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21 marzo 2013 4 21 /03 /marzo /2013 08:35

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturaleSi è svolto il 14 febbraio 2013 a Caltanissetta, presso il CEFPAS, un convegno di studi sulle disabilità, promosso dalla Federazione Italiana per il Superamento dell'Hanfdicap (FISH).

Salvatore Crispi, Responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con persone con disabilità nella Regione Siciliana - Onlus, fa il punto della situazione e riferisce in sintesi dell'andamento dei lavori.
 

 

(Salvatore Crispi) Nel Convegno svoltosi il 14 febbraio c.a., promosso dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH) e dal Coordinamento H fra le Associazioni che tutelano i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana - Onlus, nell’ambito del Progetto “A difesa dei diritti - interventi di sostegno della capacità di tutela dei diritti delle Associazioni delle persone con disabilità” (L. 328/2000 - annualità 2011 - Lettera D) è emersa la necessità che per attuare concretamente, nello spirito e nella lettera, l’ampia, puntuale e precisa legislazione sull’area della disabilità e del sociale in genere, ci deve essere l’impegno da parte di tutti per una crescita culturale della società.

 

Non si comprende, infatti, perché le vigenti normative che, se attuate, potrebbero consentire di offrire alle persone e, in particolar modo, ai cittadini con disabilità e fragilità delle condizioni di vita migliori e con servizi di qualità non vengono applicate introducendo il sistema da esse voluto che avvierebbe un processo affinché le modalità sul territorio possano essere sempre più rispondenti alle esigenze delle persone.

 

La razionalizzazione degli interventi e delle risorse umane ed economiche è un principio base su cui si deve fondare il principio che le erogazione dei conseguenti servizi devono avere caratteristiche di efficacia ed efficienza, trasparenza, qualità ed economicità.

 

In questo quadro forse bisogna sottolineare che la mancata crescita culturale può essere a volte, o spesso, un alibi per non attuare a pieno le normative e per continuare a non avere quella visione organica e globale dei problemi per permettere ancora l’emanazione e l’attuazione di provvedimenti settoriali che favoriscono il permanere di incrostazioni che si sono formate nel tempo sul territorio e nei vari ambiti, ma che configgono con interessi collettivi e, soprattutto, entrano in competizione con la filosofia, la lettera e lo spirito, delle stesse normative.

 

In sostanza è indispensabile che dalla legislazione attuale nasca un programmazione coerente che consenta di avviare dei processi virtuosi che abbiano come capisaldi, come per esempio l’integrazione socio-sanitaria, o l’integrazione scolastica, ecc.

 

Esiste, tuttavia, una complessiva scarsa crescita culturale, sia nella terminologia sia nell’organizzazione della Pubblica , che preferisce una superficiale “contabilità” rispetto ad un efficace ed efficiente modalità di interventi che, anziché a reali risparmi, si porta dietro come conseguenza un notevole esborso di denaro ed una minore efficienza nei servizi da erogare alla cittadinanza che non rispecchiano le stesse normative. 

 

Il primo esempio riguarda proprio i docenti specializzati a sostegno dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.

  

Il TAR, infatti, ha emesso numerose sentenze con cui la Pubblica Amministrazione viene condannata al risarcimento di 1.000,00 (mille/00) per ogni mese in cui il docente specializzato è stato assente più, ovviamente, le spese di giudizio.

 

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturaleQueste cifre inducono alla riflessione, poiché le stesse somme che lo Stato deve erogare in maniera forzosa potevano essere impiegate a monte per offrire, per altro secondo le normative, docenti specializzati fin dall’inizio dell’anno scolastico e a parità di spesa, anzi, forse, con qualche risparmio senza, per altro, essere costretti a rimborsare o a resistere in un’azione giudiziaria che è sempre, comunque, un contro senso in una società civile, che deve sempre tutelare e rispettare i diritti. 

 

Altro esempio per cui ci si adagia sulla ridotta e/o mancata crescita culturale è la vicenda di Oscar Pistorius, poiché tutti gli organi di informazione parlano (o scrivono) di lui, indicandolo con un'ossessiva stereotipia linguistica come “campione paralimpico” in modo tale che questo termine viene confuso con la parola “paralitico” (termine anacronistico e desueto, nonchè improprio, che ci riporta indietro di decenni), se non addirittura designandolo tout court come "atleta paralitico".

 

Sarebbe, invece, più corretto “parlare” di Pistorius come campione dello sport che per la sua disabilità affronta le diverse specialità dell’atletica leggera in cui si cimenta nell’ambito delle manifestazioni dedicate agli sport paralimpici.

 

Su questo filone un giornale locale “Il Giornale di Sicilia” dando notizia di spazi che l’Amministrazione Comunale di Palermo vuole mettere a disposizione dei ragazzi con disabilità per praticare dello sport ha scritto di “sport paralitici”!.

 

Il substrato di crescita culturale, insomma, si deve creare in due direzioni: la prima riguarda, sicuramente, la possibilità di avere una visione organica e globale della collettività che si porta dietrol’attuazione e la piena comprensione dell’attuale legislazione per una coerente ed omogenea programmazione sul territorio dei servizi e dei sostegni da offrire ai cittadini, soprattutto a quelli con maggior fragilità.

 

La seconda riguarda una maggiore attenzione, ricerca e comprensione nella terminologia usata e negli accertamenti quotidiani che devono anch’essi crescere, adeguandosi ai tempi ed alle esperienze già vissute

 

Salvatore Crispi, 

Responsabile del Coordinamento H per i diritti delle persone con persone con disabilità

 

 

 

Per lo sviluppo degli interventi sociali sulle disabilità occorrono razionalizzazione, pianificazione e crescita culturale

 


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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

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