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Alte torri merlate
svettano,
adornate di guglie ardite
che da secoli
sfidano il cielo
D’improvviso
tremano e oscillano
vibrano e si torcono
in preda al tormento interno,
d’un demone prigione
chiedente liberazione
e crollano
in una gran nube di polvere
che si leva dalle macerie
e poi è tutto silenzio
Non una voce si leva
per interminabili istanti
E poi richiami concitati
risuonano e si rincorrono
Che?
Che fu?
Ci fu cosa?
Brusio di parole
Babele delle lingue
Indi compaiono
i primi fantasmi barcollanti
grigi di calcinacci
e di pietre sbriciolate
Quelle ombre
a passi incerti
camminano sperse
tra i rottami desolati
delle glorie di un tempo
Tempo verrà
Sic transit gloria mundi
Il 7 febbraio, alle 16.19 circa è stata registrata una scossa di terremoto, con epicentro al largo delle isole Eolie. La scossa è stata avvertita con forza ad Alicudi e a Filicudi tanto da indurre gli abitanti ad abbandonare le case, ma si è sentita anche a Palermo e a Messina.
In quel momento, io ero dalle parti della Cattedrale dove mi ero recato come d'abitudine per prendere mio figlio all'uscita della scuola.
E' stato mio figlio a dirmi dell'evento e subito abbiamo cercato conferma su internet.
E' stato immediato per me costruire nella mia mente le immagini che ho riportato in questa nota di diario e in cui visualizzavo il crollo delle torri millenarie (più o meno) della Cattedrale.
Non ho potuto fare a meno anche di richiamare alla mente il poema di Percy Bysshe Shelley, ovviamente

I met a traveller from an antique land
Who said: “Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert . . . Near them, on the sand,
Half sunk, a shattered visage lies, whose frown,
And wrinkled lip, and sneer of cold command,
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamped on these lifeless things,
The hand that mocked them, and the heart that fed:
And on the pedestal these words appear:
‘My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!’
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare
The lone and level sands stretch far away.”
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