Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
16 febbraio 2025 7 16 /02 /febbraio /2025 09:44

Mi son fermato a Piazza Don Bosco (Palermo) nel corso di una mia camminata e mi sono fermato ad osservare meditabondo ciò che si dispiegava davanti al mio sguardo

Maurizio Crispi (16 febbraio 2024)

Panchine di Piazza Don Bosco (foto di Maurizio Crispi)

Panchine vecchie, 
altre di nuovo impianto 
simili a quelle di prima,
di metallo dipinto di verde
Quelle più antiche
sono sfregiate 
(o decorate)
da graffiti
il più delle volte indecifrabili
e enigmatici

La piazza è affollata, 
le panchine sono quasi tutte occupate 
Giocatori di pallone 
Conversanti discreti
con cane scricciolo al guinzaglio 
Fidanzatini focosi
intenti in un bacio appassionato 
incuranti dello sguardo altrui
Un anziano signore che osserva
il cielo affollato di strie chimiche
accendersi dei colori del tramonto
Un lettore
assorbito nella lettura
d’un libricino minuscolo
che pare un breviario
mormora ogni singola parola

Dopo un po’ l’anziano se ne va,
non senza aver lanciato
un ultimo sguardo al cielo
che ora discolora
Anche i giocatori di pallone
raccolgono le loro cose e vanno via
portando con sé
i loro schiamazzi
I conversatori pure si alzano
e vanno via 
con il loro cane toy 


I fidanzatini continuano a baciarsi
Incuranti di tutto e di tutti


Si accendono i lampioni
che ridanno vita ai colori
sempre più smorti


Rimane dovunque la spazzatura
strabordante dai cestini ricolmi
e sparsa in giro con noncuranza
dai frequentatori d’un intero giorno
Arance malmesse,
rotolanti qua e là,
semi schiacciate e lasciate in giro
Involucri incarti cicche e resti vari,
alcuni indescrivibili


Solo questo resta
del giorno


Anche i fidanzatini,

infine, vanno via
tenendosi per mano,
senza parlare

Condividi post
Repost0
15 febbraio 2025 6 15 /02 /febbraio /2025 13:26

Quando si vorrebbe scrivere qualcosa e non si sa cosa scrivere,
si sparano minchiate a ruota libera

auto-avvistamento (foto di Maurizio Crispi)

Cosa c'è?

Niente!

Cosa accade?

Qualcosa, ma non so cosa

Dove vado?

Non so, ma da qualche parte devo pur andare

Non saprei, non so,

non sapevo, non seppi mai

Vola, colombella bianca, vola!

Vola gabbianella!

E' tempo di andare

Andiamo, andiamo!

Presto! che è tardi!

Amunì, amunì!

Fra poco mi metto in marcia!
lo spettaculo l'è scaduto,
l'è bello che finito!
E son tutto scannariatu!

Condividi post
Repost0
14 febbraio 2025 5 14 /02 /febbraio /2025 03:03

Ecco cosa scrissi il 14 febbraio 2024, sull’uovo e poi appunti di un sogno

Maurizio Crispi (14 febbraio 2024)

Sono come un uovo
liscio ed impenetrabile
all’esterno
seppur poroso
Dentro pieno di nutrienti
Ma il guscio - ahimé - è fragile
Il minimo urto lo rompe
e Plaf!
il contenuto è perso
oppure pronto
per fare una bella frittata
Vorrei un bel guscio
di acciaio inox
sottile come una sfoglia
ma resistente agli urti
E allora sì!
Sarei un uovo perfetto!

Maurizio Crispi (14 febbraio 2024)

Sogno di resilienza

Sogno, che sogno!

 

Accadono tante cose 

 

Auto avvistamento con distorsione (foto di Maurizio Crispi)

Voglio occuparmi di persone 
che vivono una condizione di disagio 
Intreccio rapporti 
Cerco di attivare aspettative 
Parlo 
Discuto 
Cerco di essere un agente di cambiamento
e di trasformazioni
Ma i miei sforzi non producono 
grandi risultati 
Non ci sono dettagli significativi 
che io sia riuscito a trattenere 
nella mia memoria 
al risveglio

 

