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21 giugno 2022 2 21 /06 /giugno /2022 09:23
La scultura in terracotta è di Pietro Gianelli

Ho visto una camminare per via Lincoln
in un giorno d'estate

 

Portava uno zainetto sulle spalle

 

Indossava un leggero vestitino estivo
stampato a fiori
con il gonnellino un po' scampanato

 

Aveva cosce poderose e sode come prosciutti,
polpacci delle dimensioni d'un birillo da bowling,
caviglie colonnari
e, ai piedi, dei leziosi sandaletti

 

Bianco-lattea di carnagione era

 

Io andavo in bici e quando l'ho superata
ho visto che Indossava una mascherina di comunità,
anch'essa stampata con una fantasia di fiori
Faceva pendant con il vestitino estivo
(anche se, all'aria aperta, oramai,
la mascherina uno se la potrebbe risparmiare)

 

Una donna boteriana, se vogliamo,
che, uscita dritta dritta da un quadro, portava a spasso
un'immagine di sé orgogliosa,
e che, malgrado la pesantezza della sue membra,
si muoveva nel mondo lieve e soave,
per quanto con una leggiadrìa,
condita da una robusta dose di auto-assertività

 

Ho apprezzato questo modo di essere
poiche possedeva una sua intrinseca eleganza
di cui era fiera

Mi sento contenta per lei
e per tutti i pacchion* del mondo

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28 aprile 2022 4 28 /04 /aprile /2022 11:38

Dopo molti anni da quando avevamo iniziato a parlare della signora Massa, delle mie osservazioni londinesi mi hanno riportato di botto alle storie di Massa e ne scrissi nel mio blog, nel 2014. Si trattò del primo tentativo di riesumare quelle storie di Massa di cui avevo perso momentaneamente traccia.

La famiglia dei ciccioni (foto di Maurizio Crispi)

Ecco che quindi, a distanza di molti anni, si riattivò casualmente, il dialogo immaginario sulla Signora Massa e sui suoi consimili.

Capisco che sono passati tanti anni dall'ultimo guizza delle storie di Massa, eppure te ne devo raccontare una fresca fresca

Non ci posso credere... e ti sei ricordato di me!
E sì, certo! Sei la mia interlocutrice preferita, quando si appena si sfiora l'argomento delle storie di Massa, si questi tempi poi, in cui si affacciano sempre più alla ribalta obesi e pacchioni che vogliono una loro ribalta e un loro pubblico...

Allora, dimmi, raccontami questa storia e vediamo di capire se sia veramente attinente con la Massa! E soprattutto se è strabiliante come le altre

Allora ascoltami! Di fronte a casa nostra in una palazzina ad un piano, con l'ingresso che si affaccia direttamente su Sutton Street abita una famiglia di ciccioni.

Frequentemente li osservo dalla mia finestra, nei loro andirivieni, sentendomi in ciò molto hitchkokchiano. Ti ricordi del film "La Finestra sul Cortile"?
Si, certo, è stato uno dei miei preferiti.

Bene ti posso dire, alla luce delle mie accuratissime osservazioni che padre, madre e figli: tutti ciccioni.
Sorelle e fratelli: ciccioni.
I loro occasionali visitatori: tutti ciccioni, nessuno si salva!
Persino il loro postino abituale è un emerito ciccione!

Noooo! Non ci posso credere! E non dirmi che per giunta il postino ciccione suona sempre due volte alla loro porta per annunciarsi!

Non c'è nessuno che sia solo lontanamente smilzo.
Nessuna variazione sul tema: l'unica variazione è data soltanto dal "quanto" essi siano ciccioni.
Il simile chiama il simile, evidentemente.
Ma c'è anche una linea di trasmissione trans-generazionale (genetica, ma soprattutto culturale): del resto, il gigante Gargantua generò un altro gigante: Pantagruel. Ed erano entrambi possessori di un corpo immenso e mangioni come non mai.
Oppure, si creano abitudini condivise: mangiare tanto e, soprattutto mangiare junk food.

Già!

La famiglia dei ciccioni (foto di Maurizio Crispi)

Posso soltanto immaginare che, dietro quella porta che si affaccia sulla strada, siano costantemente in corso pantagruelici e rabelaisiani banchetti. Ricordo di una famiglia di ciccioni che frequentare andavo a visitare. Papà e mamma ciccioni e una figlioletta decenne, pur essa cicciona.
Qualche volta li ho visti cenare. Una volta venne servito a cena un gigantesco gateau di patate. Di che sfamare una famiglia di dieci. Ebbene! Loro se lo spolverarono tutto in pochi minuti, fatta salva una minuscola porzioncina che mi fu servita nel piatto... Ma torniamo alla nostra famiglia di ciccioni inglesi...

Sì, continua! Voglio sapere tutto di loro!

La padrona di casa è un donnone gigantesco, come la gigantessa di Rabelais o come un personaggio di Botero: a voi la scelta. Io la potrei mettere - nella mia galleria di immagini - accanto alla "Signora Massa".
Ho scoperto che, quando è in casa, il donnone se ne sta tutto il giorno avvolta in una grande e grossolana vestagliona rossa di pyle, dall'aspetto molto matronale.
L'altro giorno un tipo faceva il porta a porta per lasciare attraverso la buca della lettere qualche materiale pubblicitario, proprio come fanno qui da noi in Italia.
Non appena ha sentito armeggiare dietro la sua porta, quel donnone spaventoso (che potrei tollerare vicino a me soltanto nei peggiore dei miei sogni) ha aperto la porta ed è uscita a  razzo sul piano della strada, sempre paludata in quel suo vestaglione rosso, blaterando ed inveendo contro quel poveretto che, si era nel frattempo allontanato, ignaro del pericolo che aveva corso: trovarsi a tu per tu con una gigantessa adirata.
Poi, dopo aver compiuto questa sua buona azione quotidiana, il donnone è rientrato in casa, sbattendo la porta con veemenza (almeno così ho immaginato io, pichè nella distanza non ho potuto sentire il tonfo della porta).
Il donone esce, ogni tanto, in compagnia di parenti ed amiche: tutte obese: in questi casi, abbandona il vestaglione di pyle e si abbiglia "in mise": se non fosse così cicciona, si potrebbe dire che riesce ad ottenere quasi un effetto vezzoso.
Quando salgono in macchina, l'auto sotto il loro peso sprofonda con un sussulto e la carrozzeria sembra dover toccare le ruote.
Quindi, faticosamente - è questa la mia impressione - l'auto si avvia e si allontana ansimando e scoppiettando: se fosse un personaggio di Disney, come nel film "Cars", sarebbe con la lingua di fuori e tutta sbilenca per via del peso.

Mi sembra quasi di poter visualizzare una sequenza da comica finale...

E, sorpresa finale, ti dirò che l'altro giorno mi è sembrato di vedere la signora Massa bussare a caso loro!

E che ci faceva a Londra la signora Massa?

Non lo so e non ho potuto chiederglielo... Tuttavia ho visto che indossava un abito a fiori vivacemente colorato e che indossava un buff cappellino un po' sulle ventitré che aveva sulla sommita piatta un'ingombrante composizione floreale... Nulla di strano che i signori inglesi siano suoi parenti. Indagherò e vedrò di scoprire qualcosa... Ti terrò informata.

Magari a casa dei signori inglesi tutti ciccioni e simil-massa c'è la possibilità di fare il bagno nella melassa.

Questa potrebbe essere certamente un'interessante ipotesi! Staremo a vedere!


 

 

 

 

 
 

 

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26 aprile 2022 2 26 /04 /aprile /2022 11:00
Donna con salvagente, terracotta cm 26, opera di Pietro Gianelli

Un giovedì dopo Pasqua... dopo un silenzio prolungato
Hai letto del colpo di scena nella “Puzzola story”?
["Puzzola Story è tutta un'altra storia che qui vi risparmio...]
Sì, certo!
Peccato però che non sia più attuale…
Perché mai?
La storia della signora Massa è diventata obsoleta…così come è successo per la "Puzzola story" che era cominciata sotto buoni auspici  e che, quasi di botto, si è interrotta, senza che nessuno la alimentasse pi§ con nuovi diuturni contributi... Con la signora Massa sta accadendo la stessa cosa: non ne abbiamo più parlato come prima…
Non è vero, o meglio è vero; ciò non toglie che di tanto in tanto, nel pianeta Massa accada qualcosa di nuovo…
Per esempio?
Ma guarda debbo proprio smontare questo tuo scetticismo, perchè ne ho una fresca fresca da raccontarti!
No! Non ci posso credere! Dopo così tanto tempo…
Ebbene, sì!
Allora raccontami!
L’altro giorno la signora Massa se ne stava chiusa nella sua guardiola, come al solito.
Come al solito?
Sì, perché quando non è chiusa a chiave nella sua stanzetta a fare le sue merende segrete, come già ti ho detto molto tempo fa (anche se forse te ne sarai dimenticata) se ne sta nella guardiola di alluminio anodizzato vicino all’ingresso…
Bene, se ne stava lì, immobile come un Buddha… Non capisco come abbia fatto a vedermi, perché guardava in tutt’altra direzione, ma mi ha chiamato: ‘Dottore Crispi…!’  ‘Sì!, cosa c’è?’, ho risposto io.
‘Senta, dottore Crispi, Lei ha un giardino?’ Che strana domanda, mi sono detto, cosa le può interessare alla signora Massa se io abbia un giardino o meno…
Per tagliare corto le ho detto: ‘Sì ce l’ho un giardino!’ La mia risposta l’ha mandata in visibile visibilio: era davvero tutta gongolante, come mai l'avevo visto, oppure come posso immaginare la sua espressione quando, nella solitudine della sua stanzetta, si ritrova a contemplare un vaso pieno di melassa.
‘Allora, mi deve dire se nel giardino che Lei ha c’è una pomelia rosa!’
‘No, purtroppo non ce l’ho una pomelia rosa’. Anche se mi piacerebbe tanto...
Il visibilio della signora Massa s’è immediatamente sgonfiato.
‘Ma a cosa le serve sapere se ho una pomelia rosa?’
‘Voglio riprodurla con una talea per il mio balcone…’
‘Ma non sarà facile trovarne una: sono rarissime le pomelie rosa…’, ho aggiunto conclusivamente…
‘Eh già!’, ha fatto lei con occhio sognante…
Mi è sembrata troppo dispiaciuta: allora le ho detto ‘Scusi, visto che sono così difficili da trovare, perché non va a cercarsene una in uno dei vivai della città?’
‘Eh, verrebbe a costarmi troppo’…, ha concluso la Massa…
Tutto qui?
No… c'è qualcos'altro.
E allora come continua questa storia? O come prosegue?
A distanza di poco tempo la signora Massa vedendomi mi ha chiesto di nuovo: ‘Dottore Crispi, Lei ce l’ha un giardino?’. Quello che è seguito è stata la replica esatta del dialogo precedente, salvo che alla fine dell’interazione, ho ritenuto di aggiungere: ‘Ma, signora Massa, non si ricorda che pochi giorni fa Lei mi ha chiesto esattamente la stessa cosa?’ Di rimando, la sciura Massa ha borbottato qualcosa di incomprensibile e il discorso è finito qui.
Tutto qui?
Non del tutto…
Perché?
Beh, a dire il vero, passati pochi giorni ancora, la signora Massa mi chiamato una terza volta per chiedermi: ‘Scusi dottore Crispi, ma lei ce l’ha un giardino?’ … e, a seguire, la stessa identica interazione delle volte precedenti per concludere: ‘Ma come signora Massa non si ricorda che nell’arco di poco più d’una settimana, di queste benedette pomelie rose lei mi ha chiesto già altre due volte?
Dunque la signora Massa non ricorda bene ciò che fa e ciò che dice… Pensa che tutti abbiano delle pomelie rosa nascoste in meravigliosi giardini segreti. Potrebbe essere un po' come lo smemorato di Collegno
Però di quello che mangia – specie se si trova nella sua stanzetta segreta – si ricorda sempre benissimo…

Mangia il panina che devi nutrirti, piccina (opera in terracotta di Pietro Gianelli)

Dopo circa un mese ci ritroviamo a parlare della signora Massa
E’ passata la signora Massa. Era tutta tremolante, mentre camminava. Si lamentava, mentre procedeva tutta traballante ed inceppata e diceva: “Sto morendo di sonno”. Poi si è distesa per terra davanti alla porta della mia stanza e si addormentata di botto, prendendo a russare sonoramente…
Nooooo! Non ci posso credere!
Ma quel che è peggio è che sono rimasto bloccato dentro la stanza: non potevo in alcun modo scalare quella montagna umana che si parava davanti alla porta… Mi sono sentito come un lillipuziano al cospetto del corpaccione di Gulliver. Ti ricordi la storia di Gulliver? Anche se in rapporto ai lillipuzziani, Gulliver era solo un gigante, ma non certamente un pacchione, alias ciccione! Non so come fare! Tu cosa mi suggerisci?
Potresti far venire quello del bar con un po’ di caffè: però trattandosi della signora Massa, di caffè ce ne vorrebbe un bidone intero… Forse, però, se portasse dei fragranti cornetti appena sfornati, magari riescirebbe a farla rinvenire.
Ottima idea! Ovviamente, un simile intervento sarebbe di gran lunga più efficace, se caffé e cornetti fossero arricchiti con congrue quantità di melassa;
Mmmm…che bontà! Ma poi bisognerà capire se si sarà sveglia per il caffè o per il profumo della melassa….

 

Passa ancora qualche giorno...
Carissima amica! Sono qui all’Ufficio postale. È incredibile: stento a crederci!!! Qui davanti a me c’è la signora Massa, intenta ad inviare un pacco pieno di "tapetti" di melassa…
Guarda caso, tra poco sarò anch’io all’ufficio postale… Ma cosa sono i tapetti?
Whoops! …intendevo dire “vasetti”…
Aaaaah! Non avevo capito proprio. Pensavo che i tapetti fossero una specialità luculliana, una leccornia molto gradita alla signora Massa, la parola "tapetti" del resto mi faceva pensare ad un bel piatto di tapas della tradizione spagnola… e mi sarebbe piaciuto enormemente degustarli questi tapetti. Ma ora ho capito perfettamente: sono i vasetti che ha riempito attingendo alla cisterna piena di melassa che tiene sotto il pavimento di casa e  dove qualche volta – soprattutto nei giorni di particolare calura – fa il bagno con grande goduria. Spero che andando all’Ufficio postale non mi debba trovare davanti anch’io la signora Massa con i suoi vasetti (o tapetti) pieni di melassa e lei stessa grondante di melassa.

Le immagini rappresentano delle sculture in terracotta di Pietro Gianelli.

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25 marzo 2022 5 25 /03 /marzo /2022 11:53

Per molti giorni la signora Massa non s'è più rivista. Silenzio totale: anche di lontani rombi di grancassa. Forse, era intenta a ripigliarsi dalle gioie e dagli eccessi del concorso di bellezza per ciccione e ciccioni.
Poi è ricomparsa...

gli allegri ciccioni di Xu Hongfei

La signora Massa è passata e ripassata davanti alla mia porta…
Allora è tornata la signora Massa? Cosa ti ha detto? Ha fatto dei commenti sulla sua esperienza al concorso di bellezza?
No, è stata mutacica. Ma non ha detto quasi nulla, nemmeno riguardo di altri argomenti. Niente di particolare! Ma si è quasi subito rintanata nel suo stanzino e lì si è trattenuta a lungo. Ad un certo punto, l’ho vista venir fuori dalla sua tana. Camminava ondeggiando, con gli occhi socchiusi ed un'espressione estatica in viso, e, intanto, masticava cercando di ingollare un grosso boccone…
Cosa hai potuto dedurre? Che fosse andata nel suo stanzino a intingere pane e biscotti nella melassa?
Non mi sentirei di fare affermazioni tanto esplicite, ma sono pur certo che, se qualcuno avesse fatto irruzione nello stanzino l'avrebbe di certo colta con le mani nel sacco (no dico meglio: nella melassa!), e poi, l’avrebbe vista intenta a leccarsi tutte le dita - includendo il dito grosso - con grande goduria, per nettarle dalle minime tracce di melassa di cui non va perduta nemmeno una goccia, e dalle briciole di pane.

Di nuovo, passa qualche giorno e nulla di nuovo sul fronte di Massa e della melassa. Poi...

