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21 maggio 2023 7 21 /05 /maggio /2023 07:21
Occultamento (foto di Maurizio Crispi)

Sono in una grande casa
dalle parti di Agrigento
C’è la mamma
C’è anche mio fratello
Dobbiamo prepararci per ricevere gli invitati ad una grande festa
Nei preparativi ci accorgiamo
della mancanza di un piccolo presepe
in miniatura 
che vogliamo disporre 
tra gli ornamenti della stanza
In cui riceveremo gli ospiti
Cosa facciamo?
Propongo allora di partire subito
in auto
per raggiungere un mio amico
che vive appunto ad Agrigento
Lui sarà certo in grado di portarci 
un esemplare dell’oggetto mancante
E si va 
Io alla guida
Procediamo lungo una trafficatissima sopraelevata
e vedo il mio amico Gero
camminare verso di noi,
assieme ad altri,
lungo la corsia di emergenza
Con prudenza accosto
Gero si affaccia dal finestrino 
dal lato di mio fratello, 
porgendo all’interno della vettura
un piccolo vassoio decorato
con splendide miniature - la capanna di paglia della natività
e numerosi personaggi presepiali -,
e parla a lungo con mio fratello,
spiegandogli le origini dell’oggetto
Si fa tardi e dovremmo congedarci
per fare ritorno,
ma è piacevole conversare
Decido di parlare ancora un poco con loro,
accompagnandoli da dove sono venuti
Esco dunque dall’auto
Sto tornando!,
dico alla mamma e a mio fratello
E mi incammino con loro 
Porto con me il vassoio con la miniatura
Perché?
Camminiamo e camminiamo,
sempre lungo la corsia d’emergenza della sopraelevata
La conversazione è sempre piacevole
e non fa sentire la stanchezza dell’andare
Poi usciamo dalla sopraelevata
attraverso un complesso sistema 
di scale e tunnel
Interloquisco anche con gli altri due
Uno è uno degli infermieri anziani
che lavorava nel servizio 
di cui io ero il responsabile
Con lui rievochiamo il tempo andato,
compresi gli innocui scherzi
che a volte venivano fatti
per alleggerire la tensione di un lavoro
faticoso e ingrato
L’altro è un mio collega anche lui in pensione,
con il quale discutiamo 
di quanto sia complicato oggi
rimettersi in un circuito lavorativo
Io sono sempre con il vassoietto delle miniature in mano
e sto bene attento 
a non lasciare cadere a terra
i preziosi pezzi 
L’ora si fa tarda
A malincuore devo metter fine
alle chiacchiere,
per fare ritorno
(I miei li ho lasciati fermi in corsia 
di emergenza!)

 

Occultamento (foto di Maurizio Crispi)

Mi sono distratto non poco
e quindi sono stato poco attento
al percorso che abbiamo fatto
So di sicuro che ci siamo
MOLTO allontanati dall’auto dei miei
Mi faccio spiegare da Gero
qual é la via da seguire
Lui spiega e spiega
ma io non riesco bene a seguire 
il filo del discorso,
pur annuendo comunque 
con il vigore dello scimunito
Mi congedo dagli amici e parto
All’inizio non mi oriento
Sbaglio ripetutamente
Vado per prova ed errore
Entro ed esco
per scale, androni e cunicoli
L’obiettivo principale
è ritrovare la via
per raggiungere la sopraelevata,
e dal lato giusto
Sono numerosi i percorsi a cul de sac
che imbocco
Chiedo a molti indicazioni
Tanti mi guardano perplessi 
(Non si può entrare a piedi in sopraelevata)
Poi, dopo il passaggio
attraverso gli interni di un palazzo-museo,
molto somigliante a Villa Cattolica di Bagheria,
dove vengo trattato con acrimonia 
dal personale addetto
mi oriento
La batteria del telefono 
è quasi scarica (meno del 10%)
e c’è poco campo
(una sola tacca)
Ho sempre il vassoietto stretto in mano
Comincio a correre per guadagnare tempo
(Tempo! Tempo! È ciò di cui ho bisogno!
Il tempo mi si fa stretto!)
Vado, brandendo il vassoio come uno scudo
Trovo la via d’accesso
e sto per entrare in un tunnel oscuro
quando arriva 
su un enorme macchinario a ruote
un addetto alla manutenzione
che mi dice: Dove vai? 
Ai pedoni è vietato l’ingresso!
Sto per arrendermi
Poi gli dico che
ci sono mia madre, 
mio fratello e mio figlio
fermi dentro l’auto
in corsia d’emergenza
e che devo assolutamente
raggiungerli per metterli in salvo
L’addetto-cerbero si commuove
e mi fa un cenno di assenso,
senza parole
E così mi addentro nella galleria,
spalleggiato dall’enorme macchinario
sbuffante
Ho sempre in mano il vassoio
Nella mia corsa frenetica di prima
s’é un po’ stropicciato
I suoi personaggi sono ora un po’ sbilenchi
ma tutti presenti all’appello
La capannuccia della natività 
si é fatta un po’ storta e spennacchiata,
ma così appare perfino più realistica
Arrivo con il fiato in gola
le pulsazioni a duemila
all’auto in sosta
in corsia d’emergenza
(Finalmente!)

 

Attraverso il finestrino aperto
porgo il vassoietto all’interno
per mostrare loro 
che abbiamo ciò 
per cui abbiamo intrapreso il viaggio

 

Nessun segno di vita,
nessuna risposta di giubilo
Guardo all’interno dell’abitacolo
e sono tutti immersi 
in un sonno profondo

 

(Ed io qui mi sveglio all’improvviso
con la mano chiusa strettamente a pugno
per reggere un invisibile vassoio,
avvertendo la fatica e lo scombussolamento 
di una titanica impresa
)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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