Mi sono imbattuto in un sogno del 22 febbraio 2010,
mai trascritto prima nei blog
Questa notte ho fatto
un sogno complesso di cui ricordo poco
Ero all'interno di una prigione
(e non ricordo quale fosse il mio ruolo,
se operatore o prigioniero)
Camminavo attraverso un vasto cortile
cinto da alte e possenti mura,
con torrette di guardia ad intervalli regolari
Il terreno era incolto e piene di erbe infestanti
cresciute quasi ad altezza d'uomo
in gran parte già disseccate dalla calura
Pensavo che ci fosse bisogno urgente di manutenzione
Intanto, assieme ad altri,
camminavo, guadando la distesa d'erba,
con piccole spine che mi s'attaccavano ai vestiti
ed altre che mi pungevano e graffiavano le mani
Poi, arrivavo in un luogo riparato e qui, su di un tavolo,
c'erano frammenti di bicchieri
Bicchieri ordinari, per carità,
bicchieri di casa
Pensavo allarmato che qualcuno avrebbe potuto tagliarsi
oppur usare uno dei pezzi più grandi come arma
per offendere e ferire
Li raccoglievo e li avvolgevo in pezze di stoffa
in modo tale che maneggiando gli involti
nessuno potesse incautamente farsi del male
Poi, cercavo di capire chi potesse essere l'autore del danno
Ma - per quanto riflettessi - non arrivavo a nessuna conclusione attendibile
Più avanti, trovavo un pentolino rovesciato per terra
contenente cinque bicchieri allungati
Questi, fortunatamente, nella caduta
non s'erano rotti
Sollevavo il pentolino
e lo mettevo al sicuro
su d’un tavolo
Ne parlerò con Ale
Forse lei mi darà una chiave
Poi, dando un occhiata
alle "memorie" di Facebook
relative al 22 febbraio
ritrovavo questo sogno perduto e dimenticato,
una quasi incredibile concidenza!
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Reticolo di crepature su vetro
Sono in piedi vicino ad una finestra dalle grandi vetrate, con i battenti spalancati. All'improvviso, sento un scricchiolio secco e osservo che nel vetro s'è formata una crepa che rapidamente si estende e si ramifica
Mi mette ansia questo incessante scricchiolio ed anche il veloce estendersi e ramificassi delle crepe
Temo che, di colpo, le vetrate possano cedere e, precipitando a pezzi, ferirmi malamente. La vetrata, in effetti, comincia a venire giú
Prima cerco di deviare la traiettoria dei frammenti. Poi, quando mi rendo conto che si tratta di una mission impossible, tento di allontanarmi il più rapidamente possibile
Ma è come se si fosse innescato uno tsunami. È troppo tardi per mettermi in sicurezza
La frammentazione del vetro si faceva sempre più rapida, procedendo ad un ritmo esponenziale
L'aria si riempie d'una finissima polvere silicea derivante dalla minuta l’articolazione del vetro che é dovunque per quanto invisibile
La pelle mi si ricopre di particelle silicee, taglienti, e i polmoni ne sono colmi
Mi sento la pelle tutta ricoperta da queste particole, che mi entrano negli occhi, nelle narici, in bocca, nelle orecchie
La pelle non respira più
Appena cerco di liberarmi da questa coltre sottile come un velo, ma scintillante, lacero la pelle del volto che, istantaneamente, si trasforma in una maschera di sangue
Come pure prendo a sanguinare dal naso, dalle orecchie, dalla bocca
Sangue dovunque
A questo punto, mi sono svegliato di botto, straniato
(Dissolvenza)
I sogni non mi fanno mai disperare
Alcuni sono semplicemente meravigliosi perché ti fanno entrare in mondi sconosciuti
Sono come delle porte che ti si aprono davanti, consentendoti di dare un occhiata a universi possibili e alternativi
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