Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
28 luglio 2021 3 28 /07 /luglio /2021 15:42
Io mi vaccino

(28 luglio 2021) In Italia siamo bravi a incasinare tutto e a creare le premesse di inutili discussioni e polemiche.
È palese ciò proprio nella questione dei vaccini.
Vaccinarsi dovrebbe essere in primis per i singoli individui una questione di coscienza o di opportunità (come nel caso di alcune particolari malattie in cui ciascuno secondo coscienza può decidere liberamente se vaccinarsi o no, come quando si decide di viaggiare alla volta di alcuni paesi cosiddetti "esotici"), a meno che lo Stato per una questione e di Salute pubblica non stabilisca l’obbligo vaccinale, come accade già per numerose malattie trasmissibili (le vaccinazioni "obbligatorie", tali per legge, a cui sottoponiamo i nostri figli, con la possibilità conseguente che lo Stato persegua gli evasori dell'obbligo vaccinale).
Nell'affrontare le vaccinazioni anti-Covid, il nostro governo si comporta come il proverbiale individuo che vuole avere nello stesso tempo la botte piena e la moglie ubriaca. E, quindi, i nostri governanti in questo ambito tentennano senza assumere una linea decisa: non vogliono scontentare nessuno, temono di parlare in maniera esplicita di "obbligo".
Anziché varare provvedimenti che odorano di obbligo, ma senza sancirlo (introducendo la specie dell'obbligatorietà del  Green Pass per svolgere determinate attività), chi ci governa dovrebbe dire senza stare a cianciare e in maniera chiara: “Per motivi inderogabili di tutela della salute pubblica la vaccinazione anti Covid è resa d’ora in avanti obbligatoria”, indicando chiaramente per quali classi di età e le eventuali cause di esenzione), e suggellando questa statuizione con apposito decreto, in altri termini legiferando e assumendosi di ciò tutte le responsabilità.
Non si può governare, sempre assillati dal pensiero che ci saranno gli scontenti e i riottosi e lasciandosi condizionare in ogni scelta cruciale si debba prendere da tale timore.
Quello che occorre, a fronte di una recrudescenza dei contagi (che sta conducendo alle soglie di una quarta ondata), dell'emergere di notizie preoccupanti circa la comparsa di contagi con sintomi nei bambini e nella consapevolezza di un programma vaccinale ancora largamente incompleto, è una misura di governance netta e decisa, senza equilibrismi e senza che i decisori debbano nascondersi dietro ad un dito.
I pavidi non possono ben governare e, in alcune circostanze, occorre che prendano delle decisioni eroiche. A volte non ci si può gingillare a tentare di sciogliere con perizia un nodo gordiano: per risolvere l'impasse, occorre reciderlo con un taglio netto.
Io sono per l'obbligo vaccinale per tutti (salvo che per coloro per i quali vi siano validi motivi per non dover affrontare la vaccinazione): il vaccino (assieme a tutte le misure di contenimento che rimangono sempre valide) è l'unica misura valida per proteggere il sistema sanitario italiano da un ulteriore collasso.
Questo mi aspetto da un governo di cui possa fidarmi.

Condividi post
Repost0
19 luglio 2021 1 19 /07 /luglio /2021 18:08
Fiore di cactus (foto di Maurizio Crispi)

Vivo in solitudine

Non me ne frega nulla delle riaperture.

Aperture, chiusure, riaperture:
un vacuo balletto infinito

Per me non cambia nulla
In campagna: da solo
In città: da solo
L'idea di uscire di casa
anche per una semplice commissione
mi pesa infinita-mente
Se è necessario lo faccio,
sempre al minimo però.
Non più di una cosa sola in un giorno
Preferisco la casa o il chiuso del recinzione della mia campagna
Nel claustrum di questi luoghi trovo tutto ciò che mi serve
Poltrone e sofà,
libri e musica,
smartTV
i miei lavori manuali
le pietre mute che non tradiscono mai,
le foglie secche da rimuovere
le piante da abbeverare
E le conversazioni con gli umani?
Non ce ne sono con persone reali, solitamente
Salvo qualche contatto sporadico
Per il resto, visto che leggo, di questi tempi,
furibonda-mente
i miei dialoghi e le mie conversazioni
si svolgono per lo più con i personaggi dei libri
oppure con quelli dei film che guardo in TV,
sulle piattaforme
La loro compagnia mi riempie a sufficienza
Non guardo nemmeno la televisione ordinaria
- odio le pubblicità fasulle e ripetitive -
Mi tengo aggiornato al minimo
ascolto i dibattiti e le discussioni
su RAI3 e su RadioCapital
Mi faccio qualche idea,
e, in fondo, basta poco per farsi qualche idea,
se si vuole essere ed agire come indipendente-mente,
non fuorviati dai luoghi comuni
Vivo fuori dalla realtà, si potrebbe dire
senza più distinzione tra tempo ordinario
e tempo della festa e dello svago
Ogni giorno tutto eguale,
nei suoi ritmi e nelle incombenze

A me sta bene così.

Palermo, il 19 luglio 2021

Condividi post
Repost0
12 luglio 2021 1 12 /07 /luglio /2021 06:34
I am back (foto di Maurizio Crispi)
I am back (foto di Maurizio Crispi)
I am back (foto di Maurizio Crispi)
I am back (foto di Maurizio Crispi)
I am back (foto di Maurizio Crispi)

I am back (foto di Maurizio Crispi)

Le ore passano lente

Il giorno diventa notte
la notte si fa giorno

Le albe sono silenti
anche se a volte
si sentono voci concitate
rumori di auto in corsa
stridore di freni

Caos calmo

Oggi, prima dell'alba,
la quiete è stata rotta
da due voci straniere
litiganti tra loro
Due camminavano lungo la strada
e intanto uno dei due gridava all'altro
l'altro seguiva in silenzio
così ho visto,
affacciandomi alla finestra,
richiamato dal trambusto

All'alba, di solito,
prima che sorga il sole,
anche i gabbiani tacciono
Non c'è movimento,
non c'è speranza

L'unico obiettivo è attraversare indenne
le aride distese del giorno
traghettarsi alla notte
e poi riprendere il ciclo
E' sempre più facile così
Cioè, pensare ad una sorta di eterno ritorno

Anche se...

Anche se talvolta cominciò a pensare
- e sempre più di frequente -
che, all'improvviso,
potreii morire,

un improvviso malore, un subitaneo mancamento

e, vicino a me,
nessuno pronto a soccorrermi,

da solo con i due i miei cani,
una compagnia, sì, loro,
ma impotenti nel dare aiuto

Cosa mi angoscia di questo pensiero?

Non tanto il morire in sè,
quanto piuttosto lo scomparire
senza che nessuno se ne accorga
e senza che nessuno esprima parole di cordoglio per me,
essere archiviato
senza rintocco di campane,
come dice la canzone

Andarmenne in silenzio, insomma,
e da uomo invisibile,

quale io sono e fui

Palermo, il 12 luglio 2021

Condividi post
Repost0
17 giugno 2021 4 17 /06 /giugno /2021 16:38
Bla bla bla (il balbettio dei media)

Bla bla bla
Sempre le stesse cose
I temi del giorno, i tormentoni
I media conformisti
si copiano a vicenda
Verrebbe da pensare che per certi argomenti
abbiano delle parole d'ordine
dalle quali non si deve derogare
Come ad esempio la difesa della strategia vaccinale (giusto),
oppure la quotidiana celebrazione della decrescita felice dei numeri pandemici
(argomento fuorviante)
E poi ci sono le altre topiche
che fanno da riempitivo
Gli Europei di calcio,
la notte prima degli esami,
gli esami,
il giorno dopo gli esami,
i nuovi contagi
i nuovi ingressi nelle terapie intensive
l'andamento della campagna vaccinale
il tormentone astra zeneca e le morti per trombosi
La rava e la fava
Sempre la stessa litania
Non cambia mai nulla
La musica è sempre la stessa
In fondo, i notiziari potrebbero essere dati
usando sempre gli stessi palinsesti,
modificandone soltanto i luoghi e le date
Un occhiata al calendario...
Cosa ricorre oggi...
Ah bene!
E lì a sciorinare la stessa minestrina di sempre cotta e ricotta,
fatte le dovute variazioni
mutatis mutandis

Quando capito casualmente in un'emittente
ed ascolto distrattamente
mi sento quasi nauseato,
per questo instancabile balletto,
apparentemente ridda di notizia,
ma si tratta sempre della stessa cosa
E poi i conduttori a pavoneggiarsi
a sciorinare le loro conoscenze,
a mostrarsi competenti e conoscitori di tante cose,
ma c'è alle loro spalle
una sapiente regia che li guida
nel parlare sempre delle stesse cose,
fornendo loro le veline con gli aggiornamenti necessari
o con qualche sintetica voce d'enciclopedia
o un gobbo per ogni intervento
per potersi mostrare competenti,
con gli stessi toni,
con le stesse voci flautate e suadenti.
Il vero messaggio sono gli inserti pubblicitari
onnipresenti
e le menzogne scodellate
per indurre a comprare questo o quel prodotto,
a "consumare"
In fondo, penso che sia meglio il totale silenzio di parole
che fa parte della rigorosa regola quotidiana in certi conventi
e istituzioni monacali.
Stare sempre - o quasi - in silenzio,
non proferire verbo,
poiché di fronte all'immenso immanente
qualsiasi parola possa uscire dalla bocca di un parlante
è inadeguata o blasfema
Tacere è un segno di umiltà e di accettazione della propria finitezza.
Detesto coloro che hanno sempre qualcosa da dire
e che danno di continuo aria alla bocca.

Diluvio di parole vuote: uno dei tratti salienti
del cosiddetto "intrattenimento" mediatico.
Quanto lo odio e quanto non sopporto i suoi rappresentanti!

