(Maurizio Crispi) Harry Houdini fu un personaggio versatile: oltre a calcare le scene come illusionista ed artista dell'evasione, fu anche un intellettuale e uomo di cultura. Nella sua casa, tra l'altro,possedeva una fornitissima biblioteca.
Tempo addietro lessi con molto interesse un saggio psicoanalitico su Harry Houdini, in cui l'autore - lo psicoanalista indipendente (uno dei rappresentanti della corrente psicoanalitica di mezzo, tra ortodossia freudiana e kleinismo: una soluzione molto british) Phillips Adam prendendo spunto dalla sua arte di "escapista", in un saggio geniale ed arguto dal titolo "La Scatola di Houdini. L'arte della fuga" (Ponte alle Grazie, 2002) faceva delle considerazioni generali sull'"arte della fuga", come categoria psicologica e utilizzabile nell'ermeneutica psicoanalitica.
Da allora non ho potuto non interessarmi al personaggio Houdini.
Ed è stato così che quando mi sono imbattuto in questo volume che contiene addirittura una selezioni di scritti dello stesso Houdini, non ho esitato a prenderlo, come un reperto prezioso ed interessante.
Si tratta del volume Il modo giusto di sbagliare, ADD Editore (con prefazione di Lorenzo "Jovanotti" Cherubini e postfazione di Teller).
A quanto pare il nostro Jovanotti, trovandosi in una libreria newyorchese, si è imbattuto per puro caso in questo libro di pensieri del celebre mago, illusionista, escapista, docente sulla pratica dei metodi di evasioni e sulle misure di sicurezza da adottare per il personale della Polizia di New York, ma anche di altre grandi città del mondo. Ha letto il primo capitolo, proprio lì in piedi, come si fa spesso, quando nei banchi di una libreria o di un rigattiere, ci imbattiamo in un libro che ci colpisce fortemente. Lo ha comprato e poi, tornato in Italia, pieno di entusiasmo lo ha consigliato al suo editore.
E devo dire che si tratta di un piccolo libro prezioso, perchè, oltre ad essere arricchito dalle parole introduttive di Jovanotti, si conclude con una postafazione scritta da Teller (la metà grigia di una celebre coppia di maghi ed illusionisti) che in maniera sintetica ci spiega chi fosse stato Houdini.
Cito per esteso un brano per esteso dall'introduzione al volume di Lorenzo "Jovanotti" Cherubini, dal titolo "Vi avverto, questo libro merita", per via dei suoi risvolti nell'attualità che ci circonda.
"Io vado pazzo per quelli che fanno bene le cose. Crescendo me lo ritrovo come un valore fondamentale: mettercela tutta per fare bene quello che si fa. Trovare il modo giusto anche per sbagliare (come dice il titolo di questo libro), se è il caso. Forse perché spno cresciuto in un paese, l'Italia, dove per tanti ann iè sembrata non essere più una cosa necessaria. A volte hanno provato a farmi credere che fosse più importante avere le amicizie giuste,essere in quel posto, bussare a quella porta. Si ha la sensazione, qui, a volte, che addirittura se fai bene una cosa dai fastidio. Il celebre slogan 'L'immaginazione al potere' si è realizzato spesso in 'L'incompetenza al potere'.
Quando un'incompetente è al comando assegnerà posti di responsabilità a incompetenti in una catena che finirà per imprigionare un Paese intero. Per questo i consigli di Houdini sono importanti, per imparare a liberarsi" (ib. pag. 8).
(Dal risguardo di copertina) Houdini, l'illusionista; l'uomo che evadeva dalle prigioni e si liberava da ogni catena; l'attrazione che ai suoi spettacoli richiamava migliaia di persone...
Ma Houdini era molto altro: un collezionista di libri, un amante della scrittura, un acuto osservatore della realtà. "Il modo giusto di sbagliare" racconta i mille aspetti di un genio multiforme: da una parte gli scritti in cui il re degli illusionisti svela i trucchi di alcuni colleghi e sfida chi cerca di imitarlo; dall'altra il suo impegno per smascherare i truffatori dei quali rivela i più ingegnosi artifizi.
Lorenzo "Jovanotti", primo lettore di questo libro, nella prefazione scrive: "È il libro di un mago. Un mago nel senso popolare del termine, uno che sa fare una cosa benissimo. Ci sono maghi calciatori, maghi ballerini, maghi meccanici, maghi elettricisti... Si dice sempre: quello è un mago. Houdini era un mago a fare le sue magie".