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22 febbraio 2015 7 22 /02 /febbraio /2015 08:12

The Dark Man. Un poema di Stephen King, illustrato da Glenn Chadbourne

 

Dark Man (Cemetery Dance Publications, Baltimore, 2013) è un poema di Stephen King, scritto ai primordi della sua carriera letteraria (quando era ancora uno studente di college), nel quale si adombrano le caratteristiche centrali del prototipo dei personaggi "oscuri" kinghiani che troveranno piena espressione in Randall Flagg, personificazione del Male assoluto in "L'ombra dello Scorpione". 

 

A Dark Man

i have stridden the fuming way
of sun-hammered tracks and
smashed cinders;
i have ridden rails
and burned sterno in the gantry silence of hobo jungles:
i am a dark man.

 

i have ridden rails
and passed the smuggery
of desperate houses with counterfeit chimnesys
and heard from the outside
the inside clink of cocktail ice
while closed doors broke the world -
and over it all a savage sickle moon
that bummed my eyes with bones of light.

i have slept in glaring swamps
where musk-reek rose
to mix the sex smell of rotting cypress stumps
where witch fire clung in sunken
psycho spheres of baptism -
and heard the suck of shadows
where a gutted columned house
leeched with vines
speaks to an overhung mushroom sky

i have fed dimes the cold machines
in an all night filling stations
while traffic in a mad and flowing flame
streaked red in six lanes of darkness,
and breathed the cleaver hitchhike wind
and saw shadowed faces made complacent
with heaters behind safety glass
faces that rose like complacent moons

in riven monster orbits.

And in a sudden jugular flash
cold as the center of a sun
i forced a girl in a field of wheat
and left her sprawled with the virgin bread
a savage sacrifice
and a sign to those who creep in
fixed ways:
i am a dark man...


"Randall Flagg came to me when I wrote a poem called 'The Dark Man' when I was a junior or senior in college. - così ebbe a scrivere King - It came to me out of nowhere, this guy in cowboy boots who moved around on the roads, mostly hitchhiking at night, always wore jeans and a denim jacket. I wrote the poem in the college restaurant on the back of a placemat, but that guy never left my mind." (Stephen King)

 

Il tema di "The Dark man", che sarà poi sviluppato pienamente con Randall Flagg (e con altri personaggi kinghiani), è quello di un uomo solitario che vaga come un hobo per le vie d'America e(e del mondo), portando con sé il Male, assorbendolo ed amplificandolo, trasformando tutto ciò che sfiora in un "luogo oscuro", denso di ombre perturbanti e di ominosi presagi.
Epigrafe al testo poetico illustrato è la frase "...let's go then, you and I..." (T. S. Eliot).Ma il piccolo - prezioso - volume, mai uscito in Italia, ha la caratteristica di riportare il poema di King, in oltre settanta pagine con la ricca grafica di Glenn Chadbourne che, in pratica, ha realizzato una tavola per ogni singolo verso del poema.

Alcune delle illustrazioni sono dense di suggestioni e procurano nel lettore un effetto perturbante.
A conclusione della serie di splendidi disegni che danno forma a ciascun verso del poema due tavole portano, in stile conforme a tutto il resto, il ritratto di Stephen King e l'autoritratto dell'illustratore stesso.
Mi sono imbattuto in questo volumetto, facendo una ricerca su Amazon.UK, alla ricerca di piccole gemme di Stephen King inedite in Italia.
E mi sono imbattuto in questa unica edizione del 2013, di cui 5000 copie uscite dalla stampa furono prodotte per i collezionisti e/o bibliofili, con una speciale numerazione e in una veste editoriale arricchita.
Ma anche così, senza appartenere al novero della tiratura speciale con numerazione, il volumetto - così come mi è stato consegnato da Amazon - è adatto a soddisfare i desideri del più esigente bibliofilo kinghiano.

 

(Dalla presentazione del volume su Wikipedia) The Dark Man: An Illustrated Poem by Stephen King. Stephen King first wrote about the Dark Man in college after he envisioned a faceless man in cowboy boots and jeans and a denim jacket forever walking the roads. Later this dark man would come to be known around the world as one of King's greatest villains, Randall Flagg, but at the time King only had simple questions on his mind: where was this man going? What had he seen and done? What terrible things...?
More than forty years after Stephen King first wrote his breathtaking poem "The Dark Man," Glenn Chadbourne set out to answer those questions in this World's First Edition hardcover featuring more than 70 full-page illustrations from the talented artist behind The Secretary of Dreams.
This Cemetery Dance Publications hardcover is a true marriage of words and art, with Chadbourne pulling the images from King's imagination and illustrating them in magnificent detail. You'll discover hidden layers and mysterious secrets for years to come as you return to these stunning pages.
So who is the Dark Man and why is he traveling the country? The answers are terrifying...

 

 

The Dark Man. Un poema di Stephen King, illustrato da Glenn Chadbourne

 

Vedi anche il seguente link che conduce al sito ufficiale di Stephen King, dove si parla del volume e dove è possibile ammirare alcune delle pagine illustrate della specialissima edizione.

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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