Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
21 gennaio 2025 2 21 /01 /gennaio /2025 09:52
Tunnel di alberi capitozzati (foto modificata di Maurizio Crispi)

Ho sognato che avevo un lavandino di casa con lo scarico intasato, tanto intasato che non passava più nemmeno una goccia d’acqua
(in altri termini, per dirla in siculo latino, lo scarico del lavandino era bello attuppato)
Provavo e riprovavo a sturarlo, ma nessun risultato ottenevo 
Sempre nel sogno, dal Ferramenta andavo e lì compravo un Mister Muscolo e l’applicavo, ma con modesti - per non dire insignificanti - risultati 
Un po’ d’acqua se ne andava, sì, ma il resto continuava a ristagnare ed io ero sempre più indispettito 
Allora, andai da un altro Ferramenta al quale dissi: Voglio uno sgorgante di prima qualità, uno sgorgante che apra tutti i condotti! 
E quello mi condusse in un angolo riposto del suo negozio fornitissimo e mi indicò una serie di flaconi tra i quali uno color grigio ferro e, indicando proprio questo, mi disse: Questo è di prima scelta, questo è lo sgorgante per professionisti; tutti gli altri, proseguì, indicando con un ampio gesto quelli di altre marche, sono solo acqua fresca. Se lei vuole buttare i suoi soldi compri uno di questi, ma se veramente vuole ottenere un risultato allora deve comprare questo qua, concluse, ritornando ad indicare il primo prodotto che mi aveva indicato.
La sue perorazione mi convinse appieno  e così, di quello dato per efficacissimo in quei contenitori grigio ferro, ne presi ben due! Non si sa mai, mi dissi!
Il negoziante solerte, mi raccomandò di fare attenzione perché si trattava di un prodotto a base di un  acido potentissimo
Mi disse che nell’aprire il flacone dovevo proteggere le mie dita con dei guanti e aggiunse anche che lo dovevo versare nello scarico del lavandino, ma ben girato di spalle, allo scopo di evitare che ritorni esplosivi di acido vaporizzato e sulfurei schizzi potessero danneggiarmi gli occhi, il cuore o i polmoni o altre parti sensibili
Per essere più incisivo mi disse anche: Giusto una settimana fa hanno portato un ragazzo al pronto soccorso a causa di ciò e il povero cristo è dovuto rimanere ricoverato per ben cinque giorni prima di ripigliarsi!
Me ne andai, convinto di avere ben speso i miei soldi, ma non senza qualche preoccupazione che qualcosa potesse andare storto
Arrivato a casa, dopo essermi bardato di tutto punto, aprii il primo flacone e lo versai tutto nel lavandino, seguendo accuratamente le istruzioni che quel venditore cortese mi aveva impartito (girato di spalle, senza guardare, etc, etc) 
Dopo averne versato tutto il contenuto, rimasi lì, ad attendere, sempre girato di spalle e senza osare guardare; improvvisamente, dopo una serie di gorgoglii e sfiati sempre più distanti da me, cominciai a sentire un puzzo diabolico e devastante di mefitici vapori ammoniacali e di acidi ribollenti, un puzzo greve, intollerabile, miasmatico, tale da farmi pensare che sarei potuto svenire da un momento all’altro
Mi feci forza e mi girai e, malgrado le esortazioni del negoziante, sentendomi un po’ come il biblico Lot (la cui moglie contravvenne all'ordine del suo Signore e si volse indietro a guardare la distruzione delle due città del peccato), mi decisi a sbirciare alle mie spalle 
Cosa vidi mai?  
C’era, si, il lavandino, ma solo quello!
Tutto il resto del mondo era scomparso, 
disciolto dalla potenza di quello sgorgante
Andato!
Gone!
Scomparso!


Potenza di quello sgorgatore e dell'astuto venditore, 
forse meglio della bomba atomica!
Meglio della fusione dell'Idrogeno!


E c’era solo quel lavandino fluttuante 
nel vuoto cosmico e io accanto a lui, 
con il flacone del talentuoso 
e portentoso sgorgante ormai vuoto 
Gaza
Netanyahu e la sua follia
L’Ucraina
Putin il vilain
Put-in-the-bin
Trump e la sua tracotanza
Lo sconvolgimento climatico
La Meloni con i suoi accoliti
Tutto digerito dall’acido
Tutto cancellato via


Ma è rimasto solo quel lavandino
non più intasato di casa mia
Il mondo ridotto ad un lavandino


Ma come sarebbe il mondo 
ridotto ad un solo lavandino,
sia pure sgorgato?