(17 giugno 2021)

Condividi post
Repost0
14 giugno 2021 1 14 /06 /giugno /2021 09:09
Ulivo d'inverno da poco potato a Piano Aci (2014) - Foto di Maurizio Crispi

Oggi non scriverò nulla.
Vado in sciopero della scrittura.

Alcuni fanno lo sciopero della fame ed io farò quello della scrittura.
In verità è da giovedì che non ho aperto il laptop (ma ora sì).
Silenzio su tutta la linea.
Frammenti di sogni si affollavano nella mia mente ad ogni risveglio e avrei voluto scriverli. Non lo scritti subito e li ho persi.
Sono stato distolto da altre attività: in campagna ho sempre da fare all'aperto. Non finisco mai. E quei frammenti onirici che mi sembravano così intriganti e promettenti sono rapidamente svaniti.
Ma c'era anche il fatto che volevo dedicare più tempo alla lettura.
Un romanzo mi aveva preso più di altri ed ero intenzionato a finirlo in un breve giro di tempo.
Quindi, mi sono concesso il lusso di stare seduto su di una sdraio all'ombra ampia di un albero di corbezzolo che ho potato, nel corso degli anni, in modo tale che assumesse la forma di un grande ombrello, dispensatore di frescura.
Penso che ogni tanto sia importante astenersi del tutto dal compiere le attività che sono diventate routine e darsi un tempo di pausa.

Le cose quotidiane e certi eventi che si addensano improvvisamente tutti insieme a volte sono come il gorgo del Maelstrom che ti risucchia inesorabilmente verso il basso. Il narratore, nel famoso racconto di Poe, "Una discesa nel Maelstrom" scopre man mano che osserva l'imbarcazione su cui si trova scendere sempre più a fondo verso il cuore del gorgo (e lui è impotente e fragile come un fuscello) osserva, in quello stato di lucidità che solo il terrore puro in certe circostanze può dare, che gli oggetti più grossi e pesanti vanno giù più velocemente e, allora, prendendo una decisione eroica, dopo essersi legato ad un barile vuoto, si butta dalla barca.
Mentre lui risalirà a poco a poco la china del gorgo, potrà osservare che l'imbarcazione con il fratello rimasto a bordo (che, per paura, ha rifiutato di lasciare quella falsa sicurezza) viene risucchiato in basso sino a scomparire.
MI viene in mente questo per dire che, a volte, l'esercizio della leggerezza serve appunto a non essere risucchiati nei gorghi della vita. Ma volte non ci si può in ogni modo sottrarre e bisogna discendere sino al fondo.
Dopo questa sosta, oggi sono di nuovo qua.
Ma comunque ho deciso di non scrivere nulla.
Anche se mi rendo perfettamente conto che, così dicendo, sto enunciando una patente contraddizione dal momento che proprio per esprimere questa mia decisione sto scrivendo, battendo le dita sulla tastiera come un forsennato.
Del resto, le contraddizioni sono il pane della vita, senza contraddizione non c'è evoluzione, non c'è sintesi, non c'è alcun salto esperienziale.
Non credo si possa immaginare una vita interessante e movimentata senza contraddizioni.

 

Palermo, il 14 giugno 2021

Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Oggi non scriverò nulla. Riflessioni sulla leggerezza
Condividi post
Repost0
27 maggio 2021 4 27 /05 /maggio /2021 09:58
Tragedia del Mottarone (fonte internet)

(25 maggio 2021) Da ieri tutta Italia è in giallo. Una cosa attesa che induce molti a sperimentare stati d'animo di euforia e di esultanza.
Domenica tuttavia si è consumata la tragedia immane di Mottarone con 14 vittime, cinque famiglie distrutte in un sol colpo, un solo bimbo di cinque anni sopravvissuto pur gravi ferite e fratture multiple.
Se gioiamo per la fine del confinamento e per la ripresa di certe attività sinora precluse, non dimentichiamo queste vittime.
C'è da chiedersi cosa abbia provocato questa disgrazia e se essa non sia da considerarsi uno degli effetti dell'ultra-liberismo spinto che ha ripreso a galoppare alla grande, quando un ripensamento sui fondamentali dell'economia sarebbe stato doveroso, prendendo spunto dalla crisi innescata dalla pandemia, e dell'allentamento dei controlli statali su certe attività, in nome della libera impresa e del sistema degli appalti e dei sub-appalti.
Io ritengo che sarebbe stato doveroso, di fronte ad un simile evento, proclamare una giornata di lutto nazionale, a parte le belle parole spese di prammatica da parte di chi aveva il dovere istituzionale di dirle.

