Il buongiorno si vede dalle letture mattutine ... e dalle letture in genere, aggiungerei in seconda battuta.
Si comincia dalla colazione e si prosegue con spuntini e spuntinelli a base di bookwiches, booksnacks, bookpastries e booksweets, per arrivare alla lettura notturna, che fa da viatico al sonno, con un libro che inevitabilmente ti cadrà sulla faccia...
Ci deve essere sempre un libro pronto per ogni circostanza, un libro da afferrare, da leggiucchiare, da strapazzare, da mordicchiare etc etc ... a book for every season.
In ogni momento e in ogni diverso spazio un libro diverso.
Libri della colazione, libri del bagno, libri dell'ora dei pasti, libri per fuori (questi vengono scelti in base alle dimensioni e alla leggerezza), libri-fuori-programma (quelli che suscitano un improvviso ed irrefrenabile interesse).
Le letture in questo modo si accavallano e si intrecciano, ma non si confondono mai: è come girare su stessi, ogni volta, cioè ad ogni commutazione di libro, per guardare una porzione diversa dell'orizzonte (quel segmento che si apre al nostro sguardo), senza però mai dimenticare tutto il resto, ma semplicemente "sospendendolo".
A volte si creano delle inaspettate sovrapposizioni con sorprendenti coincidenze e rimandi dall'una all'altra lettura, sicché diversi libri che hai per le mani in un certo periodo, in qualche modo, senza averli scelti consapevolmente per questa affinità, si integrano a vicenda.
Le letture della mattina. Breakfast - assieme book-breakfast- non ci può essere colazione più nutriente al mattino senza il condimento della lettura.
E dev'essere anche una lettura multipla, così come a colazione si mangia e si beve di questo e di quello, un po' di caffè, un po' di succo di frutta, un biscotto, un brioscina farcita di marmellata, un dolcetto e così via.
Qualche volta capita che s'imponga un libro preferito e allora la mia attenzione si concentra esclusivamente su quello, ma poi metto freno: il bello non è soltanto finire un libro che ci piace, divorandolo, ma è anche saperselo centellinare, assaporare, rivoltarsene in bocca le parole e le frasi per apprezzarne le singole sfumature di gusto, in modo tale che alla fine la delusione di doversi congedare da quei personaggi che tanto ci sono piaciuti non sia così cocente.
Sono sempre di robusti appetiti letterari e non voglio farmi mancare nulla.
Eccoli i tre bookwich del mattino che mostro nella foto:
Stephen King, Doctor Sleep
Giovanni Storti e Franz Rossi, Corro perché mia mamma mi picchia
Manfred Spitzer, Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi