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21 aprile 2023 5 21 /04 /aprile /2023 11:54
Patricia Highsmiths, Acque profonde, La Nave di Teseo, 2022

Acque profonde (Deep Water, in lingua originale, del 1957) di Patricia Highsmiths (pubblicato da La Nave di Teseo nella traduzione di Marisa Caramella nel 2022) ha visto una recente riduzione cinematografica con titolo omonimo: Deep Water - Acque profonde, per la regia di Adrian Lyne, 2022), una trasposizione - secondo alcuni - con poco nerbo e alquanto piatta.
E forse un simile giudizio è vero, essendomi io trovato a vedere il film prima e, soltanto dopo, a leggere il romanzo, proposto molto opportunamente dalla casa editrice in concomitanza con l'uscita del film. La lettura, in effetti, è stata tutta un'altra cosa.
Nel film è Ben Affleck nei panni di Vic van Allen, mentre Ana de Armas (attrice emergente in questi ultimi anni con una poliedricità di ruoli) è nel ruolo di Melinda.
Si tratta di una storia di coppia, in cui lui, Vic, sembra essere una vittima, marito paziente e tollerante nei confronti delle intemperanze di Melinda, esuberante e sempre pronta a cornificarlo, in maniera esplicita nella loro stessa dimora coniugale e senza alcun rispetto delle convenzioni sociali.
Si potrebbe definire questo romanzo come una collezione di crudeli interni di famiglia nella vita di una coppia che vive in un piccolo centro del Massachusetts, mentre la ristretta società benpensante del posto assume il ruolo di semplice coro che amplifica e ri-narra in continuazione le vicende della coppia, schierandosi con l'uno o con l'altra oppure facendo da diapason emotivo.
I due coniugi sembrano però essere legati da un patto indissolubile di mutua alleanza: i loro equilibri si reggono proprio sulla complementarità dei ruoli.
Le loro interazioni sono snervanti. La capacità di sopportazione di Vic indurrebbe il lettore a prenderlo a ceffoni; mentre Melinda con la sua sciocca e vanesia esuberanza è semplicemente insopportabile.
La saggezza sembra risiedere in Margherita, unica figlia dei due, poco più decenne.
Vic fa tutto in casa e, in più, cura i suoi affari: vive di rendita grazie ad un'eredità, ma è anche titolare di una piccola casa editrice di preziosi libri di poesie e riedizioni di antichi testi, curati nella scelta della carta, dei caratteri e delle rilegature. Hai i suoi hobby, tra i quali l'allevamento di lumache delle cui abitudini è un attento osservatore. Cucina e si occupa della casa e della piccola Margherita. Melinda vive scioccamente la sua vita, di volta in volta introducendo in casa dei nuovi "fidanzati": via uno, eccone uno nuovo; e spesso è alticcia per via delle abbondanti libagioni.
Entrambi i protagonisti sono vividamente rappresentati e assolutamente indisponenti per l’aderenza sia ai riti sociali sia ai reciproci giochi di crudeltà.
Ognuno dei due ha le proprie responsabilità nel grande gioco che si è innescato e non può più interrompersi, coltivandolo attivamente e mettendolo in scena, mossa dopo mossa, in ambito domestico e nel piccolo teatro societario che hanno a disposizione.
Vic gioca la parte del marito fedele, capace di incassare torti e umiliazioni, sempre con il sorriso sulle labbra;
Melinda gioca invece la parte della moglie leggera ed infedele, pronta ad accettare corteggiatori in casa e ad amoreggiare con loro
Ma questo gioco porterà a delle conseguenze che arrivano inaspettate e all'improvviso, con una tendenza alla reiterazione e al rialzo della posta in palio (che poi rimane assolutamente indefinibile ed evanescente).
Ma tutto avviene con un'assoluta indifferenza emozionale, senza tempeste e senza premeditazione. 
Azioni gravi, ma compiute con leggerezza, quasi si trattasse di bere un bicchier d'acqua.
Il bello delle storie di Patricia Highsmiths è che il delitto, il fatto di sangue, nascono come una naturale gemmazione di dinamiche interpersonali crudeli e corrotte, senza nessun senso di colpa successivo all’atto (quindi, siamo ad anni luce di distanza da "Delittto e Castigo"!) e senza alcuna elaborazione. 
Le azioni anche le più efferate e cruente hanno il carattere di espulsione di elementi mentali impensabili e non digeribili che semplicemente debbono essere esteriorizzati per essere poi immediatamente dimenticati.
Si veda come rappresentante paradigmatico di questa tipologia di personaggi amorali e "senza coscienza" il Tom Ripley, protagonista centrale di ben cinque romanzi dell'autrice che, pur essendo statunitense nelle sue origini possiede una sensibilità di scrittura molto europea. Oppure si pensi ad un altro suo magistrale romanzo, pure trasposto in film, che è "Sconosciuti in treno".
In fondo, sembra dirci la Highsmiths, dentro ciascuno di noi alberga un Mr Ripley che il caso o le circostanze potranno fare emergere, all'improvviso e senza sconti o edulcorazioni.

 

(Soglie del testo) Un viaggio nei meccanismi più reconditi dell’inconscio che svela come, talvolta, l’autocontrollo sia solo la più infida delle nevrosi, capace di mutare un uomo apparentemente tranquillo in un omicida.
Victor Van Allen ha trentasei anni, possiede una casa editrice di prestigio, ha una buona rendita, ed è stimato e rispettato dai concittadini di Little Wesley, nel Massachussets, dove vive con la moglie, Melinda, e la figlia, Margherita. La sua vita sembra quasi perfetta ma, in realtà, il rapporto con Melinda è in crisi da tempo e, pur di evitare il divorzio, sono giunti a un accordo che permette un precario equilibrio: Melinda può avere degli amanti, ma non deve abbandonare il tetto coniugale. Vic in società si dimostra sempre molto tollerante con la moglie, anche per non venire meno alla sua fama di uomo liberale e razionale. Nonostante gli atteggiamenti di facciata, però, non è esente dalla gelosia e a una festa cerca di allontanare l’ultimo amante di Melinda raccontandogli di essere un assassino. Quello che era nato come uno scherzo si dimostrerà carico di conseguenze quando la bugia diventerà reale e Vic non riuscirà più a frenare i suoi istinti.

 

Hanno detto:

«Bellissimo e assolutamente avvincente.» – Megan Abbott
«Un thriller in cui tutte le paure, le fobie e i dolori nascono sotto il tetto coniugale… mostra senza paura una guerra tra marito e moglie.» – Gillian Flynn

 

Patricia Highsmiths

L’autrice. Patricia Highsmiths, nata in Texas (1921, Fort Worth), ha trascorso la maggior parte della sua vita in Francia e Svizzera. Nel 1955 compare il suo personaggio più famoso, Tom Ripley, protagonista della fortunata serie – Il talento di Mr. Ripley, Il sepolto vivo, L’amico americano, Il ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua – che ha ispirato grandi registi, da Wim Wenders a Anthony Minghella a Liliana Cavani. 
Nel 1963 la Highsmith si trasferisce definitivamente in Europa, che da sempre riserva ai suoi libri un’accoglienza entusiasta. 
Tra i suoi romanzi e le sue raccolte di racconti ricordiamo Vicolo cieco, Quella dolce follia, Il grido della civetta, Diario di Edith, Acque profonde, Delitti bestiali, Urla d’amore, Piccoli racconti di misoginia, Gioco per la vita e La follia delle sirene. Nel 2018 esce Il sepolto vivo (La nave di Teseo).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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