Ho scritto le scarne parole riportate sopra appena due giorni fa, troppo oberato dal peso di questa grande tragedia. E ho anche fatto un'affermazione - forse azzardata - sugli effetti dell'ultra-liberismo nelle attività economiche in assenza di validi controlli da parte dello stato. Del resto, una possibilità di controllo pressocchè "impossibile", poiché per via del taglio dei fondi e della sempre più marcata scarnificazione degli organici, questa necessaria attività si fa sempre più rarefatta, aleatoria ed incerta: basti pensare, che nel caso in questione, su oltre 600 impianti di risalita nell'intero arco alpino, gli Ispettori disponibili per effettuare i controlli sono soltanto 8.
Ciò che ho scritto in termini così crudi voleva essere soltanto il mio pensiero, forse contestabile: e forse anche un po' estremo, come voler stabilire una connessione - forse azzardata - tra catastrofi e liberismo.
Ma a corrobare il mio punto di vista, a distanza solo di poche ore vi è stato un decisivo punto di svolta nelle indagini preliminari e tre persone sono state arrestate (tutte negli alti livelli dirigenziali della scietà che gestisce la cabinovia del Mottarone) e con compiti di responsabilità; ad esse è stato contestato il reato di omicidio plurimo e di procurata catastrofe.
Secondo quanto è emerso dalle indagini preliminari il freno di emergenza sarebbe stato volutamente disattivato per evitare il funzionamento a singhiozzo dell'impianto, rilevato nei giorni precedenti, e per potere sfruttare in pieno una bella domenica di sole con continui carichi di gitanti sulla cima del monte.
Quindi, non si può più parlare di "disgrazia" o di "fatalità", ma dell'effetto di un'azione deliberata, compiuta cinicamente, per avidità e per lucro. Come a dire che questi individui hanno voluto giocare d'azzardo con le vite di persone ignare, impegnandole in una sorta di roulette russa al massacro.
Dunque, sarebbe stata presa una cinica decisione per evitare un appropriato intervento di manutenzione, strutturale, che avrebbe significato, proprio alle riaperture, un mese e mezzo di fermo nelle attività dell'impianto di risalita.
Certo, ora ci saranno le perizie tecniche e ci sarà un procedimento giudiziario che chiarirà le effettive responsabilità ed eventuali complicità e connivenze, a scendere nella piramide gerarchica dell'organizzazione incriminata.
Ma quel che risulta a questo punto (sino a prova contraria) è che delle persone hanno causato la morte di altre per vile profitto e per lucro.
Ma in che mondo viviamo?
E' questo il mondo che vogliamo?

Condividi post
Repost0
20 maggio 2021 4 20 /05 /maggio /2021 19:21
La Mosca Morta (Maurizio Crispi)

Da giorni c'è una grossa mosca morta sul davanzale della finestra
Da giorni mi riprometto di rimuovere quel cadavere
Ma da giorni sono come paralizzato.
Eppure ogni giorno la guardo meditabondo.
Il Morbo infuria
Il Pan ci manca
Sul Ponte sventola Bandiera Bianca

Le cose più semplici da eseguire a volte sono quelle più complicate
Bisogna saper andare oltre.
Ultreya! (E' la famosa esortazione che i pellegrini sul Cammino di santiago si scambiano tra loro quando si incontrano o si congedano)
Forse non è poi così importante cancellare quella mosca morta. Eppure, anche se è piccolina, giganteggia come un Mammuth congelato nei ghiacci eterni del Polo.
La guardo ogni mattina, al mio risveglio, quando apro la finestra per arieggiare la stanza, forse perché la sua vista, giorno dopo giorno, mi ricorda la caducità e l'impermanenza
Forse dentro quella mosca - umile e fastidiosa in vita - aveva albergato qualcuno condannato ad una reincarnazione
Un poco di buono, magari
Ma non è detto: potrebbe essere uno che in una vita precedente è stato saggio, ma ha commesso un errore.
Oppure un creativo, o un inventore pazzo. Ma cosa ne direste se dentro una mosca albergasse l'anima di un salvini?
Non posso sapere, solo immaginare
Forse, in considerazione di ciò, dovrei organizzare una piccola cerimonia funebre,
un funus,
un funerale,
delle esequie rispettose
dare il giusto riconoscimento al piccolo cadavere,
con un rito adeguato, solenne quanto basta, ma senza esagerare
L'anima che ha abitato quel corpicino di certo ne sarà riconoscente.
Oppure no, ma chi se ne frega?
Non si sa mai. Una sana prudenza non guasta mai.

Stephen King ci dà grandi insegnamenti al riguardo. Qui mi ricordo di un racconto un po' horror-surreale, in cui il protagonista osserva un dito vivente uscire dallo scarico delllavandino ed allungarsi in giro quasi in esplorazione. Dopo averlo osservato per un po' il nostro protagonista decide di tagliar via quel dito, risolvendo così il problema.
Per un po' si sente tranquillo. Ma non l'avesse mai fatto, dopo un po' il dito ritorno ad emergere dallo scarico e questa volta è incacchiato, sul serio. Mal ne incolse al nostro povero protagonista e a quanti altri sono a casa sua per indagare sugli strani eventi che si stanno verificando.

