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13 agosto 2025 3 13 /08 /agosto /2025 04:11

Ritrovato, qui non pubblicato

Maurizio Crispi (13 agosto 2024)

Selfie deformato (Maurizio Crispi)

Mi ritrovo in una casa
Mi è nota, eppure mi è estranea
Giro da una stanza all’altra
Ripongo le mie cose
Cerco di ambientarmi
(o di riambientarmi)
C’è un grosso problema
con i punti luce
e con le prese di corrente
L’impianto elettrico è stato realizzato
in modo alquanto bislacco
Mi preparo a dormire
Nel mentre arriva mio figlio grande
con una comitiva di suoi amici
Un po’ sono contento di ciò 
(perché non lo vedo quasi mai)
ma anche lievemente infastidito,
poiché - in considerazione della mancanza di preavviso -
intravedo un possibile disturbo
alla mia olimpica quiete
Cerco di sopire la seconda reazione,
anche se non è cosa facile,
poiché mi accorgo che mio figlio,
con un telecomando ha disabilitato
tutte le luci

Non mi resta che mettermi a dormire

Poi, in un momento successivo,
mi ritrovo a parlare con lui
e cerchiamo di trovare 
un compromesso,
un accordo,
una ragionevole intesa,
una via di mezzo
per tornare alla mitica Terra di Mezzo

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12 agosto 2025 2 12 /08 /agosto /2025 01:53

Una trascrizione onirica di un anno fa, dimenticata e ritrovata
Chi sa cosa il barista aveva messo dentro quel caffé!

Maurizio Crispi (12 agosto 2024)

Io multiplo (auto scatto di Maurizio Crispi)

Dopo molte vicissitudini oniriche, vado in un bar a sorbire un caffé
Ho con me, la mia solita borsa tascapane a tracolla, dove tengo libri, documenti, timbro e tutto il resto
Mi seggo al bancone su di un sedile a trespolo 
Il barman, che è anche il proprietario, mi serve il caffè ed io lo bevo a piccoli sorsi, godendomelo tutto
Lo pago, quando è il momento di andare via, e lui, per resto, mi porge una banconota da 10 euro
Ripongo lo scontrino dentro la mia agenda e mi soffermo ad esaminare la banconota
È tutta gualcita, in alcuni punti rabberciata con lo scotch e ne manca anche un pezzo
Dico al barista se, per favore, può cambiarmela
Glielo chiedo con gentilezza e bonomia
Lui la prende e l’esamina attentamente, davanti, dietro, in trasparenza
É perplesso 
Mi chiede se sono davvero sicuro che questa sia la banconota che mi hanno dato di resto 
È sicuro?, mi dice 
Certo!, faccio io 
Mi faccia vedere lo scontrino!, replica lui, perentorio
E io mi metto a cercare dentro la mia borsa e in mezzo all’agenda 
Trovo diversi scontrini, alcuni scoloriti e consumati, e glieli vado porgendo, ma nessuno corrisponde alla recente transazione
Il barista scuote la testa, dubbioso
Non è questo!
Nemmeno quest’altro!
Intanto io mi chiedo con che cosa io abbia pagato il caffé, per ricever come resto una banconota da 10 euro
Non ricordo però di avergli rifilato una da venti
Penso, piuttosto illogicamente, che per il singolo caffè gli ho dato 12 euro, e lui mi ha dato il resto consistente in una banconota da dieci ammalorata, ma allora quanto mi era costato il caffé?
Se fosse costato più di due euro non avrei dovuto ricevere una banconota da 10, bensì delle monete, oppure una banconota da cinque assieme ad alcune monete
Insomma, non mi raccapezzo più e tutto va in stallo, senza una possibile soluzione

Dissolvenza

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10 agosto 2025 7 10 /08 /agosto /2025 07:01
Nel labirinto sotterraneo (immagine generata da ChatGPT)

