A Whitechapel Road, nell'East End londinese, c'è una gigantesca Moschea: è un edificio bellissimo e dall'aspetto solido, sormontato da un cupola solida e, allo stesso tempo, leggera e, accanto, un palazzo a più piani, adibito nelle sue varie funzioni a "Centro di cultura islamica": passandoci davanti si ha l'impressione di essere condotti in un lontano scenario esotico dell'Oriente, anche perchè l'esterno della Moschea - soprattutto in prossimità degli orari delle preghiere rituali - è affollato dai fedeli vestiti negli abiti tradizionali dei rispettivi paesi di provenienza (moltissimi sono quelli che vengono dal Bangla desh in questa zona di Londra, ma anche tanti i Somali di fede musulmana).
Uomini con lunghe e cespugliose barbe bianche o brizzolate e tuniche bianche, con sopra una giacchetta di foggia occidendale, i capelli coperti da un piccolo fez bianco.
Laciano le scarpe all'esterno su appositi scaffali ed entrano all'interno,
Poi alla fine della preghiera, rimangono all'esterno a chiacchierare
La cupola offre degli scorci interessanti e del resto ed è indubbiamente l'emblema diella più grande Moschea dell'East End e forse di Londra intera e della fede e e della cultura islamica.
Nella foto, la composizione del dettaglio della cupola e del corvo che atterra sul tetto dell'edificio frapposto è stata una fortunata coincidenza, che conferisce all'insieme un carattere particolare che - per me - è nel contrasto tra la staticità del simbolo (la Mezzaluna) e la sua permanenza nel tempo, in contrapposizione con il dinamismo del movimento e della trasformazione, suggeriti da quel frullo d'ali che cessa o che inizia.