Il dito era tornato. Era un dito molto lungo, ma per il resto del tutto normale all'apparenza. Di esso Howard vedeva l'unghia, che non era né mordicchiata né particolarmente lunga, e le prime due nocche. Lo guardò tamburellare e tastare il fondo del lavandino.
Si chinò a guardare sotto. Il tubo che usciva dal pavimento era di sette o otto centimetri di diametro. Non era abbastanza largo perché ci passasse un braccio. E poi il sifone era costituito da una brusca curva a gomito. Dunque a che cosa era attaccato quel dito? A che cosa poteva mai essere attaccato? 
(Stephen King, il Dito, contenuto nell'antologia "Incubi e Deliri).
In calce riporto il link al quale si può leggere il racconto kinghiano nella sua interezza.

 

Al lettore di questo mio scritto potrebbero interessare anche questi due miei post di qualche tempo fa.

 

 

Condividi post
Repost0
19 maggio 2021 3 19 /05 /maggio /2021 10:23
Covid manager (immagine presa da internet: vegaformazione.it))

(19 maggio 2021) Sommo gaudio! Mentre diventa concreta la possibilità che, a breve, riaprano le cerimonie nuziali con relativi banchetti, ma anche tutta una serie di altri eventi collettivi, viene statuita la creazione di una nuova figura professionale (occhio dunque ai corsi di formazione che verranno presto attivati per ottenere il relativo brevetto!) che sarà quella del "Covid Manager", ovvero colui che avrà la responsabilità - in tali contesti - della corretta applicazione delle norme anti-Covid, oltre che della conservazione per un periodo di tempo congruo di tutti i documenti di supporto della sua attività in ogni singolo evento (quali tipologia e natura dell'evento, elenco dei partecipanti con relativi numeri di cellulare nonché estremi del Green Pass, etc etc).
Il Covid Manager sarà una specie di sommo controllore, ma anche maestro delle cerimonie, in tali eventi, la materializzazione del Grande fratello che controlla capillarmente tutti i partecipanti e ne analizza i comportamenti con occhio severo. Con pieni poteri di esclusione e di allontanamento nei confronti di tutti coloro che non sono in regola. Entro anch'io! "No tu no!" - egli dirà.
Ma il fatto è che, siccome per questa tipologia di eventi collettivi ci sono, da un lato, le norme generali che riguardano l'ambiente, la collocazione degli arredi, l'adeguata aerazione dei locali etc etc, e dall'altro lato la necessità di  monitorare i comportamenti delle singole persone partecipanti oltre alle necessarie verifiche sulla validità del green pass (o dei certificati vaccinali, di avvenuta guarigione o di negatività del tampone nelle48 ore precedenti), la normativa varata prevede anche che un Covid Manager debba avere - al massimo - la tutela di 50 partecipanti. Di conseguenza se ad un evento X prendono parte 100 persone, i Covid Manager da reclutare dovranno essere in due, se ci sono 150 persone ne saranno richiesti tre e così via.
In effetti, questa nuova "professione" potrà essere molto richiesta nei mesi futuri. E dunque occorre darsi da fare. E' un'occasione ghiotta per organizzatori di corsi di formazione, poiché non sarà cosa semplice fare il Covid Manager, dal momento che le normative in materia evolvono di continuo e quindi occorre avere di continuo il polso della situazione (con attività di aggiornamento, etc).
Se consideriamo che nella conta del numero dei partecipanti vanno inclusi anche tutti coloro che lavorano all'evento (camerieri, personale di sala, musicanti, intrattenitori vari) è facile anche dire che i futuri Covid Manager (attualmente ancora non esistono i soggetti con questi requisiti) andranno a ruba, ma anche che i costi degli eventi lieviteranno notevolmente, poiché bisognerà includervi i costi del/dei Covid manager.
Anche qui staremo a vedere.
Io non so all'estero, ma qui in Italia abbiamo la capacità di burocratizzare velocemente tutto, creando delle infrastrutture aggiuntive che appesantiscono il funzionamento delle cose, anziché facilitarle.
Sono di quelle cose incomprensibili. In Italia, siamo maestri nell'incasinare le cose e nel creare burocrazia inutile. Voglio vedere se in altri paesi europei hanno reso indispensabile ai fini delle riaperture una figura come questa.
Aggiungerei che negli anni che fecero seguito alla grande pandemia influenzale del 1918-1919, gradatamente le persone presero a riunirsi, i teatri furono aperti, i concerti all'aperto furono riavviati, i grandi raduni di massa furono di nuovo possibili, ma non credo che nessuno si preoccupò di istituire delle figure tipo "Covid Manager", che - a quel tempo - avrebbero dovuto essere battezzati "flu-manager".
Inutili del resto, perché - dopo le diverse ondate pandemiche di quei due terribili anni del secolo scorso - le persone (i cittadini) seppero semplicemente usare il buonsenso,
E allora?
Il fatto è preoccupante, in verità, perché rappresenta la prova tangibili di quanto, attraverso il passaggio - avventuroso e fortunoso - all'interno della "zona rossa della mente"
ne siamo usciti più proni e più arrendevoli, argilla malleabile nelle mani del grande Leviatano hobbesiano, ovverossia la "ragion di stato" che sempre di più e sempre più estensivamente, ha preso a controllare i nostri corpi e le nostre menti.


