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31 dicembre 2024 2 31 /12 /dicembre /2024 13:45

Corricchiavo
allegro e sfrontato
andando a passo felpato
Correvo poi
con piglio più atletico
e lesto piè
alla volta del centro di registrazione
Ma il passo feci più lungo della gamba
Tradita fu la mia sicumera
Un crampo (o un grampo?) al polpaccio
violento e doloroso, spasmodico,
all’improvviso mi colse
Costretto fui a fermarmi
per detendere
e dal letto caddi
con gran fragore
e con gran dolore

Di botto mi svegliai

Fu solo un sogno!, mi dissi,
ma ahi!, perdinci,
che mal a quel polpaccio offeso!

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

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30 dicembre 2024 1 30 /12 /dicembre /2024 14:00
Io e l'alino (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Incontravo la figlia del presidente degli Stati Uniti (il sogno non dà identità alcuna al “Presidente” che rimane pertanto un senza nome e un senza volto)
E ci facevamo fidanzatini
Io non ero l’io di adesso
Nel senso che ero come quando avevo 13 o 14 anni e con timidezza cominciavo ad osservare l’altra metà del cielo e mi lanciavo nei primi incerti e goffi corteggiamenti a distanza
Lo stato d’animo e i modi in sostanza erano quelli
Per il resto, non ero per nulla intimidito di avere a che fare con la figlia di un presidente degli Stati Uniti 
Ricordo che, quando avevo circa 13 anni ed eravamo da poco nella nuova casa, al piano rialzato del nostro condominio, fornito di giardinetto, venne a stabilirsi la famiglia del console americano
Erano in cinque, marito (il console), moglie e tre figli, due maschi e una femmina che era la più grande, forse quattordicenne. Erano tutti diversi, erano - per me - esotici, facevano il barbecue nel giardinetto; li osservavo dall’alto, desideravo entrare in contatto con loro, ma non prendevo mai nessuna iniziativa significativa 
Il mio maggiore oggetto d’interesse era, ovviamente, la ragazzina. Ci fantasticavo su
Poi, all’improvviso, gli “americani” se ne andarono, forse avendo trovato una sistemazione più congrua con le loro esigenze e così, dall’oggi al domani, quel sogno ad occhi aperti esotico finì
Tornando a questo sogno, c’era un’infinita serie di schermaglie e di approcci con questa figlia, anche se nulla veramente accadeva 
La invitavo ad andare a mangiare una cosa assieme
Le chiedevo se sarebbe andata a Nuova Yorca
Mi mostravo informato delle usanze miricane 
Ma nello stesso tempo facevo e dicevo cose connesse con la mia identità adulta e professionale
Insomma cose così, ma sentivo dentro di me che la tizia era imprendibile: e si trattava dunque di una di quelle vicende sentimentali dell’adolescenza in cui il fantasticato e il costrutto mentale erano la parte sommersa dell’iceberg, enorme e ingombrante al confronto di quella emergente, piccolissima e insignificante di ciò che realmente accadeva (ovvero il topolino partorito dalla montagna)
Intanto, il paese era in guerra
C’erano esplosioni, raffiche di mitra e colpi singoli, botti e tonfi; dall’alto della mia postazione vedevo avanzare uomini in divisa mimetica da campo, con gli elmetti in testa e con le armi

Dissolvenza

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27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 13:30
Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

Che sogno questa notte!
Ed é un sogno di corsa


Sono in un posto dove tra uno o due giorni ci sarà una maratona
I podisti- come di consueto - vanno arrivando alla spicciolata
Quelli che stanno vicini arriveranno per la gran parte il giorno stesso della maratona
Invece, io - come altri che stanno lontano, alla provincia dell’Impero per così dire - sono arrivato in anticipo
Ho preso alloggio in un piccolo albergo che già conosco da precedenti visite
Cerco la stanza dove fare il breakfast e qui, mescolati ai tavoli apparecchiati ci stanno dei lettoni di tipo ospedaliero tutti occupati da pazienti allettigati, alcuni con le flebo montate
Sono tutti anziani, alcuni sembrano vicini ad esalare l’ultimo respiro
Che strano, penso
Sono con altri e cerchiamo un tavolo dove accomodarci, il più possibile lontano da quei letti e dalle opprimenti sensazioni che i loro occupanti suscitano in noi
Facciamo un po’ di conversazione
Uno dice che viaggia spesso per fare le maratone, ma che il suo obiettivo primario è cuccare, insomma colleziona gare e incontri fuggevoli con podiste avvenenti
Io replico che prima viaggiavo spesso al seguito delle maratone e delle lunghe, addirittura ogni settimana
Non potevo stare fermo - aggiungo - Volevo portare a termine tante maratone ed ultra, ero un macinasassi resiliente, ma mi piaceva anche viaggiare, viaggi del tipo mordi e fuggi. Forse - a dirla tutta - ero un uomo in fuga, un nomade o un migrante che non poteva mai trovare pace se non nel viaggio. O forse, mettendola in altri termini, ero un artista della fuga, un escapista come il celebre Houdini, o anche un fugeur o un dromomane impenitente
Nel gruppo dei podisti in conversazione ci sta una tipa interessante e dal suo accento non riesco a capire da dove venga
Nella conversazione collettiva mi intrattengo sovente con lei: il suo volto è ignoto, non suscita in me alcun ricordo, eppure il suo modo di sorridere è attraente
Poi la comitiva si disperde
C’è chi rientra nella propria stanza a riposare 
Io invece mi ritrovo fuori dall’albergo e comincio a correre
È una corsa leggera in cui non avverto fatica
I miei piedi sfiorano appena la superficie del terreno e mi ritrovo presto su di un lungo rettifilo a battere i piedi su di una pista ciclabile ben fatta e liscia come un tavolo da biliardo
Una lunga teoria di podisti corre nella direzione contraria alla mia, e sono dei runner isolati o raccolti in gruppetti
Penso che stiano rientrando dal loro allenamento quotidiano, ma sono così tanti che potrebbero più plausibilmente essere i partecipanti ad una gara
Le mie sensazioni sono buone, anzi eccellenti
Mi ritrovo ad incrementare l’andatura in una lenta progressione che, però, è anche irresistibile e sovrumana, forse addirittura ominosa
I podisti che corrono nella direzione contraria arrivano e svaniscono via come macchie colorate indistinte
Posso solo immaginare espressioni meravigliate al mio passaggio, non potendo cogliere alcun dettaglio
La strada in fondo si restringe e non riesco più a vedere distintamente i dettagli del paesaggio: tutto si fa confuso ed indistinto
Sento il vento che mi percuote il volto e gli occhi, facendoli lacrimare, e che provoca nelle mie orecchie un rombo cupo, che va crescendo di intensità 
I miei arti inferiori ruotano come un perfetto meccanismo e ho la sensazione che il loro movimento sia diventato così rapido che un osservatore esterno non potrebbe vederle con chiarezza
E come se all’improvviso avessi messo in funzione un turboreattore
o una turbo-elica
Mi sento estasiato

Continuo a correre così
Sento che potrei andare avanti all’infinito
Oltre la barriera del suono
Whoooosh
Bang! 

Verso l’infinito e oltre

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26 dicembre 2024 4 26 /12 /dicembre /2024 07:39

Il primo sogno ricordato dopo giorni e giorni di mutismo onirico
E siamo al post-natale

Maurizio Crispi

<Strade invernali che divergono (foto di Maurizio Crispi)

Ero in ospedale, dove ero stato chiamato per una consulenza ad un paziente psichiatrico
A dire il vero, c’è n’era più d’uno meritevole di attenzioni specialistiche da parte dello strizzacervelli

Ce n’era uno, bassino, tracagnotto e tutto torto, che pareva più che altro un insufficiente mentale e di questo dicevo al collega del reparto che era necessario far prima una serie di valutazioni cliniche generali di tipo medico e, per il resto, non mi pareva che avesse bisogno di un intervento psichiatrico urgente con contenimento farmacologico o altro

Ce ne era anche uno che correva da un punto all’altro della corsia come un ossesso, vestito con un camicione bianco lungo sino ai piedi e svolazzante con i suoi movimenti disordinati, tanto da farlo apparire come un enorme uccellaccio preistorico, tutto bianco e senz’ali
Questo era imprendibile
Era impossibile fare una consulenza psichiatrica ordinata, come si deve: dunque, niente colloquio clinico, nessuna raccolta appropriata d’una anamnesi psichiatrica, ma solo osservazioni estemporanee
Occorreva navigare a vista
La situazione era molto confusa
Pericolosa? No, di certo!
Disperata? Forse sì, ma non seria...
Ad un certo punto nella trama onirica comparivano anche le psicologhe e le assistenti sociali 
E poi spuntava anche un paziente molto turbulento che già conoscevo assai bene per via delle sue continue intemperanze, aggressioni, improperi e vituperi

Tutto si svolgeva come fosse un film meraviglioso in cui io non ero veramente me stesso e di cui pareva che io fossi piuttosto lo spettatore trasognato

Dissolvenza

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18 dicembre 2024 3 18 /12 /dicembre /2024 09:42

Qui siamo al 17 dicembre del 2014. Quello che segue è un piccolo sogno che riporta una disavventura di viaggio accaduta nel reame del sogno, con un annunciato, paradossale, rapimento

Maurizio Crispi (17 dicembre 2014)

Sherlock Holmes e Watson in treno

In aeroporto, mentre sono in compagnia di un altro passeggero, vengo accostato da due tipi loschi

Ci dicono che, da questo momento in poi, siamo loro prigionieri - sotto sequestro - e che - con il prossimo volo -  verremo portati sino ad un posto segreto, dal quale poi loro, in veste di rapitori, chiederanno un riscatto

Dicono che i nostri figli saranno l'argomento più convincente ai fini del pagamento della somma richiesta

Siccome al momento non vi è alcuna costrizione fisica, io decido di non partire con quel volo, sottraendomi così alla spada di Damocle del rapimento

Mentre cerco di proseguire il mio viaggio, tenendo un basso profilo per non attrarre l'attenzione su di me, molti interrogativi si susseguono nella mia mente

Non capisco proprio il modus operandi dei presunti rapinatori

Se avessero voluto mettere in atto una procedura convincente avrebbero dovuto tentare di rapire i figli, ma non i padri

E i padri allora a fronte del terribile evento della perdita dei propri figli avrebbero sicuramente fatto di tutto - le umane e le divine cose - per trovare il modo di far fronte alle onerose richieste dei malviventi

Ma se vengono rapiti i padri, cosa potranno mai fare figli - ancora piccoli - per salvarli, quali strategie potranno mai mettere in atto a questo  scopo?

E, poi, non è veramente assurda e sgangherata la strategia di mettere in atto il rapimento, comunicando ai "rapituri" che stanno per esserlo e dando loro la possibilità di sottrarsi all'evento?

Insomma, è tutto un teatro dell'assurdo e non so proprio raccapezzarmi

Certo è che devo mettermi al riparo e far perdere le mie tracce, ma anche chiedere il supporto di un avvocato per potermi tutelare in questo difficile frangente

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18 dicembre 2024 3 18 /12 /dicembre /2024 02:09
Selfie (foto di Maurizio Crispi)

Ci sono cose che non so
Ce ne sono altre che non ricordo,
e pur sforzandomi 
non riesco a farle riemergere
dal magma dei pensieri e delle tracce perdute

Questa notte ero indaffarato

Camminando e camminando, 
dovevo raggiungere certi posti,
uno dei quali era un enorme palazzo,
sede di uffici
Percorrevo strade, 
chiedevo informazioni
ad altri Pellegrini come me
con i quali condividevo la stessa sorte

Poi arrivavo, infine, alla mia meta,
mi ritrovavo nell’atrio d’un enorme edificio svettante 
e andavo a chiedere delucidazioni
alla reception 
Qui una tipa con una mascherina 
tutta colorata sul grugno
mi diceva che,
per potermi presentare all’ufficio dove ero diretto
occorreva esibire certi documenti
che io non avevo con me
Entravo in confusione
Chiedevo se potesse andar bene
mostrarli dal cellulare
per eventualmente trasferirli via bluetooth
La receptionist che, intanto, 
si era tolta la mascherina
e che aveva i denti tutti blu
(strano)
scuoteva la testa
e mi diceva che non sapeva 
Ero esasperato e confuso

È sempre tutto
tanto complicato
e non si cava mai un ragno dal buco

Ho guardato fuori dalla finestra
La via era silente,
tutto immobile
le auto parcheggiate 
senza un solo posto libero
Non un’anima dolente in giro

Non piove, non tira vento
E sono tornato a letto a scervellarmi
per trovare il bandolo della matassa
e per acciuffare le perdute tracce

Forse quello che conta di più 
é il fatto di essere Pellegrino
sempre in cammino
da un luogo all’altro
o in cerca di qualcosa

La meta cambia di continuo,
si rende ineffabile,
è metamorfica
Quando credi di averla raggiunta
si trasforma in qualcosa d’altro
che non è più ciò che stavi cercando
E, allora, bisogna ricominciare
tutto da capo

 

Palermo, 18 dicembre 2023

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17 dicembre 2024 2 17 /12 /dicembre /2024 03:18

É questo un sogno di volo turbulento e ansiogeno occorso nella notte del 17 dicembre 2023, ancora non trascritto qui, nel mio blog

Maurizio Crispi (17 dicembre 2023)

Oggetti onirici (foto di Maurizio Crispi)

Ancora una volta 
sto viaggiando
E sono su di un aereo di linea
Insolitamente sono seduto
vicino al finestrino
(quando io, di solito,
preferisco il lato corridoio)
L’aereo all’improvviso 
hai dei forti scossoni
Una perturbazione!
O forse un’avaria?
Non so
Sono perturbato
La perturbazione persiste
Flight fright!
Guardò fuori
e mi rendo conto 
che l’aereo sta volando a bassa quota
quasi sfiorando le cime degli alberi 
e gli edifici più alti
Mi rendo conto anche
che, cosi perigliosamente,
stiamo sorvolando Trapani
di cui riconosco alcuni caratteristici edifici

Siamo fuori rotta, allora!
Non dovevamo forse avere come meta Palermo?
Cosa sta succedendo?
Perché il pilota non ci ha avvisato 
del cambio di rotta?
Mi accorgo, all’improvviso,
che tutti i passeggeri 
che erano a bordo
al momento del decollo
sono scomparsi
Io sono l’unico rimasto
Mi chiedo: E il pilota?
Ci sarà ancora un pilota
a condurre questo maledetto aereo?

Come quelle di prima,
anche queste domande
sono destinate a non avere risposta


(dissolvenza)

Palermo, il 17 dicembre 2023

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16 dicembre 2024 1 16 /12 /dicembre /2024 07:57
Fuoco che arde nel camino (foto di Maurizio Crispi)

Sognavo che nel sogno facevo lo psichiatra di una Comunità terapeutica e che mi ritrovavo in una situazione molto difficile con un paziente riottoso ed ingestibile il quale rompeva porte e suppellettili, rendendo la vita impossibile a tutti gli altri degenti, ma anche agli operatori che, spossati dalle continue intemperanze, già davano segni di burnout
L’ultima bravata di costuiera stata di spostare armadi e mobili nei corridoi, creando una serie di barricate mobili, levando al contempo le porte di alcune stanze della struttura e scagliandole fuori dalla finestra
E sì che la madre del paziente con una telefonata - il giorno prima - ci aveva messo sull’avviso, annunciando ulteriori tempeste
Pensavo allora di risolvere il problema, portando quest’ospite ormai scomodo a casa di mia madre dove c’erano molte stanze disponibili [i sogni sono prodighi di soluzioni apparentemente incongrue]
Pensavo di avvertire la mamma in un secondo tempo e, intanto, di portarlo comunque nella sua nuova sistemazione-alloggio
Quando arrivavo mi rendevo conto che l’appartamento era ben diverso da come ricordavo: era in forma di un lungo corridoio su cui si affacciavano in sequenza le stanze, che erano poi servite anche da una porta finestra la quale si apriva su di un balcone-ballatoio
Le stanze dunque usufruivano di due aperture con funzione di porta, una sul corridoio interno e l’altra sul ballatoio
Sistemavo il paziente nel suo nuovo alloggio e andavo a cercare la mamma per avvertirla della presenza del nuovo ospite, senza tuttavia trovarla
Era piuttosto imbarazzante che non potessi metterla sull’avviso per tempo di avere a che fare adesso con un ospite scomodo, violento, prevaricatore, bullizzatore, bugiardo, un sociopatico della più bell’acqua, insomma
Tornavo indietro per cercare di porre rimedio, chiudendo a chiave le porte di tutte le altre stanze per cercare di limitare in qualche modo la libera e anarchica mobilità del paziente
Mi accorgevo però, dopo un sopralluogo nella sua stanza - allocata all’estremità più distante del lungo corridoio -  che il paziente se ne era andato arbitrariamente oppure era semplicemente scomparso, volatilizzato o, ancora, si era nascosto per architettare altre malefatte

In parte ero contento di ciò (meglio perderlo che trovarlo uno così), ma nello stesso tempo timoroso al pensiero che potesse tornare all’improvviso, mettendo a repentaglio la tranquillità e la sicurezza della mamma

Dissolvenza

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13 dicembre 2024 5 13 /12 /dicembre /2024 06:47

Ho sognato con fatica
questa notte
Accadevano molte cose,
facevo,
dicevo,
conversavo,
operavo (non nel senso chirurgico)
Una lunga ripetizione di opere e giorni,
inane e vacua
Non concludevo mai nulla
Ero messo male
Non sapevo dove andare
Mi ero perso
Persino avevo perso
la via di casa

Lost

Most of the time lost

Un sogno non sogno

Maurizio Crispi (10 dicembre 2024)

Manichini in vetrina (Palermo, via Sciuti) - foto di Maurizio Crispi

Manichini in vetrina (Palermo, via Sciuti) - foto di Maurizio Crispi

Il Capitano Nemo osserva il polpo gigante attraverso la finestra panoramica del Nautilus (illustrazione dell'edizione originale)

Ci sono giorni
Ci sono notti
Nulla succede
Tutto succede
Il giorno con le sue necessità 
ti lascia prostrato
La notte è avara
e non dà sollievo
con sogni policromi e variegati
La stanchezza è profonda
e un sonno di piombo
arriva veloce ad acciuffarmi 
dentro una cappa 
rigida e soffocante
Così, i residui diurni intossicanti
non possono essere smaltiti
e la mente rimane prigioniera 
di pensieri e crucci
Il corpo, d’altronde,
è afflitto, vulnerabile, fragile e intossicato
e non trova ristoro
Quindi seguono risvegli inquieti
e ricadute in sonni 
altrettanto inquieti
Io sognatore rimango
a navigare in superficie
su una imbarcazione 
che è solo debole guscio
in balia di flutti tempestosi
e di mostri marini
che emergono all’improvviso
per ghermirmi
Non riesco quasi mai
in tali circostanze
ad essere il Nautilus
del capitano Nemo
che scivola nel profondo
trasportando viaggiatori prigionieri riottosi
che sono anche suoi ospiti benvoluti
a visitare i più profondi abissi
e le creature che vi si nascondono
Ma quando si viaggia sul Nautilus
sì è protetti
e si sperimenta solo la meraviglia
dove persino miserie e affanni
sono trasfigurati
é il mitico capitano Nemo
a guidarci nell’esplorazione
poiché lui già conosce 
gli abissi marini
per averli esplorati a fondo
ed averne fatto ritorno
Lui sa,
Lui sa rassicurare con le sue spiegazioni
ma è anche capace di instillare
nei suoi ospiti
il senso della maraviglia

Quando ero piccolo
ed ero pronto ad immergermi nel sogno
dicevo alla mamma
Questa notte sognerò 
d’essere sul Nautilus,
In compagnia del capitano Nemo 
e, assieme a lui, vivrò bellissime avventure!


E quelle, nate piene di attesa,
erano notti orribili e tormento
dove il Capitano Nemo agognato,
mai arrivava

Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
Sogni non sogni e il Capitano Nemo
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8 dicembre 2024 7 08 /12 /dicembre /2024 11:07
Selfie modiificato (Maurizio Crispi)

Ecco che sogno, dopo molti giorni senza affioramenti onirici

Sono in un posto a svolgere un lavoro
Sono seduto ad un tavolo, riparato da una tettoia, al centro d’un ampio cortile
Ho l’occorrente per scrivere
Deve prendere appunti su ciò che mi accade intorno
Sono uno scrittore di cronache, come gli antichi storici o gli scoliasti
Sento freddo, all’improvviso
Sono in ciabatte che, scalcagnate come sono, lasciano i piedi scoperti
Decido di andare a cambiarmi per indossare qualcosa di più appropriato 
Mi alzo e m’incammino verso i miei quartieri, lasciando tutte le mie cose e l’attrezzatura da scrivano sul tavolo
La via per raggiungere il mio alloggio è lunga e tortuosa
Bisogna percorrere dei corridoi 
che assomigliano piuttosto a stretti cunicoli claustrofobici e poi salire per lunghe rampe di scale
Su di un pianerottolo (o in un androne) c’è parcheggiato un passeggino
Poggiata sul sedile ci sta una borsa con le mie cose e i miei indumenti di ricambio
Tiro un sospiro di sollievo per il ritrovamento fortunoso
Decido comunque di ascendere lungo l’ultima rampa di scale per arrivare alla mia stanzetta, con il mio borsone a tracolla
Qui trovo tutto in disordine, come se l’ambiente fosse stato occupato da un estraneo
Sul letto ci sono sparsi in disordine degli indumenti, non miei
Provo a rimuoverli, ma non si staccano dalla coperta di pile che ricopre il giaciglio
Finisco con lo scoprire che sono stati dotati di strisce di velcro perché possano rimanere aderenti gli uni agli altri e alla coperta: insomma, sono alla presenza di un rozzo dispositivo antifurto (questo quello che penso nel sogno)
Sono infastidito da questa invasione di campo
Indosso qualcosa di più pesante per contrastare il senso di freddo che mi ha preso e vado per uscire di nuovo e andare a fare il mio lavoro
Quando scendo lungo la prima rampa di scale, mi affaccio su di un cortile e vedo un auto lì parcheggiata
Capisco che é lì per me e che devo salirci sopra per mettermici alla guida e per andare dove sono diretto
Mi sento espropriato dalla mia capacità di decisione autonoma
È l’auto che decide, non io
Sono dunque alla guida dell’auto, su di un’autostrada che sembra quella di un videogioco
L’auto schizza subito ad una velocità supersonica e mi sembra di non poterne controllare rotta e stabilità 
La velocità é tale che mi perdo tutti i segnali di direzione, le diramazioni e gli svincoli
La velocità mi da la vertigine: mi sembra di essere in un tunnel poiché tutti i dettagli del paesaggio attorno a me sfilano così rapidamente da trasformarsi in una poltiglia di colori e di forme indistinte o in una nebbia confusa
Penso di poter perder il controllo, ma temo anche che la vettura possa ribaltarsi
Stacco allora il piede dall’acceleratore e la velocità dell’auto aumenta ancor di più, oltre il concepibile

Provo un senso di panico, piantato lì, al centro dello stomaco, e forse mi si torcono anche le budella

Penso di esser prossimo alla mia fine
É così che finirá?

Dissolvenza

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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