Ho scritto questa nota di diario (e onirica, al tempo stesso), più di un anno fa, quando i miei sogni erano vividi e rigogliosi, e l'ho pubblicata nel mio profilo Facebook, dimenticandomi poi di trasferirla nel mio blog. La ripropongo adesso.
Ho sognato che dovevo condurre delle persone
per le vie di Palermo su un grosso furgone
Il sedile di guida era regolabile
e fornito di tutti i comfort
per adattarlo finemente
alle caratteristiche anatomiche di ciascun conducente
Prima di mettermi alla guida
dovevo mettere a punto
complicate regolazioni
sopra, sotto, di lato
Sembrava in verità più che il sedile d'un autobus
la postazione di un astronauta
con tutti questi dispositivi
adatti ad un guidatore professionista,
quale io non sono
Anche la partenza era complicata,
poiché dovevo disincagliare
il mio furgone da un altro automezzo
che era stato parcheggiato
a stretto contatto del mio
E cominciava l’avventura
lungo le vie d'una città sovraffollata
e satura di mefitici vapori
per via della monnezza abbandonata
Il viaggio durava per poco tempo,
su questo mezzo
Ma l'avventura continuava
Infatti, di lì a poco mi ritrovavo alla guida d’una grossa moto
Non ricordo se con un passeggero a bordo oppure no
All’inizio provavo un grande impaccio
poiché da anni non mi trovavo in sella alla mia moto
(che se ne sta a prender polvere in garage)
Eppure dopo avere armeggiato un po’
ritrovavo l’antica verve
e iniziavo a divertirmi
con lunghi affondi d’acceleratore
e abbassando la moto in curva
Ma l’ebbrezza della velocità
durava ben poco
Presto ero costretto
a fare una snervante gimkana
tra enormi cassoni
per la raccolta della monnezza
di colore verde scuro
Il nostro beneamato Sindaco
ha comprato nuovi contenitori
per la monnezza!
Che dio lo abbia in gloria!
- Gridava una voce fuori campo
Ed io pensavo: Che spreco di denaro pubblico!
Poiché, in verità, l’intero parco dei cassonetti
era già stato rinnovato pochi mesi prima
Non è certo fornendo ai cittadini
dei contenitori più voluminosi
che si risolve l’annoso problema della monnezza
Intanto, la gioia ritrovata
della corsa in moto era sempre più rovinata
dal fatto che dovessi destreggiarmi
tra questi enormi contenitori
abbandonati in mezzo ai passaggi e alle carreggiate
assieme a quelli più vecchi e obsoleti
che ancora non erano stati ritirati
e, in più, pareva che tutti quanti
si fossero riversati in strada
travolti dall’ebbrezza
di poter conferire i propri rifiuti
senza nessuna restrizione
Tutti in processione per smaltire
anche mobili fatti a pezzi,
materassilerci ed altri effetti letterecci,
enormi sacchi pieni di detriti di plastica
e persino i propri escrementi
raccolti nei pitali e nelle seggette
Allegria! Viva lo spreco!
Epperó che meraviglia riandare in moto!
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