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11 aprile 2025 5 11 /04 /aprile /2025 10:32
genio (foto di Gabriel Crispi)

Sogno o son desto?

C’è nel mio sogno
un’atmosfera cupa

Devo sfuggire 
ad una minaccia incombente,
orribile

Ci sono dei killer,
sanguinari cacciatori di corpi,
cannibali anche
che vogliono uccidermi
con arti sottili e letali
per poi cibarsi di me
ed io, utilizzando ingegno e astuzia,
devo loro sfuggire
S’annuncia lotta senza esclusione di colpi
e vinca il migliore!
Anche quando mi è chiaro
che, per questa volta,
potrò sopravvivere
continuo a sentire
la tensione e il fremito della paura

Di nuovo, sogno o son desto?

Oggi il sogno non è stato meraviglia
o forse sì, malgrado tutto!
Pur nell’orrore più puro e squisito
il sogno è meraviglia!

In fondo, c’è sempre in questi casi
un Genio della Lampada
che s’è liberato
dal luogo oscuro della sua reclusione
durata ben tremilacinquecento anni
per mettersi al servizio del sognatore
esaudendo i suoi desideri
(e facendoli vivere)

Genio, assistimi!

Il jinn (AFI: [ʤin:]; in arabo جِنّ‎, anche traslitterato come ǧinn o, nella grafia francese semplificata, djinn; pl. jinna, coll. jān, agg. jinnī, in arabo جني‎), spesso tradotto come genio, è una creatura citata nel Corano, e indica, nella religione preislamica e in quella musulmana, un'entità soprannaturale, intermedia fra il mondo angelico e l'umanità, avente perlopiù carattere maligno; anche se in certi casi può mostrarsi in maniera del tutto benevola e protettiva.

wikipedia

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8 aprile 2025 2 08 /04 /aprile /2025 13:33
Selfie duplicato (foto di Maurizio Crispi)

Un sogno complicato, 
davvero notevole,
ma già la costruzione onirica 
si sta sfaldando e perde pezzi

Accadono come sempre molte cose

Tra le poche che ricordo
c’è una carrozza ferroviaria 
adibita a ristorante ed io sono lì 
a conversare con alcuni dei commensali
Tra essi vi è Francesco Corrao (FC)
con il quale, in particolare, mi soffermo
a parlare e a raccontare
Gli indico alcune particolarità della carrozza
su cui viaggiamo 
che ha, in sé, un valore storico
perché usava viaggiarci Francesco Crispi
(anche lui, in acronimo, FC)
quando era primo ministro 
e con le parole e le opere
si prodigava per trasformare l’Italia,
da poco unificata, in Stato
Egli usava viaggiare su quel treno
da un capo all’altro della sua Italia
e sul vagone teneva conferenze 
ad un pubblico attento e perspicace
All’estremità anteriore di quella carrozza
c’é infatti, visibile anche adesso, 
un piccolo podio sul quale
é collocato un leggio di lucido mogano,
sul quale egli poggiava i suoi appunti
che dovevano servirgli come traccia soltanto
visto che era un eccellente oratore
Così andavo raccontando ad FC

Per il momento, altro non ricordo

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8 aprile 2025 2 08 /04 /aprile /2025 06:17
Selfie in riflesso (foto di Maurizio Crispi)

Mi accingo a partire per un viaggio
È tutto pronto
Le mie cose sono poggiate sul pavimento
Valigia e borsa, ed altri effetti
Arriva mio padre e non voglio che venga a sapere che sto partendo
È un segreto che non voglio condividere con lui, una cosa solo mia
Lo accolgo sulla porta e faccio in modo che non superi la soglia
Parlo con lui
Sto sulle spine
Non voglio che veda il mio bagaglio già predisposto
Anzi, in un suo momento di distrazione, lo sospingo dietro un mobile, per occultarlo alla vista
Papà se va
Rimasto solo a casa, decido di mangiare qualcosa, così partirò con la pancia bella piena
C’è solo del riso bollito e ne mangio a grosse cucchiaiate
C’è caldo e il sudore mi scorre a rivoli sulla faccia e lungo il corpo
Mi affaccio dal lato della cucina
Vedo la mamma giù che si accinge ad uscire con mio fratello con la sua vecchia FIAT 127, colore verdognolo
Vedo che la mamma ha fatto un qualche adattamento alla vettura e che il fratellone é seduto anteriormente con tutta la sua carrozzina in un alloggiamento che la mamma ha ricavato dal vano motore
Mi sembra una sistemazione precaria e poco appropriata, soprattutto ai fini della sicurezza di mio fratello
Grido dall’alto della mia postazione, cercando di attirare la loro attenzione, ma la mia voce non giunge sino a loro

Dissolvenza

 

