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2 gennaio 2025 4 02 /01 /gennaio /2025 04:14

Un anno fa sognai questo piccolo scenario un po’ a luci rosse (ma al Sogno si perdona qualsiasi cosa), tant’è che la trascrizione la lasciai in forma di bozza sul social.
Un sogno di buon auspicio, comunque, perché inneggiava ad una sessualità vivace prorompente
Un buon auspicio per l'inizio del nuovo anno

Maurizio Crispi (2 gennaio 2023)

Selfie prima dell’addormentamento (Maurizio Crispi)

Sono in movimento
con la mia compagna, per strada
e ci mettiamo a fare sesso,
così, all’improvviso
I preamboli sono focosi
e, presi dalla foga,
incuranti di essere sulla pubblica via
e di poter dare scandalo
e offesa al senso del pudore e alla decenza 
ci denudiamo quasi del tutto
Ma come? 
E se arriva qualcuno?
E i tutori dell’ordine?
E le telecamere a circuito chiuso?
Ma sí! Chi se ne frega!
Ma chi se ne importa!
Poi, chi sa perché, 
ci dobbiamo spostare
E siamo sempre tutti nudi
come mamma ci ha fatto
Passiamo davanti al panificio
e uno dei lavoranti
chiama gli altri all’interno
con grida sguaiate e dissonanti,
perché non si perdano lo spettacolo
tra lazzi, scherzi e parole volgari
Imbarazzo totale
Non abbiamo dove nasconderci 
per ripararci dal loro sguardo perforante e lascivo
Prendo dallo zaino
un asciugamano da mare
con il quale cingo i fianchi della mia compagna 
E così sfiliamo 
davanti a quegli occhi lubrichi 
e passiamo oltre

 

(dissolvenza)

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31 dicembre 2024 2 31 /12 /dicembre /2024 13:45

Corricchiavo
allegro e sfrontato
andando a passo felpato
Correvo poi
con piglio più atletico
e lesto piè
alla volta del centro di registrazione
Ma il passo feci più lungo della gamba
Tradita fu la mia sicumera
Un crampo (o un grampo?) al polpaccio
violento e doloroso, spasmodico,
all’improvviso mi colse
Costretto fui a fermarmi
per detendere
e dal letto caddi
con gran fragore
e con gran dolore

Di botto mi svegliai

Fu solo un sogno!, mi dissi,
ma ahi!, perdinci,
che mal a quel polpaccio offeso!

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

Il sè diviso (Foto di Maurizio Crispi)

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30 dicembre 2024 1 30 /12 /dicembre /2024 14:00
Io e l'alino (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Incontravo la figlia del presidente degli Stati Uniti (il sogno non dà identità alcuna al “Presidente” che rimane pertanto un senza nome e un senza volto)
E ci facevamo fidanzatini
Io non ero l’io di adesso
Nel senso che ero come quando avevo 13 o 14 anni e con timidezza cominciavo ad osservare l’altra metà del cielo e mi lanciavo nei primi incerti e goffi corteggiamenti a distanza
Lo stato d’animo e i modi in sostanza erano quelli
Per il resto, non ero per nulla intimidito di avere a che fare con la figlia di un presidente degli Stati Uniti 
Ricordo che, quando avevo circa 13 anni ed eravamo da poco nella nuova casa, al piano rialzato del nostro condominio, fornito di giardinetto, venne a stabilirsi la famiglia del console americano
Erano in cinque, marito (il console), moglie e tre figli, due maschi e una femmina che era la più grande, forse quattordicenne. Erano tutti diversi, erano - per me - esotici, facevano il barbecue nel giardinetto; li osservavo dall’alto, desideravo entrare in contatto con loro, ma non prendevo mai nessuna iniziativa significativa 
Il mio maggiore oggetto d’interesse era, ovviamente, la ragazzina. Ci fantasticavo su
Poi, all’improvviso, gli “americani” se ne andarono, forse avendo trovato una sistemazione più congrua con le loro esigenze e così, dall’oggi al domani, quel sogno ad occhi aperti esotico finì
Tornando a questo sogno, c’era un’infinita serie di schermaglie e di approcci con questa figlia, anche se nulla veramente accadeva 
La invitavo ad andare a mangiare una cosa assieme
Le chiedevo se sarebbe andata a Nuova Yorca
Mi mostravo informato delle usanze miricane 
Ma nello stesso tempo facevo e dicevo cose connesse con la mia identità adulta e professionale
Insomma cose così, ma sentivo dentro di me che la tizia era imprendibile: e si trattava dunque di una di quelle vicende sentimentali dell’adolescenza in cui il fantasticato e il costrutto mentale erano la parte sommersa dell’iceberg, enorme e ingombrante al confronto di quella emergente, piccolissima e insignificante di ciò che realmente accadeva (ovvero il topolino partorito dalla montagna)
Intanto, il paese era in guerra
C’erano esplosioni, raffiche di mitra e colpi singoli, botti e tonfi; dall’alto della mia postazione vedevo avanzare uomini in divisa mimetica da campo, con gli elmetti in testa e con le armi

Dissolvenza

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27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 13:32
Il venditore di ombrelli pigro e poco convincente (foto di Maurizio Crispi)

Mondello, 27 dicembre 2009 - Dopo due giorni di temperatura mite, si è scatenato il diluvio
E, come sempre accade, queste piogge "monsoniche" attirano immediatamente i venditori ambulanti di ombrelli (che praticano dunque una vendita specialistica "mono-articolo", al bisogno

Analogamente, se ci fosse un'epidemia di lombosciatalgie e tutti andassero in giro sciancati sarebbero subito pronti ad offrirti vasetti di balsamo di tigre ed altri unguenti)
In questo caso, il venditore ha utilizzato la panchina disponibile come banco da esposizione, ma - poiché pioveva a dirotto - si è rifugiato al caldo in macchina, rinunciando dunque a fare da testimonial dell'articolo da lui proposto
Un venditore assai poco convincente, perché non è disposto a mettersi in gioco in prima persona
Sono convinto che oggi gli affari, al venditor di ombrelli che non ha voluto dare testimonianza della bontà della sua merce, non siano poi andati così bene

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27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 13:30
Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

Che sogno questa notte!
Ed é un sogno di corsa


Sono in un posto dove tra uno o due giorni ci sarà una maratona
I podisti- come di consueto - vanno arrivando alla spicciolata
Quelli che stanno vicini arriveranno per la gran parte il giorno stesso della maratona
Invece, io - come altri che stanno lontano, alla provincia dell’Impero per così dire - sono arrivato in anticipo
Ho preso alloggio in un piccolo albergo che già conosco da precedenti visite
Cerco la stanza dove fare il breakfast e qui, mescolati ai tavoli apparecchiati ci stanno dei lettoni di tipo ospedaliero tutti occupati da pazienti allettigati, alcuni con le flebo montate
Sono tutti anziani, alcuni sembrano vicini ad esalare l’ultimo respiro
Che strano, penso
Sono con altri e cerchiamo un tavolo dove accomodarci, il più possibile lontano da quei letti e dalle opprimenti sensazioni che i loro occupanti suscitano in noi
Facciamo un po’ di conversazione
Uno dice che viaggia spesso per fare le maratone, ma che il suo obiettivo primario è cuccare, insomma colleziona gare e incontri fuggevoli con podiste avvenenti
Io replico che prima viaggiavo spesso al seguito delle maratone e delle lunghe, addirittura ogni settimana
Non potevo stare fermo - aggiungo - Volevo portare a termine tante maratone ed ultra, ero un macinasassi resiliente, ma mi piaceva anche viaggiare, viaggi del tipo mordi e fuggi. Forse - a dirla tutta - ero un uomo in fuga, un nomade o un migrante che non poteva mai trovare pace se non nel viaggio. O forse, mettendola in altri termini, ero un artista della fuga, un escapista come il celebre Houdini, o anche un fugeur o un dromomane impenitente
Nel gruppo dei podisti in conversazione ci sta una tipa interessante e dal suo accento non riesco a capire da dove venga
Nella conversazione collettiva mi intrattengo sovente con lei: il suo volto è ignoto, non suscita in me alcun ricordo, eppure il suo modo di sorridere è attraente
Poi la comitiva si disperde
C’è chi rientra nella propria stanza a riposare 
Io invece mi ritrovo fuori dall’albergo e comincio a correre
È una corsa leggera in cui non avverto fatica
I miei piedi sfiorano appena la superficie del terreno e mi ritrovo presto su di un lungo rettifilo a battere i piedi su di una pista ciclabile ben fatta e liscia come un tavolo da biliardo
Una lunga teoria di podisti corre nella direzione contraria alla mia, e sono dei runner isolati o raccolti in gruppetti
Penso che stiano rientrando dal loro allenamento quotidiano, ma sono così tanti che potrebbero più plausibilmente essere i partecipanti ad una gara
Le mie sensazioni sono buone, anzi eccellenti
Mi ritrovo ad incrementare l’andatura in una lenta progressione che, però, è anche irresistibile e sovrumana, forse addirittura ominosa
I podisti che corrono nella direzione contraria arrivano e svaniscono via come macchie colorate indistinte
Posso solo immaginare espressioni meravigliate al mio passaggio, non potendo cogliere alcun dettaglio
La strada in fondo si restringe e non riesco più a vedere distintamente i dettagli del paesaggio: tutto si fa confuso ed indistinto
Sento il vento che mi percuote il volto e gli occhi, facendoli lacrimare, e che provoca nelle mie orecchie un rombo cupo, che va crescendo di intensità 
I miei arti inferiori ruotano come un perfetto meccanismo e ho la sensazione che il loro movimento sia diventato così rapido che un osservatore esterno non potrebbe vederle con chiarezza
E come se all’improvviso avessi messo in funzione un turboreattore
o una turbo-elica
Mi sento estasiato

Continuo a correre così
Sento che potrei andare avanti all’infinito
Oltre la barriera del suono
Whoooosh
Bang! 

Verso l’infinito e oltre

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27 dicembre 2024 5 27 /12 /dicembre /2024 12:46
Selfie modificato (Foto di Maurizio Crispi)

1. Ha piovuto stanotte

Davanti casa trovo piccole pozzanghere 
in cui si specchia il cielo dell’alba
denso di nuvole corruscate
Forse pioverà ancora, oppure no
Non so
Ma intanto, fa freddo
Un freddo pungente, 
ma non stizzoso 
Mani e piedi me li sento intirizziti

Procediamo a grandi passi 
verso la fine dell’anno
e siamo pronti (per così dire)
a dare inizio ad un nuovo giro di giostra
(o ad esserne risucchiati)
Molte sono le vite che ho vissuto
come pure sono molte
quelle che non ho vissuto
Mentre il tempo a disposizione
mi si fa stretto
mi dico sempre 
che c’è spazio ancora
per nuove conoscenze
per nuovi interessi
a condizione che non cessi mai 
quella curiosità che ci spinge
ad andare a vedere cosa ci aspetta
dietro quell’angolo
oppure oltre la cresta 
più alta del monte
che stiamo scalando
C’è un tempo ciclico
e c’è il tempo lineare
che è quello della progettualità,
ma anche quello dell’esploratore tenace
e del cercatore instancabile di tracce
I due modi temporali
sempre si intersecano e si bilanciano
ma è importante volere sempre
andare oltre le simboliche 
Colonne d’Ercole
per poter scoprire che il mondo
e la vita
non finiscono dove
sì sarebbe potuto credere
o dove ci hanno detto 
che sia la loro fine

L’importante, tuttavia,
è non smettere mai 
di posare lo sguardo
su coloro che ci vogliono bene
e a cui vogliamo bene
E a tutti, sempre,
dire grazie

 

Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

2. Ci sono giorni in cui tutto s'immobilizza,
come congelato
Parole che si raffreddano
e piombano a terra
come aghi di ghiaccio,
spezzandosi  con spicinìo 
in mille frammenti scintillanti,
gemme frantumate

E sono parole congelate,
di pensieri ed emozioni congelati
in una nuova era della glaciazione
e, poi, inizia il lento processo
dello scongelamento 
e dell’annullamento della criogenesi

Solo allora le parole potranno uscire
dallo stato primigenio del ghiaccio
e, esalando vapori, 
acquistare movimento,
direzione
e senso
per farsi veicolo di messaggi
che possano giungere 
alla testa e al cuore

E questo è quanto

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26 dicembre 2024 4 26 /12 /dicembre /2024 07:39

Il primo sogno ricordato dopo giorni e giorni di mutismo onirico
E siamo al post-natale

Maurizio Crispi

<Strade invernali che divergono (foto di Maurizio Crispi)

Ero in ospedale, dove ero stato chiamato per una consulenza ad un paziente psichiatrico
A dire il vero, c’è n’era più d’uno meritevole di attenzioni specialistiche da parte dello strizzacervelli

Ce n’era uno, bassino, tracagnotto e tutto torto, che pareva più che altro un insufficiente mentale e di questo dicevo al collega del reparto che era necessario far prima una serie di valutazioni cliniche generali di tipo medico e, per il resto, non mi pareva che avesse bisogno di un intervento psichiatrico urgente con contenimento farmacologico o altro

Ce ne era anche uno che correva da un punto all’altro della corsia come un ossesso, vestito con un camicione bianco lungo sino ai piedi e svolazzante con i suoi movimenti disordinati, tanto da farlo apparire come un enorme uccellaccio preistorico, tutto bianco e senz’ali
Questo era imprendibile
Era impossibile fare una consulenza psichiatrica ordinata, come si deve: dunque, niente colloquio clinico, nessuna raccolta appropriata d’una anamnesi psichiatrica, ma solo osservazioni estemporanee
Occorreva navigare a vista
La situazione era molto confusa
Pericolosa? No, di certo!
Disperata? Forse sì, ma non seria...
Ad un certo punto nella trama onirica comparivano anche le psicologhe e le assistenti sociali 
E poi spuntava anche un paziente molto turbulento che già conoscevo assai bene per via delle sue continue intemperanze, aggressioni, improperi e vituperi

Tutto si svolgeva come fosse un film meraviglioso in cui io non ero veramente me stesso e di cui pareva che io fossi piuttosto lo spettatore trasognato

Dissolvenza

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23 dicembre 2024 1 23 /12 /dicembre /2024 16:10
Foto non mia, “Alba a Gavirate”, 23 dicembre 2011

Foto non mia, “Alba a Gavirate”, 23 dicembre 2011

Il rosa delle nuvole
il blando arancione sulla linea dell'orizzonte
il buio della notte che va in dissolvenza
(ma ce ne sono ancora tracce, nel blu più scuro in alto)
una soglia tra la notte e il giorno,
tra l'oscurità fredda che accende paure ancestrali
e la vita che, ciclicamente, risorge
Ma c'è anche in questi tenui colori
l'annuncio della Primavera che verrà
dopo il Solstizio
e dopo l'immersione profonda
nelle brume dell'Inverno

Aftermath

Maurizio Crispi

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22 dicembre 2024 7 22 /12 /dicembre /2024 06:17
Nuvole e cattedrale con effetti speciali (foto di Maurizio Crispi)

Botti insulsi
Vetrine scintillanti
Luci colorate a festoni


Il vento soffia gelido
Fa freddo


Pochi passanti umani,
tristi, intristiti, grigi
a piedi, sulle loro gambe
Tutti gli altri viventi disumanizzati,
ficcati nelle loro scatole di metallo
procedono  in lenta processione 
consumando tempo prezioso
e tempo non ce n’é più molto

 

I negozi, pur scintillanti,
sono desolatamente vuoti


Il vento soffia e ulula,
smuove mucchi di foglie secche
con lievi scricchiolii,
squassa le chiome degli alberi
e questi, nel buio, paiono giganti
che si agitano scomposti
per liberarsi dalle catene
che li opprimono


Il fiume di auto scorre
implacabile
con il proprio carico
di prigionieri e coatti


Arriva un’ambulanza 
con la sua sirena assillante,
il girofaro che lampeggia
ed è anche lei bloccata
Nessuno si premura di fare largo
Sono tutti coatti 
accecati,
sordi,
insensibili

 

É questo il Natale?,
mi chiedo
e non so trovare risposta

 

Intanto, mi sento bloccato,
come un naufrago aggrappato
alle scogliere del Tempo 
fermo ed immutabile


Una storia non storia
che si ripete ogni volta
e così sia

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20 dicembre 2024 5 20 /12 /dicembre /2024 16:26
Incontro con la befana (foto di Maurizio Crispi)

Whoops!
La befana è arrivata in anticipo quest’anno!

Così ho pensato quando l’ho vista

Era lì che guardava il mondo con la sua scopa in mano dalla bocca di un cassonetto per la raccolta differenziata degli abiti dismessi
Forse Befana c’era entrata dentro per trovare qualche straccio colorato e rinnovare così il suo misero guardaroba 
Che ci fai tu là?, le ho chiesto
Eh eh eh!, ha ridacchiato la vecchina, mostrando una bocca sdentata sotto il naso adunco
Vado di fretta adesso, le ho detto, Sto andando a prendere mio figlio a scuola
Di ritorno, ti prendo e ti porto via con me
Eh eh eh!, ha di nuovo ridacchiato Befana, Fai come ti pare!
Ma non so se mi troverai ancora qui!
In effetti, al mio passaggio di ritorno, Befana non c’era più 
Sono certo che fosse volata via sulla sua scopa

L’incontro magico è avvenuto a Palermo, in via Papireto 

Un incontro anzitempo con la befana
Un incontro anzitempo con la befana
Un incontro anzitempo con la befana
Un incontro anzitempo con la befana
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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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