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29 maggio 2018 2 29 /05 /maggio /2018 20:15
Francesco D'Agostino (foto di Sandro Riotta), La Meschita. Il quartiere ebraico di palermo, Kalòs Edizioni (collana Le Tessere), 2018

E' di recente uscito in libreria (2018), per i tipi di Kalòs (collana Le Tessere), il volume La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo, scritto da Francesco D'Agostino, con le fotografie di Sandro Riotta. Il volume è nato dalla passione di Francesco D'Agostino, professore di matematica, ma instancabile raccoglitore di memorie e di notizie documentali sull'antico quartiere ebraico di Palermo, passione che ha prodotto articoli ed anche un volume (assieme a Loredana Fiorello) concepito per le scuole, con una disamina storica del percorso degli Ebrei dalla Diaspora alla Shoah.
Da questa sua passione, con il pieno sostegno dell'Istituto Siciliano Studi Ebraici cui Francesco D'Agostino è affiliato, mentre Sandro Riotta ne è collaboratore esterno e amico, sono nati anche degli specifici percorsi guidati all'interno della Meschita, di cui lo stesso professore è stato il promotore, non mancando - come è (o come dovrebbe essere) in tutte le imprese culturali -  di creare un piccolo "vivaio" di conoscitori a cui trasmettere una così preziosa legacy.
Il volume che, in forma ancora più compiuta di precedenti pubblicazioni, rivela una delle basi fondamentali della vocazione multietnica di Palermo, verrà presentato il 10 giugno 2018, alle ore 13.00 all'Orto Botanico di Palermo, in occasione della manifestazione cultural-libraria dedicata all'editoria indipendente, Una Marina di Libri, che giunge alla sua nona edizione e che verrà inaugurata giovedì 7 giugno.

Oltre a Francesco D'Agostino e a Sandro Riotta, interverranno alla presentazione del volume Evelyne Aouate, Presidente dell'Istituto Siciliano di Studi Ebraici, e Alessandro Hoffmann, Direttore di Radio Spazio Noi, già docente Università degli Studi di Palermo.

 

Francesco D'Agostino (foto di Sandro Riotta), La Meschita. Il quartiere ebraico di palermo, Kalòs Edizioni (collana Le Tessere), 2018

(Nota editoriale di presentazione) Non è dato sapere quando gli ebrei giunsero a Palermo, la prima notizia certa della loro presenza risale al 598 d.C. Intorno all’anno Mille, poco fuori le mura meridionali e sulle rive del non più visibile torrente Kemonia, gli ebrei palermitani edificarono il loro sobborgo, l’harat al-Yahud (quartiere dei giudei), e vi abitarono sino all’espulsione del 1492. La Giudecca, a cui si accedeva attraverso la Porta di Ferro (Bab al-hadid), era suddivisa in due contrade: la Meschita e la Guzzetta, un dedalo di vicoli, piazzette, orti e giardini. La realizzazione della via Maqueda prima e della via Roma poi ne causò lo sventramento, sconvolgendo l’assetto viario originario. La Guzzetta fu quasi completamente cancellata, della Meschita rimangono invece poche e rare tracce. Nel percorrere le strade così come si presentano oggi, con un po’ d’immaginazione il visitatore attento, seguendo l’itinerario qui proposto, può scoprire il fascino che questi luoghi conservano e tornare a respirare antiche atmosfere.

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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