C’è la nebbia. Tutto è avvolto in una coltre fitta. Non sarà mica la signora Massa che è venuta a riprendersi il suo barattolo di melassa?
Qui, in effetti, non c'è la signora Massa che passa e ripassa e se la spassa con gli intingoli a base di melassa! Ne sento quasi la mancanza... Ma di quale barattolo stai parlando?
Già! Non te l'avevo ancora detto! Io sono stata buona con la signora Massa: le ho fatto trovare un bel barattolo pieno di melassa, tutto infiocchetato, e con questo barattolo, ovviamente lasciato astutamente aperto sicchè l'aroma della melassa potesse sprigionarsi liberamente e giungere alle nari della golosona, ho attirato la signora Massa dalle mie parti. Eppure lei continua ad avvolgermi con la nebbia crassa che produce!
Mia cara amica, mi sembra che, a questo punto, tu stia sfoggiando un pensiero delirante! Come farebbe la signora Massa a produrre una nebbia tanto fitta e crassa? O che non sia piuttosto, tale nebbia, una cortina fumogena che la signora Massa produce per nascondersi meglio, quando - di soppiatto - s'avvicina per rubare melassa a manbassa?
E' un dato fatto! La nebbia è stata prodotta dalla signora Massa. Non ho alcun dubbio al riguardo. Non voglio proprio dirlo: non è gentile affermare certe cose per una femminella qual sono io, ma - secondo me - questa nebbia prodotta dalla signora Massa potrebbe avere ben altra origine…
Cosa intendi dire?
Ehm, ehm...
Va bene! Capisco il tuo imbarazzo: ma alcune cose bisogna pur dirle con il loro nome, giusto per essere coerenti con il proprio pensiero e non lasciare seppellite quelle verità che, finendo con il divenire occulte, possono causare gran danno! Allora, lo dirò io per te! Forse, avresti voluto dire che la nebbia che ammorba la tua Regione , non è fumogena bensì cul-generata e di natura petale, piritogena, scorreggiale o flatulenziale, se non pestilenziale? E' questo il concetto che volevi esprimere?
Sì, sì, questo! Esattamente! Mi hai rubato le parole di bocca! Non potevi esprimerti più felicemente di così! Ed io invece non avevo fatto che reprimere dentro di me quelle parole!
Sii più pronta la prossima volta, amica mia. Non avere peli sulla lingua, quando parleremo ancora della signora Massa. Esprimiti con assoluta libertà, deh! O forse dovrei dire "neh"?
Certamente!!! Ma adesso ti lascio: la signora Massa in forma di nebbia crassa sta calando di nuovo ed io devo urgentemente correre ai ripari, approntando delle difese.
Come?
Te lo racconterò la prossima volta! Ora devo proprio scappare!

Qualche giorno dopo, siamo a pochi giorni dalle feste di Natale e la signora Massa, quasi onnipredente, si è letteralmente scatenata con i suoi lauti pasti

Non me ne ero accorta, ma la signora Massa, anche lei travestita da Babbo Natale, suonava alacre la grancassa, ma di tanto in tanto non disdegnava dal cimentarsi con una cornamusa di grandi proporzioni - avrebbe potuto essere quella di un Ciclope - e poi, poco dopo, l'ho avvistata che si aggirava furtiva tra la folla che affollava lo spazio del Centro commerciale, dedicato all'asta di beneficienza nella quale erano messe in vendita delle buonissime torte artigianali. Qui, non ti dico, ha fatto man bassa di quelle con la glassa alla melassa. Poi, poco dopo, l'ho anche vista alla kassa intenta a pagare una ricca spesa per un pasto a base di polenta e stufato di ciuchino all’uva passa.

E siamo quasi alla vigilia del nuovo anno

Mia cara, la signora Massa si appresta a trascorrere degnamente l’ultimo giorno dell’anno…
Come fai a saperlo? Sino ad ieri mi dicevi che da diversi giorni più non passava e ripassava la signora Massa.
Sì, ciò è vero, ma è anche vero che la signora Massa compare di frequente nei luoghi e nei modi più impensabili...
Non dirmi che la signora Massa è ricomparsa così all’improvviso.
In effetti, sono arrivato da poco all’aeroporto di Bologna e chi ti ritrovo?
Nooooo! Non ci posso credere e cosa ci faceva lì la signora Massa?

Passato è il primo dell'anno, e così pure i giorni immediatamente successivi, senza avvistamenti di rilievo della signora Massa e poi, quasi alla vigilia dell?Epifania, alias Befana, eccola di nuovo, pronta ad una nuova piccola avventura gastronomica...

Ero andato in una stanza degli uffici a prendere il caffè assieme ad altri colleghi di lavoro. Una tizia ha tirato fuori dei tocchetti di conserva di mele cotogne… mmmmm… ma com’erano buoni! Veramente, da leccarsi i baffi. Ad un certo punto, impetuosamente, è entrata la signora Massa per unirsi al nostro consesso: non ancora sazia delle merendine che aveva sbafato nella sua stanzetta “segreta”, la signora Massa s’è avventata verso il tavolo dov’erano posate quelle delizie, allungando le mani e già con l’acquolina alla bocca (non solo in metafora, ma proprio visibilimente: mentre era presa dall'impeto, si vedevano chiaramenterivoletti luccicanti scendere dalla sua rima labiale, mentre per essa s'affacciava guizzante una pingue lingua rosa! Il movimento di Massa è stato repentino ed impetuoso come quello di un cane molecolare che ha all'improvviso rintracciato la sua usta. Sfortuna ha voluto che io mi trovassi sulla sua traiettoria, interposto tra lei e le squisite cotognatine che l'estatica Massa, correndo con le braccia protese in avanti, cercava di aggranfare a piene mani. Come un treno in corsa, la signora Massa mi s’è abbattuta addosso con tutta la sua massa! Io sono cascato a terra, mentre lei mi sommergeva con tutta la sua ciccia, avvolgendomici quasi. Non avevo scampo. Non potevo fare un solo movimento. Quasi non ptevo respirare. Aiuto! Aiutoooooo! Soffoco! Qualcuno mi aiuti! Niente da fare! …nemmeno il generale Binskij, parente prossimo del grande Babinski, poteva sentirmi per correre in mio aiuto… Binskij, Binskij! Dove sei? Aiuto!!! … Ti sto raccontando tutto questo ora che ho riconquistato la mia lucidità e che il pericolo è scampato. Subito, mentre la tempesta si abbatteva su di me ti ho mandato un veloce sms, e tu non rispondesti alle mie invocazioni d'aiuto e, anche adesso che ti sto raccontando tutto per filo e per segno, non dai segno di vita e  non mi dici nulla. Stai ignorando bellamente la mia disperazione...
Ma non l’ho mai ricevuto il tuo messaggino! Non ne sapevo proprio nulla dell'incidente occorso con la signora Massa. Ignara di tutto, beatamente!
Aspetta, aspetta! Ora te lo ridico per benino quello che è accaduto così se ti va mi puoi mandare un tuo commento di conforto!

 

[le racconto daccapo tutta la storia, aggiungendo altri dettagli, tra cui quello raccapricciante dell'acquolina della signora Massa che mi aveva inondato il volto e inzuppato tutti i vestiti: si sa che repetita iuvant… ma passa svariato tempo senza ottenere alcuna risposta; poi…]

Ma… ma… Cosa c'entra poi Binskij…? La signora Massa … sob…sob… Non ricordo bene il messaggio… Anche Binskij mi ha severamente rimproverato per non averti soccorso. Scusami Binskij… non arrabbiarti con me! Sii clemente! Ho tanta paura paurissima…

Ohibò!!!! Posso immaginare che il generale Binskij abbia inarcato il sopracciglio che ora sporge come un severo punto interrogativo oltre il bordo del suo monocolo…

Mmmm… arcigno il nostro Binskij…

 

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20 gennaio 2022 4 20 /01 /gennaio /2022 10:38
Scultura (foto di Maurizio Crispi)

La signora Massa c'è e non c'è. A volte passano giorni e giorni senza suoi avvistamenti significativi. A volte si parla della sua assenza, ma altre volte eccola ricomparire ed allora con la sua Massa si impone e riempie immediatamente tutto lo scenario

(…)
Dopo svariati giorni d’assenza è ricomparsa la signora Massa!
Ma non l’avevi già vista sull’aereo?
Nooooo! Ti sbagli! Vedi che non mi ascolti mai con sufficiente attenzione!
Mi dispiace… faccio atto di contrizione. Una simile cosa non si ripeterà più…
Se ben ti ricordi, t’avevo detto che sull’aereo c’era una signora simil-massa, ma non la signora Massa in persona…
Ah, già! È che per me tutte le signore Massa sono eguali… Non riesco mai a cogliere bene la differenza, basandomi soltanto sull’osservazione…
E’ un mero fatto invece che, scavando sotto la superficie di un’apparente somiglianza fenotipica, ogni signora Massa sia diversa dalle altre… Ricordati dunque di questo semplice assioma.
Vabbé cercherò di farlo per il futuro..,
Allora, ti stavo dicendo che, al lavoro, è ricomparsa la signora Massa, in carne ed ossa, ma soprattutto - come sempre - molto ben in carne.
Cosa ti ha detto la signora Massa?
Lei, niente! Io piuttosto le ho chiesto cosa fosse quella grossa sporta che portava con sé. Pensavo, con molta malizia, che fosse piena di merendine e di approvvigionamenti per il suo famoso stipetto.
E cosa conteneva quella grossa sporta?
Niente di compromettente, se è per questo! Mi ero sbagliato di grosso: e questo è a conferma di quanto ti dicevo prima che, cioè, non tutte le signore Massa del mondo sono eguali. Tu potresti immaginare la nostra signora Massa intenta a sbafare merendine a più non posso ed invece no! Questa signora Massa, per come l’ho vista questa mattina, reduce dalla sua prolungata assenza, parrebbe una virtuosa che s’astiene dagli eccessi alimentari. In effetti, mi ha mostrato che il contenuto della sua sporta è di tutt’altro genere: detersivi e altri prodotti per la pulizia della casa.