Passerò - son certo di ciò - molti anni a venire 
ad arrovellarmi e a riflettere, 
alla ricerche di risposte soddisfacenti


Intanto dovrò accontentarmi del lavandino sgorgato!
E' già qualcosa, no?


Dissolvenza

Condividi post
Repost0
20 gennaio 2025 1 20 /01 /gennaio /2025 11:04

Parlando
Ridendo
Scherzando

Mi aggrondai
per futili motivi

Mi addormentai
entrando in uno stato crepuscolare
che a lungo si protrasse

Ne riemersi
ed era tutto a posto

Mi sentii rigenerato
pronto a ricominciare

Chi c'era, c'era
Chin non c'era, non c'era

Chi c’era
ha avuto modo di vedere
una classica reazione mauriziana
Tecnica auto-appresa
di dissociazione e fuga
a volte poco funzionale

Quando ci fu il terremoto
nel 1968
alla prima scossa notturna
cosa feci?
Niente!
Scesi il quadro appeso a capo del letto
mi rimisi sotto le coperte
e mi riaddormentai
senza pensieri

Questo l’esempio più icastico
di questa mia attitudine,
ma potrei raccontarne di episodi simili
molti altri
alcuni assolutamente esilaranti,
senza averne avuto l’intenzione

Maurizio Crispi (20 gennaio 2024)

Hey Teacher (Pink Floyd)

Another brick in the wall (Part I)

Daddy's flown across the ocean
Leaving just a memory
Snapshot in the family album
Daddy what else did you leave for me
Daddy what d'ya leave behind for me
All in all it was just a brick in the wall
All in all it was all just bricks in the wall


Another brick in the wall (Part II)

We don't need no education

We don't need no thought control

No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave the kids alone
Hey teacher live us kids alone
All in all it's just another brick in the wall
All in all you're just another brick in the wall


Another brick in the wall (Part III)

I don't need no arms around me
I don't need no drugs to calm me
I have seen the writings on the wall (1)
Don't think I need anything at all
All in all it was all just bricks in the wall
All in all you were all just bricks in the wall

Condividi post
Repost0
20 gennaio 2025 1 20 /01 /gennaio /2025 07:39
Attrattori strani (foto modificata di Maurizio Crispi)

1. Ho sognato di essere affaccendato

Poi quando mi son svegliato
niente più 

Il territorio del sogno
appena attraversato
era solo una distesa di terra bruciata,
brulla e arida,
perché qualche feroce invasore
l’ha tutta cosparsa di sale

Ci sono i ricordi del passato,
però, che si agitano
squassati dal vento
e premono per ricevere attenzioni,
ma sono inafferrabili 

Misteriose correnti d’aria
si muovono attorno a me
e il loro tocco
é gelido 
Il vento, fuori?
da ieri 
soffia instancabile

Poi mi sono riaddormentato 
e ho sognato
Eravamo nel pieno di una catastrofe climatica
(e c'erano tutti i segni che indicavano
l’inizio di una nuova glaciazione) 
Faceva freddo 
e c’era neve dovunque
Ma io, nella veste di improvvisato conferenziere,
davanti ad un ristretto pubblico di seguaci,
sostenevo la tesi che fossimo vittima di un inganno
perpetrato ad arte
Le mie argomentazioni erano forti e decise
Quella neve era finta, dicevo
Aggiungevo: Se si trattasse dell’effetto di una nevicata vera
anche le chiome degli alberi
tutt’attorno a noi 
ne sarebbero rivestiti
o comunque sarebbero imbiancati
È tutto un falso!. predicavo,
Qualcuno vuol farci credere che corriamo
verso la catastrofe
Mi sono rivolto a Gabriel 
che era con me
e gli dicevo: 
Forza, Gabriel, andiamo via!
É tempo per noi di fare colazione!