Ma c’è almeno una scena 
che persiste
L’ambientazione è 
all’interno d’un cortile tra alti edifici 
molto simile a quello di casa mia 
Parlo con una il cui marito 
é un poco di buono 
appena uscito di galera 
Uno che per un nonnulla 
aggredisce le persone
litiga e vuole averla vinta
sempre e comunque 
E distrugge le macchine altrui 
Cerco di convincere questa donna
che al più presto dovrebbe allontanarsi 
dal compagno violento
Camminiamo e discutiamo 
sempre nel cortile di casa, 
mentre l’uomo 
in preda ad un eccesso di ira 
sta distruggendo a colpi di mazza 
l’auto d’un condomino
Pur intento in questa attività distruttiva 
ci lancia ogni tanto 
delle occhiate sospettose 
Sono un po’ allarmato 
Penso che presto 
dovrò confrontarmi 
con una reazione violenta 
Pensare a questo 
non mi rende felice 
Raccolgo da terra dei fiori di campo rinsecchiti e li osservo a lungo,
con concentrazione, 
ammirandone la perfezione delle forme 

 

E mi sento rasserenato 


(dissolvenza)

Condividi post
Repost0
12 febbraio 2025 3 12 /02 /febbraio /2025 10:03
Scarpa abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Le strade sono vuote all'alba,
anzi molto prima dell'alba, 
perché il silenzio è profondo 
e si sente un gelo intenso,
quasi venisse fuori da un profondo sepolcro 
lasciato aperto 

E' questa l'ora della notte
in cui solitamente avviene il trapasso,
penso,
quando si consuma l'agone

E non c'è nessuno in giro 
non una sola auto
non un umano
e nemmeno un cane randagio
o un gatto vagabondo
I gabbiani, di solito onnipresenti,
tacciono per una volta

Unica macchia di colore acceso
sono poche arance malconce 
abbandonate a terra 
nei pressi della postazione 
del venditore ambulante 
che ancora non è arrivato 
a prender possesso del suo dominio

E' una sensazione strana
quella che mi prende
Mi sembra di caracollare,
assieme al mio cane Black
(anche lui nero come la notte)
attraverso un immenso cimitero 
di solitudine
e di fantasmi che si aggirando invisibili
per le strade,
lasciando dietro di sé 
una bava letale,
un tocco gelido,
quel freddo che mi penetra
sin dentro le ossa e la testa
e mi paralizza

Per oggi, questo è

Condividi post
Repost0
12 febbraio 2025 3 12 /02 /febbraio /2025 04:15

Questo ho riportato nella mia bacheca di Facebook il 12 febbraio 2024

Maurizio Crispi (12 febbraio 2024)

Monopattini abbattuti (foto di Maurizio Crispi)

Ho fatto un grande sogno pieno
di cose
di fatti 
di persone 
di accadimenti 
una storia 
un film intero

Ma ne ricordo solo frammenti 
E ci sono anche tutti 
ma proprio tutti 
non più viventi e viventi
C’è la mia mamma
C’è mio fratello 
e la zia Mariannù
E poi la cugina Luciana e tanti altri 

C’è una parte del sogno 
che si svolge in un appartamento
Siamo quelli che ho elencato ed altri 
lì radunati,
dobbiamo partire 
ma prendiamo tempo 

Parliamo, discutiamo, ragioniamo 
Osservo che le finestre sono dotate
di speciali vetri inclinati (tipo vasistas)
che servono ai fumatori 
per consentir loro di mettere 
il braccio fuori dall’appartamento, 
evitando l’accumulo del fumo dentro 

Parliamo di alcuni dettagli tecnici 
riguardanti appunto questi dispositivi 

Poi usciamo, con mio fratello 
e il suo badante 
Io cammino con lo zainetto sulle spalle,  
come sempre del resto
Dietro di noi segue 
uno anziano che non conosco 
Anche lui in carrozzina a rotelle
Ma lui a differenza di mio fratello
è autonomo 
Spinge le ruote con le braccia
con vigore 
È reduce da un incidente 
che lo ha lasciato 
parzialmente disabile
Si spinge da sé e intanto brontola 
Soprattutto se uno si gira indietro
o l’aspetta, 
come per dire 
“Se ha bisogno d’aiuto…” 
Sentendosi interpellato,
reagisce con veemenza
“Non ho bisogno di aiuto, io”
E procede con fermo cipiglio 
Andiamo avanti in lenta processione, 
superando molti ostacoli 
che si frappongono: 
le inevitabili barriere architettoniche 
Poi ad un certo punto, quel signore si alza 
e prosegue camminando da solo,
aiutandosi con due stampelle 
Anche quando si mette in piedi
(Alzati e cammina!)
io continuo a seguirlo 
con lo sguardo, preoccupato 
perché temo che possa scivolare
da un momento all’altro e farsi del male
Cammina tutto traballante, infatti, 
l’appoggio del piede incerto,
oscillando come un giunco al vento 
Hai i capelli bianchi, candidi
Poi si affianca a lui un altro 
e cominciano a camminare assieme, conversando amabilmente 
E se ne vanno 
tutti e due simpaticamente sciancati


