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14 ottobre 2025 2 14 /10 /ottobre /2025 11:28

Sono stati disseminati degli indizi
sul terreno
Gli intrepidi dovranno compiere
un percorso, seguendoli
Non è facile individuarli questi segnali
Bisogna aguzzare l’ingegno,
occorre interpretare
Nulla è ovvio,
nemmeno scontato o facile
Si sa questo per certo:
alla fine del percorso
si arriva ad un grande albero
Qui bisogna girarsi di 90 gradi
e quindi, dandogli le spalle,
occorre muovere dei passi precisi e misurati
verso destra,
quindici per l’esattezza
E poi non rimane che scavare
Chi sarà così bravo
da seguire il percorso
sino alla fine
sarà ricompensato
La ricompensa andrà al di là
di ogni suo sogno

Maurizio Crspi (12 ottobre 2024)

La mappa del tesoro disegnata da mio padre, per me bambino

La mappa del tesoro disegnata da mio padre, per me bambino

Un ricordo d'infanzia. L'Ospizio Marino (così si chiamava allora questa struttura) era sul mare, costruita appositamente in un luogo soleggiato, poiché era stata inizialmente pensata come luogo di cura per il rachitismo (che all'inizio del XX secolo, ancora imperversava).

E, quindi, dal piano dove si trovavano i padiglioni, si poteva discendere al mare, seguendo delle misteriose scalette e attraversando una fitta boscaglia, sino ad arrivare al "solarium" una vecchia costruzione costruita proprio per esporre al sole i corpicini deformi dei bimbi rachitici.

Papà aveva trovato il modo di irreggimentare attraverso il gioco la mia passione per l'esplorazione di questo spazio misterioso. E, in questo modo, metteva a freno la mia impazienza.

E così mi aveva disegnato una mappa, piena di toponimi dai nomi accattivanti, tipo "balcone dei Serpenti", "sentiero delle Tigri", "bosco degli Orsi", "passaggio dei Draghi", seguendo i cui percorsi - come nei migliori romanzi di avventure salgariani e stevensoniani - sarei arrivati infine al "tesoro".

io andavo in esplorazione, seguendo le istruzioni della "mappa" e poi tornavo da lui per riferirgli dei risultati delle mie esplorazioni.

In questo gioco, lui si metteva nei panni del geografo ed io in quello dell'esploratore.

Del resto, nel rapporto tra l'adulto che sa molte cose e il ragazzino che si affaccia alla vita e che ha tanto da imparare non dovrebbe essere sempre così? 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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