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18 novembre 2024 1 18 /11 /novembre /2024 10:15
Mio fratello ad Agrigento - Novembre 2011, in viaggio per Agrigento per partecipare ad un incontro-dibattito sui temi della salute, organizzato dalla CGIL (foto di Maurizio Crispi)

Questa notte, nel sogno, 
sono stato a lungo con mio fratello 
Mi incontravo con lui e con il suo badante
davanti ad un centro di selezione dell’esercito
C’era anche il cagnardo Black con noi

Lo portavo all’interno del compound
e, dopo aver camminato per un po’, entravamo in una struttura 
simile ad un enorme bunker,
però a cielo aperto 
Dopo aver superato alcune barriere architettoniche
lo collocavo davanti 
ad una postazione di puntamento
Qui lui doveva sparare dei colpi
da un arma
dopo aver guardato nel mirino
e seguendo le istruzioni 
impartite dal sottufficiale addetto
C’erano delle difficoltà, ovviamente,
ma mio fratello cercava di eseguire
con buona volontà e disposizione
Per lui era tutto nuovo 
(del resto anche per me)
Mio fratello era contento,
eccitato positivamente, 
ben disposto
Ciò che mi infastidiva 
era il tono paternalistico di quel graduato
che quando si rivolgeva a lui o a me
lo chiamava “ragazzo”, 
mentre il mio fratello del sogno,
per quanto in carrozzina,
era un uomo fatto e finito
Mio fratello non superava la selezione,
però ci aveva provato 
e questo era di certo 
un grande passo per lui

Poi, per un po’, da solo,
giravo per quella struttura
a forma di bunker
Girando dall’altro lato 
scoprivo che vi era addirittura 
una postazione di tiro 
per carri armati
Li vedevo in azione 
mentre sparavano colpi su colpi 
Che paura!
Poi ritornavo 
dove avevo lasciato mio fratello
Per raggiungerlo dovevo scendere
al piano di sotto 
per mezzo di una stretta scaletta
di legno, precaria e scricchiolante 
Intravedevo in fondo il Black
che vedendomi scendere
mi veniva incontro 
e mi saltava addosso festosamente
poggiando con le zampe anteriori 
sul mio torace,
creando un gran subbuglio
e mettendomi in pericolo
di cascare giù 
assieme a tutta quella scala
così incerta ed instabile
(traballante)
Poi ero ancora lì ad aggirarmi
nel compound, 
cercando un posto 
dove sistemarmi con il sacco a pelo
per passare la notte
Alcune reclute sfaccendate
mi dicevano che di lì a poco
sarebbe arrivato un esperto di sostanze d’abuso
per parlar loro dei rischi derivanti dal loro utilizzo
Mi dicevano anche il suo nome: 
io capivo che in passato 
ne avevo fatto la conoscenza
e ci avevo anche lavorato insieme
Mi sorprendeva il venire a sapere
che avrebbe dormito 
in sacco a pelo, 
lì, accanto a me, nel compound,
assieme alle reclute
Pensavo che ciò era 
una mossa tipica del personaggio
che, con gesto istrionico e di volpone populista, 
metteva in atto
una strategia per potenziare
la sua credibilità oratoria
e per indurre i destinatari 
dei suoi messaggi 
a pensare che fosse uno di loro
Mah! Che mezzucci!
La cosa curiosa ed esaltante
era che al compound,
prima dell’incontro con mio fratello,
io fossi arrivato librandomi
su d'una fantastica sedia volante
Nulla di tecnologico, però,
si badi bene
Si trattava d’una comune sedia in legno
con davanti un vassoio reclinabile,
priva di qualsiasi dispositivo di sicurezza,
tipo cinture o imbracature
Ci si doveva soltanto sedere su
e, quindi, premere un pulsante
dopo di che la sedia andava
per conto suo,
seguendo la sua rotta,
o meglio la mia, in questo caso, 
ma non v’era alcun dispositivo di guida,
a parte quel pulsante rosso,
per lo start iniziale
Mi rendevo conto 
che spostandomi per la città,
allo scopo di evitare ostacoli vari,
tipo pali della luce, segnaletica verticale,
cavi elettrici aerei 
e cartelli pubblicitari e altri veicoli volanti, 
occorreva volare più in alto possibile
La sedia, pur in assenza di comandi manuali,
ubbidiva docilmente al mio pensiero
e mi portava in alto
dove l’aria si faceva rarefatta
e gli uomini e le auto in basso
si rimpicciolivano 
sino alle dimensioni di soldatini e modellini di plastica
All’improvviso mi rendevo conto 
dell’altitudine che mi dava le vertigini
e cominciavo a sudare freddo,
preso dal timore 
di poter scivolare giù 
non essendo assicurato a nulla
Mi si torcevano le budella
La sedia imperturbata
continuava il suo volo
ed io con lei
Non avendo nient’altro da fare
mi aggrappavo spasmodicamente
a quella ribaltina mobile 
di cui era corredata la sedia volante
Mi sentivo decisamente ridicolo,
eppure continuavo a volare

Era un volo perturbante,
ma nello stesso tempo bellissimo
Pur spaventato,
ma ad un tempo affascinato,
pensavo che avrei dovuto far provare
quella sedia magica a mio fratello

Dissolvenza

 

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 11:22
Il Sè duplicato (dal dettaglio di una foto scattata da Gianfranco Maggì)

