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6 settembre 2012 4 06 /09 /settembre /2012 01:55

palloncini-colorati1(Maurizio Crispi) E' sempre particolarmente doloroso sentire di persone più giovani di te che se ne vanno prematuramente, strappate alla vita da un incidente o da una malattia.
Lo è ancora di più, quando la persona che se ne va tu la hai conosciuta personalmente o ci hai lavorato assieme in un rapporto di reciproca stima.
Proprio oggi (il 5 settembre 2012), ho appreso con grande dispiacere che non è più, un'assistente sociale con la quale ho avuto il piacere e l'onore di lavorare in uno dei SerT (Servizio per le Tossicodipenze)  di Palermo, di cui - da dipendente dell'Azienda sanitaria - sono stato dirigente per buona parte della mia vita lavorativa, prima di essere trasferito altrove negli ultimi anni che mi restavano prima della pensione.
Tiziana arrivò al servizio (che aveva allora la denominazione di "Centro di accoglienza e orientamento per le tossicodipendenze e l'etilismo"), poco dopo che dall'interno dell'ospedale Villa Sofia c'eravamo trasferiti sul territorio (nella sede di Via dei Cantieri).
Arrivò, quando - dopo un iter lungo e complicato - furono completati gli adempimenti di un pubbclo concorso bandito dal Comitato di Gestione della allora USL 61 (divenuta in seguito Distretto sanitario 13) per l'assunzione di psicologi, di assistenti sociali e di un sociologo per rinforzare e complessizzare l'operatività del Sevizio per le tossicodipendenze, nato da pochi anni soltanto.
E' risaputo che l'arrivo di nuovo personale spesso crea marasma in un servizio dalle prassi consolidate, ma che - nello stesso tempo - rappresenta anche un momento in cui si ampliano le potenzialità e le opportunità di quelle prassi o addirittura se ne crano di nuove.
Nel nostro caso, in quella particolare congiuntura, i mesi successivi all'arrivo di Tiziana, delle altre assistenti sociali, degli psicologi e di un sociologo, furono esaltanti, perchè si aveva l'impressione di vivere un autentico status nascendi, con il consolidamento di prassi già sperimentate e con la creazione di nuove: in quel momento di crescita tumultuosa, di idee che, con entusiasmo, venivano messe al vaglio, di continua riflessione critica sulle prassi ai fini di una loro calibratura, l'arrivo degli operatori neo-assunti venne valutato positivamente dagli operatori già in servizio e visto come un'occasione davvero impareggiabile di accrescimento delle potenzialità e delle opportunità.
Tiziana dimostrò sin da subito di esser un'ottima assistente sociale, attenta e precisa, straordinariamente disponibile ad apprendere le specificità operative del servizio e ad identificare le esigenze dei nostri utenti su cui modulare il suo sapere già consolidato.
Per sua vocazione, polarizzò sin da subito le sue energie all'interno del servizio, sia sul fronte del supporto agli utenti (familiari e tossicodipendenti), sia sul versante di tutte le attività concernenti la raccolta e l'elaborazione dei dati.
Con il suo lavoro costante (pochissime le sue assenze al di fuori dei periodi programmati di ferie), silenzioso e attento (di cui, a differenza di altri, non volle avere mai il monopolio, allo scopo di non avere un ruolo di insostituibilità) ha avuto sempre una funzione equilibratice sulle turbolenze del servizio e ne ha rappresentato efficacemente la continuità, basata su di un lavoro fortemente centrato sulla modestia del proprio operare e del tutto alieno dall'arroganza e dall'ostentazione.
Ho sempre apprezzato questo suo modo di essere e di lavorare ed anche la sua capacità di appredere e di rimodularsi là dove ciò occorreva e si rendeva necessario per una maggiore efficacia delgi interventi, ma di lei apprezzavo anche la schiettezza e la sua ironia, oltre alla capacità di dire la sua e di dissentire con fermezza, pur sempre disponibile a recedere dalla sua posizione di fronte ad una dialettica che fosse per lei convincente.
Io abbandonai il sevizio per le tossicodipendenze nel 2004 per altra destinazione.
Degli operatori che mi lasciai alle spalle in questa "migrazione" dolorosa, Tiziana fu certamente uno dei collaboratori-colleghi da cui più di altri mi dispiacqui di dovermi separare.

