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26 marzo 2015 4 26 /03 /marzo /2015 21:02
Alzo gli occhi verso il cielo. Geremia, profeta di un tempo di crisi. Il 29 marzo 2015 in scena al Teatro Massimo di Palermo: uno spettacolo che è espressione d'un progetto culturale inter-religioso

Domenica 29 marzo 2015, alle ore 18.00, si svolgerà al Teatro Massimo di Palermo l'evento musicale "Alzo gli occhi verso il cielo".

Il concerto sarà un momento di grande valore culturale, poichè è proprio la cultura l'elemento che può unire le tre grandi religioni monoteistiche. 

E, in questo difficile momento vuole essere una risposta a tutta la barbarie successa nei giorni scorsi.

Con molta probabilità seguirà un rinfresco.

 

"Alzo gli occhi verso il cielo. Geremia, profeta di un tempo di crisi", sarà la prima tappa di un progetto artistico e culturale inter-religioso per la Città di Palermo che nasce da una collaborazione tra Fondazione Teatro Massimo, UCEI, Istituto Siciliano Studi Ebraici (USSE), Arcivescovato di Palermo, KOREIS (Comunità religiosa Islamica) Italiana.

L'esperienza profetica di Geremia è, per la sua ricchezza e drammaticità, tra le più emblematiche e rappresentative del profetismo e quanto mai attuale oggi.
Il progetto offre in forma simbolica e in una dimensione laica quale il Teatro Massimo, un occasione di incontro interreligioso che segna la prima collaborazione tra la Fondazione Teatro Massimo e le tre diverse confessioni religiose presenti a Palermo.

L'evento di domenica 29 marzo vuole porsi come un incontro artistico e di riflessione sulla figura del profeta Geremia, punto di riferimento spirituale per ebrei,cristiani e mussulmani.

Alle tre "Leçons de ténèbres pour le mercredi Saint", composte da Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka, per il periodo pasquale , capolavori della musica barocca, si alternano le tre intonazioni delle Lamentazioni di Geremia, cuore dell’Ufficio delle Tenebre, offerte dalla tradizione ebraica, da quella cristiana e da quella musulmana rappresentate dai loro cantori e lettori, ai massimi livelli.

Si tratta di tre interpretazioni diverse per tradizione musicale, ma unite da un unico grande profeta. Il mediterraneo avrà il suo centro, non solo geografico, ma anche simbolico proprio nella città di Palermo.

Programma

  • Libro di Irmiyah (Geremia), Haftara di Behar Sinài
  • Alessandro Scarlatti Lamentatio Jeremiae
  • Lamentatio Jeremiae, Antico Testamento
  • François Couperin Leçons de Ténèbre II
  • Sura XLVI e Sura XIV, Corano
  • Jan Dismas Zelenka Lamentatio Jeremiae Propheta

Parteciperanno i seguenti artisti e cantori

  • Emil Zrihan cantore della Sinagoga di Ashkelon, Israele
  • Raimundo Pereira cantore della Cappella Sistina in Roma
  • Imam Abd al Wadud cantore della Moschea centrale di Parigi
  • Cantanti e musicisti del Teatro Massimo e del Conservatorio "V.Bellini" di Palermo
Rappresentazioni di Geremia nell'Arte
Rappresentazioni di Geremia nell'Arte
Rappresentazioni di Geremia nell'Arte
Rappresentazioni di Geremia nell'Arte
Rappresentazioni di Geremia nell'Arte

Rappresentazioni di Geremia nell'Arte

Tenebrae. L'Ufficio delle tenebre (lat. Officium Tenebrarum o Tenebrae) era costituito dalla celebrazione solenne del Mattutino e delle Lodi del giovedì santo, venerdì santo e sabato santo prima delle riforme del XX secolo. Prevedeva il canto dei salmi, delle lamentazioni, dei responsori, del Benedictus e del Miserere, Si doveva celebrare alla sera del giorno precedente. quindi in pratica era cantato le sere del mercoledì, del giovedì e del venerdì santo. Un rito particolare era lo spegnimento graduale di quattordici candele, poste su un candeliere triangolare con quindici candele, al canto di ciascun salmo, al termine del Miserere l'ultima candela non veniva spenta ma celata dietro l'altare, ad indicare l'arresto di Gesù, la cui luce però non si è mai spenta, lasciando alla fine la chiesa nell'oscurità totale, a questo punto il celebrante batteva un bastone sulla predella e tutti nella chiesa lo seguivano con raganelle o con legni o addirittura con gli zoccoli facevano rumore, come segno dello strepito fatto dai Giudei nell'arresto di Gesù. Questa tuttavia non era la liturgia centrale del Triduo, ma solo una parte delle ore canoniche. Rimanevano al centro del Triduo: il Giovedì santo con la Messa in Cœna Domini, il Venerdì santo con la Liturgia in Parasceve e il Sabato santo con la Veglia Pasquale (da Wikipedia)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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