Cammino a piedi, percorrendo una lunga strada che porta ad una località di mare, caratterizzata da una vasta spiaggia, fiancheggiata da grandi alberi ombrosi
È uno di quei giorni in cui tutti vanno al mare, creando muri di folla spasmodica, urlante, sudata, accaldata, febbrile
Non è certo uno dei giorni migliori per andare al mare, perchè si deve faticare per trovare un posto dove fermarsi e, dopo che lo si è conquistato, bisogna starsene con il culo incollata alla tovaglia perché appena ti muovi invadono la tua postazione o calpestano, incuranti, i tuoi effetti personali
Mentre mi avvicino sempre di più al lungomare passo accanto ad un rudere molto grande e sbircio attraverso alcune brecce nei muri
È davvero affascinante!
Vorrei  penetrare al suo interno ed esplorarlo
Sento però delle voci provenire dall’interno e ciò mi trattiene dall’entrare a mia volta
Ho l'impressione che le voci provengano da una struttura a forma di sarcofago posta al centro di un grande ambiente fatiscente 
C’é qualcuno lì dentro”, penso
Contemporaneamente, mi si rafforza nella mente l’idea che tornerò in seguito ad esplorare quella struttura, possibilmente di notte o in una giornata meno frenetica, e che mi infilerò proprio dentro a quel sarcofago
Riprendo a camminare verso il mare ed incrocio un ragazzino che cammina in direzione opposta
Lo fermo e gli dico: “Hai notato quella struttura? È affascinante! E poi, all’interno c’è una specie di sarcofago. Da ragazzo, di sicuro, sarei penetrato al suo interno per starci dentro e vivere le avventure che leggevo nei romanzi. magari ci si potrebbe trovare anche un tesoro!”


Sono adesso al margine della spiaggia superaffollata 
Non sono da solo, ma la mia comitiva rimane indistinta
Mi sono sistemato su di una piccola piattaforma di cemento rialzata, con effetti personali e tovaglia, ma ho anche con me un piccolo marchingegno piazzato su di un carrello a ruote che serve per friggere
Indubbiamente qualcosa di insolito da portarsi al mare, ma questo dispositivo c’é (incongruamente: del resto i sogni sono spesso il reame di accadimenti incongrui e bizzarri)
Nel mentre arriva un friggitore vero con il suo baracchino 
Mi squadra e comincia a piazzare le sue cose, proprio a ridosso delle mie, bofonchiando qualcosa circa il fatto che quello sia da sempre il suo posto, la SUA postazione, nei secoli dei secoli ed amen. E insinuando, dunque, che io sia, di quel suo spazio, un illegittimo usurpatore.
Animato da un improvviso ed irrefrenabile impulso che non mi è usuale, io - con un calcio violento - rovescio a terra il baracchino del friggitore, con tutto il suo contenuto
L’olio fuoriesce e si spande sul terreno
Il friggitore mi rivolge allora uno sguardo assassino, preparandosi a consumare una vendetta per l’affronto subito
Io lo fisso impassibile, pronto a fronteggiare le conseguenze del mio gesto, quali che siano, e a rintuzzare l’attacco che verrà 
Sono sicuro che sarò in grado di difendere la postazione dal friggitore impazzito

Un brivido mi corre per la schiena
Sudore freddo scende per la mia fronte
Che non si tratti del friggitore seriale,
pericoloso serial killer 
(omologabile quanto a stravaganza
al famoso Illinois Enema Bandit)
di cui scrissi in una mia traccia
alcuni anni fa?

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 05:51
Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

#fotodimauriziocrispi

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 05:51
Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

#fotodimauriziocrispi

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 05:51
Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

#fotodimauriziocrispi

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 05:51
Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

#fotodimauriziocrispi

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Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

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Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore

che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

 

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.

Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!

Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

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16 novembre 2024 6 16 /11 /novembre /2024 05:51
Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Merda di cane abbandonata (foto di Maurizio Crispi)

Questa è bella
Intervento geniale e creativo
in cui la parola si unisce al (mis)fatto

da parte di un Censore
che dà voce allo sdegno di una parte dei cittadini offesi e vilipesi

Immagino questo Censore ignoto che, fornito di cartoncini bianchi e di pennarello, gira per le vie della mia città 
con la mission di contrassegnare con il suo cartellino le deiezioni dei cani abbandonate da padroni incivili e irrispettosi.


Questo Censore è come l’arbitro di una partita di calcio che assegna ai giocatori che non rispettano le regole cartellini gialli e rossi.
La sua mission alla fine potrebbe sortire dei risultati positivi, sulla base del principio: “Colpirne uno per educarne cento!


Il problema è che i trasgressori della norma e delle regole di civile convivenza hanno stomaci foderati di cuoio e, il più delle volte, sono immuni dal senso della vergogna e, del pari, non si sentono in colpa (e nemmeno sono sfiorati dal sentimento di colpa)

É questa una foto che potrebbe diventare iconica del malcostume imperante

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14 novembre 2024 4 14 /11 /novembre /2024 07:06

Ho visto una donna rovistare nei cassonetti
alla ricerca di oggetti utili e di valore
o anche inutili e di scarto,
ma di suo gusto
Ho visto uno chinarsi
per raccogliere gli escrementi
del proprio cane
Ne ho visto un altro
andar via senza pulire,
strafottente
Ho visto una gattara
curarsi amorevolmente
d’un gattino che ha trovato casa
nella Loggia dell’Incoronazione
e che è, dunque,
gatto incoronato e di nobile lignaggio
Ho camminato per vicoli bui e stretti percorsi da auto e moto
a velocità folle
con fasci di luce perentori
che violentano il buio
La città è bellissima,
ma anche indicibilmente sporca

Ondate di fetore
assalgono le mie narici
Decomposizione e terrore
e insieme l’estasi sublime
della bellezza di cose millenarie

Maurizio Crispi (14 novembre 2024)

La vetrina di una bottega del Mercato delle Pulci a Palermo (Foto di Maurizio Crispi)

La vetrina di una bottega del Mercato delle Pulci a Palermo (Foto di Maurizio Crispi)

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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