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24 gennaio 2015 6 24 /01 /gennaio /2015 06:36

Con Revival Stephen King rende un grande omaggio alla letteratura gotica, ma ci regala anche una storia di formazione(Maurizio Crispi) Non ho resistito alla tentazione di leggere in anteprima il nuovo romanzo di Stephen King, Revival, (Hodder&Stoughton, 2014), approfittando - tra l'altro - di una speciale promozione di vendita Sainsbury's per l'edizione hard cover, praticamente a metà prezzo. senza attendere la sua traduzione italiana (che, ovviamente, in seguito farò comunque mia,seguendo unindomito spirito bibliofilico). 
Il nuovo romanzo che arriva al culmine di un periodo di grande produttività del "Re" (quattro romanzi sfornati in poco più di due anni - e di almeno altri due viene annunciata la lavorazione ormai in fase avanzata) viene presentato come un romanzo "gotico". Lo è per lcuni aspetti (che tuttavia non possono essere rivelati poichè leverebbero al lettore il piacere della scoperta) e nello stesso tempo non lo è. L'imporinta gotica è chiara e definita sin dalla soglia del testo, cpmeuna specie di procalama. Come Mr Mercedes era dedicato ad James Cain, uno dei "mostri sacri" del noir statunitense, così tra le soglie del testo di Revival si scopre un lungo elenco di "Maestri" a cui Stephen King intende rendere omaggio, perché gli hanno fornito ispirazioni ed insegnamenti nel suo perorso di scrittore, con una particolare deferenza nei confronti di Arthur Machen e del suo "piccolo popolo" tratteggiato nel romanzo breve "The Great God Pan".
Ma è l'epigrafe anch'essa piazzata sulle soglie del testo a darci un'ulteriore traccia: "That is not dead which can eternal lie, And with strange aeons, even death may die" (H. P. Lovecraft). E, in effetti, molte delle suggestioni che ispira il romanzo sono collegabili a Lovecraft - il "solitario di Providence" -  che pure è inserito nell'elenco dei Maestri.
Revival sembra connettersi soprattutto a queste matrici lovecraftiane, per quanto con una struttura narrativa invertita. Solitamente nei principali romanzi e racconti di Lovecraft c'è un personaggio (il narratore) che è uscito di senno per aver dovuto fronteggiare un orrore innominabile, un orrore che non può essere descritto se non approssimativamente con le usuali parole. Dopodichè il Narratore, dopo aver esposto il suo Terrore senza nome, passa al racconto più ordinato della vicenda che lo ha portato a dover fronteggiare l'abisso e la follia. Leggendo Revival troveremo tutto questo, ma distribuito soltanto in forma di indizi per gran parte della storia e soltanto negli ultimi tre capitoli l'orrore viene fuori con tutta la sua forza. 

E si ritrovano in pieno i riferimenti ai "Grandi Antichi" (the Great Ones lovecraftiani, i riferimenti al Necornomicon e per forza di cose all'arabo pazzo Abdul Alarhez.
Qui, la storia procede al contrario, tanto che, a lungo, il lettore si chiede cosa ci sia di dissimile rispetto ad altri romani "di formazione" adolescenziali in cui Stephen King - pur nelcontesto horror - è maestro, come nel tanto celebrato Stand by Me.
Con Revival Stephen King rende un grande omaggio alla letteratura gotica, ma ci regala anche una storia di formazioneCi si chiede infatti dove siano gli elementi "gotici" tanto decantati nelle soglie del testo. Apparentemente non ci sono, ma riguardando a posteriori l'intera struttura del romanzo  se ne possono ricavare numerosi indizi, sparsi sapientemente qua e là.E, alla fine tutto torna.
Cosa se ne può dire? Nelle prime battute - con un incipit magistrale - Revival si presenta come una romanzo di formazione del giovane protagonista, Jamie Morton, che racconta i suoi ricordi di bambino ad Harlow, piccola cittadina del Maine (a poca distanza da Castle Rock, centro nevralgico di altri importanti romanzi di Stephen King) a partire dall'incontro cruciale con il reverendo Charles Jacobs, nuovo pastore della Chiesa Metodista cittadina: un incontro fatale che condizionerà il resto della vita di Jamie che riconoscerà alla fine di essere sempre vissuto nell'ombra del reverendo.
Tutto procede con tranquillità sino all'orribile incidente automobilistico in cui la moglie e il figlioletto di Jacobs perdono la vita (e qui Stephen King ci mette una delle sue zampate da voltastomaco).
E il Reverendo, toccato dalla sciagura come un Giobbe biblico, impreca contro Dio e la fede in un pubblico sermone ("The Terrible Sermon"), dopo di che viene licenziato dai suoi uffici ed è costretto a lasciare la cittadina, dove tuttavia rimane una ferita aperta e sanguinante.
Poi, seguono le vicende alterne di Jamie Morton attraverso l'Università, i suoi amori giovanili, la sua carriera - ma sempre senza decollare - come chitarrista in un gruppo rock, e la sua crescente addiction (alcool più eroina) - e poi anche rincontri familiari e matrimoni di cui Jamie è testimone marginale, poichè la sua vita ha preso un ritmo diverso ed egli è sempre in quel cono d'ombra che è rimasto impresso su di lui, sino ad un secondo - e fatale - incontro con Jacobs che adesso, apparentemente, sembra essere diventato un imbonitore da baraccone che, sfruttando i segreti dell'energia elettrica di cui egli é stato sempre un cultore ed uno studioso, alla ricerca di più insondabili misteri, scatta delle fantasmagoriche foto a chi si offre come volontario.
Ma, ovviamente, dietro c'è dell'altro: come, ad esempio, effetti perturbanti che emergono a poco a poco, vuoti di memoria e azioni incongrue.
Come effetto di questo casuale incontro, Jamie viene guarito da Jacobs dalla sua addiction che richiede ormai dei costi intollerabile e che lo ha portato ad essere escluso dalla sua band perché ormai inaffidabile, per tornare ad una vita normale. Ma anche cominciano a succedergli delle strane cose, come delle "visioni" inquietanti.

Segue un terzo incontro (per quanto senza un'interazione diretta) tra Jamie e Jacobs che è adesso si presenta non più come "reverendo", ma come "pastore" e che, con tecniche da imbonitore carismatico, gira per gli States, promuovendo incontri di fedeli che arrivano a frotte attratti dalla sua fama di guaritore. Seguirà un terzo incontro forzoso, ma fatale, tra i due.
E qui, in questo intervallo di tempo e con il terzo incontro, si entrerà nel vivo della storia "gotica".
Quali sono i riferimenti principali del "Gotico" in Revival? C'è indubbiamente una preoccupazione rispetto al destino che ci attende dopo la vita e la voglia di poter entrare i contatto con i nostri morti, utilizzando dei tramiti e delle porte. Ed anche quello di sapere se c'è un mondo al di là della morte e di poter costruire una possibile costruzione escatologica.
In questo furore epistemologico blasfemo, tuttavia, si nascondono dei rischi, perché aprendo delle porte che d'ordinario dovrebbero rimanere sbarrate, c'è il pericolo concreto di non poterle più chiudere, come anche c'è il rischio che, se ci si sporge sull'abisso per guardarne il fondo, nello stesso tempo l'abisso si accorga di te che guardi e che con il suo sguardo ti contamini, condannandoti alla perdizione. E, a proposito di porte che si aprono e che mettono in connessione mondi diversi, si deve riconoscere che il tema non è nuovo a Stephen King, se si considera ad esempio uno dei suoi romanzi poco conosciuti (anche perché mai trasposto in film), "From a Buick 8" o anche "The Mist", in cui - a causa di esperimenti scientifici dissennati - si apre una "fessura" tra mondi diversi che fa penetrare nella spazio terrestre dei mostri inimmaginabili, di fronte ai quali la ragione cede.
Ma c'è anche molto del Poe de "Lo Strano caso di Mr Valdemar", anche per via dell'ampio riferimento all'elettricità e ai suoi poteri (che rimandano ovviamente ai fenomeni mesmerici).

