Keep-a-going along the road.
Vai avanti e più non dimandare
Oggi, possiamo lecitamente parlare
di tre quarti di secolo
Sono sbalordito
Penso a quando da piccolo
con mio fratello
mi chiedevo
come sarebbe stato entrare nel 2000
e facevo calcoli
per stabilire l’età che avrei avuto allora
che era per me
un’età impensabile,
irrapresentabile
Oggi, quasi al concludersi
del primo quarto del XXI secolo,
sono ancora qui
E vai allora!
Keep-a-going along the road,
Keep your eyes on the road
Stay always on the run
Cammina,
cammina,
segui sempre la strada,
di giorno segui il sole verso Ovest,
di notte orientati con le stelle
Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all'isola che non c'è
A volte,
mi sorprendo a pensare
che vorrei tornare ad essere adolescente, ritornando all’età dell’oro in cui
c’erano ben poche cose
di cui preoccuparsi
quando c’erano papà e mamma
che di tutto si occupavano,
c’era solo da prendere il meglio,
una vita rilassata,
senza problemi da risolvere
senza responsabilità da assumere
Era il tempo felice
dei giochi e degli svaghi
Era come essere in un giardino dell’eden
Eppure,
quando vivevo allora quei giorni scalpitavo
fremevo
mordevo il freno
desideravo che il Tempo
accelerasse il suo corso
e non vedevo l’ora di diventare “adulto“
e c’era anche l’irrequietezza dell’attesa,
quando il sogno tracimava nella realtà
e pensavo che tutto fosse possibile,
quando i miei denti e la mia pelle
erano ancora giovani
Ora, invece, guardo nostalgicamente
a quella stagione
e la considero il mio Eden perduto
I miei genitori mi hanno lasciato giocare,
consentendo
che io potessi trastullarmi
con l’inutile e con il superfluo
hanno lasciato che io leggessi i libri
e che mi immergessi
in universi fittizi e in mondi alternativi
hanno lasciato che io potessi sognare
Eppure, quando ero adolescente,
un mio me scisso
non voleva stare in quel mondo
voleva piuttosto schizzare in avanti, andando verso realtà sconosciute
Quel mio me era impaziente
e viveva con sofferenza l’attesa e la stasi
E ora eccomi qua
a desiderare un ritorno
a quel tempo
che ora vedo felice,
come forse non è mai stato
Forse, ciò accade
perché mi accingo a varcare
la soglia dei tre quarti di secolo
- e quindi mi avvicino
sempre di più a quel punto fatidico
in cui gli opposti estremi
tendono a reincontrarsi e a coincidere
e le età della vita
si confondono e si mescolano
Vorrei andare lontano, via dove nessuno possa bussare la mia porta e schiaffarmi davanti agli occhi la dura realtà
Vorrei evadere
essere un nessuno
essere un Errante
libero di cercare ciò che vuole
o di non cercare affatto
E questo è quanto,
dissi, accorgendomi
che mi era cresciuta
una barba da profeta,
come quella di Mr Natural
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