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7 aprile 2025 1 07 /04 /aprile /2025 06:22
Tete de bois (foto di Maurizio Crispi)

Sognai che stavo di guardia, come medico, in un commissariato di polizia
Arrivava uno e diceva di essere assuntore di sostanze, di esserne dipendente e di volere essere messo in terapia
Parlavo a lungo con costui e, dopo avere valutato gli dicevo che si sarebbe dovuto presentare al SERD competente per l’accoglienza e per iniziare una terapia
Era privo di un documento d’identità
Era generico circa la sua residenza
Era sfuggente, in qualche modo
Il suo atteggiamento mi irritava, da un lato chiedeva, dall’altro non era disponibile a fare dei passi avanti e a metterci del suo
La solita tiritera
Nello stesso tempo, per quanto irritato, capivo che avrei dovuto prendermi carico del suo problema
Gli dicevo che il giorno dopo lo avrei accompagnato al SERD più vicino e che li avrei fatto da mediatore con quegli operatori
Il giorno dopo arrivavo ed era lì ad aspettarmi
Parcheggiavo l’auto e proseguivo a piedi
Quello parlava e parlava
Di nuovo c’era quel misto di irritazione, fastidio e di desiderio di essere di aiuto
All’improvviso mi rendevo conto di non avere la mia borsa con me (contenente i miei libri, i miei documenti e i miei strumenti di scrittura)
Avevo un sussulto
Mi sentivo nudo senza
Pensavo di averla lasciata esposta da qualche parte e che, ormai, l’avessero rubata
Quello mi diceva che, andando via, l’avevo sigillata nel portabagagli dell’auto
Mi rasserenavo e mi concentravo sul prossimo incontro, quando fossimo giunti al SerD
Il tipo fremeva per iniziare la terapia (in altri termini per ricevute un sostituto), ma ancora non sapeva che ci sarebbero stati procedure e protocolli da seguire
Ma già, se fossi riuscito a mediare con gli operatori del SERD un'accoglienza a favore del tizio, questo stesso fatto sarebbe stato un’importante conquista

Dissolvenza

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6 aprile 2025 7 06 /04 /aprile /2025 06:27

Ho lavorato intensamente
Ho tagliato un po’ d’erba
Un po’ l’ho scippata
Ho ripulito due aulivi dal selvatico
Ho cavato pietre,
mazzuolando e picconando
Le ho collocate
nel muretto di contenimento
che sto elevando
Sono soddisfatto
Mi prudono le mani
Ora mi godo
un meritato riposo

Dopo il lavoro (foto selfie, rielaborata con effetto speciale, di Maurizio Crispi)

Dopo il lavoro (foto selfie, rielaborata con effetto speciale, di Maurizio Crispi)

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31 marzo 2025 1 31 /03 /marzo /2025 13:46
La Santuzza (foto di Maurizio Crispi)

1. Ho sognato che ero in un grande albergo nel corso di un viaggio ed ero lì con una mia antica fiancé
Non so cosa facessi lì, in quale città o contrada si trovasse l’albergo 
La mia Beyoncé era rimasta in camera e io, invece, mi aggiravo per corridoi e atri spaziosi, quando all’improvviso vedevo venirmi incontro un’altra mia fidanzata d'un tempo ancora più lontano
Lei non portava i segni degli anni: era come lo ricordavo al tempo in cui ci frequentavamo
Ci salutavamo con una certa emozione: era come ritornare indietro di qualche decina d’anni, o forse d’una vita intera 
Era un incontro casuale, eppure era come se fosse stato preordinato, come se ci fosse stata una forza superiore a condurci ambedue in quel momento e in quel luogo (la forza del destino, insomma) 
Con sé ha un modello di un verdognolo Incredibile Hulk ed anche del materiale da disegno, album per schizzi e pastelli oltre a numerose matite e strumenti per il disegno a china
Conversiamo seduti su un grande divano quadrato, senza spalliera, al centro d’un grande atrio 
È una rimpatriata, abbiamo tante cose da raccontarci 
Poi vedo arrivare la mia fidanzata più recente che si fa subito circospetta, non si avvicina e passa a distanza
Poi, se ne va senza parlarmi
La fidanzata più antica, nel mentre, si era discretamente allontanata per non creare interferenze, ma poi ricominciamo a chiacchierare 
É bello questi incontro 
Si attivano e vibrano vecchie corde 
Poi mi allontano e comincio a corricchiare, intraprendendo un lungo giro di corsa per un interminabile corridoio che percorre tutto il piano, che è a pianta quadrata
Il percorso è difficile e accidentato 
É come se ci fossero dovunque dei lavori di restauro e risistemazione in corso
Devo aggirare grandi cumuli di materiali abbandonati
E poi il pavimento è scivoloso di brecciolino e sabbia, mentre in altri tratti è sdrucciolevole, perché bagnato come se appena prima fosse passata una squadra di pulitori
In ogni caso, dopo aver percorso tutti i lati del quadrato, mi ritrovo al punto di partenza e lei è ancora là

