Le nuvole vanno e vengono
Arrivano e passano via
in una serie interminabile
come i grandi Leviatani del mare
intenti in una grande migrazione
Hanno una meta, forse,
ma non possiamo sapere
con certezza quale sia
Sappiamo solo che vengono da lontano
e vanno lontano
in un ciclo che non avrà mai fine
Anche i passanti che sfilano
lungo i marciapiedi sotto casa
vengono da qualche parte
e vanno in qualche altro posto
Hanno una meta:
lo si comprende dal loro incedere
deciso e finalizzato,
a volte più lento e casuale,
qualche volta stanco e cascante
Ma io non saprò mai
qual'è la scaturigine del loro incedere
né la loro destinazione
e nemmeno ciò che li anima
Per me rimarranno semplici puntolini,
appiattiti al suolo,
in movimento
lungo una retta o un sinusoide
Li vedo entrare entrare nel mio campo visivo,
li osservo poi,
sino a quando scompaiono dalla mia vista
e non saprò mai chi è chi
né dove da dove venga o dove vada
Io sono l'osservatore immobile
arroccato su di un'alta torre
lungo la curva del Tempo
E, a volte, come le nuvole,
come quei treni rossi che passano e ripassano,
come gli aerei che sfrecciano nel cielo,
ritornano
E con il loro passaggio
raccontano storie
e suscitano interrogativi
destinati a rimanere senza risposta,
perché sempre vanno via
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