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21 giugno 2023 3 21 /06 /giugno /2023 11:16
Italo Bonera, Il male che fa bene, Calibano, 2023

Con molto piacere ho letto il romanzo ultimo di Italo Bonera, Il male che fa bene, pubblicato da Calibano (2023).
Quella che vi è narrata è una vicenda che si muove tra atmosfere thriller,  spy story e avventura e se - vogliamo - anche con un pizzico di complottismo (con servizi occulti di intelligence che muovono come burattini i diversi personaggi), con un antefatto che si svolge a Milano nell'inverno del 1979 e un protagonista, Fausto Varriale, che essendosi lasciato alle spalle un passato problematico, è diventato uomo di ventura, mercenario prezzolato, killer ad ingaggio, che viene reclutato per compiere missioni pericolose e omicidi mirati (azioni che rappresentano "Il male che fa bene"). 
Fausto Varriale è un uomo che nella sua vita ha assunto molti nomi e che altri ne dovrà assumere: il suo lavoro comporta spesso dei repentini cambi di identità. Ha un socio, Adan - anche lui uomo di ventura - con il quale si accinge a compiere (e ci siamo spostati alla fine del secondo decennio del nuovo secolo, quindi a distanza di circa trent'anni dall'antefatto) una missione nel deserto della Siria per neutralizzare (o meglio "cancellare" del tutto) un laboratorio clandestino che opera nei territori controllati dall'ISIS
Ma qualcosa va storto, Adan viene colpito a morte, mentre Frank Domasio (il Fausto Varriale d'un tempo) sopravvive e salva una avvenente giovane donna, Layla, che è tenuta in quel laboratorio in una condizione di prigionia.
Quindi, il nostro intraprende la via del ritorno verso l'Italia, perché la morte di Adan lo ha messo in crisi e lo ha portato a desiderare di mettersi finalmente a riposo, prima che sia troppo tardi anche per lui.
Comincia quindi per lui, assieme a Layla, una lunga odissea attraverso Beirut, Istanbul e quindi su di un cargo come passeggeri clandestini (anche se paganti) sino in Italia e, dalla Puglia, l'ultima tappa sino alla nativa Brescia e al suo quartiere un tempo malfamato e oggi sede della movida, il Carmine, dove i due prenderanno alloggio con l'intenzione di rimanere (e l'illustrazione di copertina - di cui, per inciso, è autore lo stesso Bonera - rappresenta vividamente Via Giovita Scalvini, in pieno Carmine, dove i due trovano casa).
Fausto Varriale, alias Frank Domasio, alias Filippo Donati, è stato nei trent'anni precedenti un asset (come si dice in inglese, cioè una "risorsa") per i servizi segreti e l'intelligence (e per i manovratori occulti) e, inconsapevole, continuerà ad esserlo, mentre ai suoi danni (e a sua insaputa) si muovono delle trame.
Il male che fa bene si sviluppa con una narrazione splendidamente costruita (e supportata da un minuzioso lavoro di documentazione) che tiene il lettore incollato alla pagina, sino ad un'imprevedibile conclusione, nel corso dell'ultima tappa del lungo viaggio intrapreso da Fausto Varriale (e con lui dal lettore) che è l'India.
Se dovessi collocare quest'opera nella mia libreria, la metterei accanto ad alcuni sorprendenti romanzi di Giancarlo Narciso che mi sono particolarmente piaciuti. Vi è indubbiamente qualche affinità.  E trovo che sia del tutto differente da precedenti romanzi, con qualche contatto forse con Cielo e ferro. Il futuro è cambiato (scritto a quattro mani con Paolo Frusca, La Ponga, 2013), per via dell'ambientazione medio-orientale di cui Bonera è un grande appassionato (oltre che esserne profondamente documentato, anche dei risvolti sociali e geopolitici), anche se quest'ultimo si muove di più sul versante SF e anticipazione.

 

Italo Bonera

(Quarta di copertina) Trent'anni di fuga da tutto - da una condanna, da se stesso, dalle responsabilità verso gli altri - per diventare un mercenario, un avventuriero senza etica. Ma l'incontro con una ragazza rapita dall'Isis riporta alla luce il rimorso per tutto il male fatto: non un amore, ma la speranza di un'impossibile redenzione. 
Un'odissea individualistica che, tra la Milano degli anni Settanta e quella del terzo millennio, tocca il deserto siriano, le rovine della guerra civile, i palazzi di cristallo di Beirut, i vicoli di Istanbul, il centro storico di 
Brescia, l'India. Un'avventura mozzafiato e sorprendente.

 

L'autore. Italo Bonera, bresciano, 1962, ha pubblicato i romanzi “Ph0xGen!” (con Paolo Frusca, Urania Mondadori, 2010), “Io non sono come voi” (Gargoyle, 2013), “Cielo e ferro” (con Paolo Frusca, La Ponga, 2014), “Rosso noir, un pulp italiano” (Meridiano Zero, 2017) e diversi racconti su varie testate, tra le quali la rivista Inkroci e le collane da edicola Urania e Segretissimo di Mondadori.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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