Il mondo scientifico è in fermento: negli ultimi anni si sta verificando una quasi-pandemia di grave artrosi bilaterale dell'articolazione tra la prima falange del pollice e il primo metacarpo.
Questa forma di artrosi (è noto che l'artrosi è una malattia degenerativa delle cartilagini articolari) evolve rapidamente in maniera virulenta ed ha come esito l'anchilosi massiccia dell'articolazione, lasciando il pollice in una posizione distorta senza più alcuna funzionalità per quanto riguarda il movimento di opposizione sulle altre dita della mano, con forte riduzione - se non abolizione - delle caratteristiche prensili della mano (il cui sviluppo determinato dall'evoluzione genetica ha favorito la nascita dell'Homo Sapiens).
Ad esserne colpiti sono soprattutto i rappresentanti giovani della popolazione, senza distinzione di sesso tra maschi e femmine, mentre gli individui al disopra dei 50 anni sono tutti del tutto immuni da questa selettiva foma di artrosi.
Nell'anamnesi dei pazienti risulta che negli anni precedenti l'esordio della sintomatolagia vi è stato un uso intensivo di dispositivi di telefonia mobile, soprattutto per quanto concerne la composizione dei messaggio su tasterino analogico o (in anni più recenti) digitale e l'uso massiccio della connessione ad internet con i dispositivi smartphone.
La sindrome si presenta si presenta anche con forti ricadute sul piano comportamentale che ne rendono difficile la gestione al di fuori di Centri specializzati.
Da un lato, coloro più severamente colpiti accusavo una forte componente depressiva, per non potere più interagire con il proprio strumento di telefonia mobile, dall'altro lato si presentano dei veri e propri sintomi da deprivazione come nel caso delle drug addiction, con una forte partecipazione (con sintomi da "liberazione") del sistema nervoso simpatico.
Molti di loro sono allo stremo e non sono in grado in alcun modo di mettere al lavoro delle coping strategies interiori, necessarie ai fini del contrasto alla patologia degenerativa delle articolazioni implicate.
Insomma, siamo davanti ad una vera e propria emergenza sanitaria e, a detta degli esperti, saranno necessarie, a breve giro di tempo, delle speciali cliniche nelle quali combinare il trattamento dell'artrosi con la gestione del craving, elemento primario dell’addiction e , in sè, forte ostacolo alla guarigione, poichè orta inevitabilmente alla ricaduta nei comportamenti insalubri.
In più, un terzo problema, si profila all'orizzonte, ancora non ben definito nella sua portata.
Afferma John T. Walker del NHS (UK): "Quelli colpiti dall'artrosi bilaterale del pollice, ad un primo e provvisorio screening mediante Test d'Intelligenza ed altre Rating Scale, presentano una marcata caduta delle prestazioni intellettive. Sono in corso dei cross-screening con una popolazione target sana (ed immune dall'uso spinto dei dispositivi mobili) per comprendere l'entità del problema. Ma siamo motivati a pensare che, in considerazione della vastissima diffusione dell'utilizzo di tali dispositivi tra i più giovani, siamo alle soglie di un tracollo mondiale con l'esordio anche di una grave forma di demenza giovanile. Temo di dover dire, senza timore di generare allarme, che l’artrosi bilaterale dei pollici potrebbe causare una perdita secca di capacità da parte delle più giovani generazioni di contribuire fattivamente allo sviluppo sociale".
All'epidemiologo statunitense Terry Walton che – a capo di una task force appositamente costituita - sta raccogliendo i dati afferenti da tutto il mondo nello speciale Centro istituito a Santa Monica (California), è stato chiesto se lui e gli altri esperti abbiano già in mente un nome per definire l'entità patologica: "Pensiamo in via del tutto provvisoria - ha detto - e facendo riferimento alla sua presunta patogenesi - di battezzarla con il nome di Big Thumb Sindrome, ovvero di "Sindrome di Pollicione". Terry Walton ha aggiunto: "Nella denominazione della sindrome si è verificato un'involontaria sbavatura sarcastica, dal momento che 'Big Thumb' evoca il personaggio fiabesco 'Little Thumb' [Pollicino - ndr], con la differenza che il Little Thumb della tradizione fiabesca è arguto e mette a punto una tecnica di sopravvivenza e di coping, mentre l'individuo colpito dalla Big Thumb Syndrome è ottuso e sembra aver perso molte delle risorse interiori di cui un individuo dovrebbe essere normalmente dotato...".
"Ma, d'altronde - ha anche aggiunto conclusivamente Walton - allo stato attuale delle conoscenze l'unica possibilità di sopravvivenza del genere umano all'impatto letale della Big Thumb Syndrome è quella di trovare una via evolutiva genetica che porti alla selezione naturale di individui dotati di grossi pollici che consentano l'utilizzo di dispositivi mobili senza stress per larticolazione in questione. E questo è un fronte di intervento che stiamo attenzionando e che tiene impegnate molte delle nostre risorse e mezzi".
Genitori, cominciate a guardare con apprensione i vostri figli che giocano con i tastierini dei giochi elettronici: poi sarà la volta dei dispositivi mobili e la "Sindrome del Pollicione" sarà già incombente!