Il vento di notte 
ha continuato a soffiare 
con raffiche incensanti,
muovendo le nubi di continuo,
sparpagliandole, 
ammassandole,
forgiandole,
come fa un cane da pastore
con il suo gregge
Al mattino,
che è gelido,
dopo questo inesausto lavorio
del loro pastore  
le nubi si si sono presentate
a me che le osservo
assemblate 
in foggie fantastiche

 

(19,91,2025)

Attrattori strani (foto modificata di Maurizio Crispi)

2. Ho sognato che ero con i miei figli
All’inizio mi trovavo a scuola con Gabriel
Ero andato a prenderlo, però avevo assistito anche alle lezioni (ma non so a che titolo)
Quindi ci ritrovavamo a lasciare la scuola assieme
Scendevamo per un’ampia scalinata
Gabriel davanti a me ed io dietro
Alla fine dei gradini, Gabriel mi diceva di aver fame
Va bene, faccio io, adesso facciamo merenda! 
Incontriamo Fra che si trova lì per altri motivi, forse
E gli dico: Stiamo andando a fare merenda! Vieni con noi?
Davanti alla scuola ci sono ben due rosticcerie
Gabriel vorrebbe entrare in una (non saprei dire per quale motivo, forse perché è più colorata e scintillante)
Io mi dirigo verso l’altra, dove c’è una ricca esposizione di pezzi già pronti, caldi e fumanti
Devo faticare non poco per convincere Gabriel a seguirmi: lui vorrebbe testardamente andare nell’altro posto
Ma alla fine si convince. E con lui Fra
Gabriel prende un’arancina al burro
Lo stesso fa Francesco
Io, all’inizio, non vorrei mangiare nulla per  mantenere il mio appetito intatto per l’ora di pranzo che non è molto distante (già l’ora s’avvicina)
Sono molto in conflitto ed esitante 
Poi, alla fine, quasi con l’atteggiamento di colui che ha deciso di “sacrificarsi”, ordino un pane con panelle e crocchette (alias, dalle nostre parti, in siculo latino, “cazzilli”)
Mi porgono un mafaldone gigantesco (tanto lo è che stento a tenerlo in mano) con una farcitura ricca e debordante
Mettiamoci comodi!, dico ai miei figli 
E dunque cerchiamo dove sederci
Nello slargo davanti alla rosticceria ci sono solo due tavoli forniti di sedie
Non ci sono grandi problemi di scelta, pertanto, e ci accomodiamo
Già loro, voraci, hanno presso d’assalto la loro arancina
Io faccio del mio meglio per seguirli e assalgo a colpi di mandibola il mio mafaldone 

Crunch! Crunch!
Non c’è che dire!

Il pane è fresco, la crosta crocchiante sotto i denti, morbido e profumato l’interno di mollica, deliziose e fritte al punto giusto panelle e crocché
Ingurgito grossi bocconi, non senza prima aver masticato a lungo per ben gustare i celestiali e robusti sapori

Per un po’ si sente soltanto scroscio di mandibole, poi quando la foga si è attenuata, parliamo di molte cose diverse
Ed questa la prima volta che ci ritroviamo assieme dopo tanto tempo

(20.01.2025)

Condividi post
Repost0
18 gennaio 2025 6 18 /01 /gennaio /2025 07:21
Il fratellone con la mamma. Lettura del giornale a Capo Zafferano. 1989 (foto di Maurizio Crispi)

C’è questo sogno in cui arrivo con un carico di masserizie da mettere nel garage di casa (e intendo quella di via Lombardia)
È un’operazione complessa quella da fare, non lineare: del resto il garage è già ingombro di molte altre cose tra vecchi mobili, bici in uso e scassate, materiali vari, vecchie riviste, cumuli di VHS, vecchi giornali a fumetti e perfino molti dei libri della mia infanzia declassati, ma mai buttati

La sistemazione delle nuove cose appena arrivate richiede tutto un processo complesso di risistemazione, una cernita, una sorts di triage
Sono costretto ad abbandonare temporaneamente il carico di oggetti fuori, nel cortile, riservandomi di sistemare le cose dopo
La saracinesca del mio box è alzata e vedo l’interno ingombro di cose e di tramezzi ed anche di supporti metallici per soppalchi e c’è anche un’incongrua impastatrice per il cemento che occupa molto spazio
Devo prendere la bici per andare a prendere Gabriel a scuola e non è cosa semplice estrarla da quell’ammasso
Prima di partire per la mia destinazione salgo su a casa e trovo la mamma e Salvatore che si accingono a pranzare e con loro ci sono degli ospiti, forse una delle mie cugine e due o tre miei vecchi compagni di scuola del liceo
E’ una bella atmosfera, come ai bei vecchi tempi
Mi si stringe il cuore perché io invece devo andare e non posso partecipare al banchetto
Saluto tutti, indugio un po’ sulla porta della stanza, incerto sul da farsi, ma il tempo stringe inesorabile
Eppure quel banchetto che sta per iniziare mi attrae, mi ispira molta serenità e mi sembra la cosa più bella che mi sia capitata