 

Passerella di bellezza per obesi

Che delusione… Mi piace pensare alla signora Massa sempre intenta a raccogliere provviste per le sue ricche merende: mi sembra che possa essere una vera e propria apologia dell’abbondanza!
“Allora, niente merendine, per oggi!”, le ho detto in maniera scherzosa. La signora Massa mi ha risposto: “Non posso mangiare proprio niente. Sono stata male… anzi, malissimo! Dolori alla schiena, sciatalgia, lombalgia… non c’ho capito più niente”.
Le hai chiesto se si è fatta curare?
Certo! Mi ha detto che la sua cura è starsene a letto ad aspettare che i sintomi passino via. “Perché non ha preso un anti-dolorifico?”, io le ho chiesto. “Sono allergica a tutti i farmaci di questo tipo! È un’autentica tragedia questa, la mia croce!”, s’è lamentata lei.
Povera signora Massa portatrice di siffatti incurabili “morbi” oppure si potrebbe meglio dire, con maggiore enfasi, "moooorrrbi"….
Già, è proprio così! Ma, in queste circostanze, la nostra sciura potrebbe consolarsi mangiando qualche merendina in più. C’è uno svantaggio, in questa eventualità, tuttavia: se il suo moooorrrbo si dovesse protrarre troppo a lungo, poi ci sarebbe il rischio che la signora Massa, per scendere giù dal letto, dovrebbe far venire una squadra di aiutanti attrezzata con uno speciale paranco non solo per farla scendere drizzare in piedi, ma anche per farla uscire di casa,
Mischina, la signora Massa! Però, tu mi fai sempre morir dal ridere parlandomi così delle altrui disgrazie….

Piuttosto voglio raccontarti qui una storiella a proposito di una signora simil-Massa di cui ho sentito parlare.

Dimmi! Sono tutta orecchie!

Si tratta di una notizia che ho preso da Internet e cercherò di riprodurla integralmente per te, leggendotene alcuni stralci, i più significativi Ti dirò che a Forcoli, in provincia di Pisa, si è celebrato, poco tempo fa, il Concorso “Ciccioni d’Italia 2006” e non ci crederai, ma...
Non tenermi in apprensione! Cosa è accaduto?
Ebbene, il primo posto assoluto è spettato alla massaia d’Italia Eusebia Massa! Questo di seguito è il testo della notizia di cronaca che ho avuto modo di consultare e che ti leggerò.


 

Grasso è bello (Forcoli)

Al grido di "Grasso è bello", Eusebia Massa, una casalinga di 48 anni e 6 mesi, è stata incoronata Miss Cicciona d’Italia 2006. Con i suoi 194 chili ha sbaragliato le altre 24 concorrenti, togliendosi anche la soddisfazione di battere - quanto a peso - gli uomini in lizza per l'omologo titolo maschile: il vincitore nella categoria maschile, il romano Aldo Mattotti che s’è esibito con un lezioso gonnellino hawaiano, pesava, infatti, "appena" 190 chili.
Il concorso, alla sua diciannovesima edizione, ha avuto come scenario il gremitissimo stadio di Forcoli, in provincia di Pisa. Unico giudice, insindacabile, la bilancia. La premiazione è stata preceduta da una sfilata-spettacolo condotta da un rinomato conduttore di cabaret. Le concorrenti si sono esibite in vario modo: una ha suonato un pezzo alla fisarmonica, parecchie hanno cantato, un'altra si è presentata in lingerie sexy e una ha perfino abbozzato uno spogliarello. Eusebia Massa s’è esibita in passerella in gonnellino provocante che le copriva appena i fianchi opimi e si è lanciata in un virtuosismo alla grancassa (lo strumento che preferisce suonare ogni volta che ha un po’ di tempo libero) che, a lungo, ha percosso con due grossi mattarelli, liberando per il piacere della platea gagliardi ritmi militareschi: la Massa è sfilata, più volte avanti ed indietro, lungo il palco, mazziando la sua grancassa e provocando suoni di tale entità da mettere in vibrazione i denti dei convenuti, perfino di quelli seduti sugli spalti più in alto dello stadio.
Insomma, lo spettacolo s’è sviluppato con grande ironia, che, a volte, ha assunto una coloritura un po' pesante – peraltro perdonabile, data l’insolita situazione: non sono mancati, infatti, commenti salaci e spinti sulle grazie femminili di volta in volta in mostra. "Quanta carne!", ha gridato qualcuno; "Non saprei dove mettere prima le mani, davanti a tanta abbondanza", ha detto un altro; "Queste sì che sono delle vere maniglie dell'amore!", ha aggiunto un altro ancora, alludendo ai sovrabbondanti rotoli di ciccia d’Eusebia Massa.
I commenti hanno rivelato che gli spettatori convenuti, tutti per lo più ciccioni, ritengono che "Grasso è bello!", anche sotto il profilo dell'erotismo più spinto… Ma anche gli smilzi hanno rivelato il loro pieno apprezzamento delle giunoniche grazie messe in mostra, confermando che, nell’immaginario collettivo, è la donna pingue ad avere la meglio sulle esangui modelle messe in campo dai big della moda.
Eusebia Massa – occhi scuri, mediterranei, e lineamenti delicati (per quello che si può indovinare sotto gli abbondanti strati di ciccia) - è sposata e ha un figlio di 25 anni. Il figlio e il marito, entrambi ciccioni che nulla avevano da invidiare ai contendenti del concorso, erano eccitatissimi e commossi per la vittoria della madre e moglie.

 

Grasso è bello (Forcoli)

Eusebia Massa ha raccontato – nell’intervista rilasciata successivamente alla proclamazione della sua vittoria – che ama dipingere quadri alla maniera di Botero e che il suo piatto preferito è la pizza bianca ricoperta da uno spesso strato di melassa ai funghi porcini. Quando il discorso è andato a parare sulla dieta, s’è capito che quei 194 chili un po' le pesano. "Ho fatto tante diete, di vari tipi - ha detto – “sia inteso per motivi di tutela della mia salute non per una mia preferenza estetica, ma non c'è stato niente da fare: non sono riuscita in alcun modo a dimagrire. Per questo motivo, nei prossimi giorni ho fissato una visita con un dietologo di grande fama. Per quanto la mia buona volontà sia tanta, non credo che riuscirò mai rinunciare alla mia dieta a base di melassa, che è il mio cibo preferito e di cui - a casa - ho sempre una scorta ben nutrita: il mio obiettivo, in verità, è giungere alla “melassificazione” del mio corpo, in modo tale da essere un autentico zuccherino per mio marito".
Ci sono state comunque altre vincitrici: Miss CicciaBellezza è stata nominata Tamara Corvino (Aosta, 123 chili); Miss Simpatia è stata Diana Seeman (120 chili, ungherese); il titolo di Miss Cicciona Cinema è andato a Stefania Mantovani (130 chili, di Ferrara; quello di "Trop Model" a Cristina Sangiorgi (136 chili, di Roma).
Questo per la cronaca.

 

Sono davvero sbalordita! Mi raccomando continua a tenermi aggiornata sulle stupefacenti imprese della signora Massa! E comunque ti prego di notare che il suo peso era diminuito leggermente a causa dei suoi malori. Mi avevi detto che la signora simil-Massa avvistata sull'aereo pesava circa 200 chili. Invece questa Eusebia Massa, la vincitrice assoluta, era, alla pesata ufficiale preliminare alle attività della giuria, soltanto di 194 chilogrammi.

Sì, hai proprio ragione! Ma comunque non capisco cosa tu voglia dire: stai tentando qualche acrobatico parallelismo? Mi sembra che questa questione sia poco pertinente. Ma vedremo in seguito cosa ci combinerà la signora Massa!

Non vedo l'ora di essere aggiornata sulle sue imprese!

 

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15 gennaio 2022 6 15 /01 /gennaio /2022 09:52
Donne obese sedute in panchina (dal web)

Sono passati alcuni giorni e non ci sono molto notizie sui transiti e sui passaggi della signora Massa. Tutto tace... Ma poi viene fuori qualche notizia interressante. A volte si tratta di un semplice avvistamento,a volte di incontri più corposi...

(….)
Sono in una scuola…
Che ci fai? A scuola? Non è ormai troppo tardi per te andarci? Penso che tu sia un po’ troppo cresciuto per stare a riscaldare i banchi di scuola!
Cara mia, come diceva quella famosa trasmissione della prima televisione pubblica italiana, non è mai troppo tardi… E, poi, son venuto qui ad accompagnare la signora Massa.
Ma no! E per quale motivo se mi è consentito chiedertelo?
E' presto detto! Come sai, l'ufficio al quale sono stato assegnato si occupa anche della prevenzione dei disordini alimentari nelle scuole e promuove i prinicipi di una sana e corretta alimentazione. Negli incontri con le scolaresche portiamo con noi la signora Massa, in quantro testimonial.
Testimonial di che?
Degli effetti nefasti di un'alimentazione esclusivamente basata su cibo-merendine e su cibo-spazzatura, per non parlare della melassa di cui - come abbiamo già discusso - si ingolfa con goduria la signora Massa.
Sicuramente la signora Massa ha portato con sé una borsa a forma di nassa, abbastanza capiente da contenere un grosso vaso pieno di melassa, al quale attingere ogni tanto. Segretamente, però, poichè se lo facesse esplicitamente vanicherebbe i vostri sforzi educativi e potrebbe fare un deleterio proselitismo tra quei giovani virgulti.
Hai detto bene! La signora Massa ha per l’appunto una grossa borsa a forma di nassa che porta orgogliosamente in giro. Ha l’aria d’essere piuttosto pesante, questa borsa-nassa, e - per certo - hai visto giusto! Di sicuro la sua borsa conterrà un altrettanto grosso recipiente pieno di melassa con cui la signora Massa si spalma tutte le dita, ma sarà anche stracolma di tante altre cosuccie buone.


(…)  

Scultura di Mu-Boyan

Oggi sono rientrato al lavoro e da nessuna parte ho visto la signora Massa. Ciò ha provocato in me un’apprensione crassa!
Dove mai sarà finita la signora Massa che più non passa e ripassa con il suo vaso di melassa e le dita rappicicaticcie, ricoperte di uva passa?
Mi son or ora ricordato del motivo della sua assenza: la signora Massa è via, poichè - come un'ape laboriosa, per l’inverno provviste ammassa; tuttavia, movendosi alacre ed indefessa, per via della sua massa, con il respiro annaspa…
Ah! Già è logico ed evidente: che stupida a non averci pensato prima da sola! La signora Massa dovrà pur reintegrare le scorte di cibo per l’inverno, dentro la famosa stanzetta, a causa della quale davanti alla tua porta passa e ripassa.
Mmm…
A forza di parlare della signora Massa e delle sue gargantuesche imprese, è andata a finire che ho fatto esattamente come lei. Passa che ripassa davanti al bar, è andata a finire che mi son fermata per farmi una bella tazza di melassa, assieme ad un cornetto con ripieno di uva passa. Gnam! Gnam!
Non mi pare un buon sintomo! Anche tu finirai con l'assomigliare alla signora Massa!
Pensa a te, piuttodto e alla tua curiosità morbosa nei confronti della signora Massa... Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare!

(…)
Oggi non passa la signora Massa…
Non sarà mica ammalata, la signora Massa? E se avesse fatto indigestione di melassa?
Di questi tempi è un po’ in calo la signora Massa….

(…)
Bauuuuuuuuu!  Che fai? Ma..... la signora Massa non passa e ripassa più  con il suo barattolo di melassa infilato nelle sua borsa a forma di nassa? bau bauuuuuuuuu! Arf! Arf!
E’ da secoli che la signora Massa non passa e ripassa….

Dopo molti altri giorni di assenza, poichè, verosimilmente, la signora Massa è stata in giro, indaffarata ad accumulare le sue scorte di merendine per l'inverno, si è verificato un inatteso incontro con una sua sosia. oppure era lei in carne ed ossa? Difficile dare una risposta, poichè la signora Massa è, a quanto pare, onnipresente

(…)
Ho viaggiato in aereo. E, pensa te, una fila davanti a me c’era seduta una signora Massa
Nooo! Non ci posso credere!
Ma devi sentire cosa è successo!
Dimmi! Sono tutta orecchie!

Obeso in aereo (dal web)

Durante il volo, dapprima, questa signora Massa se ne è stata tranquilla al suo posto. Poi, dopo aver mangiato golosamente i biscottini alla nocciola del servizio rinfresco, ha sentito l’esigenza di andare in bagno. Infatti, io cominciato a percepire dei sordi brontolii, provenienti dal suo forte stomaco, e ho pensato: "O dio! Qui si mette male! A fatica, la signora Massa, tutta ingolfata da questi sordi rumori che preannunciavano venti di tempesta, s'è districata dalla sua poltrona nella quale era letteralmente incastrata, con masse di ciccia flaccida che debordavano nelle due poltrone adiacenti.
Scusa se ti interrompo! Com'era questa signora Massa?
Mah! Era una vera signora Massa DOC. Letteralmente enorme. Pensa che, al passaggio, con le tonde natiche urtava le poltrone da entrambi i lati del corridoio. Insomma, faticosamente, è arrivata sino in fondo all’aereo. Ho seriamente temuto che, con il suo spostamento, l’aereo avrebbe potuto perdere di stabilità. Si è solo sentita qualche piccola scossa di assestamento ma tutto qui, per fortuna.
Cosa è successo, quando è arrivata in fondo?
E' lì che c’è stato il vero problema! Prima, nell’aprire la porticina del bagno. ha dovuto mettere in atto complicate manovre. Poi, nell’infilarsi dentro, si sono presentati altri problemi. Siccome lo spazio del piccolo bagno era troppo angusto per girarcisi dentro una volta entrata, la signora Massa ha dovuto rinculare, andando dunque a marcia indietro, in modo tale da avere il tafanario nella giusta posizione per potersi poi allocare sul water.
E’ una fortuna che in questo momento non ci sia nessuna consimile della signora Massa ad ascoltare questa nostra conversazione, perché  se questa storia divenisse di pubblico dominio tu potresti passare un brutto quarto d’ora. Qualcuno potrebbe argomentare che alcune delle cose che dici sulla signora Massa non sono politicamente corrette e sono per di più prive di tatto e delicatezza, per non parlar della decenza!
Ma non ci posso fare niente! Io mi limito a descrivere fatti realmente accaduti di cui ho avuto la ventura (o sventura?) d’esser testimone!
Beh, ho fatto la mia parte… Dovevo pur metterti in guardia. Ma ora continua il tuo racconto perché sono divorata dalla curiosità: orsù, dimmi cosa è successo dopo!
La simil-signora Massa è rimasta incastrata nella porta. Non poteva più andare avanti né indietro. Era una cosa tragica, ma al tempo stesso così grottesca che bisognava trattenersi per non sbellicarsi dalle risate. La hostess (anche lei sull’orlo di una crisi di ridarella di portata spaziale) è dovuta intervenire e ha cominciato a spingerla con tutta la forza che si ritrovava, finchè non è riuscita a farla stare per intero dentro al bagno.
È stata una bella impresa per davvero, perché c’era sempre qualche parte del corpo della signora Massa che continuava a sporgere fuori. Alla fine, l'assistente di volo, con possenti spinte, è riuscita a chiudere la porta (che si è tuttavia leggermente deformata in fuori). Quindi, quiete. E’ passato parecchio tempo senza che dell'interno dell'angusto spazio della toilet giungesse alcun segno di vita. Il personale di bordo cominciava ad essere un po’ preoccupato e visibilmente ansioso per la mancata ricomparsa della signora Massa. Poil dopo una serie di raccapriccianti gorgoglii, s'è sentito un forte botto, come lo schiocco che si produce stappando di colpo una bottiglia, ma amplificato cento volte. A questo punto, la porta si è aperta, ma niente… nessuno veniva fuori.
Cos’era accaduto, ancora?
La sosia della signora Massa, pur essendo riuscita a mettersi in piedi (a questo movimento era stato dovuto il forte schiocco che avevamo udito) era rimasta incastrata dentro il bagnetto. Non poteva più muoversi in alcun modo, né avanti, né indietro. La hostess che era andata a guardare cosa fosse successo, con qualche difficoltà ha spalancato la porta (al prezzo di un suo quasi completo scardinamento), poichè il corpaccione della signora Massa ne impediva una completa apertura (che avviene come tu ricorderai dai tuoi viaggi in aereo verso l'interno), l’ha afferrata per le braccia e, puntellando i piedi sugli stipiti dell'angusta apertura, ha fatto forza e, tira che ti tira, alla fine è riuscita a farla venire fuori. Puff puff pant pant! Tutti noi passeggeri abbiamo tirato un sospirone di sollievo e ci siamo anche abbandonati ad un caloroso applauso.
Dopo di che?
La signora Massa, ondeggiando ma anche visibilmente sollevata per essersi liberata (in tutti i sensi), è tornata sino al suo posto. Mi sono venuti i sudori freddi pensando che, al passaggio, avrebbe potuto perdere l’equilibrio e abbattersi su di me, soffocandomi con il suo peso. Ma poi c’è l’ha fatta. Con tutta la leggiadria che le era consentita dai suoi 200 chili, spalmati su di una statura di poco più di 160 centimetri, la cicciosa pulzella s’è adagiata nell’abbraccio per nulla confortevole della poltrona, per lei minuscola e angusta. Figurati che quando è venuto il momento di risistemarsi la cintura di sicurezza ho notato che le avevano messo a disposizione una sorta di prolunga… perché altrimenti, usando la cintura di lunghezza standard (pur con il fatto che entro certi limiti essa sia estensibile) non avrebbe potuto in alcun modo rinserrarla come si conviene.
Povera signora Massa! Vedi un po’ se uno che ha un po’ di massa più della media deve sobbarcarsi a simili fatiche: avrebbe pur diritto ad un sedile un po’ più confortevole, del tipo “grandi taglie” così come esistono delle sartorie e dei prêt-à-porter per individui sovra-dimensionati.
Devo controllare la veridicità di ciò, ma credo che le compagnie aeree diano ai viaggiatori sovradimensionati la possibilità di acquistare, a prezzo scontato, un secondo posto (adiacente al proprio), in modo tale da potere agevolmente allargarsi su due poltrone con tutta la propria massa. Verificherò e ti farò sapere. Ma in ogni caso questa signora Massa era strizzata in un'unica striminzita poltroncina.
mmm….
Poi, quando siamo atterrati e sono cominciate le operazioni di sbarco siamo rimasti incolonnati tutti dietro la signora simil-Massa che procedeva a passo di lumaca affiancata dal marito, come se fossero impegnati in una lenta danza, degna di un dipinto di Botero… Ma ecco, il marito della sosia della signora Massa-nassa quanto prima te lo farò conoscere, anche lui è copia conforme del vero e unico marito dell'impareggiabile signora Massa DOC….

Alla prossima!

Leggi la puntata precedente

 

God is kike me - Mu Boyan

Mu Boyan è nato nel 1976 a Jinan, nella provincia di Shandong in Cina. Laureato in scultura Mu ha concentrato il suo lavoro nella raffigurazione iconica di un uomo grasso. Mentre in Occidente il grasso rappresenta il sovraccarico fisico in Oriente simboleggia salute e prosperità, e nei suoi lavori Mu, sembra raccontarci proprio questo: è vero che la grassezza è una abbondanza di tessuto adiposo ma è anche vero che è la condizione fisica di un “terreno” ben concimato e ricco di sostanze nutritive.

Mu Boyan is a contemporary Chinese sculptor. Best known for his variety of small-scale and life-sized depictions of obese young men suspended in various activities or poses, the underlying focus of his work is the transforming views of weight gain in China. Where obesity was once seen as a sign of wealth in a country where many people were starving, popular views are now shifting towards the Western perception of the overweight as grotesque and unhealthy. Mu’s work examines this change of view through his humorous and satirical sculptures, which, despite their exaggerated surrealism, maintain a high degree of realism and technical finish. Born in 1976 in Shandong Province, China, he went on to receive a master’s degree in fine art from the sculpture department of the China Central Academy of Fine Arts in 2005. Mu lives and works in Beijing, China.

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13 gennaio 2022 4 13 /01 /gennaio /2022 10:19
Foto di Maurizio Crispi

Un nuovo giorno con la signora Massa, in tempo di Halloween
(…)
Sono andata al bar a prendere un caffé.  Ma non sono potuta arrivare né alla cassa né al bancone per fare l’ordine. Davanti alla porta del bar c’era la signora Massa che a tutti diceva: “Di qui non si passa…”. In effetti, la sua mole ingombrava totalmente il passaggio: difatto, era impossibilitata a passare poichè era rimasta incastrato sull’uscio. E non c'era verso. Prima, quelli fuori - dandosi a vicenda la voce - hanno cominciato a spingere il suo possente deretano, per caatapultarla dentro... ma senza risultato alcuno, malgrado gli sforzi, molto sudore ed ansimare. Poi quelli dentro, quasi asfissiati per la mancanza d'aria, hanno tentato un blitz, utilizzando dei tavoli a mo' di ariete, per spingerla in fuori, ma anche in questo caso il tutto si è risolto in un nulla di fatto.
Cosa hai fatto allora?
Niente! Prima sono rimasta fuori dal bar ad aspettare: intanto la signora Massa andava mangiando golosamente tutti i dolcetti  esembrava che si gonfiasse ulteriormente, incastrandosi vieppiù nella cornice della porta. Alcune leccornie le aveva già con sé perchè venivano dalla sua attività di raccolta, porta a porta; altre le erano forniti dal barista che non desiderava ricevere alcuno scherzetto. Sai, era il giorno di Halloween e la signora Massa si era vestita da streghetta (anche se veramente assomigliava piuttosto ad una Maga Magò) e a tutti quello che incontrava andava dicendo “Dolcetto o scherzetto!”
Cosa accadeva alla sua ingiunzione?
Essendo tutti intimoriti dalla sua imponente presenza, cedevano immediatamente, elargendole a profusione squisiti dolcetti che la signora Massa, con visibile piacere, divorava rapidamente.
Ma poi si è sbloccata la porta d'ingresso del bar?
Sì, ho dovuto chiamare i Vigili del Fuoco che a colpi d'ascia hanno dovuto demolire la porta.
E cos’altro è successo?
Alla rituale richiesta "Dolcetto o scherzetto!", qualcuno dei Vigili del Fuoco le ha dato un vaso ben pieno di melassa e la signora Massa dapprima ci ha intinto biscotti e brioche, mangiandone a quattro palmenti e leccandosi le labbra per la goduria e per non disperdere una sola goccia di melassa; poi, avendo fatto fuori la scorta di dolciumi che aveva accumulato nelle tasche del suo capace grembiule, ha infilato nel vaso di melassa tutte le dita e, alla fine, per pulirsele,  se le è leccate per benino, una per una, fino a farle risplendere di nuovo. E così facendo, mi ha ricordato quella famosa filastrocca su Torquato Tasso...
Mmmmm! Alla signora Massa, dunque, piace tanto anche la melassa! Mi hanno detto che ogni tanto ama farsi il bagno nella melassme Zio Paperone si tuffa nei suoi amati dollari. E' una storia che si racconta su di lei: nessuna l'ha mai vista, però, farsi il bagno nella melassa.

 

(… più tardi)

E’ passata la signora Massa...
Ma questa volta è senza la sua grancassa…
Come fai saperlo?
Ne sono certa. Da quando ha fatto ritorno dalla XV^ Olimpiade del Formaggio, l’esimia signora Massa sarà sicuramente molto gelosa della sua grancassa, bella stracolma di formaggi, formaggelle e caciotte ed anche di interi vasi traboccanti di squaccherone e non la farà vedere tanto in giro. Tanto, anche senza grancassa, se la spassa un sacco la signora Massa…
Invece, ti dirò che quando è passata davanti alla mia porta, la sciura Massa portava un vaso bello pieno di melassa, reggendolo con tutte e due le mani tanto era grande. Mentre lo portava, si guardava attorno con circospezione: chissà! Forse la signora Massa temeva che potesse arrivare un ladrone goloso a derubarla della sua melassa.
Cosa se ne farà mai di tutta questa melassa, la signora Massa?
Ma è chiaro!
E’ chiaro? A me non è per nulla chiaro!
Sì! Non c’è dubbio alcuno che la signora Massa, una volta entrata nel suo stanzino, attingerà a man bassa da quel vaso pieno di melassa. Alcuni dicono che la signora Massa si ritiri in quel suo sgabuzzino soltanto per farsi uno spuntino con una semplice e salubre mela, visto che sbandiera ai quattro venti di essere a dieta: ma costoro sono più che benevoli.
Me la posso immaginare la signora Massa mentre, seduta su di una vecchia sedia al centro di quello stanzino con tutta la ciccia debordante attorno al suo ampio deretano, mangia a quattro palmenti di quella melassa. Una scena quasi apocalittica...
 
(…)
Appena poco fa, ho parlato con la signora Massa!
Nooo! E cosa vi siete detti?
Io, all’inizio non ho detto nulla. Era la signora Massa che parlava con qualcun altro…
E cosa diceva?
Ho sentito dirle queste parole “una risata”. Mi sono incuriosito e ho aguzzato le orecchie. Poi, siccome continuavo a non capire su cosa vertesse il discorso, ho ripetuto “Una risata?”…
Allora cos’è successo? Su! Dimmi! Non tenermi sulle spine!
La signora Massa ha detto: “Ci vorrebbe una bella risata. Questo stavo dicendo al signor Cracidino".
Tutto qua? Ma - a proposito - chi è il signor Cracidino? Non mi mi ricordo se me ne hai già parlato!
Ti dirò che il signor Cracidino è uno che lavora negli stessi uffici. E' uno smilzo che più smilzo non si può, ed è anche lungo e allampananto. A vederlo con quel suo abito nero tutto stazzonato, pare un punteruolo tutto arruginito, dotato di gambe. Ha un volto tiratissimo e sempre gli aleggia sul volto un'espressione alquanto grifagna. I due sono quasi il complemento l'uno dell'altra, ma la signora Massa in generale non ama stare in compagnia del signor Cracidino che solitamente le guasta l'appettito.
Ma torniamo alla storia che mi stavi raccontando poc'anzi! Cosa è successo dopo che la signora Massa ti ha riferito ciò che stava dicendo?
Io ho replicato “Certo, ridere fa molto bene. La risata è terapeutica! Stimola la produzione di serotonina: in definitiva, farsi una bella risata, ogni tanto, è come mangiarsi qualche barretta di cioccolato fondente….
La vostra conversazione è finita a questo punto? con un implicito invito alla signora Massa di rimpinzarsi di cioccolata fondente?
No. Alle mie parole la signora Massa si è ravvivata tutta: le si è dipinta in volto un’espressione gioviale, accompagnata però da un fugace lampo di tristezza nello sguardo. Ha detto, con voce sognante: “Il cioccolato sarebbe proprio ciò di cui avrei bisogno adesso, ma non lo non posso avere!”. "Perchè?" le ho chiesto di rimando. E lei mi ha detto che, per andare in visita alla XV sagra del formaggio e per comprare tutte le merendine della sua scorta mensile a cui peraltro ha già dato fondo, ha già esaurito le sue risorse, almeno per questo mese. E quindi una bella scorta di cioccolato fondente, adesso, è al di fuori delle sue possibilità.
Povera signora Massa! Dovresti darmi il suo indirizzo così le mando una bella confezione di cioccolatini fondenti così ne avrà abbastanza per stare allegra….

 

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6 giugno 2021 7 06 /06 /giugno /2021 10:13
Giochi d'acqua per le signore Massa

[un nuovo giorno]
Ho visto le foto che mi hai mandato della signora Massa. Carina la signora Massa!
Quale ti è piaciuta di più?
Non v’è dubbio alcuno! Quella che tu hai intitolato “massa&friends bathing”, rivelatrice di un’intensa vita sociale della signora Massa e di molte relazioni amicali con sue pari, egualmente cicciottose.

[Più tardi])

Ti dirò... In questo momento sono davanti ad una bella chiesa barocca, da poco restaurata. La sua splendida facciata di pietra calcarea color miele, erosa dal tempo e dalle intemperie, ha delle nicchie che un tempo alloggiavano delle statue di argomento sacro, da tempo scomparse e per certo convolate verso collezioni private. No! Non è possibile! Cosa succede? Aspetta, aspetta che guardo meglio. Noooo! Non ci posso credere! È davvero stupefacente ciò che vedo!
Cosa succede?
In una delle nicchie poste ai due lati del grande portone, c’è la signora Massa atteggiata in una posa statuaria… mentre sta per assumere la postura dell’armadillo a palla, il “massardillo” come viene definito da tutti gli esperti mondiali questa nuova chimera…
Magari nella nicchia, rimasta libera dall’altro lato del portale del tempio, ci potremmo mettere in ieratica posa la signora Platanìa, oppure potrei mettermici io stessa. Che ne dici? Perché non fai una proposta di questo tipo alla Soprintendenza?

[Dopo qualche giorno]

Oggi è accaduto un fatto curioso…
Cosa? Dai non tenermi sulle spine!
Nel mio ufficio una signora si è seduta su di una sedia che si è subito schiantata sotto il suo peso… anche se non era un peso massimo. La signora è finita con le gambe all’aria e si è fatta piuttosto male. L’abbiamo dovuta portare al Pronto Soccorso per farla refertare e per poter fare la necessaria denuncia per l’infortunio sul posto di lavoro.
Pensa un po’! Infortunata sul lavoro a causa di una sedia schiantata… Ci sarebbe molto da commentare sulla salubrità dei luoghi di lavoro e sulla loro sicurezza.
Ma stendiamo un velo pietoso su questi aspetti… Però volevo dirti anche questo: siccome è assolutamente impensabile che tutte le seggiole vengano sostituite a scopo preventivo, si è deciso di sottoporle ad un test di sovraccarico.
Come verrà effettuato il test?
La signora Massa…
…eh? Che mi dici? Ma la signora Massa sta diventando come il prezzemolino che si aggiunge in tutte le pietanze!
Non interrompermi, please. Dicevo: la signora Massa sarà lo strumento con il quale si effettuerà il test. Su ogni sedia dell’ufficio la signora Massa sarà invitata a sedersi di colpo, calando su di essa la poderosa massa delle sue terga come un maglio. Se la seggiola regge alla sollecitazione dovuta all'improvviso sovraccarico verrà considerata buona e certificata ISO 2000 in tal senso. Invece, in caso di cedimento, dalla semplice incrinatura alla palese rottura, la seggiola o la poltroncina con braccioli verranno immediatamente scartate. Questo test è stato validato e denominato "la prova di Massa". Gli oggetti resilienti alla "Prova di Massa" verranno rubricati come "Massa-proof", che sarà una sorta di sigillo di garanzia per la resilienza di sedie, ma anche di panche e panchine, d'ora in avanti.
Ma questo è davvero un esempio brillante di flessibile utilizzo delle risorse umane disponibili!

 

Coppia danzante secondo Botero

[Dopo un giorno]

Di nuovo ho visto passare la signora Massa, ma non in ufficio: questa volta era a passeggio con il pingue marito lungo una strada affollata e risuonante delle chiacchiere e delle risate d’un dì di festa. Chissà perchè, in generale, succede che "pingue la moglie, pingue il marito". I due, mentre procedevano a braccetto, sembravano una deliziosa coppia appena uscita per incanto da un quadro di Botero: camminavano beati, procedendo indolentemente con un’andatura alquanto rotolosa, del tutto ignari del fatto che la via, a causa dell’ingombro dei loro gargantueschi corpaccioni, fosse tutta ingorgata. Nessuno e niente potevano più passare, ma nemmeno uno spillo! Loro incedevano felici ed ignari di tutto. E qui per oggi ti lascio. Devo andare a sovrintendere ai test di Massa.
Un'ultima domanda però! Mentre passeggiava con il pingue marito la signora Massa non aveva con sè la grancassa? E le sue formagelle?
Questo te lo dirò la prossima volta, giusto per accrescere l'attesa dellaprossima puntata.

 

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1 giugno 2021 2 01 /06 /giugno /2021 10:42
ciccione che corre

Un altro giorno

La signora Massa, pensavo...

…cosa vuoi dirmi ora sulla signora Massa?

Pensavo a questa storia dei formaggi trafugati agli espositori di tutto il mondo, convenuti per la XV Olimpiade del Formaggio. Riflettevo che, in fondo, la signora Massa aveva fatto bene a metterli nella grancassa per portarseli via. Spero che quando arriverà dalle nostre parti ne sia rimasto un bel po’ di quel formaggio. In fondo, se dalle vostre parti c’è ancora un po’ di abbondanza, qui – viceversa – c’è mmmolta, mooolta scarsità: quindi avere un po’ di formaggio in più, non potrà che farci piacere, un po' per consumarlo subito, un po' invece da mettere in cambusa. Se, ovviamente, la signora Massa vorrà dividerlo e non vorrà piuttosto tenerlo tutto per sé.

Non so cosa dire… Non conosco così bene la signora Massa per potermi esprimere sui suoi piani, ma - ad occhio e croce - mi sembra che vorrà tenere tutti quei prelibati formaggi per sé, come preziosa scorta nel suo magico stipetto, sempre traboccante di cibarie. Sono certo che una delle cose che la signora Massa teme maggiormente sia la penuria di lauti bocconi e di merendine e di leccornie da sgranocchiare.


Sono certo che la signora Massa non potrà passare inosservata dal corridoio con la grancassa piena di formaggi. Si spanderà in giro un odorino… mmmmmmmmmm! La signora Platanìa la cui stanza si affaccia proprio davanti all’ingresso principale, non appena sentirà questa sinfonia di squisiti aromi, si farà sulla porta, già con l’acquolina in bocca: e sappiamo che la signora Platanìa ha un appetito insoddisfatto da secoli, poiché nei secoli si è tenuta a stecchetto, per voto o per vocazione - non saprei bene. Farà ferro e fuoco pur di avere qualche briciola di quei formaggi prelibati.

Mah! Non saprei cosa dire! Se lo dici tu, che conosci così bene le persone e le situazioni, non posso che essere d’accordo con te. Tuttavia, ti suggerirei di adottare qualche stratagemma.

Quale, dimmi, orsù! E a qual fine, poi?

Potresti predisporre qualche esca di uva passa per la signora Massa. Sono certa che ne è molto goolosa, in tutte le sue varianti: zibibbo, uva passa, passolina, sultanina, zibibbo essiccato per citare le più comuni varianti di questa specie alimentare. Sono certo del fatto che, di fronte al richiamo dell’uva passa, la signora Massa non potrà resistere: poserà immediatamente la grancassa piena di quel che rimane della scorta di formaggi per cibarsene. Tu allora potrai sgattaiolare fuori dal nascondiglio e, indisturbato, prenderti la grancassa con tutto il suo contenuto.

(…)

[Più tardi]

Ho deciso di ampliare la signora Massa, di fare con lei una specie di upgrade...

Ma cosa dici? Pensavo che già da sé la signora Massa fosse abbastanza ampia… Che bisogno c’è di ampliarla ancora?

[mumble, mumble]

[e passa un'intera giornata]

Buongiorno a voi!

La mia cagnetta ti ringrazia per averla inclusa nel buongiorno! BAU…BAUUUUU!

Ma adesso che c’entra Frida?

Be’, hai detto “a voi”…

Veramente, quando ho detto "voi", pensavo che tu stessi correndo con la signora Massa…

Ah! Già, non ci avevo pensato… che tu fantiasticassi che io fossi con la signora Massa… e che volessi dirmi: "Qui Massa ci cova"!

[un po’ più tardi, ma nella stessa giornata]


Com’è stato correre con la signora Massa?

Io correvo e lei rotolava: ma non spontaneamente. Hai presente quei pupazzetti di tessuto morbido o semi-duro che, nella parte inferiore tondeggiante, sono riempiti di pallini di piombo? Tu li fai oscillare, li spingi sino a farli capovolgere, ma poi si rimettono sempre in piedi perché il peso dei pallini che, spinti dalla gravità, si addensano in basso li fa rimettere sempre ben diritti. La signora Massa è come quei pupazzetti: potrebbe rotolare benissimo perché è tonda, ma l’eccesso di peso nella metà inferiore del suo corpo la blocca prima che una rotazione completa sia compiuta e, quindi, se ne rimane lì ad oscillare lievemente. Sono le vibrazioni impresse dalle oscillazioni che determino la traslazione lineare del suo corpaccione. Allora, per farla procedere ancora di qualche, metro occorre imprimerle un’altra spinta e così via.  Io così ho dovuto fare una doppia fatica perché mentre corro la devo spingere per farla rullare. Pensa un po’!

Certo non mi sarebbe piaciuto essere al tuo posto. Ma dimmi – a parte la fatica - ti è piaciuto correre con la signora Massa?

Beh! Lasciamo perdere… Sorvoliamo sui dettagli penosi. Però devo dirti di questa mia scoperta interessante: la signora Massa deve essere geneticamente imparentata con l’armadillo, perché – esattamente come succede all’armadillo – è capace di assumere la forma di una palla quasi perfetta. Mentre l’armadillo si mette a palla quando è in pericolo, la signora Massa lo fa quando qualcuno le chiede di correre e di trottare. Per lei, il vero pericolo è il movimento svelto e allora si difende mettendosi a palla, per poi rimarsene immobile e oscillante come se la sua pancia e il suo sedere fossero infarciti di pallini di piombo.

Ma è davvero, è incredibile! Non finiremo mai  di conoscere le potenzialità della signora Massa…
 

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25 maggio 2021 2 25 /05 /maggio /2021 12:22
Musicanti grassi (Fernando Botero)

Ed eccoci ad un altro giorno e a un nuovo incontro (passaggio) con la signora Massa.

È passata di nuovo, la signora Massa!
…e? Cosa ha fatto? Dai prosegui! Dai, non tenermi in sospeso!
Fuori, si è scatenato un diluvio universale, con fulmini e lampi: fra poco, se continua così, ci vorranno le barche per camminare nelle strade. La signora Massa si è mossa ed ecco che, in accordo con la teoria di cui dicevamo ieri, sta arrivando un maremoto. Secondo il mio modestissimo parere è lei la causa di tutto.
Sai che ti dico? La tua teoria - quella della nostra conversazione precedente, effetto farfalla e quant'altro - quasi, quasi mi sta convincendo: se le cose stanno davvero così dovresti avvisare i vulcanologi, i sismologi, i metereologi e tutti quelli che, ognuno nel proprio specifico, cercano di prevenire le catastrofi naturali. Forse, chissà, se riuscissero a tenere sotto controllo la signora Massa e i suoi possenti movimenti pendolari qualcosa potrebbe cambiare; e le castratofi naturali potrebbero essere irreggimentate: ma non voglio dire di più! Ho la sensazione che mi sto lasciando andare ad un volo pindarico. Possiamo sicuramente dire che la signora Massa ci stia conducendo alle soglie della scoperta del secolo! Anzi alla scoperta che sia proprio lei - la nostra beneamata signora Massa a causare le suddette catastrofi, quando passa e ripassa come un pendolo o un metronomo. Quindi, basta che la teniamo buonina e abbiamo risolto ogni problema ed effetti farfalla di vario genere.
Ma non è mica così facile! In linea teorica sì, ma in pratica è arduo, anzi arduissimo! Il suo movimento, per quanto lento è inarrestabile… indomabile, direi! La signora Massa, con la sua poderosa biomassa, è lei stessa una forza della natura
.

[Il giorno dopo]
È passata di nuovo, la signora Massa!
…bisogna capire se anche i passaggi della signora Platanìa (che, come abbiamo visto, è agli antipodi della signora Massa) non provochino degli effetti significativi. Magari - siccome la signora Platanìa è alta e magra, i suoi movimenti provocano effetti eguali e contrari a quelli della signora Massa, per una legge di compensazione.

No! Questa sì che è un’interessante teoria! Vorresti dire dunque che l’una è l’antidoto dell’altra?

(ma a questa domanda non c'è alcuna risposta, solo un silenzio vibrante)

[qualche ora più tardi]
E' passata di nuovo, la signora Massa!
Non è possibile! Adesso sei a casa!
Adesso passa e ripassa anche a ca(s)sa, la signora Massa!
Ma dai! Non ci posso credere! La signora Massa è diventata un incubo, un blob, un'ectoderma spaziale, onnipresente ed ubiquitaria! Anche da casa tua adesso passa, la signora Massa? Non me la conti giusta! Non ci sarà mica sotto qualcosa? Sto diventando sospettosa....

[qualche minuto più tardi]
Preciso meglio a scanso di quequivoci e di sospetti: con una grancassa, è passata la signora Massa..
Ma voglio darti la grande notizia! Anche da qua è passata la signora Massa…
Nooo! Non ci posso credere? Ma che faceva dalle tue parti? A più di 1500 km di distanza?
Era venuta a prendere la grancassa, la signora Massa… poi ne ha anche approfittato…
Di cosa avrebbe approfittato?
Del fatto che a poca distanza dove abito io era in corso la XV^ Olimpiade del formaggio e del Cacio. La nostra amica – ormai possiamo ben chiamarla così - ha fatto irruzione negli spazi in cui avvenivano le competizioni e tra stracchini, provole stagionate e gorgonzola di tutti i tipi – per non parlare di squisiti camembert e di formaggelle fresche a pasta molle, la signora Massa ha sbafato a man bassa… E' stata per lei l'occasione per fare una super-merendina!
E poi, cos’è successo?
Master Massa Ha intrapreso una competizione estemporanea con la Donna Cannone su chi mangiava più cacio e beveva più latte.
E chi ha vinto?
No, la donna Cannone non ce l'ha fatta! Mi dispiace per lei. Si era preparata a fondo per potere primeggiare: qualcuno l'aveva avvisata che prima o poi avrebbe incontrato la signora Massa: per lei una specie di mito.
E ha detto qualcosa la povera Donna Cannone?
Sì, è stata commovente. Ha detto, parlando e sputacchiando nei microfoni: "Mamma, papà, sono contenta di essere stata battuta dalla possente signora Massa! E' stato per me un grande onore!
E cosa ha fatto poi la Signora Massa?
La signora Massa, gongolando per la sua vittoria, se n'è andata caracollando con un intera sporta di caci pregiati da mettere nella sua riserva di merendine nel famoso stipetto del suo stanzino dalle tue parti.
E che ha fatto della grancassa?
Ah, già la grancassa! Quella l’ha raccattata nel tendone dove si svolgevano le competizioni per selezionare i migliori caci DOC e DOP, finalisti a livello mondiale. Ad allietare l’atmosfera, c’era una bellissima banda, con tutti i suoi musicanti vestiti con una bellissima divisa rossa adornata di alamari d’oro. La musica andava che era una meraviglia con mazurke, polke e ogni tanto anche qualche marcetta militare, sai di quelle che, solo a sentirle, mettono allegria ed un’irrefrenabile voglia di muoversi, come quando suona la fanfara dei bersaglieri. I musicanti, quando l’hanno vista comparire, sono rimasti sbalorditi, smettendo di colpo di strimpellare e dar fiato agli ottoni e sono scappati via  a gambe levate, abbandonando per terra strumenti e spartiti. La signora Massa ha raccattato la sua gran grancassa, l’ha aperta come se fosse una scatola di carne simmenthal e ci ha infilato dentro tutti i caci che era stata in grado di arraffare. Poi come una gargantuesca gigantessa con la grancassa stracolma messa di sbieco sulle spalle ampie ed opime si è rimessa in cammino.
Per andare dove?

Stomp! Stomp!

(silenzio)

 

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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