PS - del Covid Manager ne ho sentito parlare proprio ieri in radio, eppure facendo una rapida rassegna nella rete, risulta chiaro che già molti hanno cominciato da tempo ad attrezzarsi promuovendo dei corsi che conferiscano ai partecipanti il brevetto di "Covid Manager".
Ci sono quelli che fiutano immediatamente l'odore del denaro che si annida nelle pieghe di norme e decreti. E quindi fanno in modo da essere sempre pronti.
Quindi c'è da pensare che i primi Covid Manager abilitati e brevettati, al momento delle riaperture saranno pronti ad essere reclutati.
Evviva!

 

Quello che segue è una dettagliata disamina dei compiti e delle funzioni del"Covid Manager" come si può trovare in un sito web che si occupa di attività di formazione (Formazione Vega), con il titolo "IL RUOLO E I COMPITI DELLA FIGURA DEL COVID MANAGER"

 

(vegaformazione.it) Il legislatore italiano ha sin da subito provveduto ad emanare dei protocolli anticontagio da applicare nelle attività produttive industriali e commerciali, indicando specifiche misure di sicurezza da adottare attraverso protocolli anticontagio interni.

A fronte di questi protocolli nazionali, la Regione Veneto ha pubblicato nel mese di aprile 2020 il “Manuale per la riapertura delle attività produttive” con lo scopo di dare indicazioni esaustive per consentire la riapertura delle attività economiche dopo il periodo di lockdown che aveva colpito l’intero territorio italiano. Nel manuale, per la prima volta a livello nazionale, viene indicata la figura del Referente Unico Covid o Covid Manager con compiti di coordinamento per l’applicazione delle misure anticontagio in azienda. Riportiamo nel seguito lo specifico passaggio del Manuale dove si descrive il ruolo e i compiti del Covid Manager: “Premesso che anche per l’attuazione delle misure di prevenzione dal contagio da SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro rimangono confermati ruoli e responsabilità previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, per ogni azienda potrà essere individuato dal datore di lavoro un referente unico (“COVID Manager”), con funzioni di coordinatore per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo e con funzioni di punto di contatto per le strutture del Sistema Sanitario Regionale. Tale referente deve essere individuato tra i soggetti componenti la rete aziendale della prevenzione ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, verosimilmente nella figura del Datore di Lavoro stesso (soprattutto per le micro- e piccole aziende) o del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), o comunque tra i soggetti aventi poteri organizzativi e direzionali. Rimane confermata in capo a dirigenti e preposti di ciascuna organizzazione aziendale, in sinergia con il comitato previsto dal protocollo nazionale di regolamentazione, la vigilanza e la sorveglianza dell’attuazione delle misure di prevenzione, sulla base dei compiti e delle attribuzioni di ciascuno come ripartiti dal datore di lavoro”.

  • I COMPITI DEL COVID MANAGER

In base a quanto affermato i compiti del Referente Unico Covid (Covid Manager) sono sia di coordinamento all’attuazione delle misure anticontagio aziendali, sia di punto di riferimento con il Sistema Sanitario Regionale anche per agevolare le attività di contact tracing. Il Referente Unico Covid (Covid Manager) dovrà ovviamente relazionarsi con il Comitato per l'applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, istituito in azienda come previsto dal Protocollo nazionale del 24 aprile 2020. Ricordiamo che nel Comitato è necessaria la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del RLS (ove presenti) ed il suo compito è proprio quello di verifica del protocollo aziendale per evidenziare le eventuali sue carenze, suggerendo al datore di lavoro le necessarie implementazioni e aggiornamenti.

Analogamente i soggetti deputati a verificare l’applicazione delle misure di sicurezza definite dal protocollo aziendale sono, come previsto dallo stesso Manuale della Regione Veneto, i dirigenti e i preposti con i quali il Referente Unico Covid (Covid Manager) potrà interfacciarsi proprio per garantire il coordinamento per l’applicazione del protocollo anticontagio aziendale.

  • QUANDO E’ OBBLIGATORIO IL REFERENTE UNICO COVID?

La figura del Referente Unico Covid, se facoltativa nelle aziende, risulta invece necessaria in taluni settori quali le Scuole e le Residenze Socio Sanitarie Assistenziali.

  • COVID MANAGER NEI MATRIMONI: QUANDO E COME?

La figura del Covid Manager è prevista nell’organizzazione di matrimoni e cerimonie dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 106:2021 (ratificata dall’UNI il 11/5/21).