Di notte sono stato in un posto

Era una grotta piena di diramazioni 
tortuose e labirintiche

Mi aggiravo nei tunnel con circospezione
Ero da solo, apparentemente

Salivo e scendevo

Vi erano infatti dei pozzi
che conducevano ai livelli inferiori
o a quelli superiori

Ero alla ricerca di qualcosa,
un oggetto smarrito tempo prima
Forse si trattava del Santo Graal, non so
Ma di sicuro era qualcosa 
molto, molto prezioso ed importante

Ero accorto e mi guardavo le spalle 

Ogni tanto irrompevano
delle bande di bulli e teppistelli 
e mi toccava difendermi usando
una spranga di ferro
Non volevo essere violento,
lo facevo solo quando era 
necessario e indispensabile
per garantirmi la sopravvivenza 
ed aver salva la vita
Altre volte erano esseri più spaventosi,
forse degli orchi o dei troll
E allora mi nascondevo, benché trepidante
di poter essere scoperto,
perché il loro olfatto era finissimo,
ma io mi cospargevo d'uno spray all'aglio e alla terra di bosco

Ogni tanto c’erano delle nicchie 
nella parete di pietra
dove chi voleva
poteva docciarsi
(ma io non mi fermavo qui)

Talvolta c’erano, nei corridoi,
delle aperture laterali
che si affacciavano su abissi
innominabili
C’era appena il tempo di ritrarmi,
con un sospiro di sollievo
e con il sudore gelido
che mi scendeva dalle tempie e dalla fronte 
ma il danno era fatto
Nella frazione di secondo
in cui avevo scrutato l’abisso
l’Abisso mi aveva guardato e marchiato

Pur con il marchio dell’Abisso
continuavo nella mia ricerca del Graal,
confidando che un giorno
avrei avuto successo
e che sarei potuto uscire
dal mondo infero

Dissolvenza

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9 agosto 2025 6 09 /08 /agosto /2025 07:11
Panchina d'autunno (foto di Maurizio Crispi)

Ogni anno, immancabilmente, arriva l'evento del "compleanno"
Cos'è veramente il "compleanno"?
In cosa consiste?
Semplificando, è il ricorrere annuale del giorno della propria nascita, ovviamente
Ed è così che lo viviamo da piccoli
Così ci viene insegnato
E' un giorno per molti di noi gioioso
Per altri, meno fortunati, è invece cupo e triste
Pensiamo, ad esempio, a tutti quei bambini che vivono in condizioni di disagio ambientale estremo o familiare, con genitori che non sono in grado di trasmettere ai propri figli questo tipo di tradizioni
Quindi gioiamo per il nostro compleanno!
Riceviamo gli auguri con frasi del tipo "Buon compleanno e cento di questi giorni!"
Ci cantano le canzoncine come For He's a Jolly Good Fellow, ad esempio

For he's a jolly good fellow, for he's a jolly good fellow,
For he's a jolly good fellow, which nobody can deny,
Which nobody can deny, which nobody can deny!
For he's a jolly good fellow, for he's a jolly good fellow,
For he's a jolly good fellow (pause), which nobody can deny!

Oppure, Happy Birthday to you
 

Happy birthday to you,
Happy birthday to you,
Happy birthday dear Mauri!
Happy birthday to you.

How old are you now?
How old are you now?
How old are you, Mauri,
How old are you now?

I'm 76 today,
I'm 76 today,
Beacause it's my birthday!
I'm 76 years today!


Ed anche il giorno - quello del compleanno - in cui riceviamo doni
Il giorno del compleanno rappresenta (o dovrebbe rappresentare9 il momento della gioia e del bene augurio
Andando avanti ci rendiamo conto che il giorno del compleanno - visto secondo una prospettiva un po' più pensosa - è un giro di boa di un percorso del quale non conosciamo la lunghezza e la durata
Non sappiamo dove andremo e nemmeno quando e dove sarà ubicato il traguardo
Non sappiamo se arrivando a questa ineffabile meta ci sarà un punto di partenza per un nuovo percorso
Non sappiamo nulla di tutto ciò
Possiamo solo fantasticare ed ipotizzare
Possiamo costruirci una nostra personale teoria delle cose ultime
E intanto viviamo
Andiamo avanti
Man mano che si accumulano i giri di boa, abbiamo la sensazione che la distanza temporale tra un giro di boa e l'altro si raccorci
Comprendiamo che il tempo si fa stretto
E' come viaggiare trasportati dalla corrente di un fiume che, prima tranquilla e placida, si vada facendo più veloce e turbolenta
I Ggiri di boa si inanellano uno appresso all'altro 

L'anno scorso ho celebrato i miei primi tre quarti di secolo e oggi mi addentro nell'esplorazione dell'ultimo quarto di secolo (quanto di questo quarto di secolo potrò vivere? Mistero!)
Comincio ad erodere oggi quest'ultimo quarto di secolo
E compio un primo passo di quest'arco di tempo che va dai 75 agli ottant'anni, che mi suonano come le parole di Vitti 'na crozza
Il tempo si fa stretto
Ma proprio per questo incombente transito, il tempo residuo si fa sempre più prezioso
E si impone la necessità di viverlo bene questo tempo, il più possibile

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6 agosto 2025 3 06 /08 /agosto /2025 19:56
Selfie modificato (foto originaria di Maurizio Crispi)

Siamo a mare!
Ben conciati 
Ben conzati
ma anche arricciati
o attizzati

Cammino e cammino, 
nella mia mente 
e nel sogno 

Sono inquieto 
Mi guardo le spalle 
Sento che qualcuno mi segue 
Quando mi giro a guardare 
nessun vedo 
Eppure sento rumore di passi 
alle mie spalle 
passi abili,
passi lievi
che si confondono con i miei

Vado avanti 
costantemente seguito
da quest’altro, 
la mia Ombra, 
a meno che non si tratti di Fantasma 
o di Angelo protettore, 
ma questo non saprò mai

Forse,
c’è sempre un Angelo 
alle nostre spalle
o accanto a noi

Non so,
mai potrò saperlo,
ma indulgo nel pensiero

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28 luglio 2025 1 28 /07 /luglio /2025 19:17
In the Sun

Mulinelli di foglie secche e aghi di pino
si animano
si dissolvono
e si rianimano
in una danza pigra
Nugoli di polvere
si levano dal terreno disseccato

Il sole volge al tramonto

Nel nuovo giorno che ci attende
stuoli di macellai
armati di motoseghe
abbatteranno alberi secolari

Maurizio Crispi (28 luglio 2025)

In the Sun

Nella luce radente dell’ultimo sole
due camminano in bici,
affiancati,
un padre e un figlio
attraverso un parco deserto
I viali rivestiti da un letto di foglie morte
che crocchiano sotto le ruote,
o saltano in su
per poi ricadere lente
in nuove configurazioni
L’aria è infuocata
benché ci si avvicini alla sera
Qualcuno ha dimenticato
un enorme phon acceso

Maurizi Crispi (25 luglio 2025)

Immagine elaborata da ChatGPC (19 luglio 2025)

Immagine elaborata da ChatGPC (19 luglio 2025)

Il sole fuori picchia
come un maglio
La luce stessa é opprimente
Tutto pervade, abbacinante 
e non c’è scampo dalla sua morsa
Mi sento privo di forze
Abbandonato su uno scomodo divano bitorzoluto, 
sto

Mi sento pesante
Pesante e lento

Ho sognato
Ero in un posto, ospite
Era stata una bella permanenza,
solo alcuni giorni, 
ma li avevo avuto la mia stanzetta,
con le mie cose e i miei giochi
(o forse c’era anche un bambino con me)
Adesso era giunto 
il tempo di partire e quello dei commiati 
Inesorabile tempo,
assillante
Avrei voluto rimanere,
ristare
ma la vita che è severa maestra
voleva diversamente
Aveva sancito la partenza e la separazione

Nel giardinetto posteriore della casetta
trovavo, abbandonati per terra, degli adesivi,
alcuni a forma di croce,
ed altri devozionali
Li raccoglievo premuroso 

Per farne che?