Tiziana non la vedevo ormai da molti anni.
Nel momento in cui sono stato informato della sua morte, ho saputo che si era ammalata un anno e mezzo addietro e che i diversi interventi terapeutici affrontati non avevano portato al risultato sperato.
Se ne è andata pochi giorni fa e, secondo il suo stile, rimanendo al servizio sino a quando le forze glielo hanno consentito.
Mi è dispiaciuto profondamente non essere riuscito a salutarla.
Se avessi saputo qualcosa ddi tutto ciò sarei andato sicuramente a farle visita.
La saluto adesso con grande - grandissimo - rammarico.
Ciao, Tiziana!

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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 19:09

Libreria-Aleph-Palermo.jpgCon grande dispiacere, ho appreso che, nella notte tra mercoledì e giovedì della settimana scorsa, è morto all'improvviso Lorenzo Giordano, il padre fondatore della Libreria L'Aleph di Palermo (ubicata all'angolo tra via Generale Arimondi e via Vincenzo Di Marco).
Era una libreria nota per le sue scelte anticonformiste: Lorenzo disdegnava di piegarsi all'obbligo di esporre nei banchi e negli scaffali del suo "posto" best seller ed instant book.
Era fiero di potersi permettere di fare sempre delle "scelte di qualità" e di potere proclamarsi un libraio indipendente.
E spesso on esitava a trattare con un pizzico di sufficienza chi si presentava da lui chiedendo libri di quel tipo.
Era atteggiamento per alcuni versi un po' aristocratico e da intellettuale: un vezzo idisioncrasico che poteva, peraltro, essergli perdonato vista la sua grande cultura e le sue competenze vaste anche in materia di libri antichi.
Per lo stesso motivo, i suoi spazi espositivi erano intessuti di libri provenienti dalle piccole case editrici indipendenti: spesso portatrici di scelte coraggiose ed eccentriche rispetto al mainstream dell'editoria.
La sua libreria era molto nota agli studenti e ai cultori di psichiatria, psicologia e psicoanalisi per la fornitissima (se non formidabile) sezione dedicata a questi testi (dove si trovava praticamente di tutto, anche pubblicazioni da tempo uscite fuori catalogo e di cui lui conservava qualche copia).
Per tanti anni sono stato cliente assiduo di Lorenzo Giordano: di lui ricordo la grande cultura e la possibilità di intraprendere lunghe ed articolate conversazioni sui più diversi temi. Ed anche, ovviamente, il suo consiglio competente sui tanti temi che suscitavano il mio interesse.
La sua non era una libreria dove si entrava per comprare dei libri, ma principalmente per parlare di libri, di autori, di idee. E, magari spesso, si lasciava a malincuore una conversazione avviata e si usciva senza aver acquistato un solo libro, ma profondamente appagati.

 

 

Questo articolo è comparso su Livesicilia.it


E' morto Lorenzo Giordano, 
il papà della libreria L'Aleph
Venerdì 20 Luglio 2012 11:14 di 

Quando muore un libraio va via più di un uomo. Vanno via con lui la sapienza, la poesia e il fruscio della carta dei suoi libri.

Un improvviso malore ha stroncato, nella notte fra mercoledì e giovedi, Lorenzo Giordano, libraio e fondatore della libreria L’Aleph, da alcuni decenni punto di riferimento per la saggistica – dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia alla storiografia – per i lettori palermitani. Appassionato conoscitore di libri antichi e studioso egli stesso, Giordano aveva saputo infondere alla piccola libreria ad angolo fra via Gioacchino di Marzo e via Arimondi, il suo personalissimo carisma, un gusto mai banale in fatto di scelte commerciali, una raffinatezza calda e accogliente come il grande divano su cui si poteva sfogliare qualche libro o - meglio - ascoltare i suoi racconti, che illuminavano di luce nuova volti, personaggi, scrittori e lettori della città presente e passata.

 

 

Vedi anche: "In ricordo di un amico che ci ha lasciato" in Linksicilia.it

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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