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Dov’ero io?
Cosa facevo?
Cosa dicevo?
Ero in un grande palagio labirintico,
pieno di corridoi
scale,
disimpegni
Rimbombi
Voci dissonanti ed aspre
Idiomi stranieri
Clangore di cancelli
che si aprono e chiudono
Alte mura
Finestre strette
guarnite di inferriate di solido acciaio
C’è, difficile da trovare,
un'unica porticina stretta
come via d'uscita e salvamento
oltre la quale
(behind the Green Door)
s’apre lo sguardo libero
verso un infinito cielo azzurro
non dissonante
Devo viaggiare
ogni volta attraverso questa magione
percorrendone i camminamenti,
eludendone le trappole letali,
evitando abilmente i vicoli ciechi,
senza sapere
se mai potrò ritrovare
la via del ritorno
e sopra ogni cosa
rivedermi con Ale
che, prima di ogni nuova esplorazione,
m’infonde fiducia con le sue parole
(e so che mi aspetta
per tendermi la mano
e aiutarmi a percorrere
gli ultimi passi perigliosi
Poi, al nuovo rintocco di campana,
partirò per compiere
ancora il mio giro
Certa è la dipartita
Incerto è il ritorno
Mi sento come Teseo
pronto ad entrare nel Labirinto
irto di pericoli
e infestato non da uno
ma da molti, cento, Minotauri
Questa volta son fiducioso
Il mio umore è lieto, quasi
Forse, posseggo
un metafisico filo
per ricondurmi indietro
e ne ho la padronanza;
e quel filo, sottilissimo eppure solido,
tessuto da Aracne,
me lo ha donato la mia Arianna
(dissonanza in dissolvenza)
Viaggio in auto con mio fratello
La macchina è quella mia,
ne sono certo
Siamo seduti ambedue
sul sedile di dietro
e da lì io guido
tenendo in mano delle redini di cuoio
come fossi l’auriga
d’un cocchio da guerra trainato
da un tiro di quattro possenti roani
La velocità si fa grandissima
e temo di perdere il controllo
della mia vettura
Sono un po’ nel panico
Mio fratello è divertito
e si lancia in grandi risate
Arrivando ad una rotonda,
decido di fermare la corsa
ormai fin troppo perigliosa
e tiro i freni
C’è una gran derapata
con stridore di ruote
e minaccia di capovolgimento,
e poi un’immobilità silenziosa
in cui si sentono solo
i crepitii lievi di metallo urlante
surriscaldato che si detende
Scendo per verificare i danni
eventuali
vicino al blocco motore si è fermato
uno dalla faccia poco raccomandabile
e sta armeggiando con qualcosa del motore
Temo che voglia asportare un pezzo
essenziale per il suo funzionamento
Si aggiunge un altro ceffo
Capisco che anche costui
é tutt’altro che amichevole
Sì allontanano
Io li seguo
Cerco di colpire uno dei due
con un pugno da barzelletta
che non ha efficacia
(é come se fossi senza forze)
Poi afferro uno dei due
e con forza sovrumana
lo sollevo come fosse un fuscello
e lo scaglio lontano
La stessa cosa faccio con l’altro
trovando dentro di me
una forza inattesa ed esplosiva
Dissolvenza
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