Ma purtroppo devo andare e non posso indugiare oltre

Ed io ricordo
Casa nostra era così: la mamma era sempre molto ospitale

C’era sempre un posto a tavola per chiunque arrivasse e lei mi incoraggiava ad invitare i miei amici a rimanere a pranzo o a cena 
Si trovava sempre qualcosa da mangiare per un ospite e c’erano scorte in frigo abbondanti, quai per poter coprire simili evenienze
La mamma invitava estemporaneamente gli ospiti a restare e condividere un pasto, tanto che poi molti tornavano e si presentavano anche all’ultimo minuto, perché sapevano che sarebbero stati accolti
La mamma era accogliente e caritatevole, a suo modo: aveva sempre pronti attenzioni, ascolto e cibo per tutti
Forse meno per me, poiché era molto occupata con mio fratello per via delle sue condizioni e con tutto il resto del mondo che ruotava attorno a lui
Ha fatto in modo che “il resto del mondo” ruotasse attorno all''asse costituito da mio fratello (e la mamma accanto a lui) ed io usufruivo di questo vantaggio indubbio, traendo cioè vantaggio dal “mondo” che veniva a casa nostra
Io certamente godevo di queste atmosfere conviviali e ricche, godevo del piacere di condividere i pasti assieme e di quello altrettanto importante della conversazione che si protraeva attorno ad una tavola ancora semi-apparecchiata e cosparsa di briciole, mentre sorbivamo il caffè, mangiavamo un dolcetto o un biscotto e magari anche sorbivamo un dito di amaro, fumando l'immancabile sigarettina post-prandiale
Ma la cosa essenziale non era tanto il cibo, era piuttosto la parola che nasceva spontanea e cresceva rigogliosa nella condivisione di pietanze e bevande e nell’atmosfera agapica che si creava quasi magicamente 
I miei compagni di scuola erano attratti da questo e tornavano talvolta, anche quando io non c’ero, se ero impegnato nei miei viaggi
Quella casa, la mamma e mio fratello, erano in verità l’ombelico del mondo, al quale io sono sempre rimasto legato
Quando andavo via e partivo, c’era sempre un cordone ombelicale che mi faceva rimanere legato a questa casa e che mi nutriva, che continuava a nutrirmi anche quando mi allontanavo per raggiungere i luoghi più disparati
Questo cordone si tendeva, si tendeva, mentre si andava allungando ed era anche come un elastico che, poi, al momento opportuno mi avrebbe riportato indietro
Ed ora sono sempre qui, in quella stessa casa che è il centro e l’ombelico del mondo e continuo a nutrirmi di quei ricordi, io con i miei fantasmi

Condividi post
Repost0
17 gennaio 2025 5 17 /01 /gennaio /2025 07:28
Una casa islandese con il tetto di torba

Ho una casa bassa,
con le mura di pietra a vivo
chiazzate di muschio e licheni
E' un di quelle case antiche, 
con il tetto fatto di lastre di ardesia
e poi ricoperto di zolle di torba
per ottenere una migliore coibentazione
Tutt’attorno c’è verde di erba smeraldina
e altre case simili,
sparse, a perdita d’occhio 
Davanti c’è anche un maggazzeno della stessa fattura,
ma con il tetto basso
e una porticina così piccola
che per entrare 
bisogna abbassare la testa
per non sbatterla sull’architrave
Forse, un tempo,
quest'ambiente era adibito ad ovile
Una visione idilliaca
di rurale e pastorale bellezza
Sono lì con papà e mamma
e voglio mostrar loro 
questa meravigliosa casetta
che ho appena acquistato
So che a loro piacerà 
Papà sicuramente la vorrà usare
e io gliene darò le chiavi con gran piacere
Anche la chiave che apre la porta 
di legno massiccio è antica
È grossa, lunga almeno 15 cm
ed è fatta di ferro scurito dagli anni