Negli eventi organizzati per il festeggiamento dei matrimoni la UNI/PdR 106:2021 prevede l’individuazione di una Covid Unit o di un Covid Manager che operano con specifica delega da parte dei “clienti” e dei vari fornitori e professionisti impiegati nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, impartendo direttive vincolanti per lo svolgimento in sicurezza del matrimonio. Ovviamente il Covid Manager si accerterà che i festeggiamenti per il matrimonio avvengano in accordo con quanto previsto dalle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” emanate dalla Conferenza permanente Stato Regioni.

  • DOCUMENTI UTILI: MODULO DI NOMINA DEL REFERENTE UNICO COVID (COVID MANAGER)

Per effettuare la nomina del Referente Unico Covid (Covid Manager) e del suo sostituto, Vega Engineering ha predisposto un fac-simile di nomina utilizzabile dal datore di lavoro.

Condividi post
Repost0
17 maggio 2021 1 17 /05 /maggio /2021 10:20
Giorgia Meloni, Io sono Giorgia

Questa notte ho sognato nientemeno che Giorgia Meloni
C'erano altre due persone con me, due amici o conoscenti, non so.
I loro volti rimanevano anonimi, come se il loro volto fosse stato cancellato, lasciando una sorta di chiazza vuota.
Io parlavo e parlavo, facevo l'avvocato del diavolo. Elogiavo - davanti ai miei due interlocutori che mi ascoltavano in silenzio - la Giorgia Meloni che, del pari, non proferiva una parola.
In particolare, andavo dicendo che il libro autobiografico della Meloni recentemente uscito [Io sono Giorgia] era un buon libro ed anche ben scritto.
Dicevo che ingiustamente alla Giorgia stavano facendo la guerra e siccome i suoi detrattori non potevano appigliarsi a nulla, poiché sostanzialmente il racconto narrava di cose vere, tutti quanti - e in testa a tutti quella Selvaggia Lucarelli di Radio Capital [LeMattine di Radio Capital] - si accanivano a contestarle che lei aveva mentito spudoratamente su un punto che è poi l'incipit della sua narrazione autobiografica, quando la madre decise coraggiosamente di non abortire e di tenersi il figlio (che poi sarebbe stata la figlia, cioè Lei, la Giorgia), andando - invece che a farsi fare l''interruzione di gravidanza - a festeggiare mangiando in un bar cornetto e cappuccino, riconciliata con la vita. Ebbene  tutti (e in testa all'orda sempre quella Selvaggia Lucarelli) le rinfacciavano di aver  mentito poiché negli anni cui si riferisce la Meloni (il 1975-76) l'aborto era ancora clandestino.
Io, nel mio sogno, supportavo invece Giorgia Meloni, quasi fossi un suo devoto o un suo fan, ma sicuramente in contrapposizione con la Selvaggia.

Questo sogno rimane per me un mistero. Non è che faccia pazzie per la Giorgia. Ma al tempo stesso quando noto da parte di altri ingiustificati accanimenti, allora io tendo a mettermi immediatamente dalla parte di chi viene viene vilipeso ed offeso, anche se ideologicamente sono in dissenso con costui/costei.
Saltando di palo infrasca, evviva! Si riaprono le danze, le danze delle aperture, delle ri-aperture e delle tri-aperture, danze e ri-danze e perfino le tri-danze. L'Italia divenuta finalmente (quasi) monocromatica riapre all'economia drogata delle ristorazioni e delle spese dissennate. Questo significa per i più e per chi ci governa "fare ripartire l'economia".
Orsù, caliamoci le maschere e gettiamoci nella mischia!
Piatto ricco mi ci ficco!
Esperimenti sociali, vaccini antivirus in pillole, conviveremo con il virus.
Taralluci e vino.
Festeggiamo, festeggiamo!
Il mondo riapre. Halleluiah! Deo Gratias!
Negli USA è stata decretato l'abolizione dell'uso obbligatorio della mask e i cittadini sono stati invitati a cominciare di pensare di farne a meno nelle situazioni domestiche, quando si va in visita a parenti ed a amici.
Addirittura si parla di dare il via ad attività di ri-condizionamento all'avere il viso libero e scoperto a favore dei renitenti.
Le ville di Palermo invase da folle vocianti.
Molte le famiglie di pacchioni che sfilano in rassegna, pacchione il padre, pacchiona la madre, pacchioni i figli.
Boteriani fidanzati pacchioni che si tengono per mano grassoccia e camminano con andatura ondulante, come pinguini, la ciccia tremolante,i ventri penduli.
Evviva la "panza" del palermitano tipo!
Ma dove andremo?
Cosa ci ha insegnato un anno e qualche spicciolo tra parentesi causa Covid?
Io speravo che ci avrebbe insegnato tanto.
Ma temo che tutti i possibili insegnamenti ne avessimo potuto trarre  siano già stati buttati alle ortiche.
O, in altri termini, temo che - affrettandoci a buttare via l'acqua sporca e lurida del bagno - stiamo buttando via anche il bambino che stava dentro la vasca.
Follia, follia, follia.
Non amo l'umanità, così come è.
Forse capisco perchè GIorgia Meloni abbia messo lo zampino nel mio sogno: in fondo lei è stata la più accanita nello strepitare contro le chiusure e le limitazioni. E dunque proprio in questi e nei prossimi giorni, eccola accontentata.
In fondo, di fronte a tanta dissennatezza, si possono comprendere in qualche misura le scelte di alcuni survivalisti che non volendo dipendere in alcun modo dal mondo tecnologico e rifiutando in blocco le regole della convivenza e le leggi e i regolamenti che la normano vanno a ritirarsi a vivere in qualche luogo isolato, sulla cima di una montagna o nel bel mezzo del deserto, e lì stanno senza collegamenti tecnologici, ma attrezzati di tutto punto per poter sopravvivere alla catastrofe e alla fine del mondo incombente di cui, secondo costoro, un evento pandemico, come quello che ci afflige, può essere un avvisaglia.

