(da Wikipedia, modificato) La persiana è un particolare tipo di imposta o più genericamente, di schermo, ossia una parte integrata o integrabile nell'infisso che serve a proteggere una finestra.
A differenza dello scuro è fatta da un'intelaiatura e da una serie di stecche orizzontali di diverso materiale embricate l'una sll'altra e mobili, in modo tale da poterne variare l'inclinazione e consentire così il passaggio di una quantità variabile di luce, fermando la pioggia e il vento.
Le persiane in tante aree rurali hanno sostituito nel corso del XX secolo le tapparelle rudimentali simili a stuoie dette anche gelosie.
Il termine è stato mutuato dal francese persienne utilizzato per definire Persia appunto un tipo di imposta caratteristico atta a proteggere dalla luce e dal calore senza impedire la circolazione dell'aria.
Le persiane, prima costruite in pesante massello di legno, dipinto e smaltato, sono tuttora disponibili sul mercato in diversi tipi di materiali, e presentano differenti caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici e di isolamento termo-acustico.
Possono essere in legno, alluminio, PVC, acciaio decapato o acciaio zincato.
in Sicilia la persiana (chiamata parmigiana da cui le "melenzane alla parmigiana) venne introdotta in maniera sistematica a partire dagli ultimi anni del sec XVIII e particolarmente nel XIX fsecolo finì col divenire un elemento insostituibile della residenza anche la più umile. Solo in questi ultimi anni ha avuto un qualche regresso. con la presenza dei nuovi infissi industriali.
Di seguito, un nostalgico omaggio di Marcello Gioia alle persiane di un tempo: per esigenze di funzionalità ma anche di risparmio le belle e solide persiane di legno del buon tempo antico tendono oggi a scomparire per essere sostituite dalle moderne tapparelle o da persiane di nuova concezione e costruite in materiali moderni che non sono proprio per questo motivo più le stesse.
E, ovviamente, lo scritto di Marcello Gioia che mette sul piatto della bilancia gli elementi nostalgici e del buon tempo antico a favore delle persiane fa guadagnare dei punti a questo tipo di imposta nell'arduo processo decisionale in cui dovesse trovarsi chi, avendo l'opportunità di scegliere, si trovasse impigliato nel dilemma tapparelle versus persiane.
(Marcello Gioia) Provo compassione per tutti coloro che hanno abitato in una casa senza persiane ma con alle finestre ed ai balconi delle fredde serrande.
Non sanno cosa si sono persi.Le persiane erano discrete, romantiche, permettevano una certa gradualità in tutte le loro funzioni.
"Va, inserra le persiane" era l'ordine perentorio di mia nonna prima di andarsi a coricare.
Questo in pieno inverno perché - a partire dalla primavera sino al successivo autunno - le persiane non sarebbero mai più state inserrate, ma avrebbero assunto una posizione variabile a secondo della stagione, dell'ora del giorno e dall'uso che se ne intendeva fare.
La mattina venivano spalancate e questo in tutti i periodi dell'anno, poiché bisognava arieggiare la casa ed anche i materassi (rigorosamente imbottiti di lana di pecora).
Un ricordo struggente per me è quello dei pomeriggi estivi, quando le persiane venivano soltanto accostate con le stecche reclinate in basso (come le melanzane della parmigiana).
Per un effetto di luci ed ombre dal mio letto potevo vedere sul soffitto le ombre di chi passava per strada.
Spesso si trattava di carretti dei quali nella penombra della mia camera da letto e la ritmicità di quelle ombre sul soffitto si accordava con il suono ritmico delle ciancianedde agitate dal cavallo con i movimenti del suo collo.
Le stecche avevano poi la funzione di consentire di osservare quello che accadeva nel circondario senza essere visti.
C'erano vecchie signore per le quali questo era il loro unico svago.Passavano pomeriggi interi dietro gli scuri e si tenevano informate sui gossip del tratto di strada di loro competenza.
Nel palazzo di fronte casa mia abitavano due signorine ed una di queste era fidanzata con un professore del Liceo Garibaldi.
Quando dopo aver fatto visita alla sua fidanzata il professore se ne andava per tutta la lunghezza della strada sino all'angolo per il quale egli era costretto a girare la sua fidanzatina sporgeva una mano tra le due persiane e, senza mai mostrarsi, lo salutava sino alla sua scomparsa dietro l'angolo.