In un momento successivo, 
si tratta di salire su un’automobile 
Ma non c’è posto per tutti 
Io dico a mia madre che mi sposterò 
a piedi per raggiungerli 
Devo andare a prendere la bici 
che è a casa nel garage,
nel suo solito posto 
Ma no! Ma no!, fa la mamma,
Non se ne parla nemmeno!
Potresti andare con i mezzi pubblici!
Ok, Ok, faccio io,
Ora prendo la metropolitana 
e ci vediamo più tardi
dove dobbiamo arrivare 
E quindi con molte complicate vicissitudini 
vado a prendere il treno 
Ci sono contrattempi nell’acquistare il biglietto 
Poi, alla fine, mi viene data una ricevuta rosa 
e un biglietto pure di colore rosa 
La ricevuta la metto dentro il marsupio 
Poi salgo sul treno 
che non parte mai
Perde tempo 
non si sa perché 
Chiacchieriamo con altri passeggeri,
tutti in paziente attesa
Seduta all’interno del vagone sull’apposito seggiolino 
c’è una controllora 
Per ingannare l’attesa 
mi chiede il biglietto da verificare e punzonare 
E le do la ricevuta rosa 
Ma lei dice che non va bene, 
non è valida
come titolo di viaggio, mi dice 
Le do allora il biglietto rosa 
Dopo averlo osservato a lungo
lei mi dice che anche questo non è valido 
Non so che pesci prendere 
La controllore mi dice allora 
che ci sono impiegati 
della compagnia degli autobus 
addetti alla vendita dei biglietti 
che fanno delle azioni di sabotaggio 
perché avrebbero voluto essere assunti 
dalla compagnia che gestisce la metropolitana;  
avrebbero voluto che il servizio  
dei mezzi di superficie 
e di quelli sotterranei fosse unificato 
Invece, sono state create 
due compagnie separate 
Va bene, finalmente, 
il treno della metropolitana 
si mette faticosamente in movimento 
e malgrado le precedenti discussioni
io sono rimasto a bordo
Poi scendiamo ad una fermata 
per salire su un torpedone 
e proseguire il viaggio 
Ma dove stai andando? 
mi chiede qualcuno
Sembra che andiamo in un posto 
dove io prenderò in mano 
la gestione di un’antica dimora di campagna,
dovendo occuparmi soprattutto  della tenuta agricola
soprintendendo alle acque e all’irrigazione dei terreni
La mia compagna di viaggio 
Mi dice - quasi rimproverandomi -  
che io sto approfittando di quest’opportunità
Ma io ribatto che da questo incarico da me accettato
non mi verrà alcun beneficio economico 
e che, piuttosto che prenderci una sola lira più del dovuto, 
mi taglierei la mano

(dissolvenza)

Condividi post
Repost0
12 febbraio 2025 3 12 /02 /febbraio /2025 04:12

Questo scrissi il 12 febbraio 2024

Maurizio Crispi

Alba chiara (foto di Maurizio Crispi)

Strati di polvere secolare
Tracce di vite obsolete
Resti di vite che non sono la mia
Cose lasciate in mezzo 
Il cibo ancora nel piatto 
Una sedia scostata dal tavolo 
Stoviglie nel lavello 
non ancora lavate,
incrostate

Segni d’un abbandono repentino 

Per andare dove?
Non so 

Fuori, nelle strade, 
non c’è nessuno 

Sono deserte,
innaturalmente 

Nemmeno si vedono in giro
i cani randagi 
o altri esseri viventi 
Tutto appare morto e silenzioso 

Io mi aggiro
cercando di capire, 
cercando di rispondere 
alle domande che mi faccio, 
ponendomi interrogativi 
che rimangono senza risposta 

Non capisco perché ci sono solo io 
Cosa sono io?

Un sopravvissuto? 
Forse, un non morto?
Chi sono io 
per meritare un tal sorte?
Vado alla ricerca 
di documenti e testimonianze,
fonti storiografiche
vecchie foto
note di diario
scritti
ultime memorie
frammenti di ricordi
reminiscenze


Ma nulla trovo

Condividi post
Repost0
10 febbraio 2025 1 10 /02 /febbraio /2025 07:44
E la vinse zi' Dima (foto modificata di Maurizio Crispi)

Dov’ero io?
Cosa facevo?
Cosa dicevo?