Davanti alla casa c’è un vecchia
un po’ svanita e stranita
con i capelli tutti bianchi 
che però possiede le conoscenze 
della falconeria e che,
quando arriviamo in visita,
parla fitto con un gufo gigantesco
Penso che le chiederò di insegnarmi,
prima o poi
Questa caa, questo luogo
mi trasmettono un senso di felicità,
ineffabile,
mai provato prima

This must be the place

 

Condividi post
Repost0
16 gennaio 2025 4 16 /01 /gennaio /2025 08:03

Cosa abbiamo dimenticato?

Abbiamo dimenticato di essere
Abbiamo dimenticato come essere
Non sappiamo più stare senza fare,
senza agitarci
e senza essere performanti
Abbiamo dimenticato come stare nel silenzio
senza riempire le orecchie
di un brusio ininterrotto,
di suoni, di rumori dissonanti e cacofonici
Abbiamo dimenticato come stare
senza riempire gli occhi di immagini
fisse e in movimento
Abbiamo dimenticato come possa essere importante
lasciarsi vivere,
sperimentando un vuoto interiore
che sia costruttivo
e denso di possibilità

Abbiamo dimenticato
come essere
come pensare
come immaginare
come creare armonie
nella nostra testa
e come ricordare

Questo è
tutto quello che abbiamo smarrito

Maurizio Crispi (14 gennaio 2025)

Mantra (foto modificata di Maurizio Crispi)

Mantra (foto modificata di Maurizio Crispi)

Condividi post
Repost0
16 gennaio 2025 4 16 /01 /gennaio /2025 06:27

Ecco che da mio figlio Gabriel
sono stato beccato in flagranza di sonno improvviso!

Maurizio Crispi

Beccato! (foto di Gabriel Crispi)

Colto dal sonno
mentre digitavo un whatsapp,
probabilmente
e rimasto bloccato in quella postura,
come fossi sveglio

Nella foto sono dormiente e con gli occhi chiusi,
eppure sembro ancora affaccendato 
in ciò che stavo facendo
Mio figlio ha faticato
a togliermi l’iPhone dalla mano
perché non cadesse, dopo

Mi ha detto che, benché dormiente,
io mi opponevo e facevo resistenza

Con un libro che leggo la sera,
di frequente mi capita la stessa cosa
Rimane bello diritto 
davanti ai miei occhi
E potrei continuare a dormire così per ore

E guai a togliermi il libro dalla mano!

Condividi post
Repost0
15 gennaio 2025 3 15 /01 /gennaio /2025 08:45
Cercando di afferrare la luna Ifoto di Maurizio Crispi)

Gabriel ha sognato questa notte ed ecco il suo racconto:

"Ero qui a casa con te e tu mi hai detto: Ti regalerò una nuova casa!
Questa casa però era molto piccola 
E tu allora mi dicevi: Tu crescerai e ogni anno avrai una casa più grande della precedente
Dopo 16 anni avrai la casa più grande di tutte
Quando sono arrivato alla sedicesima casa mi rendevo conto che era più piccola di un cracker
E il sogno finiva qui
"

Condividi post
Repost0
14 gennaio 2025 2 14 /01 /gennaio /2025 02:58

Un sogno del 14 gennaio 2024

Maurizio Crispi

The Big Brother is Watching You

Ho sognato
Facevo parte di un’organizzazione
guidata da una donna malefica
Erano state stabilite regole assurde
per il controllo e l’eliminazione
dei non allineati, dei contestatori,
dei renitenti e dei riluttanti
Uno degli strumenti 
adottati dalla leader
era costituito dalla somministrazione 
frequentissima
di test ed indovinelli
tutti centrati sul paradosso
Era oltremodo arduo
trovare la risposta giusta
e si correva il rischio,
in caso di errore,
di essere allontanati
o fisicamente eliminati
(se non uccisi sul posto)
da vigilanti armati e minacciosi,
come in un quid game


