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30 giugno 2025 1 30 /06 /giugno /2025 13:46
Lector in fabula (elaborazione ChatGPT)

Ho sognato e ricordo poco

La location é un grande resort marittimo che incombe su di una grande baia a mezzaluna, con tutto ciò che ci può aspettare in un luogo del genere, per il divertimento, lo svago e il relax
C’è una grande folla che da un belvedere a più piani guarda verso il mare
Forse per osservare l’esibizione acrobatica di alcuni aquamen
Poi, all’improvviso comincia a diluviare e tutti si riparano sotto i porticati del belvedere multipiano
Attraverso ampie aperture quadrate e protette da griglie di tondini a maglie larghe vedi quelli al piano di sotto accalcati e stipati come sardine con la testa protesa vero l’alto come pulli in attesa di nutrimento (le loro bocche sono spalancate in segno di meraviglia, oppure sono veramente famelici)
Li fotografo ripetutamente attraverso la griglia e vengono fuori degli scatti interesssanti
Vicino alla griglia, ma al mio stesso piano, c’è una tizia seduta, sigaretta in mano, in conversazione con qualcun altro.
Mi pare di riconoscerla. É mia cugina Maria Patrizia che non vedo da tre anni circa, da quando è morta.
Sono esitante
Sarà lei?
Oppure mi sbaglio?
La chiamo per nome
Si gira verso di me
Non contento di ciò, le chiedo “Sei Maria Patrizia?”
E aggiungo: “Sono contento di vederti!”


Poi sono intento a fare una foto in campo lungo con uno scorcio di architetture e brulicante di gente, quando al momento dello scatto arriva davanti all’obiettivo una colomba con le ali spalancate in una postura plastica

E scatto proprio quando la colomba occupa tutto il campo di ripresa imprimendo alla mia immagine una forte plasticità e un intenso dinamismo
Sul momento sono irritato, ma poi mi rendo conto che ciò abbia determinato una nota di dinamismo e di vitalità all’interno di un’inquadratura che altrimenti sarebbe risultata poco interessante

 

Dissolvenza

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26 giugno 2025 4 26 /06 /giugno /2025 11:15
Pioggia e cielo azzurro

Possiedo un grande yacht (o mi è stato assegnato dalla sorte)
Non grande come il Bayesan, ma è bellissimo
É dotato di un grande albero per la vela e poi ha tutte le altre vele in dotazione 
É magnifico
Lo tengo attraccato ad un molo
E ciò da molto tempo
Non so per quale motivo l’ho tirato su e, al di sotto della linea di immersione, la chiglia - l'opera viva - è già tutto invasa dalla solita vegetazione saprofita e richiederebbe una bella ripulita
C’è anche una bella lampreda che aderisce con la sua ventosa al timone
All’improvviso sono colto da un’illuminazione: devo partire subito per un viaggio! Rimettiamo lo scafo in acqua, alziamo le vele e andiamo all’avventura, dico alla mia compagna.
Aiutami, orsù!

In due, non senza difficoltà, riusciamo a farlo scivolare in acqua e lo attracchiamo al molo
Comincio a caricare a bordo tutto ciò che mi serve: libri, ninnoli vari e cose a cui tengo (anche del cibo, anche se si tratta di un item non in cima alla lista)
Sono pieno d’entusiasmo che non viene spento nemmeno dall’improvvisa consapevolezza che non so condurre un’imbarcazione a vela, neanche la più semplice delle barche
Dico alla mia compagna: Sarai tu ad aiutarmi, tu che ne capisci!
Lei annuisce e continuiamo nei nostri preparativi
Ma poi devo arrendermi
Questo è un viaggio impossibile
Anche se per le manovre delle vele potremo arrangiarci grazie all’aiuto della mia compagna che ne capisce qualcosa, ad ambedue manca il patentino per la navigazione oltre le dieci miglia

Questo viaggio non s’ha da fare!
Il matrimonio del cielo e del mare non potrà avvenire!
Non potrò navigare verso l’infinito ed oltre!
Per un attimo avevo sognato in grande
Soprattutto quando avevo pensato che le cose si possono fare solo se si segue con entusiasmo e dedizione un’idea
Ora, o mai più!

É questo il momento!

Vai!!!

Dissolvenza

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24 giugno 2025 2 24 /06 /giugno /2025 13:48
La pelota basca (elaborazione con ChatGPT)

Sto apprendendo il gioco della pelota basca

Mi danno lo strumento da usare, la paleta, che è molto più complicato di quello tradizionale: questo è spiraliforme, fatto di paglia intrecciata con una struttura portante di legno leggero ma solido
Mi dicono che per imparare il gioco, prima ancora di lanciare e prendere la pelota devo apprendere a maneggiare la paleta e che, quindi, devo esercitarmi facendo una serie di movimenti, sino a memorizzarli e ad eseguirli quasi in automatico, e saggiandone tutte le potenzialità 
Questa particolare paleta é davvero strana, si apre e si chiude come un ombrello telescopico e sono meravigliato dalle raffinatezze tecnologiche che possiede e che è in grado di esprimere
Poi, finalmente, arriva il momento di provare il gioco vero (mi sento fortemente spinto in questa direzione, quasi obbligato, ma io non mi sento per niente pronto) e ci spostiamo sul campo dove ci confronteremo, io e un manipolo di competitori, un campo che mi appare davvero smisurato e nelle sue dimensioni e che mi richiama alla mente il campo enorme dove i mesoamericani antichi praticavano il gioco della palla e che mi capitò di vedere e percorrere a piedi a Chichén Itzà in Messico
Siamo preceduti da due musicanti in abito tradizionale (che mi appare vagamente rinascimentale, mentre indossano invece delle berrette chitrali), i quali intonano una musica introduttiva rituale con il flauto dolce di cui sono ambedue dotati
Noi giocatori li seguiamo in processione preceduti da una donna attraente, anche lei con un abito rinascimentale lungo sino ai piedi e di velluto verde
La vedo solo di spalle, ma dalle sue forme e dal modo in cui incede intuisco che possa essere molto bella 
Ho il cuore in gola
Non so se sarò capace di giocare, nè tantomeno di vincere
Il pubblico affolla le tribuna: una folla multicolore, vociante e brulicante
Non vedo l’ora di iniziare la disfida per capire quanto io veramente valga
Al vincitore è riservato un premio unico e raro


Stacco

Più tardi mi vedo in in alcune sequenze mentre sono in intimità con quella donna in abito verde
E ci sono incontri ravvicinati del terzo e del quarto tipo
Forse anche del quinto...
E il gioco della pelota?
Che fine ha fatto?
Chi è stato il vincitore?
Quale è stato il premio assegnato?
Forse quel premio era proprio la pulzella procace in abito di velluto verde?


No so! 

Domande che non avranno risposta!


Dissolvenza

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22 giugno 2025 7 22 /06 /giugno /2025 11:44
La carrozzina e le barriere (foto di Vincenzo Marino)

Ho sognato questa notte

E ho visto molte cose

E' stato un sogno molto lungo che continuava (almeno mi pareva così) dopo i diversi risvegli di un sonno inquieto e spezzato
Succedevano molte cose 
Ero in viaggio, a più riprese e con molte vicissitudini
Ma ricordo, in particolar modo, questo dettaglio 
C’era mio padre e c’era anche mio fratello 
Dovevamo raggiungere un certo posto dove avrebbe avuto luogo un evento (forse di quelli che seguiva con passione mio fratello)
E partivamo 
Anche questa parte di viaggio onirico era avventurosa
Facevamo numerose soste per la manutenzione dell’auto che, ad un certo punto, dava dei problemi e rischiava la panne, benché fosse un macchinone
In una delle tante soste, aprendo il portabagagli, mi rendevo conto che non avevamo con noi la carrozzina pieghevole di mio fratello che, passati gli anni dell’infanzia, era divenuta un corredo essenziale per qualsiasi spostamento con lui, mentre prima - vorrei dire sino ai suoi dieci anni circa - per gli spostamenti dall’auto al posto dove eravamo diretti e viceversa, erano sempre mio padre o mia madre a provvedere al trasporto di mio fratello)
Mancava dunque la carrozzina 
Ed io non potevo darmi pace, perché comprendevo che, qualora fossimo arrivati a destinazione, mio fratello sarebbe rimasto confinato dentro l’auto 
E comunque, ad ogni sosta, non smettevo di rimuginare e di cercarla questa carrozzina, augurandomi che - quasi per miracolo - saltasse fuori
Non potevo darmi pace della trascuratezza
Ad un certo punto mio fratello mi diceva bonario: “Maurizio, non ti ricordi che quando sono morto la mia carrozzina, quella più nuova, l’hai data a Vincenzo?
"È vero!", replicavo
In effetti, ho dato via quella (per una giusta causa), ma anche le altre (più vecchiotte), pensando di fare un’opera buona a favore di altri che ne avessero bisogno 
Ma è proprio certo che a casa non ne sia rimasta nemmeno una? 
Dicevo poi a lui (o forse a me stesso): “Potremmo richiedere a Vincenzo di darcela, la tua, sia pure temporaneamente. Così al nostro arrivo nel posto dove siamo diretti, non ci saranno problemi e tu potrai presenziare ai lavori del convegno!

Mio fratello non si scomponeva e si manteneva bonario e accomodante 

Dissolvenza

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19 giugno 2025 4 19 /06 /giugno /2025 07:43
L'ultimo saluto (elaborazione con ChatGPT, da un 'idea di Maurizio Crispi)

C’è una casa enorme

Forse è quella che occupava mio fratello da vivo 
Ma lui non c’è più; se n'é volato in cielo 
C’è una grande confusione di gente
Tutti giunti che per dargli l’estremo saluto 
La casa pur molto grande è letteralmente invasa
Gente da tutte le parti 
Le persone
gli ospiti
i visitatori 
Grandi e piccini
Giovani e vecchi
spuntano tutte le parti: e cercano di trovare posto in tutti gli spazi disponibili
Persino quando voglio andare in bagno, ci ritrovo moltitudini e centurie che riposano o si intrattengono in conversazioni 
In uno, addirittura, si sono organizzati per condividere un aperitivo, in un altro stanno facendo un picnic, un altro ancora è diventato la sala giochi dei più piccini
Io sono in serie difficoltà, perché non ho un gabinetto dove andare e ho una certa urgenza da soddisfare 
Sempre inseguendo questo mio sogno/bi-sogno mi trasferisco nell’appartamento adiacente, ma anche qui mi imbatto in analoghe difficoltà 
Anche questo appartamento è stipato di persone
Qui, poi, c’è una grande stanza organizzata come super-efficiente palestra ed anche qui ci sono delle persone che curiosano e che provano i diversi attrezzi 
Nello stesso tempo, mentre è in corso questa vivace riunione, sono arrivati dei tecnici inviati per fare  delle verifiche sul contratto della luce, in quanto pare che vi siano state inserite delle particolari clausole discendenti, appunto, dalla condizione di disabilità di mio fratello e che devono adesso essere cancellate con una conseguente modifica delle condizioni di erogazione dell’energia elettrica 
Pertanto, nel mio ruolo di padrone di casa, conduco i tecnici in giro per il primo appartamento e poi anche per il secondo; faccio vedere loro il contratto della luce vigente intestato a mio fratello: dopodiché, al termine della loro ispezione, quelli si mettono a confabulare
Mancano quasi del tutto le sedie poiché sono state già tutte prese dalle diverse persone convenute; quindi, questi tecnici devono accontentarsi di sedersi per terra su di un tappeto di nobile fattura ma io faccio notare loro che sono seduti su una pozza d’acqua che viene da chissà dove e che ha intriso del tutto il tappeto
Mi scuso e dico che dovrò controllare da dove viene questa perdita idraulica, ma intanto uno dei tecnici è piuttosto arrabbiato poiché è quello che, in particolare, si era trovato seduto (senza peraltro accorgersene) proprio al centro d’una pozza che, a causa della scoloritura del tappeto, si era tinta di rosso ed ora anche i suoi abiti erano tutti macchiati di un bel colore rouge vivo e rutilante, come fossero tutti intrisi di sangue, ma io insisto che se i suoi abiti si sono macchiati non è mia responsabilità poiché avrebbe dovuto pur rendersi conto che era seduto sul bagnato 
Di certo, a me, non potrà essere addebitata alcuna colpa
Comunque, dopo un poco, i tecnici vanno via, facendomi capire che il loro intervento sarà decisivo per risolvere l’inghippo burocratico
Il sogno era davvero molto dettagliato, pieno, stracolmo di tante persone molte delle quali io conoscevo poco o punto.

Ero veramente sorpreso che in tanti fossero venuti per onorare mio fratello con un ultimo caloroso saluto
E pensavo che tutta questa confusione era un segno importante che mio fratello, pur nella sua assenza fisica, continuava a vivere

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17 giugno 2025 2 17 /06 /giugno /2025 11:55
Infinite scale (elaborazione di fotografia con ChatGPT

Da più di sessant’anni
salgo e scendo le stesse scale
I giorni
le settimane
i mesi
gli anni
passano inesorabili
salendo e scendendo i gradini
che immagino incavati ed erosi
dal mio passaggio costante
Sommando tutti i gradini in salita
in tutti questi anni
quante cime montane
avrò conquistato?

Prima le scale di casa mia
le salivo e le scendevo
di corsa, a balzi, 
passando i gradini a tre a tre in salita,
a volte saltando l’intera rampa in discesa
con destrezza acrobatica,
sempre animato da giovanile entusiasmo
Il mio corpo era elastico e forte,
i muscoli scattanti
Negli anni ho lasciato alle spalle
le prodezze, i salti e i balzi
Salgo sempre a piedi, però,
disdegno l’ascensore
e penso che l’usarlo possa essere
il suggello d’un definitivo declino

Oggi salgo i gradini, uno alla volta,
a volte portando a mano 
i sacchetti della spesa,
non sempre ben bilanciati,
mentre in discesa mi muovo 
quasi sempre al piccolo trotto

Cerco di tenere botta
Non mi piego
Non mi arrendo

Dico sempre a mio figlio:
se mai mi vedrai usare l’ascensore,
preoccupati per me!
Quello sarà il segnale,
l’evento-sentinella
di qualcosa che è cambiato,
per sempre

   

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16 giugno 2025 1 16 /06 /giugno /2025 07:22
Il guardiano (elaborazione di una foto di Maurizio Crispi)

Una notte faticosa e di lotta
senza riuscire a dormire nelle prime ore 
- benché mi sentissi 
mortalmente stanco - 
in un conflitto serrato, instancabile, 
con lenzuola e coperte 
Sopra, sotto 
Leva un cuscino 
Metti un cuscino 
Aggiustati di qua 
Aggiustati di là 
E, poi, prurito a tutto spiano,
nelle mani e nei piedi,
gratta e rigratta, senza tregua 
All’inizio di questa lotta serrata, 
non avevo nemmeno voglia 
di prendere un libro e di leggere 
e, quindi, i libri se ne stavano di canto 

E andai avanti così per un bel po’ 
Innervosito, 
preso dal nervoso, 
dal fastidio, 
dalla sofferenza
Sbadigli a tutto spiano 

Poi alla fine, ho ceduto 
e mi sono messo a leggere, 
per un bel po’
La lettura mi ha finalmente introdotto
nei reami del sonno e poi del sogno,
facendomi dimenticare la lotta di prima

Ho dormito e ho sognato
Non mi ricordo granché
C’era un posto di cui non so dire molto,
nel senso di poterne dare una descrizione accurata
C’erano altri, 
forse amici o forse colleghi di lavoro, 
non saprei
C’era uno che mi fissava di continuo
Forse era gay e mi puntava
Ero un suo oggetto di interesse
Per parte mia ero poco o nulla interessato
Ma ero anche infastidito 
da quello sguardo penetrante e continuo,
appuntato su di me
Arrivava una mia amica 
e le facevo cenno 
di aver bisogno di parlarle, 
ma lontano da quello sguardo invadente
Mi alzavo dunque dalla mia seggiola 
e con la mia amica al seguito 
ci spostavamo in un’altra stanza
per salire poi su per un impalcatura 
per aver tregua, io, 
da quello sguardo assillante
Arrivavamo alla cima della struttura
(che forse era una gradinata)
Stavo per rilassarmi 
Mi giravo, però, 
e, attraverso gli interstizi dei tavoloni,
brillava l’occhio insistente 
di quel tizio che non mi mollava
Il desiderio di appartarmi con la mia amica
per poter confidarle 
quanto stava accadendo 
era così risultato fallimentare

La cosa più insopportabile di tutto 
era quell’occhio grifagno,
mobile e liquido,
puntato su di me

Dissolvenza

Riflesso (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Ero a casa, forse di Luciana, mia cugina, 
C’era anche Ale 
Eravamo visitors 
Ci aggiravamo per una casa che non corrispondeva affatto alla vera abitazione di mia cugina 
Mi sembrava di essere piuttosto in una casa di villeggiatura con un giardino interno e varie stanze, tutte sullo stesso piano, che si affacciavano su d’una corte sontuosamente fiorita e decorata di piante ornamentali
Il pavimento era di cotto, molto bello 
C’era anche Black in nostra compagnia, anche lui in veste di visitor
E Blake la combinava grossa: alzava la coscia e urinava abbondantemente sul bel pavimento di cotto
[nella realtà, quando passiamo
da casa di mi cugina
a lasciare o a prendere qualcosa
il signor Black si comporta sempre
come un signorino]
Ero preso alla sprovvista 
da questo atto sconsiderato
Si poneva urgentemente 
la necessità di pulire 
prima che mia cugina se ne accorgesse 
Mi occorreva un mocio, ma certamente non potevo usare il suo 
che si sarebbe inzuppato di piscio 
per poi rimanere del tutto inservibile 
o che, se usato dopo una simile bisogna, avrebbe contaminato altre superfici
Decidevo allora di uscire di volata 
per andare a prendere il mocio di casa mia, 
quello appositamente riservato 
a lavare i pavimenti della stanza 
dove alloggia Black
E me ne partivo di corsa, lasciando tutti in tredici, sperando di risolvere il problema prima che mia cugina si accorgesse del malfatto
Ma la cosa si faceva molto più lunga del previsto: infatti, quando arrivavo, quella che supponevo fosse casa mia non lo era affatto; non ne riconoscevo l’esterno, né tantomeno gli interni, mi aggiravo come un perfetto estraneo senza ravvisare nulla di familiare e senza nemmeno trovare ciò che cercavo
Stavo a girare a lungo all’interno di questa casa, come se fossi uno straniero 
o, peggio, come un ladro 
che vi si fosse intrufolato abusivamente 
Non avevo idea di dove il mocio  per operazioni di pulizia speciali 
potesse trovarsi
Rinunciavo alla fine (o forse no, tutto sommato ne avevo uno che mi penzolava dalla mano, di moocio mocci

 

Il portatore di mocio inseguito da un cane del nulla (elaborazione grafica ChatGPT)

Solo che non ricordo dove l’avessi preso) e mi accingevo ad uscire con il mio trofeo
Mi ritrovavo davanti all’imboccatura di un tunnel che non ricordavo di avere percorso all’andata, ma che era l’unica via per poter ritornare indietro: non esistevano alternative possibili 
Il tunnel non era sicuro poiché era privo di illuminazione e percorso in ambedue i sensi da automobili in corsa 
Con molta attenzione mi accingevo all’attraversamento: capivo che, per migliorare la mia sicurezza e poter riuscire nell’impresa, dovevo cercare di correre a perdifiato 
E così facevo, intraprendendo una gara con me stesso e sfidando le automobili che mi venivano da dietro
Cercavo di stare il più possibile aderente alla parete e facevo girare le gambe a più non posso, reggendo con una mano il mocio che avevo recuperato e che era la prova della missione compiuta 
Mentre correvo, all’improvviso, un cane venuto fuori dal nulla (apparteneva alla schiatta dei cani del nulla: nero come una creatura delle tenebre, occhi rossi di bragia, zanne sguainate e saliva gocciolante), cominciava ad inseguirmi e, allo stesso tempo, cercava di mordermi i polpacci; io acceleravo l’andatura ancor di più, cercando di evitare il pericolo improvviso e le ganasce canine schioccanti
Ma la bestia mi stava sempre alle calcagna, inesorabile
E io cercavo di correre ancora più veloce
Ogni tanto, sentivo lo scatto della mandibola a vuoto quando chiudeva i denti per azzannarmi il polpaccio, ma io, con un estremo sforzo riuscivo a sottrarmi alla morsa 
La galleria era ancora lunga e non so se, alla fine, sarei riuscito a mettermi in salvo
La luce in fondo al tunnel sembrava farsi sempre più distante

Dissolvenza

 

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14 giugno 2025 6 14 /06 /giugno /2025 09:47

Le mie strade all’alba
oggi mi hanno salutato
con questa meravigliosa luce dorata
che si diffonde tra le foglie
e come oro liquido
cola sull’asfalto
Irresistibile richiamo allo scatto

Maurizio Crispi (10 giugno 2025)

Labirinto di strade all'alba (immagine generata con ChatGPT)

Cammino all’alba
lungo infinite strade metafisiche
che si intessono
si intorcono
si distendono
si allargano
a formare ampi boulevard, slarghi e piazze
per poi tornare a ricomporsi
in un groviglio di piccole vie e vicoli
A volte le percorro da solo,
talaltra affiancato dal mio cane
che procede a passo felpato
come fosse un leone
Di rado, nella distanza c’è qualcun altro
che come me cammina
Se c’è, ho il sospetto di vedere
nient’altro che me stesso duplicato,
di spalle oppure di fronte
come riflesso allo specchio
Sono estasiato
quando le vie piu ampie
sono allagate e assumono l’aspetto
di laghi o di fiumi

Lì, sono costretto al guado,
ma li c’è anche il pericolo
Sento delle resistenze
Avverto dei movimenti oscuri
sotto la superficie
e temo esseri innominabili
lì sotto che possano ghermirmi,
all’improvviso 

Adesso
Il giorno avanza
Notte inquieta
Libri muti
La radio va
I pulli dei rondoni
pigolano
in attesa di insetti gustosi
L’alba si tinge di rosa
La radio va sullo sfondo
Musica, Maestro!
Siamo qui,
sempre qui

Maurizio Crispi (10 giugno 2025)

Alba rosata (con filo spinato) - Foto di Maurizio Crispi

Alba rosata (con filo spinato) - Foto di Maurizio Crispi

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10 giugno 2025 2 10 /06 /giugno /2025 00:27
Nel labirinto (elaborazione tramite ChatGPT

Un sogno complicato (9 giugno 2025)

Qui mi aggiro nei locali di un servizio pubblico che eroga attività sanitarie
Non capisco se io sia lì come utente/paziente oppure nella funzione di consulente/supervisore oppure ancora se non sia che un semplice intruso, un clandestino, un ospite segreto o forse anche un sans papier
Mi muovo in giro
Un sacco di stanze
Alcune vuote
Altre con persone intente a svolgere 
attività che, in alcuni casi, sono assolutamente strampalate o indecifrabili
Porte telecomandate che si aprono o chiudono a distanza, cigolanti e con clangori
Gente intenta a catalogare la posta in arrivo che viene disposta sul pavimento della stanza adibita ufficio protocollo e nel corridoio adiacente in mucchi ordinati a seconda del destinatario
(Questo dettaglio mi riempie di meraviglia)
Archivi polverosi, dove si accumulano, in pile e in montagne, possenti faldoni

Non capisco quale sia il senso del mio essere là

Nessuno mi ferma
Nessuno mi interroga
Nessuno mi interpella
Nessuno mi caccia via
Non ho nulla da dire
non ho nulla da fare,
se non vagolare,
con aria assente e stordita,
a volte accigliato

Dissolvenza

Un anno fa esattamente
trascrissi il sogno che segue
su Facebook
E non ebbi tempo
di riportarlo qui, nel blog
Eccolo

Maurizio Crispi (10.06.2024)

Selfie modificato (Maurizio Crispi)

È uno di quei giorni in cui mi tocca andare al lavoro nella comunità per picchiatelli e strizzacervelli
Mi dice la mamma di Gabriel al telefono che lei non può tenerlo perché ha delle lezioni extra da fare e che lui, dunque, dovrà stare con me
Partiamo e facciamo il viaggio alla volta della comunità
Dovremmo essere in auto, vista la distanza (nella realtà), ma nel sogno siamo a piedi 
Camminiamo e camminiamo 
A volte, trasporto Gabriel sulle spalle per farlo riposare
Altre volte, invece, lui cammina accanto a me senza farsi pregare e intanto chiacchieriamo 
Alla fine arriviamo: è stato un lungo percorso! 
La comunità che appare ai miei occhi è totalmente diversa da quella che avevo lasciato il giorno prima 
Mi appare grandissima, enorme, vasta, piena di stanze e anfratti 
Tutto é modificato, cambiato, trasformato 
Entriamo e c’è un’enorme varietà di locali, tutti confusi e in disordine 
É come se fosse stato fatto di recente un trasloco, oppure come se fossero stati consegnati dei nuovi arredi che devono essere ancora disposti nelle stanze
Noto che c’è un’ampia stanza di soggiorno e per attività ricreative dov’è sono stati collocati comodi divani e poltrone
Mi compiaccio di ciò, anche se persino questa stanza trasmette un’impressione di precarietà e provvisorietà 
E ancora molta roba é imballata oppure accatastata in attesa di utilizzazione, nelle  altre stanze, nei disimpegni e nei corridoi
Tutto quanto appare disposto provvisoriamente e in modo precario 
C’è tanta gente che si affaccenda, ma senza costrutto

Elaborazione ChatGPT

Negli ampi corridoi si muovono con grande scroscio dei carrelli elevatori per trasportare le derrate in arrivo e i colli che sono da stivare o da disimballare
Sembra di essere all’interno di una grande nave cavernosa che si prepara alla partenza per una lunga traversata,
quando - al suo interno - si mescolano passeggeri, visitatori, uomini della ciurma, addetti al carico e allo scarico delle merci e operatori di terra, oltre agli addetti per rifornimento delle scorte di carburante e di acqua potabile
Insomma, ciò che vedo è un autentico pandemonio
Ci sono colleghi medici che non vedo da una vita e non so cosa ci facciano qui, anche se anche loro sono psichiatri della più bell’acqua e per passare il tempo leggono Il Giornalino di Gianburrasca, per predisporsi a navigare su flutti procellosi
Gabriel è impressionato da questa confusione, dal pandemonio 
Dovrei portarlo all’interno della struttura - e già ci siamo all’interno - e ora di cerco di arrivare alla mia stanza, ma senza raggiungerla mai
Qui, nella mia stanza Gabriel dovrebbe trascorrere la maggior parte del tempo della giornata 
Mi chiedo come mi sarà possibile lavorare e fare i colloqui con i pazienti o parlare con gli altri operatori, poiché se è presente Gabriel non potrò in alcun modo  fare tutto ciò 
Ma non è cosa semplice arrivare alla mia stanza, poiché il percorso si fa lungo e tortuoso 
Gabriel che, all’inizio pareva ben disposto, é impressionato dalla confusione, dalle novità, dalle tante facce non conosciute e si mette a piangere 
Io cerco di consolarlo 
E intanto mi chiedo come dovrò fare a gestire questa situazione 


Il morbo infuria
L’acqua ci manca
Sul ponte sventola
bandiera bianca

(Dissolvenza)

Il salone del banchetto (elaborazione ChatGPT)

Ancora sogni confusi e costanti (8.06.2025)

Sono in un'antica dimora e qui, in un vasto salone, viene preparato un banchetto al quale parteciperanno centinaia di invitati
Vengono allestiti i grandi candelieri a piantana, su cui grosse candele vengono posizionate nei rispettivi alloggi 
Ci sono venti che percorrono impetuosi il salone e i candelieri oscillano
Le fiammelle oscillano e sfrigolano, ma poi si riprendono
Uno dei candelieri, in particolare, compie delle oscillazioni più ampie e soprattutto lo spesso cero che vi è inserito non aderisce perfettamente nel suo alloggio e potrebbe cadere un momento all’altro
Suggerisco di sistemarlo meglio, inserendo dei rinforzi oppure delle zeppe 
Ma queste cose a quanto pare, pur essendo dei rimedi semplici ed elementari, non si possono fare 
Poi, ancora, devo accertarmi dell’identità di alcune persone che, alla spicciolata, stanno arrivando, ma non ho gli strumenti idonei per farlo 
Dovrei sottoporre a ciascuna persona ad un interrogatorio per accertarmi della sua identità e del motivo della sua presenza nell’edificio, ma senza questi strumenti ho ben poco da fare 
Avrei come minimo la necessità di consultare un elenco con le generalità e le qualifiche di tutte le persone che possono arrivare per motivi connessi ad una qualsiasi attività lavorativa 

Ma non è il mio compito!  
Io sono un psicoterapeuta!
Che c’entra che io debba fare i controlli di polizia sull’identità delle persone?

Una voce fuori campo mi dice, tuonando, che non posso oppormi e che, pur nolente, dovrò svolgere questa incombenza

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7 giugno 2025 6 07 /06 /giugno /2025 18:55
Sei pronto? (Immagine generata con ChatGPT)

Mi sono ritrovato a fare un breve sonno,
colto da improvvisa stanchezza
(mi si chiudevano gli occhi,
il libro mi cadeva in grembo)

Ho sognato

Ero davanti al mare e al cielo
Guardavo e ciò che vedevo
mi pareva privo di interesse alcuno,
piatto e scialbo

Giravo le spalle al panorama
e mi incamminavo per andarmene
Eppure c’è qualcosa lì
Questo pensiero mi fece esitare
Mi girai e di nuovo guardai,
strizzando gli occhi stavolta
Ed ecco apparire come in filigrana
uno strano disegno di nubi purpuree
disposte a formare uno curioso arabesco,
una dicitura che reclamava attenzione
e chiedeva interpretazione
A quel punto, decidevo di fotografare
quella strana formazione
per fissarla nella mia memoria

Poi la scena si spostava

Ero alla guida della mia auto
lunga una strada tutta curve
che si dipanava nel cuore
d’una fitta boscaglia

All’inizio d’una curva piuttosto acuta
sentivo che lo sterzo non rispondeva più
Era come bloccato

L’auto usciva per la tangente
ed io ero impotente
a modificarne la traiettoria
Vedevo gli alberi fitti
correre incontro a me
a velocità inaudita
e mi abbandonavo al mio destino
con il fiato sospeso
aspettando lo schianto
che si sarebbe verificato
dopo una manciata di secondi
lunghi come secoli

Dissolvenza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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