Non so!

Dissolvenza

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28 luglio 2025 1 28 /07 /luglio /2025 02:55

Un mio piccolo scritto del 28 luglio 2024, ritrovato

Prolilo Facebook Maurizio Crispi (28 luglio 2024)

La creazione (mosaici del Duomo di Monreale)

Le tenebre più fitte
hanno ceduto, infine,
alla luce lattiginosa 
del primo mattino

La transizione 
dalla notte al giorno 
é avvenuta,
a fatica

Le avanguardie della luce
avanzano inarrestabili
guadagnando terreno
mentre le armate della notte
recedono,
in un confronto di opposti
che eternamente si ripete

La luce trionfa sul buio
Il buio trionfa sulla luce
in una ciclica eternità,
lo Yin e lo Yang

Cosa saremmo noi
se dovessimo vagare
sempre nella luce
oppure immersi nell'oscurità più costante?
Non ci saremmo, forse!

La Vita nasce e prospera
dalla separazione degli opposti
e dal loro avvicendarsi
L’atto creativo primigenio
fu la comparsa della Luce
in un mondo ancora informe
che ne era privo

In fondo, se ci pensiamo bene,
ad ogni alba,
assistiamo a quello stesso miracolo
che ci ha resi possibili

 

Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre
e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina

(Genesi, 1, 2-8)

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27 luglio 2025 7 27 /07 /luglio /2025 19:50
Il fico. Com'era buono (foto di Maurizio Crispi)

Devo partire tra non molto e dovrei affrettarmi a preparare il mio bagaglio
Prima di andare, esamino la stampa d’un documento importante che ho scritto poche ore prima
C’è qualcosa che non va 
Occorre limarlo 
Occorre fare delle correzioni 
All’inizio, penso che siano cose da poco 
Mi rendo conto poi che il lavoro di revisione è piuttosto grosso e consistente e che il documento definitivo sta sempre più assumendo la fisionomia di un campo di battaglia (adesso, tutto pieno di freghi, di rimandi, di correzioni a bordo pagina è del tutto impresentabile)
Penso che sia opportuno accedere ad un computer per riguardare il documento direttamente a video  
Sorgono immediatamente due problemi:
trovare l’accesso ad un PC;
rinvenire la chiavina USB dove avevo memorizzato il documento .word
Vado alla ricerca di ambedue le cose

Mi ritrovo, stranamente, del tutto ignudo
Ma, apparentemente, in casa ci sono solo io  
Niente di grave, dunque! 
¡No hay problema!
La mia priorità è aggiornare il documento! 
Vado nella stanza, dove dovrebbero esserci le mie cose 
Qualcuno, sapendo che di lì a poco, sarei dovuto partire e pensando di fare cosa a me gradita, già aveva predisposto la borsa
La apro e comincio a cercare 
Niente di peggio, quando tu hai bisogno di trovare qualcosa nel tuo bagaglio che è stato preparato da qualcun altro con criteri totalmente diversi da quelli che avresti usato tu! 
Infatti, mi ritrovo a dovere tirare fuori dalla borsa - un item appresso l’altro - tutto il suo contenuto e della chiavina manco l’ombra
Nel mentre, mentre compio queste ricerche freneticamente (sono in una stanza da letto) vengo colpito da una forte sonnolenza 
Mi distendo sul letto in mezzo a tutto l'armamentario tirato fuori dalla borsa, come se avessi appena finito di tirare fuori dal magico gonnellino di Eta Beta ogni sorta di cose) e sprofondo in un sonno profondissimo durante il quale sognavoto che dovevo scrivere un documento e che non riuscivo a trovare la chiavina USB dove memorizzarlo
Facevo allora una ricerca frenetica per tutta la casa, senza risultati
La casa era altrimenti deserta
Non un’anima in giro
Sul tavolo della sala da pranzo, qualcuno aveva abbandonato uno Smart Phone che riproduceva della musica country, molto piacevole
Le tende erano agitate dal vento caldo che penetrava a refoli attraverso i battenti della finestra appena socchiusi
Aprivo persino il frigorifero, immaginando che qualche burlone avesse potuto cacciare la mia chiavina lí dentro 
Con le dita incerte, ravanavo persino  nel contenuto di un cestino pieno di fichi, raccolti poco prima 
Uno di essi mi rimaneva appiccicato alle dita fruganti
Niente chiavina, però 
Guardavo sconsolato il fico turgido che mi era rimasto attaccato alle dita
Un improvviso interesse si risvegliava in me
Dimenticavo del tutto la chiavina e lo addentavo
Mmmmmm! 
Com’era buono!
Zuccherino e morbido al punto giusto!
Dimenticavo ogni mia preoccupazione e decollavo verso un regno di pura estasi, mugolando di piacere

Dissolvenza
             

La chiave invisibile
[elaborazione ChatGPC]


 

Dormiente (elaborazione ChatGPC)

Entrò nella stanza senza far rumore. La porta si richiuse alle sue spalle con il lieve sospiro del legno vecchio, quasi a volerlo trattenere. Lì dentro, ogni cosa era immobile, come se lo spazio fosse rimasto in attesa, in un silenzio teso e rispettoso. Su una sedia, ai piedi del letto, c’era la borsa.
Non sua.
Qualcuno — sapeva chi, anche se non voleva ammetterlo — l’aveva preparata per lui. Una premura, forse, ma anche un atto di controllo, come se il suo viaggio non gli appartenesse fino in fondo.
Aprì la borsa con gesto incerto. Dentro, tutto era ordinato secondo logiche estranee: maglie piegate con cura eccessiva, oggetti scelti con criteri misteriosi, piccoli sacchetti trasparenti che custodivano… nulla che cercasse. Cercava una cosa soltanto: la chiavina, una di quelle minuscole memorie USB da cui dipendeva, per motivi oscuri anche a lui stesso, il senso del viaggio.
Le dita rovistavano, sempre più rapide, sempre più nervose. Ogni oggetto estratto diventava una piccola frustrazione. Tirò fuori tutto: un paio di calze arrotolate, una torcia spenta, una saponetta ancora incartata, un libro che non aveva mai letto, un cucchiaino (di chi? Perché?), un fazzoletto con iniziali non sue.
E della chiavina, niente.
Il letto, intanto, lo attirava come una riva quieta dopo un naufragio. Una stanchezza improvvisa, come se ogni fibra del suo corpo sapesse che la ricerca era vana. Si lasciò cadere tra gli oggetti sparsi, in un disordine che sembrava un campo di battaglia interiore.
Il pensiero della chiavina svanì, inghiottito da un sonno denso, assoluto.
E mentre il mondo esterno si dissolveva, gli oggetti sulla coperta sembrarono animarsi di vita propria. Un cucchiaino che luccicava come un indizio. Un libro che sussurrava nomi. Un fazzoletto che odorava d’infanzia.
Forse la chiavina non era mai esistita. O forse era dentro di lui, custodita in qualche piega segreta della memoria.
Ma ora dormiva. E nel sonno, finalmente, tutto era al suo posto.

