É strano quando succede
di accorgersi
di aver sognato
Ti svegli
e, all’improvviso,
ci sono delle immagini estranee
che cominciano a colare
fuori dalla tua mente
All’inizio,
non te ne rendi conto
Poi, sì!
Pensavi di non aver sognato
ed invece c’è un sogno
che preme per uscire
alla luce e alla consapevolezza
Sono immagini vaghe e fluttuanti
quelle che filtrano
si tratta di acchiapparle con un retino
come quando si va a caccia di farfalle
e di metterle in ordine
organizzandole in un racconto
Questo processo è perturbante
perché ti mette in contatto
con una parte del tuo sé
poco conosciuta
come fosse la faccia nascosta della luna
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Ero a casa, a letto
Qui giacevo tra le coltri, inquieto,
a metà ancora tra il sonno e la veglia
Indulgevo in una stimolazione auto-erotica
Sentivo una forte tensione
e cercavo di placarla
Forse ansimavo o gemevo
Ma poi mi riscuotevo
e, senza essere giunto all’apice,
mi alzavo
Mentre mi muovevo per rivestirmi,
mi accorgevo che, nella stanza vicina,
c’era un ospite di cui ignoravo l’esistenza
Sorprendente!
Come avrà fatto ad entrare?
Con quali chiavi?
Mi sentivo imbarazzato al pensiero
che potesse avermi sentito
mentre mi agitavo e gemevo
nel viluppo onirico dell’autoerotismo
Poi, ci ritroviamo attorno ad un tavolo
e qui ci sono la mamma e mio fratello
C’è anche l’ospite segreto di prima
Siamo seduti per il desinare
e all’ospite dico di mio fratello
e dei suoi limiti
che sono possibilità
Sento anche la presenza di mio padre
che aleggia attorno a noi,
una presenza impalpabile
come un fremito nell’aria,
un soffio di vento
o un’increspatura nell’aria
C’è, tuttavia, mio padre,
pur invisibile, s’impone a noi
con forza
Poi mi ritrovo a camminare
con il cane al guinzaglio
lungo un sentiero scosceso e scivoloso
Ci sono alberi stenti che crescono
da un terreno fangoso e brullo
Mi aggrappo al loro tronco
per non scivolare giù.
nei passaggi più impervi
Più volte rischio di cadere rovinosamente,
ma ciò non accade
poiché con un guizzo riesco sempre
ad aggrapparmi a qualcosa
che mi trattiene
Una voce imperiosa
con un registro cupo
grida di transitare forte
L’ospite segreto e ignoto
cammina dietro di me
con costanza, senza inciampi
ed è la mia ombra,
una malombra che non proferisce verbo
Vado a rilento, superando
uno alla volta
tutti gli ostacoli
che si frappongono nel mio cammino
attraverso questa selva oscura
Mi ritrovo infine all’interno
di un centro commerciale
vasto e cavernoso
Qui ha avuto luogo una festa di bambini
e tutte le merci esposte
sono state messe in disordine
Anche qui continuo a fare
un percorso ad ostacoli,
una specie di parkour urbano,
e, nello stesso tempo,
cerco di mettere a posto
gli oggetti sparsi in giro
Qui non ci sono più pericoli da affrontare
ma c’è solo da compiere una traversata
caratterizzata da piccoli ostacoli
e solo da qualche passaggio angusto
da superare,
ma niente di che
Ci sono degli incontri con persone
che rimangono senza volto
Dissolvenza
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Ero sulla riva del mare
ed era una spiaggia grigia ed incolore
che si stendeva a perdita d’occhio
Subito a ridosso della battigia
cresceva un’enorme duna scoscesa
Ed era tanto alta che non c'era modo di capire
se al di là vi fossero altre dune,
oppure monti o laghi o pianure o una città
Io mi ci inerpicavo sopra,
arrancando su per il pendio
e cercando di arrivare sulla cresta
per poi scendere sull’altro versante
L’ascesa era faticosa ed aspra,
il terreno cedevole sotto i miei piedi
Avevo fretta,
ero in ansia,
ogni tanto incespicavo
I miei piedi facevano franare la sabbia
verso il basso in piccoli rivoli,
talvolta vi sprofondavano dentro
come fosse neve soffice
Quando mi giravo a guardare il mare
alle mie spalle
vedevo una grande onda,
un gigantesco tsunami
avvicinarsi alla riva,
romband e gonfiandosi a dismisura
L’onda che cresceva vieppiù in altezza
e la cresta che, sempre più alta,
formava un ricciolo
ormai maturo per rinchiudersi
su se stesso
e la duna gigantesca
che si elevava verso il cielo
formavano due muri colossali
contrapposti tra loro
Quale dei due avrebbe vinto
nel prossimo, inevitabile, scontro?
Quale dei due avrebbe schiacciato,
annientato l’altro?
Io ero lì in mezzo,
una formicola minuscola
sotto il maglio liquido di un gigante
Ero in affanno
Lottavo per arrivare alla cresta
e oltre
prima che l’onda mostruosa
si abbattesse su di me
Impresa dall’esito incerto
Dissolvenza
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