Ero in un grande palagio labirintico,
pieno di corridoi
scale, 
disimpegni
Rimbombi
Voci dissonanti ed aspre
Idiomi stranieri
Clangore di cancelli 
che si aprono e chiudono
Alte mura
Finestre strette
guarnite di inferriate di solido acciaio
C’è, difficile da trovare,
un'unica porticina stretta
come via d'uscita e salvamento
oltre la quale
(behind the Green Door)
s’apre lo sguardo libero
verso un infinito cielo azzurro
non dissonante
Devo viaggiare
ogni volta attraverso questa magione
percorrendone i camminamenti,
eludendone le trappole letali,
evitando abilmente i vicoli ciechi,
senza sapere
se mai potrò ritrovare 
la via del ritorno
e sopra ogni cosa
rivedermi con Ale
che, prima di ogni nuova esplorazione,
m’infonde fiducia con le sue parole
(e so che mi aspetta 
per tendermi la mano
e aiutarmi a percorrere 
gli ultimi passi perigliosi
Poi, al nuovo rintocco di campana,
partirò per compiere 
ancora il mio giro
Certa è la dipartita
Incerto è il ritorno
Mi sento come Teseo
pronto ad entrare nel Labirinto
irto di pericoli
e infestato non da uno
ma da molti, cento, Minotauri 
Questa volta son fiducioso
Il mio umore è lieto, quasi
Forse, posseggo
un metafisico filo
per ricondurmi indietro
e ne ho la padronanza;
e quel filo, sottilissimo eppure solido,
tessuto da Aracne,
me lo ha donato la mia Arianna

(dissonanza in dissolvenza)

Viaggio in auto con mio fratello
La macchina è quella mia,
ne sono certo
Siamo seduti ambedue
sul sedile di dietro
e da lì io guido
tenendo in mano delle redini di cuoio
come fossi l’auriga 
d’un cocchio da guerra trainato
da un tiro di quattro possenti roani
La velocità si fa grandissima
e temo di perdere il controllo 
della mia vettura
Sono un po’ nel panico
Mio fratello è divertito 
e si lancia in grandi risate
Arrivando ad una rotonda,
decido di fermare la corsa 
ormai fin troppo perigliosa
e tiro i freni
C’è una gran derapata
con stridore di ruote
e minaccia di capovolgimento,
e poi un’immobilità silenziosa
in cui si sentono solo
i crepitii lievi di metallo urlante
surriscaldato che si detende 
Scendo per verificare i danni 
eventuali
vicino al blocco motore si è fermato
uno dalla faccia poco raccomandabile 
e sta armeggiando con qualcosa del motore
Temo che voglia asportare un pezzo 
essenziale per il suo funzionamento
Si aggiunge un altro ceffo
Capisco che anche costui
é tutt’altro che amichevole
Sì allontanano 
Io li seguo
Cerco di colpire uno dei due
con un pugno da barzelletta
che non ha efficacia
(é come se fossi senza forze)
Poi afferro uno dei due 
e con forza sovrumana
lo sollevo come fosse un fuscello
e lo scaglio lontano
La stessa cosa faccio con l’altro
trovando dentro di me
una forza inattesa ed esplosiva

Dissolvenza

Condividi post
Repost0
8 febbraio 2025 6 08 /02 /febbraio /2025 07:56
Le torri della cattedrale (foto modificata di Maurizio Crispi)

Alte torri merlate 
svettano,
adornate di guglie ardite
che da secoli
sfidano il cielo

D’improvviso
tremano e oscillano
vibrano e si torcono
in preda al tormento interno,
d’un demone prigione 
chiedente liberazione
e crollano
in una gran nube di polvere
che si leva dalle macerie
e poi è tutto silenzio
Non una voce si leva
per interminabili istanti


E poi richiami concitati
risuonano e si rincorrono
Che?
Che fu?
Ci fu cosa?
Brusio di parole
Babele delle lingue

Indi compaiono

i primi fantasmi barcollanti
grigi di calcinacci
e di pietre sbriciolate


Quelle ombre 
a passi incerti
camminano sperse
tra i rottami desolati
delle glorie di un tempo

Tempo verrà 

Sic transit gloria mundi

Il 7 febbraio, alle 16.19 circa è stata registrata una scossa di terremoto, con epicentro al largo delle isole Eolie. La scossa è stata avvertita con forza ad Alicudi e a Filicudi tanto da indurre gli abitanti ad abbandonare le case, ma si è sentita anche a Palermo e a Messina.
In quel momento, io ero dalle parti della Cattedrale dove mi ero recato come d'abitudine per prendere mio figlio all'uscita della scuola.
E' stato mio figlio a dirmi dell'evento e subito abbiamo cercato conferma su internet.
E' stato immediato per me costruire nella mia mente le immagini che ho riportato in questa nota di diario e in cui visualizzavo il crollo delle torri millenarie (più o meno) della Cattedrale.
Non ho potuto fare a meno anche di richiamare alla mente il poema di Percy Bysshe Shelley, ovviamente

Maurizio Crispi

Percy Bysshe Shelley

I met a traveller from an antique land
Who said: “Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert . . . Near them, on the sand,
Half sunk, a shattered visage lies, whose frown,
And wrinkled lip, and sneer of cold command,
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamped on these lifeless things,
The hand that mocked them, and the heart that fed:
And on the pedestal these words appear:
‘My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!’
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare
The lone and level sands stretch far away.”

