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27 agosto 2012 1 27 /08 /agosto /2012 18:44

un-caso-archiviato.jpg(Maurizio Crispi) Non si possono comprendere ed apprezzare sino in fondo i dischi dei Sigur Rós se non si è stati in Islanda. Lo stesso vale per i polizieschi di Arnaldur Indridason che hanno come protagonista Erlendur Sveinsson, pensoso ed introverso investigatore in forza alla Polizia di Rejykiavik.
C'è la solitudine dei grandi spazi semi-disabitati, c'è la bellezza cristallina di laghi d'una purezza critallina eppure infida, c'è l'intrecciarsi tra il presente e il passato dei protagonisti. Erlendur è un inquieto, perennemente alla ricerca di qualcosa, segnato com'é nell'animo da una personale tragedia risalente ai primi anni della sua vita, una tragedia che per lui è diventata un "caso irrisolto", quando guarda a quell'evento lontano con la sua ottica d'adulto.
La sua più profonda vocazione sono le tracce e i lievi indizi e, soprattutto, tutto ciò che lo porta a scavare nel passato più o meno lontano: mentre fa ciò nella veste di poliziotto, in parallelom Erlendur scava dentro se stesso, esamina impietosamente la sua vita e le sue scelte.
Forse di lui piace proprio quest'incessante tormento esistenziale che lo porta a desiderare di mettersi in pace con il proprio passato e di archiviare definitivamente alcuni eventi dolorosi, senza peraltro riuscirci mai del tutto.
Ma, proprio per questo motivo Erlendur è un buon poliziotto perché - impegnandosi in indagini su vecchi casi archiviati - va alla ricerca della verità, innanzitutto: una verità a cui attribuisce un sommo valore etico (e catartico), anche quando la giustizia degli uomini non potrà mai più essere applicata (ma è un dovere morale giungere al primato della verità o ristabilirlo).
Nel romanzo di Indridason, uscito nel 2010 in Italia, dal titolo "Un caso archiviato" , Erlendur porta avanti, di fatto, un'indagine non ufficiale: il caso che ha per le mani è stato rubricato come suicidio, ma Erlendur vuole capire cosa sia accaduto, cosa possa avere spinto la giovane Maria al suicidio.

Penetra così in un passato degli altri doloroso e complesso, ma -  in contemporanea - indaga su altri vecchi casi irrisolti che lo tormentano con i loro fantasmi.
La molla interiore che lo spinge è tutta iscritta nella sua storia personale, l'essere scampato ad una tormenta di neve al fratellino piccolo che invece si era smarrito e non era stato più ritrovato.
E tornando ai Sigur Ross, le loro musiche possono fare da eccellente colonna sonora alla lettura dei romanzi di Indridason.

Dal risguardo di copertina. In una fredda sera d'autunno una donna viene trovata impiccata nella sua villetta estiva a Pingvellir. Tutto sembra confermare l'unica ipotesi plausibile: suicidio. Ma quando Erlendur Sveinsson, detective della polizia di Reykjavik, viene in possesso della registrazione di una seduta spiritica alla quale la donna aveva partecipato poco prima di morire, prova il bisogno irrefrenabile di conoscere la sua storia e di scoprire perché la sua vita si è conclusa in maniera tanto tragica e improvvisa. Emergono così, a poco a poco, i retroscena del suo gesto: l'annegamento del padre, avvenuto molti anni prima in circostanze poco chiare, fa da sfondo a oscuri presagi di morte e all'ossessione della donna per l'aldilà e per certe strane "presenze". Nel frattempo, Erlendur riprende in mano alcuni vecchi casi di persone scomparse senza lasciare traccia. Un pensiero fisso percorre silenzioso le sue indagini: la nostalgia straziante per qualcuno che si è perso chissà dove e non è più tornato a casa. Vero e proprio lupo della steppa, antieroe scettico e ombroso, il detective islandese riflette sul filo sottilissimo che divide la vita dalla morte, sulla tensione fra il destino e le scelte che possono modificare per sempre la nostra esistenza. I laghi islandesi, placidi e funesti, sono gli enigmatici protagonisti di questo autunno nordico: quando si trova il coraggio di guardare oltre la superficie, nodi invisibili e lontanissimi si riallacciano, e i fantasmi trovano finalmente pace.

Arnaldur_Indridason_Hki.JPGL'autore, Arnaldur Indriðason (Reykjavík, 28 gennaio 1961) è uno scrittore islandese, noto particolarmente per i suoi romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Erlendur Sveinsson.
Vive a Reykjavík, è sposato e ha tre figli.
Dal 1981 al 1982 ha lavorato come giornalista al Morgunbladid. In seguito ha lavorato come giornalista indipendente e come critico cinematografico. Si è laureato in storia nel 1996 all'università islandese.
Ha iniziato la sua carriera di scrittore nel 1997, pubblicando il primo romanzo della serie dedicata al commissario Sveinsson.

Ha vinto numerosi premi, fra i quali Glasnyckeln e Gold Dagger e il Barry Award 2009 con Un corpo nel lago.
La traduttrice delle sue opere in italiano è Silvia Cosimini.
Tutti i suoi romanzi tradotti in italiano sono stati pubblicati dalla casa editrice Guanda.

 

 

 

Sull'Islanda

Diario Islandese. Appunti di viaggio dell'estate del 2007
Un frammento biografico: il mio viaggio in Islanda nel remoto 1975

 

Nel 2008, i Sigur Rós hanno reso disponibile su Youtube l’intero video di quasi un’ora e quaranta minuti (!) dal titolo “Heima”. 
Più che un video è un vero e proprio film - già uscito in dvd e presentato alla Festa del Cinema di Roma (2008

) di Roma - che testimonia il loro tour del 2006.
Dopo un'assenza protratta dalla loro Islanda, vi fecero ritorno e, per celebrare l'incontro con la la loro terra madre fecero una serie di concerti (molti dei quali all'aperto, nei luoghi più suggestivi dell'Islanda), offrendoli gratuitamente ai loro conterranei.

Quel che ne è uscito è un misto tra una ripresa di diversi live davvero particolari e uno spettacolare documentario sulla natura del loro Paese.

Heima è un film che va visto non solo per la musica ma anche e soprattutto per i paesaggi, i cieli e i colori. 
Un tributo d'amore alla bellezza dell'Islanda e alla sua gente.
Se poi si ama la musica dei Sigur Rós, allora offre una combinazione davvero perfetta.
Nel vedere questo film, poi, si prova un'emozione davvero particolare se si è stati almeno una volta in Islanda e se si sono visitati quei luoghi.

 

 

 

 


 

 

The idea has been to be more to the point and focus on the music. More timeless if you will. Make it a film of the tour, rather than about it. At times one can get a feeling of a teaser-trailer for the tour when watching the original version. Note that I made this for myself, the way I wanted it to be. It turned out really good and I thought others might like it as well. But, as always with this kind of thing; feel free NOT to watch it. And the original is still out there.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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