Con Revival Stephen King rende un grande omaggio alla letteratura gotica, ma ci regala anche una storia di formazioneE, poi, tanto - tantissimo Lovecraft.
Tutto quello che Jacobs fa è, in realtà, finalizzato a questo scopo e,per raggiungere il suo fine non esita a praticare vie di conoscenza "oscura", percorse da altri "maledetti" prima di lui.
E se, alla fine di questo lungo percorso, in cui Jamie finisce con l'avere la funzione di testimone (per quanto affetto da ("aftereffects"), ma anche di "catalizzatore" necessario, non ci fosse altro che l'Incubo e se si scoprisse che nella Fede non può esserci alcuna consolazione, perchè ciò che ci attende è comunque un destino orribile e l'incontro con un indicibile Moloch?


L'incipit. "in one way, at least, our lives really are like movies. The main cast consists of your family and friends. The supporting cast is made up of neighbours, co-workers, teachers and daily acquaintances. There are also bit players: the supermarket checkout girl with the pretty smile, the friendly bartender at the local wateringhole, the guys you work outwith at the gym three days a week. And there are thousands of extras - thosepeople who flow through every life like water through a sieve, seen once and never again. The teenager browsing graphic at Barnes&Nobles, the one you had to slip past (murmuring 'Excuse me') in order to get to the magazines. The woman in the next lane at stoplight, taking a moment to freshen her lipstick. The mother wiping ice cream off her toddler's face in a roadside reastaurant where you stopped for a quick bite. The vendor who sold you a bag of peanuts at a baseball game.
But sometimes a person who fits none of these categories comes into your life. This is the joker who pops out of the deck at odd intervals over the years, oftne during a moment of crisis. In the movies this sort of charachter is known as the fifth business, or the change agent. When he turns up in a film, you know he's there, because the screenwrtiter put him there. But who is screenwriting our lives? Fate or coincidence? I want to believe it's the latter. I want that with with all my heart and soul. When I think of Charles Jacobs - my fifth business, my change agent, my nemesis - I can't bear to believe his presence in my life had anything to do with fate. It would mean that all these terrible things - these horros - were meant to happen. If that is so, then there is no such thing as light and our belief in it is a foolish illusion. If that is so, we live in darkness like animals in a burrow, or ants deep in their hill.
And not alone." (ib., pp 1-2).

Con Revival Stephen King rende un grande omaggio alla letteratura gotica, ma ci regala anche una storia di formazione

 

Synopsis. A dark and electrifying novel about addiction, fanaticism, and what might exist on the other side of life.
In a small New England town, over half a century ago, a shadow falls over a small boy playing with his toy soldiers. Jamie Morton looks up to see a striking man, the new minister. Charles Jacobs, along with his beautiful wife, will transform the local church. The men and boys are all a bit in love with Mrs. Jacobs; the women and girls feel the same about Reverend Jacobs—including Jamie’s mother and beloved sister, Claire. With Jamie, the Reverend shares a deeper bond based on a secret obsession. When tragedy strikes the Jacobs family, this charismatic preacher curses God, mocks all religious belief, and is banished from the shocked town.
Jamie has demons of his own. Wed to his guitar from the age of 13, he plays in bands across the country, living the nomadic lifestyle of bar-band rock and roll while fleeing from his family’s horrific loss. In his mid-thirties—addicted to heroin, stranded, desperate—Jamie meets Charles Jacobs again, with profound consequences for both men. Their bond becomes a pact beyond even the Devil’s devising, and Jamie discovers that revival has many meanings.
This rich and disturbing novel spans five decades on its way to the most terrifying conclusion Stephen King has ever written. It’s a masterpiece from King, in the great American tradition of Frank Norris, Nathaniel Hawthorne, and Edgar Allan Poe.