Condividi post
Repost0
7 febbraio 2025 5 07 /02 /febbraio /2025 06:13
Pensoso (selfie, Maurizio Crispi)

Ho sognato che andavo a New York
Partivamo tutti quanti per andarci: mio padre, mia madre, mio fratello e ci andavamo con la Tatamobile (La speciale vettura con rampa mobile per consentire l'accesso su di essa di mio fratello in carrozzina) e c’era anche il cane, come nei due famosi romanzi di 
Jerome K. Jerome
A New York ci andavamo per mare e, infatti, a bordo del veicolo giungevamo fino a un porto dove avremmo dovuto imbarcarlo 
Arrivati ai moli e agli attracchi, io scendevo dall’auto e cominciavo a scattare delle foto a un gruppo di marinai che si facevano degli scherzi tra loro e che saltavano in alto, facendo piroette con abilità degna di artisti circensi e mettendo alla prova la propria abilità in una sfida reciproca
Riuscivo persino a congelare uno in aria in una strana postura  (ed ero molto fiero di questo scatto)
Più tardi, il viaggio era già compiuto e con la Tatamobile parcheggiavamo in uno spazio dedicato alle vetture per disabili, proprio davanti all’hotel a cui eravamo destinati
Due vigilanti nerboruti e con il volto di pietra  (di quelli con il dispositivo auricolare nell’orecchio, per intenderci) ci guidavano sino al nostro parcheggio
Entravo nell’hotel, con la mia attrezzatura fotografica, e qui trovavo una grande folla fatta di tanti, uomini, donne, per non parlar dei cani, che erano venuti sin da Palermo per correre la maratona di New York
Io non ero là per questo, ma solo per fotografare 
Eppure mi ritrovavo immerso in questo turbine di folla oceanica, uno sterminato fiume di persone intente nel loro scopo, immerse nel loro sogno e nella loro visione, tutti camminanti a testa alta e con vigore nella stessa direzione
Mi univo a loro
il mio cuore batteva all'unisono
All’improvviso, comprendevo che anch’io avrei fatto parte della squadra, che avrei indossato un pettorale e che avrei corso la maratona di New York, pur non avendo alcuna preparazione per portare il complimento la sfida della grande mela 
Ricevevo gli indumenti idonei, pantaloncini e canotta, scarpe da corsa e indossavo il numero che mi viene assegnato, con foga quasi sacrale ed iniziatica
Nient'altro, niente orpelli tecnologici, niente computerini da polso, niente cronometro, niente smartphone per tracciare il percorso fatto, niente cardiofrequenzimetro: voglio correre la distanza di maratona alla maniera di Fidippide
Non ero pronto, eppure mi sentivo pronto 
Avevo il cuore in gola 
Trepidante sono in attesa del segnale dello start 
Non so se ce la farò 
Ma sicuramente ce la metterò tutta 

Il dado è tratto!

Ready Player Number One!

Dissolvenza

Condividi post
Repost0
4 febbraio 2025 2 04 /02 /febbraio /2025 14:02
foglia e specchio d'acqua (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato che pedalavo sulla bici
Poi imboccavo un viale del Parco della Favorita contromano
Mi accorgevo dell’errore
E vercavo di tornare sulla retta via
Quando lo facevo, mi rendevo conto che l’altra carreggiata s’era trasformata in un fiume impetuoso che avrei dovuto passare a guado

Di questi tempi con “bombe d’acqua” ed allagamenti, esondazioni ed altre calamità dovute ad improvvisi eventi climatici fuori controllo, bisogna essere preparati

E il sogno, appunto, mi induceva a tenere nel debito conto tale eventualità e a fare, per dir così, delle prove generali

Condividi post
Repost0

Mi Presento

  • : Frammenti e pensieri sparsi
  • : Una raccolta di recensioni cinematografiche, di approfondimenti sulle letture fatte, note diaristiche e sogni, reportage e viaggi
  • Contatti

Profilo

  • Frammenti e Pensieri Sparsi

Testo Libero

Ricerca

Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


frammenti-e-pensieri-sparsi.over-blog.it-Google pagerank and Worth