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28 aprile 2022 4 28 /04 /aprile /2022 11:38

Dopo molti anni da quando avevamo iniziato a parlare della signora Massa, delle mie osservazioni londinesi mi hanno riportato di botto alle storie di Massa e ne scrissi nel mio blog, nel 2014. Si trattò del primo tentativo di riesumare quelle storie di Massa di cui avevo perso momentaneamente traccia.

La famiglia dei ciccioni (foto di Maurizio Crispi)

Ecco che quindi, a distanza di molti anni, si riattivò casualmente, il dialogo immaginario sulla Signora Massa e sui suoi consimili.

Capisco che sono passati tanti anni dall'ultimo guizza delle storie di Massa, eppure te ne devo raccontare una fresca fresca

Non ci posso credere... e ti sei ricordato di me!
E sì, certo! Sei la mia interlocutrice preferita, quando si appena si sfiora l'argomento delle storie di Massa, si questi tempi poi, in cui si affacciano sempre più alla ribalta obesi e pacchioni che vogliono una loro ribalta e un loro pubblico...

Allora, dimmi, raccontami questa storia e vediamo di capire se sia veramente attinente con la Massa! E soprattutto se è strabiliante come le altre

Allora ascoltami! Di fronte a casa nostra in una palazzina ad un piano, con l'ingresso che si affaccia direttamente su Sutton Street abita una famiglia di ciccioni.

Frequentemente li osservo dalla mia finestra, nei loro andirivieni, sentendomi in ciò molto hitchkokchiano. Ti ricordi del film "La Finestra sul Cortile"?
Si, certo, è stato uno dei miei preferiti.

Bene ti posso dire, alla luce delle mie accuratissime osservazioni che padre, madre e figli: tutti ciccioni.
Sorelle e fratelli: ciccioni.
I loro occasionali visitatori: tutti ciccioni, nessuno si salva!
Persino il loro postino abituale è un emerito ciccione!

Noooo! Non ci posso credere! E non dirmi che per giunta il postino ciccione suona sempre due volte alla loro porta per annunciarsi!

Non c'è nessuno che sia solo lontanamente smilzo.
Nessuna variazione sul tema: l'unica variazione è data soltanto dal "quanto" essi siano ciccioni.
Il simile chiama il simile, evidentemente.
Ma c'è anche una linea di trasmissione trans-generazionale (genetica, ma soprattutto culturale): del resto, il gigante Gargantua generò un altro gigante: Pantagruel. Ed erano entrambi possessori di un corpo immenso e mangioni come non mai.
Oppure, si creano abitudini condivise: mangiare tanto e, soprattutto mangiare junk food.

Già!

La famiglia dei ciccioni (foto di Maurizio Crispi)

Posso soltanto immaginare che, dietro quella porta che si affaccia sulla strada, siano costantemente in corso pantagruelici e rabelaisiani banchetti. Ricordo di una famiglia di ciccioni che frequentare andavo a visitare. Papà e mamma ciccioni e una figlioletta decenne, pur essa cicciona.
Qualche volta li ho visti cenare. Una volta venne servito a cena un gigantesco gateau di patate. Di che sfamare una famiglia di dieci. Ebbene! Loro se lo spolverarono tutto in pochi minuti, fatta salva una minuscola porzioncina che mi fu servita nel piatto... Ma torniamo alla nostra famiglia di ciccioni inglesi...

Sì, continua! Voglio sapere tutto di loro!

La padrona di casa è un donnone gigantesco, come la gigantessa di Rabelais o come un personaggio di Botero: a voi la scelta. Io la potrei mettere - nella mia galleria di immagini - accanto alla "Signora Massa".
Ho scoperto che, quando è in casa, il donnone se ne sta tutto il giorno avvolta in una grande e grossolana vestagliona rossa di pyle, dall'aspetto molto matronale.
L'altro giorno un tipo faceva il porta a porta per lasciare attraverso la buca della lettere qualche materiale pubblicitario, proprio come fanno qui da noi in Italia.
Non appena ha sentito armeggiare dietro la sua porta, quel donnone spaventoso (che potrei tollerare vicino a me soltanto nei peggiore dei miei sogni) ha aperto la porta ed è uscita a  razzo sul piano della strada, sempre paludata in quel suo vestaglione rosso, blaterando ed inveendo contro quel poveretto che, si era nel frattempo allontanato, ignaro del pericolo che aveva corso: trovarsi a tu per tu con una gigantessa adirata.
Poi, dopo aver compiuto questa sua buona azione quotidiana, il donnone è rientrato in casa, sbattendo la porta con veemenza (almeno così ho immaginato io, pichè nella distanza non ho potuto sentire il tonfo della porta).
Il donone esce, ogni tanto, in compagnia di parenti ed amiche: tutte obese: in questi casi, abbandona il vestaglione di pyle e si abbiglia "in mise": se non fosse così cicciona, si potrebbe dire che riesce ad ottenere quasi un effetto vezzoso.
Quando salgono in macchina, l'auto sotto il loro peso sprofonda con un sussulto e la carrozzeria sembra dover toccare le ruote.
Quindi, faticosamente - è questa la mia impressione - l'auto si avvia e si allontana ansimando e scoppiettando: se fosse un personaggio di Disney, come nel film "Cars", sarebbe con la lingua di fuori e tutta sbilenca per via del peso.

Mi sembra quasi di poter visualizzare una sequenza da comica finale...

E, sorpresa finale, ti dirò che l'altro giorno mi è sembrato di vedere la signora Massa bussare a caso loro!

E che ci faceva a Londra la signora Massa?

Non lo so e non ho potuto chiederglielo... Tuttavia ho visto che indossava un abito a fiori vivacemente colorato e che indossava un buff cappellino un po' sulle ventitré che aveva sulla sommita piatta un'ingombrante composizione floreale... Nulla di strano che i signori inglesi siano suoi parenti. Indagherò e vedrò di scoprire qualcosa... Ti terrò informata.

Magari a casa dei signori inglesi tutti ciccioni e simil-massa c'è la possibilità di fare il bagno nella melassa.

Questa potrebbe essere certamente un'interessante ipotesi! Staremo a vedere!


 

 

 

 

 
 

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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