 

Condividi post
Repost0
8 maggio 2021 6 08 /05 /maggio /2021 10:50
Fonte: inconscienzazen.it

A posto siamo! Ci mancava soltanto il razzo cinese a colorare di ansia i nostri giorni.
Il missile cinese "Lunga marcia 5B" sta per fare un rientro incontrollato sulla superficie terrestre.


(Larepubblica.it) Un razzo in caduta libera e dieci regioni italiane del Centro-Sud in allerta. Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna potrebbero essere interessate dalla caduta di frammenti del razzo spaziale cinese 'Lunga marcia 5B'.
La previsione di rientro sulla terra è fissata per le ore 2:24 del 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di circa 6 ore, avanti o indietro sull'orologio. Il consiglio della Protezione civile è di stare al chiuso e non in luoghi aperti dal momento che "è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici".
La protezione civile avverte anche che è più sicuro stare nei piani bassi delle abitazioni e raccomanda di "stare al coperto".

 

Le misure di protezione suggerite mi hanno fatto pensare a quando feci l'ufficiale medico di complemento: durante il corso a Firenze, tra le diverse materie in programma, ci fecero studiare anche "Difesa ABC" che significa allora "difesa contro armi atomiche, biologiche, chimiche". Spiegavano che in caso di esplosione nucleare andava bene, per proteggersi, anche mettersi sotto un tavolo se non c'era nessun altro riparo a portata di mano. E del resto, negli Stati Uniti, negli anni della guerra fredda, facevano fare alla popolazione civile delle esercitazioni, simulando un attacco nucleare: e, anche in questo caso, venivano date analoghe indicazioni.
In uno dei film con Indiana Jones (Spielberg, il regista; ma non ricordo esattamente quale della serie inaugurata con "Indiana Jones e i Predatori dell'Arca Perduta"), Indy in una sequenza di antefatto viene a trovarsi in una città finta, ma costruita alla perfezione con tanto di manichini che simulano le persone di una tranquilla cittadina della provincia americana (esempi: una famigliola seduta a tavola a fare colazione, gente per strada intenta in varie attività, una mamma con passeggino). Indiana Jones, dopo un attimo di smarrimento, comprende che si tratta di uno scenario per l'esecuzione di un test nucleare e, fino a questo punto, è ancora tranquillo. Negli anni Cinquanta e Sessanta, negli Stati Uniti, facevano esattamente così, ed inserivano manichini ed oggetti di uso quotidiano per studiare gli effetti dell'esplosione nucleare su persone e cose.
Ma, in un crescendo di ansia, il nostro protagonista sente una voce diffusa dagli altoparlanti che invita tutti i tecnici a sgombrare il campo e a ritirarsi nei rifugi appositi, e quindi comincia un conto alla rovescia. Non avendo vie di fuga, Indiana Jones apre un frigorifero - messo lì come arredo - lo svuota di tutto il contenuto e ci si chiude dentro. Il conto arriva allo zero: grande deflagrazione, tempesta di vento e di fiamme, fungo atomico. Quando il furore della bomba si placa, dove c'era la finta città si vede soltanto un deserto di macerie, e - al centro di questa distesa desolata - il frigorifero-rifugio anti-atomico intatto. Dopo un attimo di sospensione, si apre la sua porta, spinta dall'interno: ed ecco che si vede uscire Indiana Jones, un po' impolverato, ma sostanzialmente illeso.
Quei test nucleari negli Stati Uniti, condotti all'insaputa della popolazione che viveva attorno e a media ed anche a notevole distanza causarono molti morti nel lungo termine per via della contaminazione radiottiva e della ricadute delle scorie nucleari: ma tutto era secretato. Si trattava di attività - come si dice oggi - "classificate". E quegli scienziati militari (pazzi!) ebbero modo di studiare anche, in questo modo crudele e disumano, gli effetti, a media e a lunga distanza, delle ricadute radioattive.
Quante cose, ancora oggi, avvengono a nostra insaputa, con ricadute gravi sulla nostra salute e sul benessere del pianeta? Non lo sappiamo, ma possiamo soltanto immaginarlo!
E non abbiamo modo di difenderci...

Condividi post
Repost0

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth