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24 dicembre 2023 7 24 /12 /dicembre /2023 07:56
Natale Rosso Sangue (foto di Maurizio Crispi)

Siamo sempre qua

Ci siamo arrivati
alla vigilia delle vigilie

Anche questa vigilia passerà 
Anche questo Natale passerà,
come tutte le cose umane

Anche questa volta
arriveremo alla fine di un anno
e saremo pronti
ad iniziare un nuovo ciclo
La ruota delle ore e dei giorni
si metterà in moto,
all'inizio molto lentamente,
con gemiti e scricchiolii
poi più veloce e fluida

Chi vuol esser lieto, sia
Chi vuol esser triste, sia

Ricordiamoci tuttavia
che in molti posti del mondo
c’é gente che muore,
ci sono bimbi che soffrono,
ci sono guerre, distruzioni e malattie,
miseria e fame, se non carestia,
terremoti e disastri naturali,
forse anche - da qualche parte - 
un’invasione di cavallette

Non c’è alcun dio salvifico
Non c’è alcuna redenzione 
attraverso la sofferenza
Non c'è salvezza

Che l’approssimarsi del nuovo anno
e l’inizio d’un nuovo giro di giostra
sia occasione per una pausa di riflessione,
per un momento di meditazione 
e non un passaggio immemore
tra feste, banchetti, bagordi
e grandi bevute e notti brave

Soprattutto cerchiamo di evitare
botti ed esplosioni,
accogliendoli giulivi,
perché tanto - troppo - 
ricordano la guerra e le bombe
e il sangue sparso di vittime innocenti

 

Erri De Luca

(Erri De Luca) Nello scasso profondo dei nuclei familiari, Natale arriva come un faro sui cocci e fa brillare i frantumi. 
Si aggiungono intorno alla tavola apparecchiata sedie vuote da tempo.
Per una volta all’ anno, come per i defunti, si va in visita al cerchio spezzato.
Natale è l’ultima festa che costringe ai conti. Non quelli degli acquisti a strascico, fino a espiare la tredicesima, fino a indebitarsi.
Altri conti e con deficit maggiori si presentano puntuali e insolvibili. I solitari scontano l’esclusione dalle tavole e si danno alla fuga di un viaggio se possono permetterselo, o si danno al più rischioso orgoglio d’infischiarsene.
Ma la celebrazione non dà tregua: vetrine, addobbi, la persecuzione della pubblicità da novembre a febbraio preme a gomitate nelle costole degli sparpagliati. 
Natale è atto di accusa. Perfino Capodanno è meno perentorio, con la sua liturgia di accatastati intorno a un orologio con il bicchiere in mano.
Natale incalza a fondo i... disertori.
Ma è giorno di nascita di chi? Del suo contrario, spedito a dire e a lasciare detto, a chi per ascoltarlo si azzittiva.
Dovrebbe essere festa del silenzio, di chi tende l’orecchio e scruta con speranza dentro il buio. Converge non sopra i palazzi e i centri commerciali, ma sopra una baracca, la cometa. Porta la buona notizia che rallegra i modesti e angoscia i re.
La notizia si è fatta largo dentro il corpo di una ragazza di Israele, incinta fuorilegge, partoriente dove non c’è tetto, salvata dal mistero di amore del marito che l’ha difesa, gravida non di lui. Niente di questa festa deve lusingare i benpensanti. Meglio dimenticare le circostanze e tenersi l’occasione commerciale. Non è di buon esempio la sacra famiglia: scandalo il figlio della vergine, presto saranno in fuga, latitanti per le forze dell’ordine di allora. Lì dentro la baracca, che oggi sgombererebbero le ruspe, lontano dalla casa e dai parenti a Nazareth, si annuncia festa per chi non ha un uovo da sbattere in due.
Per chi è finito solo, per il viandante, per la svestita sul viale d’inverno, per chi è stato messo alla porta e licenziato, per chi non ha di che pagarsi il tetto, per i malcapitati è proclamata festa.
Natale con i tuoi: buon per te se ne hai. 
Ma non è vero che si celebra l’agio familiare. 
Natale è lo sbaraglio di un cucciolo di redentore privo pure di una coperta.
Chi è in affanno, steso in una corsia, dietro un filo spinato, chi è sparigliato, sia stanotte lieto. È di lui, del suo ingombro che si celebra l’avvento. È contro di lui che si alza il ponte levatoio del castello famiglia, che, crollato
all’interno, mostra ancora da fuori le fortificazioni di Natale.

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commenti

M
Siamo a mare<br /> Che sento dire?<br /> Dove voglio andare?<br /> Cosa voglio fare?<br /> Boh! BOH! BOH! BOH! BOH! BOH! BOH! BOH! <br /> Super-Boh!<br /> Un fantastilione di BOH!<br /> Giorno fatidico<br /> Giorno fatidico<br /> Tabula rasa<br /> C'è ben poco da fare<br /> Lo stomaco ribolle<br /> I succhi gastirci scorrono copiosi<br /> Reflusso (gastro-esofageo) e ritorno di fiamma<br /> Squish squash squeeze<br /> Squeeze squish squash<br /> Squaaaaaaaashhhhhh!<br /> Vorrei andare da qualche parte<br /> Non posso<br /> Sono legato, <br /> vincolato, <br /> costretto da legami e nodi e lacci<br /> E quindi sto<br /> Se non si può fuggire, <br /> cosa migliore e proficua assai<br /> è fingersi morti, buttati a terra, <br /> come cosa che non respira e non freme<br /> Ritorniamo dunque alle cose semplici <br /> ed essenziali d'un tempo<br /> Al sogno che ci contiene <br /> ci dà struttura e che ci fa volare<br /> <br /> Al volo della mente<br /> <br /> E così sia
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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