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22 febbraio 2013 5 22 /02 /febbraio /2013 09:31

Camminavo e riflettevo.
Riflettevo sulla differenza semantica (se ce n'è una) tra "fare sesso" e "fare l'amore".
Oggi l'espressione "fare sesso" è sempre più inflazionata. "Fare l'amore", per contro, pare un'espressione desueta e quasi giurassica.
Ma non mi è facile capire.
L'espressione "fare sesso" ipotizza la possibilità che si possa svolgere un'attività sessuale un po' come macchine, come corpi che sono sconnessi da una mente pensante e senziente.
Sarebbe un po' come attribuire alla famosa Statua di Condillac la possibilità di svolgere attività sessuali senza essere dotata dei cinque sensi fondamentali che la connettono con il mondo.

Siccome siamo Umani e poiché siamo dotati di diverse forme di sensibilità dalle più semplici alle più complesse, è praticamente impossibile - a meno di non essere dei bruti - fare del sesso "meccanico", riproducendo una situazione da catena di montaggio di organi in movimento reciproco.

La cattiva informazione e le consuetudini pseudo-culturali della postmodernità asseriscono, invece, che ciò sia possibile, sostenendo peraltro che il sesso debba essere una semplice attività performativa: forse perchè l'espressione "fare l'amore" rimanda in modo inquietante, in questo nostro mondo fatto di identità, di cose e di relazioni "liquide", a un'attività che si profila come troppo stabile o troppo impegnativa.
Mettere in gioco i propri sentimenti e i propri affetti? Ma via, che cosa scandalosa!

 
Eppure, anche quando ci si masturba, ci si impegna in un'attività mentale, si attivano delle fantasie, si richiamano dei ricordi, si pensano momenti trascorsi con persone del nostro passato più o meno recente o remoto (e, nei confronti di queste persone, si riattivano dei desideri).
Che sia per un'ora soltanto, per un giorno, per una settimana (o per una vita intera), secondo me non c'è differenza alcuna: un uomo e una donna assieme (o due uomini o due donne, nel caso delle relazioni gay) non possono limitarsi a "fare sesso", quando intraprendono delle attività sessuali.
Saranno sempre impegnati nel "fare l'amore", vogliano o non vogliano (anche se non hanno consapevolezza, e magari stanno pensando che fanno solo sesso).

 

Pensiamoci bene! Cosa contraddistingue noi Umani da altre creature viventi (ad eccezione delle grandi scimmie antropomorfe) nello svolgimento della sessualità? Secondo alcuni etologi, nello sviluppo dell'Homo sapiens ha avuto un ruolo determinante il fatto che i nostri antenati, con la conquista della stazione eretta, abbiano appunto scoperto che l'accoppiamento poteva avvenire anche fronteggiandosi l'uno con l'altro e, dunque, avendo davanti occhi non più soltanto la schiena della propria partner, ma il suo volto, i capelli, gli occhi; che, fronteggiandosi, c'erano due sguardi che si incrocciavano, due respiri che si fondevano, due volti ciascuno dei quali si rispecchiava nell'altro.
E, ovviamente, i nostri antenati scoprirono che c'era la possibilità dell'abbracciarsi e del tenersi stretti; e di ciò fecero tesoro, trovando in questo uno stimolo ontologico nella crescita della mente "affettiva" e delle sue complesse potenzialità.


Accoppiarsi, in realtà, implica tutto questo, anche oggi:  non si può prescindersi dal guardarsi, dallo scandagliare con i propri occhi il volto dell'altro, dall'abbracciarsi, dal sentirsi tutt'uno, anche se soltanto per pochi minuti.
Levate tutto questo: cosa rimarrebbe di significativo dell'accoppiamento?
Provate ad immaginare una situazione in cui non c'è nulla di tutto questo e ci simita ad un'asettica e meccanica confricazione di organi.

Eppure, ci sono tanti che continuano a usare l'espressione "fare sesso": secondo me, perchè si sentono rassicurati come se dire "fare l'amore" facesse scattare immediatamente il fantasma di una relazione vincolante e la paura dei sentimenti da mettere in gioco.
E, allora, si preferisce calcare l'accento sul fatto che il sesso pù gratificante debba essere semplicemente performativo.
In realtà, probabilmente, quelli che sostengono ciò mentono con se stessi...

E mentre pensavo a tutto questo, la mia cagnetta Frida si è fermata per espletare i suoi bisognini corporali... solidi, proprio davanti all'occhio vigile degli Agenti di Polizia Municipale di servizio davanti alla casa del nostro Sindaco..
E, alquanto imbarazzato, sono stato distolto dalle mie riflessioni e sono ritornato con i piedi in terra preso dalla necessità di rimuovere l'odoroso corpo del reato.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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