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24 aprile 2024 3 24 /04 /aprile /2024 12:47

«Perché si vede sorgere d'un tratto la sagoma della nave dei folli, e il suo equipaggio insensato che invade i paesaggi più familiari? Perché, dalla vecchia alleanza dell'acqua con la follia, è nata un giorno, e proprio quel giorno, questa barca?
[…]
La follia e il folle diventano personaggi importanti nella loro ambiguità: minaccia e derisione, vertiginosa irragionevolezza del mondo, e meschino ridicolo degli uomini.»

Michel Foucault, da Storia della follia nell'età classica

La Nave dei Folli (Bosch)

Siamo barcaioli al governo 
d’una imbarcazione che naviga, 
sempre, senza sosta, 
senza mai gettare l’ancora,
sempre stipata all’inverosimile
delle sue capacità 
I posti a disposizione dei passeggeri
devono sempre essere tenuti occupati 
Uno spazio vuoto a bordo é causa di squilibrio
Se uno per sfiancamento o a fine corsa scende, 
un altro deve immediatamente rimpiazzarlo
I vuoti devono essere subito colmati
Uno sale, uno scende
Uno scende e un altro sale 
Soffriamo di horror vacui
Questa nostra nave deve sempre viaggiare al massimo del suo carico 
Si viaggia senza meta 
oppure si sta alla fonda, 
per giorni e giorni 
Sia che siamo fermi 
sia che siamo in movimento 
siamo sempre un piccolo avamposto
sperduto nel mare deserto 
in attesa di qualcosa che non arriverà mai
e senza poter mai giungere in un porto che sia vero e tale
Il fatto è che il viaggio mai è l’obiettivo principale 
anche se ci dicono che lo sia
Noi siamo la ciurma 
Noi siamo gli esecutori
Tra noi ci sono i comandanti 
Ma ci sono anche i serventi ai pezzi, 
i cambusieri, i cuochi e i manutentori 
e anche gli agrimensori,
per non parlare degli storiografi 
e dei geografi e degli ortolani
Noi guidiamo la nave 
e governiamo i passeggeri
preoccupandoci di far sì che, per loro, 
il periodo del traghettamento 
trascorra nel modo migliore 
È un traghettamento fine a se stesso 
Non c’è una vera meta 
Non c’è un passaggio evolutivo 
I nostri passeggeri sono qui, 
giusto per essere messi da qualche parte,
perché non c’è un’altra parte 
dove possano stare 
e quindi è stabilito 
che debbano stare sulla nave 
La nave viaggia ma, 
nello stesso tempo, non viaggia 
perché è radicata al fondo del mare 
da catene d’acciaio 
È incagliata su di una secca,
ma scenari mobili
danno di continuo l’illusione del movimento
Le vele schioccano, 
gonfiate da alisei costanti
A tutti i passeggeri viene detto “Stai qua!”
oppure “Sulla nave farai il tuo percorso!”
Ma loro non lo sanno che saranno obbligati
a stare sempre fermi,
per giorni, per settimane,
per mesi e per anni,
e noi con loro
Loro diventando ogni giorno più vecchi
e noi altrettanto
Tra i passeggeri ci sono i ritrosi 
ed anche i riottosi, 
i disturbatori, 
i manipolatori, 
i prepotenti e i violenti
Noi governiamo la nave, 
la ciurma allo sbando 
e i passeggeri, a colpi di frusta, 
con fruste di parole e di opere, 
con pillole, capsule e gocce a tempesta
Ogni tanto qualcuno scende
Ogni tanto qualcuno sale
Noi siamo sempre a bordo
Siamo il team che si occupa della Narrenschiff,
ma non siamo i soli naviganti: 
assieme a noi molti altri 
a bordo di tante altre piccole navi 
in navigazione senza meta,
le navi dei folli,
senza meta e senza tempo,
a prendere tempo,
a far trascorrere il tempo,
a governare le diversità 
per cui altrove non c’è posto
e poi si vedrà 

 

Chi vivrà, vedrà

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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