimento,
vicino al muro
Si arricciava e si distendeva,
procedendo lentamente nel suo viaggio avventuroso
Cercavo di raccoglierlo,
senza fargli del male,
per portarlo in un terrario
oppure nel luogo del compostaggio

 

Ancora una volta mi son fermato
al cospetto dell’albero orecchio
e gli ho parlato
con parole silenziose
e lui mi ha risposto

 

Ho voluto fermarmi 
accanto ad un altro albero possente,
toccare la scabra superficie del suo tronco
per sentirne la forza
e poi abbracciarlo 
per un contatto rigenerante

 

Anche questo ho sognato
in questa notte di pochi sogni

La vita è sogno
I sogni sono la vita

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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