Stiamo a chiacchierare un altro poco e poi per me arriva il momento di andar via 
Ho una grossa valigia e devo stiparci dentro un accappatoio ancora intonso (blu, il suo colore) 
Con molta goffaggine, apro diverse cerniere per trovare lo scomparto più adatto, dove inserire l’accappatoio senza dover disfare tutto il bagaglio 
Sono impacciato, mi muovo a vuoto senza ottenere il risultato desiderato 
Ma forse alla fine ce la faccio 
Viene il momento di congedarsi 
Saluto la mia vecchia fidanzata 
Smack smack 
Bacetti sulle guance 
Piccolo abbraccio pudico
E poi lei se ne va con l’incredibile Hulk che le penzola dalla mano a testa in giù 
Ora devo andare a cercare la fidanzata più recente, ma so già che dovremo discutere a lungo - e forse litigare- perché sicuramente avrà capito che s’era verificata questa irruzione del mio passato e ne sarà stata fortemente ingelosita
Conosco i miei polli, io

Dissolvenza

 

Raddoppio (foto di Maurizio Crispi)

2. Un sogno complicato, 
davvero notevole,
ma già la costruzione onirica 
si sta sfaldando, scricchiola e perde pezzi
Accadono come sempre molte cose
Tra le poche che ricordo
c’è una carrozza ferroviaria 
adibita a ristorante ed io sono lì 
a conversare con alcuni dei commensali
Tra essi vi è Francesco Corrao (FC)
con il quale, in particolare, mi soffermo
a parlare e a raccontare
Gli indico alcune particolarità della carrozza
su cui viaggiamo 
che ha, in sé, un valore storico
perché usava viaggiarci Francesco Crispi
(anche lui, in acronimo, FC)
quando era primo ministro 
e con le parole e le opere
si prodigava per trasformare l’Italia,
da poco unificata, in Stato
Egli usava viaggiare su quel treno
da un capo all’altro della sua Italia
e sul vagone teneva conferenze 
ad un pubblico attento e perspicace
All’estremità anteriore di quella carrozza
c’é infatti, visibile anche adesso, 
un piccolo podio
dove é collocato un leggio di lucido mogano,
sul quale egli poggiava i suoi appunti
che dovevano servirgli come traccia soltanto
visto che era un eccellente oratore
Così andavo raccontando ad FC

Per il momento, altro non ricordo

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29 marzo 2025 6 29 /03 /marzo /2025 08:36

Piccola composizione risalente al 28 marzo 2011
Ritrovata

Maurizio Crispi (28 marzo 2011)

Il moscone (dal web)

Un grasso moscone

ronza nella stanza

muovendosi senza meta

secondo imprevedibili traiettorie

 

Nel silenzio,

altrimenti totale,

mi tiene compagnia

 

Passano le ore

e mi sposto da una stanza all'altra

e il moscone mi accompagna

instancabile

implacabile

 

Anch'io, 

muovendomi per casa,

seguo le mie traiettorie, 

prevedibili e scontate

 

Io e il moscone

entrambi stanziali

 

Io non ronzo,

penso

 

Forse il moscone, con il suo ronzare,

dà suono ai miei pensieri

imprigionati

nella tana

 

Dovrei alzare quelle tende

aprire le finestre,

dare aria alla casa

e far sì che il moscone possa volare

libero nei cieli del mondo,

gustando la libertà,

nell'arco della breve vita

che gli è concessa

zzz

zzzzzzz

ZZZZZZZZZZ

zzzzzzz

zzz

 ...

zzz

 ...

z

...

Poi, il moscone cadde

stecchito a terra

A cosa era valso

tutto quel volare

ronzando?

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27 marzo 2025 4 27 /03 /marzo /2025 13:31
Selfie modificato (foto di Maurizio Crispi)

Per nascere son nato 
(come ebbe a dire un poeta, 
se non ricordo male)

Sono stato un bambino irrequieto
Passavo molte ore da solo 
oppure affidato alla nonna

E ne facevo di tutti i colori

Con grande energia lanciavo oggetti 
dalla finestra e dal balcone
(stavamo ad un primo piano)
non tirandomi mai indietro 
di fronte alle dimensioni degli oggetti da lancio
(sino ad arrivare all’entusiastica defenestrazione 
d’un piccolo desco e sediolina abbinata)
e non parliamo poi di ortofrutta varia
e di uova di cui amavo
l’effetto pirotecnico 
quando si spiaccicavano

Facevo esperimenti 
da piccolo chimico 
allo stato brado
Mescolavo, ad esempio, 
i dopobarba e i profumi di papà
E poi davo fuoco alle diverse miscele
(e talvolta il contenitore si rovesciava e colate di fuoco 
si spandevano per il pavimento)

Facevo con grande pazienza e solerzia buchi nei muri
Ero instancabile in questo

Prendevo i soldatini di piombo,
li mettevo in un tegamino e guardavo 
quei poveri cristi in divisa
sciogliersi al calore,
le loro fattezze disfarsi
in un un magma rovente
che poi, incautamente, 
mettevo sotto il rubinetto
e con l'acqua fredda il piombo fuso sfrigolava
lanciando attorno schizzi di metallo ancora semi solidificato
a temperatura ustione 

Forse un angelo benevolo mi proteggeva
Non mi sono mai fatto male

Una volta però, 
armeggiando con un paio di grosse forbici per scavare un buco 
nella pancia d’un cavallo di plastica,
mi sono conficcato una punta aguzza 
nell'eminenza tenar della mano destra
Ma ho fatto fronte bene
a quell’inatteso dolore
e soprattutto alla vista del buchetto
che si riempiva di sangue

E poi che altro?

Ero piuttosto stizzosetto 
e mettevo a punto tanti piccoli dispetti 
di cui la vittima designata 
era la collaboratrice domestica di turno
(che però mi proteggeva 
e non diceva mai nulla ai grandi)

Insomma ne facevo di cotte e di crude
Un piccolo giamburrasca, forse
(la mamma esitò a lungo 
prima di darmi una copia di Giamburrasca 
che ricevetti come regalo di prima comunione
E non a torto!)

Se allora fosse stato già vigente il DSM 5
sarei stato catalogato 
come un "non normale"
e avrei potuto essere 
incanalato in percorsi di cura 
(di distruzione, in verità)

Ma non mi è toccata questa sorte infelice
La mamma era di larghe vedute
(anche nel suo ruolo di insegnante)
e diceva sempre "Passerà"

Ho dunque esplorato il mondo, 
a modo mio

Ce l'ho fatta 
Ho raggiunto un livello di passabile normalità
sia pure venata di eccentricità,
ma con una fondamentale curiosità nei confronti del mondo,
con tempeste di piccole-grandi ossessioni
che hanno strutturato il mio modo di essere,
come la passione per i libri o i viaggi 
(sino ad un certo punto, poi la stasi)
o i miei periodi vigoressici
e la smania di accumulare maratone e ultra 
(che si è estesa per oltre un ventennio)

Insomma, 
si potrebbe dire proprio dire che io ce l'abbia fatta 
e sono ancora qua
a chiudere cerchi e ad aprirne altri 
e posso raccontare ciò che ho fatto
e ciò che ho visto,
fallimenti e conquiste,
colpi di scena,
transiti e piccole metamorfosi

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27 marzo 2025 4 27 /03 /marzo /2025 12:28
Squarcio di azzurro (foto di Maurizio Crispi)

Ha piovuto questa notte

Le strade sembrano più pulite adesso,  
umide dal recente lavacro 


Le foglie degli alberi sono ancora imperlate di minuscole gocce d’acqua

Grappoli di glicine sontuosi
spandono attorno
il loro profumo 
più intenso ed inebriante che mai


Squarci d’azzurro s’aprono tra le nubi,
e per essi occhieggia il sole


Ieri,
sembrava autunno,
un autunno fuori tempo,
con tappeti di foglie secche e rattrappite 
mosse da raffiche di un vento
inquieto e ominoso


Oggi, 
pare d’esser tornati in primavera


Da ovest 
minacciose armate di cumuli tempestosi
avanzano


Non ci resta che cogliere l’attimo

La meraviglia è nella transizione,
nel passaggio da uno stato all’altro

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25 marzo 2025 2 25 /03 /marzo /2025 13:35

Il vento soffia forte,
a raffiche
Sento dei cigolii
Sarà la ventola della canna fumaria
che gira e gira
senza tregua
Il vento è qualcosa
che non si può fermare
Si può solo lasciarlo fuori,
tenendo gli infissi ben chiusi
Eppure la casa cigola e scricchiola,
come fosse una nave con le vele rigonfie
in navigazione per i sette mari
E la testa si fa leggera,
inebriata
o forse anche ebbra
Ma anche se i boccaporti sono ben chiusi
c’è un effetto di decompressione
e i pensieri vengono rubati
così come le parole scritte sulle pagine
e si creano così
piccoli, impalpabili,
vortici e mulinelli

E, così, me ne sto con la testa vuota,
un po' stordito

Posato sulle ginocchia
tengo un libro dalle pagine bianche
che s'agitano frementi
davanti ai miei occhi
come foglie mosse dal vento

Maurizio Crispi

Pensieri e parole che volano via nel vento
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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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