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16 novembre 2022 3 16 /11 /novembre /2022 07:08
Tana French, Il segugio, Einaudi

Questa in sintesi la vicenda tratteggiata in nell'ultimo romanzo di Tana French (Il segugio, titolo originale: The Searcher, nella traduzione di Alfredo Colitto), pubblicato da Einaudi (Stile Libero Big), nel 2022
Cal Hooper, che è stato poliziotto a Chicago per venticinque anni, dopo il tracollo familiare, ha abbandonato gli Stati Uniti per ritirarsi a vivere una vita tranquilla in una remota località dell'Irlanda dove ha acquistato un piccolo cottage abbandonato da tempo e un vasto terreno attorno.
Sta appena cominciando ad ambientarsi, mentre è intento di buona lena a restaurare il piccolo immobile, quando viene contattato da un ragazzino del posto, che di nome fa Trey e gli chiede di aiutarlo a capire cosa sia accaduto al fratello maggiore Brendan, scomparso da alcuni mesi.
Pur con molta reticenza all'inizio, Cal accetta questo mandato, anche se, ovviamente, dovrà operare in maniera informale e con molta cautela.
Ci sarà un avvicinamento progressivo alla verità, il tutto inframezzato da descrizioni bucoliche e da una fitta serie di scambi che Cal intrattiene con le persone del posto che deve ancora conoscere per farsi a sua volta conoscere e "riconoscere".
Il tutto assume quasi le caratteristiche di un piccolo studio antropologico sul modo in cui uno "straniero" (e non è sufficiente parlare la stessa lingua madre per non essere considerato lo "straniero") viene assimilato in una piccola comunità semi-rurale piuttosto lontana da una grande città e dai suoi flussi. Come Cal scoprirà a sue spese, questo luogo non è esattamente il luogo bucolico che egli aveva creduto, il luogo del ritorno alla natura e alla pace dal frastuono delle grandi metropoli. Ed un luogo in cui serpeggiano tensioni e violenze che, facilitate da alcune circostanze, possono emergere in forma impetuosa e distruttiva, sconvolgendo una superficiale patina di bonomia.
Per alcuni versi, l'ambientazione di questo romanzo mi ha fatto pensare a Cane di paglia, il magistrale film di Sam Peckinpah del 1971 (con Dustin Hoffmann nei panni del protagonista), anche se le narrazioni divergono: ma vi è il tema della violenza in una piccola realtà che le accomuna.
Questo percorso (e, con lui, di Trey) non sarà però semplice e lineare; e porterà anche a delle complicazioni. Ma alla fine Cal riuscirà a trovare un bandolo della matassa: e sarà una verità che qui non possiamo dire per evitare di fare da spoiler.
Ma la cosa importante è che Cal, attraverso questo percorso che sarà anche doloroso per lui, dovrà fare alla fine la scelta giusta, cosa che non ha mai fatto prima causando non pochi danni alle sue relazioni interpersonali e al tracollo della sua famiglia. Una scelta che, questa volta, privilegerà le relazioni e gli affetti, anziché la rigida adesione al codice del poliziotto, il cui intento principale è consegnare il/i colpevole/i alla giustizia.
Il segugio è sicuramente un romanzo di difficile catalogazione: è un poliziesco senza esserlo, è un thriller senza esserlo d anche un mistery senza esserlo. Sfugge alle tipizzazioni e alle catalogazioni e ciò che rimane al di là di esse è la narrazione allo stato puro con tutte le sue complesse intessiture.
Letto e condiviso ad alta voce. La lettura ad alta voce è un processo più lento, ma è sempre estremamente più piacevole, anche perché durante la lettura possono accendersi discussioni e conversazioni, oltre che scambi di opinioni sui comportamenti dei diversi personaggi.

 

Tana French

(Quarta di copertina) Il fratello di Trey è scomparso, ma lui non si dà per vinto, e quando in città arriva Cal Hooper, un ex poliziotto di Chicago, il ragazzino vede in lui la speranza di trovare finalmente la verità.
Dopo venticinque anni di pattuglie sulle strade di Chicago, Cal Hooper ha trovato un cottage sotto una distesa di stelle selvagge. Adesso la cosa più rischiosa che fa è bere due pinte la sera al pub. Ma qualcuno tra la gente del posto lo tiene d'occhio e il suo idillio ha le ore contate. All'inizio, sentendo i rumori in giardino, ha pensato a un animale. Poi, una sera, dopo aver trovato le impronte delle scarpe da ginnastica, lo ha sorpreso. È poco più di un bambino, eppure ostinato e testardo come un adulto. In quello sputo di città persa nella campagna irlandese, è corsa voce che Cal era un poliziotto e adesso Trey è venuto in cerca di aiuto e non ne vuol sapere di lasciarlo in pace. Suo fratello è scomparso da mesi ma lui non ci crede che se ne sia semplicemente andato di casa. È successo qualcosa. Qualcosa che, Cal lo sa già, macchierà per sempre il suo paradiso.

 

Hanno detto
«Una storia piena di suspense su un sogno di libertà destinato a infrangersi… un capolavoro». - The Washington Post
«Leggetelo la prima volta per la trama, la seconda per la bellezza della scrittura». - The New York Times
«Un equilibrio tra comfort, malattia e isolamento.». - Observer

 

L'autrice. Tana French, cresciuta tra Irlanda, Italia e Malawi, vive a Dublino. Scrittrice ha pubblicato diversi romanzi tra cui: Nel bosco (2009), La somiglianza (2011) e I luoghi infedeli usciti per Mondadori. Per Einaudi ha pubblicato L'intruso (2018 e 2019), Il collegio (2019) e Il rifugio (2020).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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