Note biografiche su Stephen Kig

Seguendo questo link invece è possibile ascoltare la lettura di alcuni brani scelti del romanzo, capitolo per capitolo
 

 

 


Le soglie al testo

 

This book is for some people who built my house:
Mary Shelley
Bram Stoker
H. P. Lovecraft
Clark Ashton Smith
Donald Wandrei
Fritz Leiber
August Derleth
Shirley Jackson
Roberto Bloch
Peter Straub.
And ARTHUR MACHEN, whose short novel "The Great God Pan" has haunted me all my life.

 

Epigrafe: "That is not dead which can eternal lie, And with strange aeons, even death may die" (H. P. Lovecraft)

 

Indice. Lo riporto per esteso, poichè manca del tutto nell'edizione inglese che ho letto (e probabilmente sarà così anche nell'edizione italiana).

 

Chi sa per quale motivo. Mi chiedo se questa omissione non sia funzionale al desiderio di tenere il lettore il più possibile all'oscuro sulla trama e dove vada a parare, ma sarebbe stato sufficiente semplicemente numerare i capitoli, senza aggiungere nella loro titolazione alcun elemento descrittivo sul contenuto.
Inizialmente, ho cominciato con pazienza certosina a trascrivere i titoli di ciascun capitolo, per avere dei punti di riferimento, se per caso avessi voluto trovare un brano od un passaggio. I titoli di ciascun capitolo, come si usava un tempo nei romanzi ottocenteschi, forniscono una sintetica descrizione del loro contenuto.
Quindi, la ragione di ciò sarà sicuramente un'altra.
In questo volume, inoltre, Stephen King è insolitamente parco (se non assente del tutto) nello scrivere la sua solita nota al "fedele" lettore.

 

  1. Fifth Business. Skull Muntain. Peaceable Lake (p. 1)
  2. Three Years. Conrad's Voice. A Miracle (p.23)
  3. The accident. My Mother's Story. The terrible Sermon. Goodbye (p. 49)
  4. Two Guitars, Chrome Roses. Skytop Lightning (p.83)
  5. The Fluid Passage of Time. Portraits in Lightning. My Drug Problem (p. 119)
  6. The Electrical Treatment. A Nighttime Excursion. One Pissed off Okie. A ticket on the Mountain Express (p. 145)
  7. A Homecoming. Wolfjaw Ranch. God Heals Like Lightining. Deaf in Detroit. Prismatics   (p. 165)
  8. Tent Show (p. 201)
  9. Reading Obituaries in Bed. Cathy Morse Again. The Latches (p. 219)
  10. Wedding Bells. How to Boil a Frog. The Homecoming Party. "You will Want Read This" (p. 253)
  11. Goat Mountain. She Waits. Bad News from Missouri (p. 279)
  12. Forbidden Books. My Maine Vacations. The Sad Story of Mary Fay. The coming of the Storm (p. 309)
  13. The revival of Mary Fay (p. 343)
  14. Aftereffects (p. 357)

Anche la sovraccoperta (mi riferisco in particolare a quella dell'edizione brossurata inglese che è quella che ho letto) con il suo colore blu elettrico e il tendone da circo che campeggia sotto il titolo, centrata da un fulmine temporalesco ramificato, svolge una funzione importante, annunciando al lettore alcuni elementi cardine della storia e soprattutto il ruolo che vi avrà l'energia elettrica e, in particolare, soprattutta quella naturale - potente - dei fulmini.

 

Con Revival Stephen King rende un grande omaggio alla letteratura gotica, ma ci regala anche una storia di formazione

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Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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