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24 luglio 2025 4 24 /07 /luglio /2025 06:27
É stata una grande emozione ritrovarmi a remare dopo tanti anni, lo scorso 11 luglio 2025, e, soprattutto,  averlo fatto assieme a mio figlio Gabriel. Devo dire che nel giro di pochi istanti ho rivissuto delle sensazioni intense ed inimmaginabili (l'immagine è stata elaborata da ChatGPC e illustra il brano che segue)

É stata una grande emozione ritrovarmi a remare dopo tanti anni, lo scorso 11 luglio 2025, e, soprattutto, averlo fatto assieme a mio figlio Gabriel. Devo dire che nel giro di pochi istanti ho rivissuto delle sensazioni intense ed inimmaginabili (l'immagine è stata elaborata da ChatGPC e illustra il brano che segue)

Ero su di un pontone
al centro di un’area portuale
Da qui venivano calate
imbarcazioni di canottaggio d’ogni tipo
Altre venivano ritirate su
per mezzo di un argano
Io non scendevo mai in mare
Semplicemente, supervisionavo
Dirigevo il traffico
Evitavo che si verificassero incroci
e sovrapposizioni
Ero insomma, nella cabina di regia
Avrei voluto scendere a vogare anch’io,
ma non lo facevo mai

Maurizio Crispi (20 lugio 2025)

In bici affiancato dal cagnone Black (elaborazione ChatGPC)

Ho sognato molto
Questo frammento è l’ultima parte di questo mio vivido sognare

Andavo in bici (la mia bici, non v’erano dubbi)
Black, il mio grosso cane nero del Klondike,
trottava fiero al mio fianco,
legato al guinzaglio che tenevo a bandoliera per sicurezza
(nella realtà non ho mai portato Black così
per timore che mi faccia cadere:
non l’ho mai addestrato a questo, insomma)
Ma qui, nel sogno, era tutto perfetto
Facevamo un lungo percorso di strade e stradine
Poi arrivavamo in un punto in cui c’era un’adunanza di gente ciarliera e festosa
Capivo che era in corso una gara podistica
Vedevo infatti i corridori con il pettorale indosso sfilare
E poi tanta gente intorno ad incitarli
Notavo tra gli spettatori il mio amico corridore di vecchia data e compagno di trasferte podistiche, Armandó, che era in piedi tra gli spettatori
Ero indeciso se fermarmi a salutarlo, ma poi proseguivo nella mia traiettoria, senza appalesarmi

Pedalavo e avevo una precisa consapevolezza dell’azione muscolare
Erano momenti di grande intensità

Tutto qui

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22 luglio 2025 2 22 /07 /luglio /2025 11:32
Danzando verso la fine del mondo (elaborazione ChatGPC)

Vedo ogni tipo di desolazione
attorno a me

Negozi che chiudono
Saracinesche abbassate per sempre
Punti di riferimento abituali
irrevocabilmente persi
Detriti abbandonati,
rifiuti immondi e scartoffie,
gabbiani e altri uccellacci
che si pascono di fetidi resti,
il caldo implacabile e opprimente,
gli incendi continui e devastanti,
i venti che sollevano nugoli di polvere
e che diffondono aeree pestilenze
fanno il resto

A tutto questo degrado 
fanno da contraltare
la follia carnascialesca,
la movida,
l’eccitazione e l’accelerazione senza limiti

Siamo al collasso
e ci arriveremo danzando
come quelli che, al concludersi del primo millennio,
aspettavano la fine del mondo, 
in armonia con le profezie,
e anziché chiudersi in ritiri da anacoreti
banchettavano e danzavano,
lasciandosi andare ad ogni tipo di eccesso

Oggi sembrano essere 
tutti immemori e insensibili

Non c’è più il senso dell’imminente catastrofe
e nemmeno la ricerca ossessiva d’ominosi segni

I più giovani, oggi,
sono incuranti dei presagi
e danzando 
fumando
sniffando
inebriandosi
vanno avanti come stolti
a passo lesto e dissennato
verso l’abisso

E se loro precipitano,
per i vecchi e i vegliardi
non c’è più speranza

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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