Vigeva un’atmosfera di terrore
Era impossibile allontanarsi
oppure evadere
Quando arrivava il momento del test
bisognava partecipare
Ed era terrore puro
Durante uno di questi test
io ero assieme ad un compagno di lavoro
e avevamo da risolvere il compito/quiz
del momento
C’era un foglio fitto da istruzioni
da leggere e da decifrare
e c’era un mucchietto di polvere 
(forse pepe o polvere da sparo)
che andava suddiviso 
in un certo modo
alla luce delle indicazioni scritte 
Io ero nel panico più totale 
Le istruzioni non riuscivo a leggerle
perché le lettere mi ballavano
sotto gli occhi
Era tutto assurdo
Il mio compagno-amico mi diceva:
Fai così e così 
Io eseguivo senza fiatare


Al termine della prova 
passavano i controllori a verificare:
e per questa volta ero salvo 
Ma per quante volte ancora
avrei potuto farcela 
per il rotto della cuffia?


Non c’era scampo
Avremmo voluto organizzare una fuga
Ma la leader era ovunque
Compariva nei momenti più impensati
e sempre si metteva a berciare
e a mettere alla prova gli interlocutori
con i suoi indovinelli e paradossi
Se non era lei, 
erano i suoi energumeni ad arrivare
ad interrompere le conversazioni
a frugare e a rovistare
a portare via i dissenzienti
senza se e senza ma


Voglio andare via da qui!
Spero di non dover fare 
la fine di Winston Smith


Assurdo universo!

Poi, ho ancora sognato
Dovevo sostenere un esame universitario
Ero con altri in attesa 
che arrivasse la commissione
Ancora, in verità, non mi ero iscritto
Aspettavo (come facevo un tempo)
l’ultimo momento,
quando affrontavo l’esame
come fosse un lancio di dadi
(affidandomi alla mia buona sorte)
Ma questa volta ero perplesso
Entravo nella stanza 
in cui si sarebbe svolta la cerimonia
Il grande tavolo degli esaminatori
era vuoto
all’infuori di alcuni faldoni
e delle statine degli esaminandi
(proprio così: nel sogno erano
“statine”, non statini)
Mettevo il mio nell’ordine alfabetico
e, con il cuore in gola, 
scoprivo che sarei stato il terzo
ad essere torchiato
Ma io non sono pronto!
E poi di questo argomento non so nulla!
Non è letto nemmeno una pagina
di storia dell’arte
Come faccio se dovessero chiedermi
della scultura e della pittura italiana
del XVIII secolo
Non potrei nemmeno arrampicarmi 
sugli specchi,
utilizzando la mia parlantina
e la mia capacità di condurre il discorso
dove sapevo di più 


Sono fritto
Sono consumato
Aiutoooo!


(Dissolvenza)

Condividi post
Repost0
10 gennaio 2025 5 10 /01 /gennaio /2025 06:30

Un piccolo sogno trascritto esattamente un anno fa

Maurizio Crispi (10 gennaio 2024)

Palme di notte a Piazza Lolli (foto di Maurizio Crispi)

Ho naturalmente sognato

Anche questa volta ero parte
d’una vasta comitiva
costituita da gente comune 
ma anche da molti, sovrastanti, 
dignitari pomposi e vacui
Si trattava di partecipare 
all’inaugurazione d’una nuova tratta ferroviaria
C’erano intoppi e lungaggini
Ricordo che entravamo 
in un vasto atrio 
spazioso ed echeggiante
( o forse si trattava d'un capannone
o d'un hangar)
dove erano disposte
in file interminabili
scomode panche di legno grezzo
alle quali eravamo invitati 
a prender posto
da una voce metallica
(gracchiante) 
proveniente da altoparlanti 
piazzati in angoli remoti del soffitto
Io cercavo di tenermi a distanza
dal resto della folla
(cosa non difficile, visto che le panche 
fornivano sedute sovrabbondanti)
e soprattutto cercavo di tenermi 
a distanza di sicurezza dai dignitari
sempre più pomposi e vacui

E mi ricordai di ciò che scrisse il caustico Voltaire
Si haut que l'on soit placé,
on n'est jamais assis que sur son cul!

Frase che, sovente, mi ripeteva ghignando, 

tra una tirata di pipa e l'altra,
lo zio Luigi, fratello di mamma 
e generale con tre stellette,
sempre dissacrante


Avevo con me,
come sempre, 
la mia attrezzatura fotografica

E di più non ricordo

Condividi post
Repost0

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth