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16 giugno 2025 1 16 /06 /giugno /2025 07:22
Il guardiano (elaborazione di una foto di Maurizio Crispi)

Una notte faticosa e di lotta
senza riuscire a dormire nelle prime ore 
- benché mi sentissi 
mortalmente stanco - 
in un conflitto serrato, instancabile, 
con lenzuola e coperte 
Sopra, sotto 
Leva un cuscino 
Metti un cuscino 
Aggiustati di qua 
Aggiustati di là 
E, poi, prurito a tutto spiano,
nelle mani e nei piedi,
gratta e rigratta, senza tregua 
All’inizio di questa lotta serrata, 
non avevo nemmeno voglia 
di prendere un libro e di leggere 
e, quindi, i libri se ne stavano di canto 

E andai avanti così per un bel po’ 
Innervosito, 
preso dal nervoso, 
dal fastidio, 
dalla sofferenza
Sbadigli a tutto spiano 

Poi alla fine, ho ceduto 
e mi sono messo a leggere, 
per un bel po’
La lettura mi ha finalmente introdotto
nei reami del sonno e poi del sogno,
facendomi dimenticare la lotta di prima

Ho dormito e ho sognato
Non mi ricordo granché
C’era un posto di cui non so dire molto,
nel senso di poterne dare una descrizione accurata
C’erano altri, 
forse amici o forse colleghi di lavoro, 
non saprei
C’era uno che mi fissava di continuo
Forse era gay e mi puntava
Ero un suo oggetto di interesse
Per parte mia ero poco o nulla interessato
Ma ero anche infastidito 
da quello sguardo penetrante e continuo,
appuntato su di me
Arrivava una mia amica 
e le facevo cenno 
di aver bisogno di parlarle, 
ma lontano da quello sguardo invadente
Mi alzavo dunque dalla mia seggiola 
e con la mia amica al seguito 
ci spostavamo in un’altra stanza
per salire poi su per un impalcatura 
per aver tregua, io, 
da quello sguardo assillante
Arrivavamo alla cima della struttura
(che forse era una gradinata)
Stavo per rilassarmi 
Mi giravo, però, 
e, attraverso gli interstizi dei tavoloni,
brillava l’occhio insistente 
di quel tizio che non mi mollava
Il desiderio di appartarmi con la mia amica
per poter confidarle 
quanto stava accadendo 
era così risultato fallimentare

La cosa più insopportabile di tutto 
era quell’occhio grifagno,
mobile e liquido,
puntato su di me

Dissolvenza

Riflesso (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Ero a casa, forse di Luciana, mia cugina, 
C’era anche Ale 
Eravamo visitors 
Ci aggiravamo per una casa che non corrispondeva affatto alla vera abitazione di mia cugina 
Mi sembrava di essere piuttosto in una casa di villeggiatura con un giardino interno e varie stanze, tutte sullo stesso piano, che si affacciavano su d’una corte sontuosamente fiorita e decorata di piante ornamentali
Il pavimento era di cotto, molto bello 
C’era anche Black in nostra compagnia, anche lui in veste di visitor
E Blake la combinava grossa: alzava la coscia e urinava abbondantemente sul bel pavimento di cotto
[nella realtà, quando passiamo
da casa di mi cugina
a lasciare o a prendere qualcosa
il signor Black si comporta sempre
come un signorino]
Ero preso alla sprovvista 
da questo atto sconsiderato
Si poneva urgentemente 
la necessità di pulire 
prima che mia cugina se ne accorgesse 
Mi occorreva un mocio, ma certamente non potevo usare il suo 
che si sarebbe inzuppato di piscio 
per poi rimanere del tutto inservibile 
o che, se usato dopo una simile bisogna, avrebbe contaminato altre superfici
Decidevo allora di uscire di volata 
per andare a prendere il mocio di casa mia, 
quello appositamente riservato 
a lavare i pavimenti della stanza 
dove alloggia Black
E me ne partivo di corsa, lasciando tutti in tredici, sperando di risolvere il problema prima che mia cugina si accorgesse del malfatto
Ma la cosa si faceva molto più lunga del previsto: infatti, quando arrivavo, quella che supponevo fosse casa mia non lo era affatto; non ne riconoscevo l’esterno, né tantomeno gli interni, mi aggiravo come un perfetto estraneo senza ravvisare nulla di familiare e senza nemmeno trovare ciò che cercavo
Stavo a girare a lungo all’interno di questa casa, come se fossi uno straniero 
o, peggio, come un ladro 
che vi si fosse intrufolato abusivamente 
Non avevo idea di dove il mocio  per operazioni di pulizia speciali 
potesse trovarsi
Rinunciavo alla fine (o forse no, tutto sommato ne avevo uno che mi penzolava dalla mano, di moocio mocci

 

Il portatore di mocio inseguito da un cane del nulla (elaborazione grafica ChatGPT)

Solo che non ricordo dove l’avessi preso) e mi accingevo ad uscire con il mio trofeo
Mi ritrovavo davanti all’imboccatura di un tunnel che non ricordavo di avere percorso all’andata, ma che era l’unica via per poter ritornare indietro: non esistevano alternative possibili 
Il tunnel non era sicuro poiché era privo di illuminazione e percorso in ambedue i sensi da automobili in corsa 
Con molta attenzione mi accingevo all’attraversamento: capivo che, per migliorare la mia sicurezza e poter riuscire nell’impresa, dovevo cercare di correre a perdifiato 
E così facevo, intraprendendo una gara con me stesso e sfidando le automobili che mi venivano da dietro
Cercavo di stare il più possibile aderente alla parete e facevo girare le gambe a più non posso, reggendo con una mano il mocio che avevo recuperato e che era la prova della missione compiuta 
Mentre correvo, all’improvviso, un cane venuto fuori dal nulla (apparteneva alla schiatta dei cani del nulla: nero come una creatura delle tenebre, occhi rossi di bragia, zanne sguainate e saliva gocciolante), cominciava ad inseguirmi e, allo stesso tempo, cercava di mordermi i polpacci; io acceleravo l’andatura ancor di più, cercando di evitare il pericolo improvviso e le ganasce canine schioccanti
Ma la bestia mi stava sempre alle calcagna, inesorabile
E io cercavo di correre ancora più veloce
Ogni tanto, sentivo lo scatto della mandibola a vuoto quando chiudeva i denti per azzannarmi il polpaccio, ma io, con un estremo sforzo riuscivo a sottrarmi alla morsa 
La galleria era ancora lunga e non so se, alla fine, sarei riuscito a mettermi in salvo
La luce in fondo al tunnel sembrava farsi sempre più distante

Dissolvenza

 

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14 giugno 2025 6 14 /06 /giugno /2025 09:47

Le mie strade all’alba
oggi mi hanno salutato
con questa meravigliosa luce dorata
che si diffonde tra le foglie
e come oro liquido
cola sull’asfalto
Irresistibile richiamo allo scatto

Maurizio Crispi (10 giugno 2025)

Labirinto di strade all'alba (immagine generata con ChatGPT)

Cammino all’alba
lungo infinite strade metafisiche
che si intessono
si intorcono
si distendono
si allargano
a formare ampi boulevard, slarghi e piazze
per poi tornare a ricomporsi
in un groviglio di piccole vie e vicoli
A volte le percorro da solo,
talaltra affiancato dal mio cane
che procede a passo felpato
come fosse un leone
Di rado, nella distanza c’è qualcun altro
che come me cammina
Se c’è, ho il sospetto di vedere
nient’altro che me stesso duplicato,
di spalle oppure di fronte
come riflesso allo specchio
Sono estasiato
quando le vie piu ampie
sono allagate e assumono l’aspetto
di laghi o di fiumi

Lì, sono costretto al guado,
ma li c’è anche il pericolo
Sento delle resistenze
Avverto dei movimenti oscuri
sotto la superficie
e temo esseri innominabili
lì sotto che possano ghermirmi,
all’improvviso 

Adesso
Il giorno avanza
Notte inquieta
Libri muti
La radio va
I pulli dei rondoni
pigolano
in attesa di insetti gustosi
L’alba si tinge di rosa
La radio va sullo sfondo
Musica, Maestro!
Siamo qui,
sempre qui

Maurizio Crispi (10 giugno 2025)

Alba rosata (con filo spinato) - Foto di Maurizio Crispi

Alba rosata (con filo spinato) - Foto di Maurizio Crispi

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10 giugno 2025 2 10 /06 /giugno /2025 00:27
Nel labirinto (elaborazione tramite ChatGPT

Un sogno complicato (9 giugno 2025)

Qui mi aggiro nei locali di un servizio pubblico che eroga attività sanitarie
Non capisco se io sia lì come utente/paziente oppure nella funzione di consulente/supervisore oppure ancora se non sia che un semplice intruso, un clandestino, un ospite segreto o forse anche un sans papier
Mi muovo in giro
Un sacco di stanze
Alcune vuote
Altre con persone intente a svolgere 
attività che, in alcuni casi, sono assolutamente strampalate o indecifrabili
Porte telecomandate che si aprono o chiudono a distanza, cigolanti e con clangori
Gente intenta a catalogare la posta in arrivo che viene disposta sul pavimento della stanza adibita ufficio protocollo e nel corridoio adiacente in mucchi ordinati a seconda del destinatario
(Questo dettaglio mi riempie di meraviglia)
Archivi polverosi, dove si accumulano, in pile e in montagne, possenti faldoni

Non capisco quale sia il senso del mio essere là

Nessuno mi ferma
Nessuno mi interroga
Nessuno mi interpella
Nessuno mi caccia via
Non ho nulla da dire
non ho nulla da fare,
se non vagolare,
con aria assente e stordita,
a volte accigliato

Dissolvenza

Un anno fa esattamente
trascrissi il sogno che segue
su Facebook
E non ebbi tempo
di riportarlo qui, nel blog
Eccolo

Maurizio Crispi (10.06.2024)

Selfie modificato (Maurizio Crispi)

È uno di quei giorni in cui mi tocca andare al lavoro nella comunità per picchiatelli e strizzacervelli
Mi dice la mamma di Gabriel al telefono che lei non può tenerlo perché ha delle lezioni extra da fare e che lui, dunque, dovrà stare con me
Partiamo e facciamo il viaggio alla volta della comunità
Dovremmo essere in auto, vista la distanza (nella realtà), ma nel sogno siamo a piedi 
Camminiamo e camminiamo 
A volte, trasporto Gabriel sulle spalle per farlo riposare
Altre volte, invece, lui cammina accanto a me senza farsi pregare e intanto chiacchieriamo 
Alla fine arriviamo: è stato un lungo percorso! 
La comunità che appare ai miei occhi è totalmente diversa da quella che avevo lasciato il giorno prima 
Mi appare grandissima, enorme, vasta, piena di stanze e anfratti 
Tutto é modificato, cambiato, trasformato 
Entriamo e c’è un’enorme varietà di locali, tutti confusi e in disordine 
É come se fosse stato fatto di recente un trasloco, oppure come se fossero stati consegnati dei nuovi arredi che devono essere ancora disposti nelle stanze
Noto che c’è un’ampia stanza di soggiorno e per attività ricreative dov’è sono stati collocati comodi divani e poltrone
Mi compiaccio di ciò, anche se persino questa stanza trasmette un’impressione di precarietà e provvisorietà 
E ancora molta roba é imballata oppure accatastata in attesa di utilizzazione, nelle  altre stanze, nei disimpegni e nei corridoi
Tutto quanto appare disposto provvisoriamente e in modo precario 
C’è tanta gente che si affaccenda, ma senza costrutto

Elaborazione ChatGPT

Negli ampi corridoi si muovono con grande scroscio dei carrelli elevatori per trasportare le derrate in arrivo e i colli che sono da stivare o da disimballare
Sembra di essere all’interno di una grande nave cavernosa che si prepara alla partenza per una lunga traversata,
quando - al suo interno - si mescolano passeggeri, visitatori, uomini della ciurma, addetti al carico e allo scarico delle merci e operatori di terra, oltre agli addetti per rifornimento delle scorte di carburante e di acqua potabile
Insomma, ciò che vedo è un autentico pandemonio
Ci sono colleghi medici che non vedo da una vita e non so cosa ci facciano qui, anche se anche loro sono psichiatri della più bell’acqua e per passare il tempo leggono Il Giornalino di Gianburrasca, per predisporsi a navigare su flutti procellosi
Gabriel è impressionato da questa confusione, dal pandemonio 
Dovrei portarlo all’interno della struttura - e già ci siamo all’interno - e ora di cerco di arrivare alla mia stanza, ma senza raggiungerla mai
Qui, nella mia stanza Gabriel dovrebbe trascorrere la maggior parte del tempo della giornata 
Mi chiedo come mi sarà possibile lavorare e fare i colloqui con i pazienti o parlare con gli altri operatori, poiché se è presente Gabriel non potrò in alcun modo  fare tutto ciò 
Ma non è cosa semplice arrivare alla mia stanza, poiché il percorso si fa lungo e tortuoso 
Gabriel che, all’inizio pareva ben disposto, é impressionato dalla confusione, dalle novità, dalle tante facce non conosciute e si mette a piangere 
Io cerco di consolarlo 
E intanto mi chiedo come dovrò fare a gestire questa situazione 


Il morbo infuria
L’acqua ci manca
Sul ponte sventola
bandiera bianca

(Dissolvenza)

Il salone del banchetto (elaborazione ChatGPT)

Ancora sogni confusi e costanti (8.06.2025)

Sono in un'antica dimora e qui, in un vasto salone, viene preparato un banchetto al quale parteciperanno centinaia di invitati
Vengono allestiti i grandi candelieri a piantana, su cui grosse candele vengono posizionate nei rispettivi alloggi 
Ci sono venti che percorrono impetuosi il salone e i candelieri oscillano
Le fiammelle oscillano e sfrigolano, ma poi si riprendono
Uno dei candelieri, in particolare, compie delle oscillazioni più ampie e soprattutto lo spesso cero che vi è inserito non aderisce perfettamente nel suo alloggio e potrebbe cadere un momento all’altro
Suggerisco di sistemarlo meglio, inserendo dei rinforzi oppure delle zeppe 
Ma queste cose a quanto pare, pur essendo dei rimedi semplici ed elementari, non si possono fare 
Poi, ancora, devo accertarmi dell’identità di alcune persone che, alla spicciolata, stanno arrivando, ma non ho gli strumenti idonei per farlo 
Dovrei sottoporre a ciascuna persona ad un interrogatorio per accertarmi della sua identità e del motivo della sua presenza nell’edificio, ma senza questi strumenti ho ben poco da fare 
Avrei come minimo la necessità di consultare un elenco con le generalità e le qualifiche di tutte le persone che possono arrivare per motivi connessi ad una qualsiasi attività lavorativa 

Ma non è il mio compito!  
Io sono un psicoterapeuta!
Che c’entra che io debba fare i controlli di polizia sull’identità delle persone?

Una voce fuori campo mi dice, tuonando, che non posso oppormi e che, pur nolente, dovrò svolgere questa incombenza

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7 giugno 2025 6 07 /06 /giugno /2025 18:55
Sei pronto? (Immagine generata con ChatGPT)

Mi sono ritrovato a fare un breve sonno,
colto da improvvisa stanchezza
(mi si chiudevano gli occhi,
il libro mi cadeva in grembo)

Ho sognato

Ero davanti al mare e al cielo
Guardavo e ciò che vedevo
mi pareva privo di interesse alcuno,
piatto e scialbo

Giravo le spalle al panorama
e mi incamminavo per andarmene
Eppure c’è qualcosa lì
Questo pensiero mi fece esitare
Mi girai e di nuovo guardai,
strizzando gli occhi stavolta
Ed ecco apparire come in filigrana
uno strano disegno di nubi purpuree
disposte a formare uno curioso arabesco,
una dicitura che reclamava attenzione
e chiedeva interpretazione
A quel punto, decidevo di fotografare
quella strana formazione
per fissarla nella mia memoria

Poi la scena si spostava

Ero alla guida della mia auto
lunga una strada tutta curve
che si dipanava nel cuore
d’una fitta boscaglia

All’inizio d’una curva piuttosto acuta
sentivo che lo sterzo non rispondeva più
Era come bloccato

L’auto usciva per la tangente
ed io ero impotente
a modificarne la traiettoria
Vedevo gli alberi fitti
correre incontro a me
a velocità inaudita
e mi abbandonavo al mio destino
con il fiato sospeso
aspettando lo schianto
che si sarebbe verificato
dopo una manciata di secondi
lunghi come secoli

Dissolvenza

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5 giugno 2025 4 05 /06 /giugno /2025 11:35

Man mano che si va avanti nella vita si accresce la convinzione che vi sia sempre meno tempo a disposizione: un tempo che si fa scorre inesorabile e i margini a disposizione appaiono come una trama di stoffa consunta che si fa sempre sempre più logora e trasparente
Il domani è incerto, mobile, evanescente

Eppure ci diciamo (mi dico)

Dopo
Dopo
Dopo

C'è ancora qualcosa da fare, da dire, da costruire
C'è spazio per la speranza

Maurizio Crispi

Selfie modificato con manipolazione in ChatGPT (da autofoto di Maurizio Crispi)

Sono in viaggio e devo raggiungere un luogo lontano, ma proprio lontano, dove si svolgerà una maratona o comunque una gara di lunga lena
Incontro alcuni altri conoscenti che, come me, devono partire
A quanto pare, loro andranno per nave per un primo tratto e poi faranno un volo per coprire il resto della distanza
Io invece, dovrei arrivare in auto al più vicino aeroporto e da lì prendere l'aereo che, con volo diretto, mi condurrà alla mia destinazione
Mi intrattengo con questi amici: salgo con loro a bordo della nave, i cui spazi interni sono dotati d'un arredamento elegante (boiserie a tutto spiano, mobili di legno pregiato) e chiacchieriamo a lungo
Poi mi rendo conto che il tempo stringe: io dovrei ancora raggiungere l’aeroporto per prendere l’aereo. Mi rendo conto che il tempo rimasto è troppo esiguo e che non ce la potrei fare mai
L’alternativa è quella di rimanere a bordo della nave e, a questo riguardo non ci sono problemi, poiché i miei amici mi ospiterebbero in cabina, ma appare incerta la possibilità di proseguire il viaggio per arrivare sino a Baden Baden e alla Foresta Nera.
Loro - i miei amici - secondo organizzazione, al termine del viaggio in nave, prenderanno un aereo
Ed io, che sono senza prenotazione, riuscirò a trovare un posto sul loro stesso aereo? E acquistando il biglietto all’ultima ora, quanto verrà a costarmi?
I miei amici sono incoraggianti
Mi dicono che si occuperanno di tutto e che saranno persino loro a sostenere l’onere del biglietto 
Malgrado la loro generosa offerta, sono perplesso ed incapace di prendere una decisione

Ed intanto il tempo scorre inesorabile

Dissolvenza

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24 maggio 2025 6 24 /05 /maggio /2025 08:56
Replicato (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato che ero in viaggio

Entravo in una stanza 
che forse era stata il mio alloggio in una precedente occasione
Qui trovavo una grande quantità di roba che riconoscevo come mia
Indumenti,
coperte,
strani dispositivi dei quali ignoravo la funzione
e poi un numero enorme e cospicui
di soldatini di metallo,
in piombo o metallo pressofuso
Mi chiedevo come avrei fatto a portar via 
tutte queste cose
e dove le avrei riposte,
visto che ero arrivato soltanto con un borsone

Non avevo memoria della maggior parte dei dettagli

Per quale motivo ero già venuto qui?
Perché, in precedenza,
avevo lasciato tutte queste cose,
come fossero tracce del passato?

Tutte domande destinate a restare senza risposta

Nel sogno c'erano un sacco di movimenti e di dettagli
che più non ricordo

C'erano molto sconforto e senso di solitudine

Dissolvenza

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22 maggio 2025 4 22 /05 /maggio /2025 06:37
Cilo, nuvola e foglia (foto di Maurizio Crispi)

Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo

Cerca di viverlo bene, 
al massimo delle tue possibilità 

Viverlo bene
non significa ergersi
davanti ad ogni ostacolo
come un eroe invincibile e onnipotente,
con hubris e arroganza,
ma con la serenità e la calma

Qui vale ad aiutarci 
la preghiera della serenità
tanto citata a proposito di AA

Siamo sempre qui: 
non deve esserci trionfo 
in questa affermazione,
ma solo riconoscenza
e rimpianto per coloro che non ci sono più 
e che non ce l’hanno fatta
per età o malattia o imprevisto incidente

Ogni giorno diciamo grazie
per il semplice fatto di ricevere 
la possibilità di continuare ad esserci 
ancora per un giorno
e ringraziamo anche per i semplici doni 
che ogni giorno ci porta

Domani si vedrà 

Ciò che conta davvero è oggi
Facciamo ciò che possiamo fare oggi
Viviamo con gioia

É questo uno dei modi per dire grazie 

Viviamo anche nell'oggi
senza rassegnazione e senza nostalgia,
cercando di arginare
il peso troppo schiacciante della memoria
e l'ingombro di forme eccessive di desiderio

Oggi, stiamo nell’oggi

Domani si vedrà

 

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20 maggio 2025 2 20 /05 /maggio /2025 09:35
Bambola disarticolata (foto di Maurizio Crispi)

Sto partecipando ad una grande corsa su di un circuito che si deve ripetere più volte
Il percorso di ogni singolo giro è accidentato, pieno di difficoltà, con numerosi punti di svolta a gomito e passaggi ardimentosi.
Si sale e si scende di continuo 
Poi, ad un certo punto, si entra all’interno di un grande centro commerciale e si deve passare di lì fino al punto dove sono collocati i ristori e la zona di neutralizzazione
Poi si riprende ad andare e si torna all’esterno 
E così per tante volte 
(potrebbe essere un'ultramaratona a tempo su circuito, la cui organizzazione - da quel che ricordo del sogno - è di due ultrarunner che ben conosco, nel sogno e nella vita)
Ricordo che la fatica nelle mie gambe si faceva immensa, soprattutto dopo il passaggio al coperto e quando riprendevo a correre, dopo la sosta per rinfrancarmi e rifocillarmi, sentivo che erano come di cemento e facevo fatica a sollevarle e farle girare come si deve
In un certo momento della gara, mi ritrovavo all’interno d'una stanza e qui frugavo alla ricerca di qualcosa
Aprivo una scatola di cartone, tipo quella in cui sono contenute le merci acquistate su Amazon, e estraevo il suo contenuto per esaminarlo: ed era costituito da una grande varietà di DVD e CD musicali
Alcuni li trovavo interessanti e li mettevo da parte: avrei voluto portarli con me durante la parte di corsa che ancora mi restava, ma poi mi ricredevo e li riponevo di nuovo nella loro scatola, ripromettendomi di tornare a prenderli dopo la cerimonia delle premiazioni
Poi riprendevo a correre, di nuovo con quella sensazione di fatica infinita e le gambe pesanti 
Mi si è affiancato uno che mi dava da parlare, mi sbeffeggiava e interferiva con la mia corsa, urtandomi e mettendosi in rotta di collisione con me
Cercavo di evitare la distrazione e il contatto, ma quando il tizio si è fatto il più insistente, non potendone più, l’ho attaccato a sorpresa, facendolo cadere per terra come una bambola disarticolata e proseguendo, infine, nella mia corsa indisturbato

Dissolvenza

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17 maggio 2025 6 17 /05 /maggio /2025 10:21
Selfie con le nuvole (foto di Maurizio Crispi)

Nuvole e palme
Alberi e nuvole
Nuvole e visitors

Stanchezza abissale
Dove son io?
Nel cielo?
Nelle nuvole?
Svolazzante come un fantasma
tra le chiome degli alberi?
C’è un’inesausta ricerca di senso
che mai trova risposta

E si va avanti così 
guardando il cielo
e gli alberi
e le palme
e le nuvole cangianti
che si rincorrono
che si fondono
e che si separano
per poi sparire
e poi riaddensarsi

Ognuno scrive il proprio destino
C'è chi, invece,
pensa illusoriamente di subirlo,
ma così non è

Mi ritiro in buon ordine
alla ricerca del morfico,
rassicurante abbraccio di Morfeo

Domani è un nuovo giorno
Nuovi alberi
Nuove nuvole
Nuovi cieli
Nuove palme svettanti
mi attendono
e persino una piccola coccinella
che indugia pensosa
nell'incavo di un ramo

(foto di Maurizio Crispi)
(foto di Maurizio Crispi)
(foto di Maurizio Crispi)
(foto di Maurizio Crispi)

(foto di Maurizio Crispi)

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16 maggio 2025 5 16 /05 /maggio /2025 06:06

Esattamente un anno fa trascrissi questo sogno

Maurizio Crispi (16 maggio 2024)

Aiutooo! Fatemi scendere (foto di Maurizio Crispi)

Faccio parte di una squadra investigativa che deve raccogliere degli elementi per incastrare un pericoloso boss della mafia
Nel corso della mia attività devo operare sotto copertura e mi ritrovo a far parte del gruppo di scherani che vengono mobilizzati per proteggere il boss nei suoi spostamenti 
Il boss richiede un’obbedienza assoluta ed è afflitto da una spiccata paranoia (che é poi la paranoia del potere) e, quindi, controlla tutto e tutti, instancabilmente, incessantemente
L’inchiesta raggiunge un importante punto di svolta grazie al lavoro svolto da noi che siamo gli infiltrati speciali: è stato raccolto un importante dossier che contiene tutti gli elementi atti ad incastrare il boss e i suoi luogotenenti
Ciascuno di noi non conosce l’identità degli altri agenti sotto copertura
Mentre si sta arrivando a questo importante risultato, la sospettosità del boss è aumentata a dismisura 
Dietro i suoi imponenti occhiali da sole con impenetrabili lenti a specchio controlla tutto e tutti, e sembra che stia sempre lì a fissarti con uno sguardo invisibile
Stiamo ritornando In aereo nella città di residenza del boss: il volo di è quasi concluso e ho gli ultimi minuti del volo a disposizione per sottrarre delle carte importantissime ai fini dell’inchiesta 
Tra le mani tengo un fascicolo dal quale devo sottrarre dei documenti
Si tratta di estrarli da una busta trasparente di plastica, separarli da altri con cui sono spillati e velocemente intascarli, con destrezza
Le mie dita però sono impacciate, perché il boss è seduto un paio di fila dietro di me e ho l’impressione che mi osservi minacciosamente 
L’operazione é a rischio di fallire 
Ho paura di essere beccato e, di conseguenza, punito se non ucciso
Poco prima il boss aveva dato del filo da torcere ad uno dei suoi (mi chiedevo se anche costui non fosse sotto copertura), perché non aveva fatto correttamente l’elenco delle voci di spesa, entrate ed uscite, e delle relative destinazioni d’uso delle somme di denaro
Il boss controllava meticolosamente una voce alla volta, poi sollevava lo sguardo (sempre mascherato da quei possenti occhiali scuri) e fissava implacabile quel meschino
E il poveretto tremava
All’ultimo sguardo si era anche pisciato addosso, aspettando la parola (o il gesto) fatale

Ed io mi immedesimavo e tremavo con lui

Ed ora avevo paura che la stessa sorte potesse capitare a me 

Aiutoooo, voglio scendere!

(Dissolvenza)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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