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15 settembre 2015 2 15 /09 /settembre /2015 06:43
La Matematica Felicità. Una vicenda di formazione... dalle formule matematiche alla serendipità esistenziale

(Maurizio Crispi) In libreria tempo addietro ho preso un opuolo promozionale di questo "La Matematica Felicità" di Francesco Ruffino (Buon Book, 2015): sapete, di quelli che offrono la possibilità di leggere i primi capitoli di un libro, giusto per farsi venire la voglia. E i primi capitoli hanno funzionato: li ho letti e sono andato subito in libreria ad acquistare il volume per continuare la lettura, deciso a vedere come la vicenda sarebbe andata a finire.

Rob Italiano, sound engineer dalla carriera ben avviata, viene avvicinato da un sedicente professore di Matematica, tal Matteo Filangeri, che gli fa balenare in mente l'idea che la Matematica è tutto e che, conoscendo tutti gli elementi essenziali di una persona e convertendoli in formule matematiche, è possibile applicando queste formule e portando avanti complessi calcoli condurre questo individuo a ottenere ciò che veramente desidera.
E Rob, che scopre di avere qualche sogno nel cassetto ancora inappagato, pur con molte perplessità, segue il Filangeri, convincendosi che le teorie matematiche da lui esposte siano vere ed efficaci, senza rendersi conto che, in realtà, si sta comportando come uno che abbia trovato per caso la magica lampada di Aladino.
Tutto sembra andare per il verso giusto: Rob riesce ad entrare in contatto con la donna che, sin dai tempi della scuola, aveva desiderato avere, senza mai riuscirci.
Ma solo sino ad un punto di svolta (del tutto prevedibile anche senza formule matematiche).
E anche il professore scompare, senza lasciare traccia, all'insegna della frase - citazione filmica - "prendi i soldi e scappa".
Rob rimane così da solo, beffato e bastonato. Disastro totale.
E, a questo punto, la trama ha un'impennata verso un plot di tipo poliziesco, poichè Rob - improvvisandosi investigatore - cerca di mettersi sulle tracce del falso professore.
Non vi dirò come va a finire la storia, poiché non sarebbe etico rivelare l'esito della vicenda.
La lettura è godibilissima e si va avanti con piacere.
Quasi esilarante la parentesi di una vacanza a Cap d'Agde, oasi del naturismo e location di incontro dei nudisti libertini, dove Rob - con la compagnia di una fidata amica - è costretto a recarsi nel suo tentativo di tessere una trama attorno al Filangeri.
Divertente vedere il rinomato luogo, filtrato attraverso gli occhi di uno scettico osservatore, non desideroso di condividerne la filosofia, un vero e proprio "nudista (e frequentatore di privé)per caso".
Tuttavia, attraverso i disastri, nasce per Rob una nuova - felice - configurazione esistenziale: in fondo, "non tutto il male viene per nuocere", ma si potrebbe anche dire che il corollario della sua vicenda sia il frutto di un caso di "serendipity" esistenziale.
Mi sentirei di consigliare questo "La Matematica Felicità" a quanti vogliano affrontare la lettura di qualcosa di nuovo ed originale nel panorama degli scrittori italiani emergenti.

Francesco RuffinoFrancesco Ruffino è un copywriter che deve proprio alla tecnica della scrittura pubblicitaria uno stile narrativo particolare, teso a stabilire un contatto con l’emisfero cerebrale destro del lettore: con il regno delle sue emozioni.
Dopo un libro d’interesse naturalistico, "Tante meraviglie in una: Guida al Parco Nazionale dell’Aspromonte", pubblicato dall’Ente Parco, La Matematica Felicità è il primo romanzo che firma.

Per "La Matematica Felicità" Francesco Ruffino ha creato uno specifico sito web: (www.lamatematicafelicita.it/).

Sinossi. “Al con­tra­rio del­la vi­ta, la scien­za del­la ma­te­ma­ti­ca è esat­ta. E, mes­sa al ser­vi­zio del­la vi­ta, può ren­de­re esat­ta an­che que­sta, con­tri­buen­do a tra­dur­re in real­tà le aspi­ra­zio­ni di mol­ta gen­te.” Ne sem­bra dav­ve­ro per­sua­so Mat­teo Fi­lan­gie­ri, a oc­chio e cro­ce ses­san­ta­cin­que an­ni, cat­te­dra­ti­co del­la Sa­pien­za - Uni­ver­si­tà di Ro­ma.
Rob Ita­lia­no, sound en­gi­neer tren­ta­quat­tren­ne, na­to e cre­sciu­to nel­la Ca­pi­ta­le, non è trop­po con­vin­to del­la va­li­di­tà di que­sta te­si. Ep­pu­re, si ri­tro­va a vi­ve­re l’e­spe­rien­za che tut­ti han­no so­lo fan­ta­sti­ca­to: espri­me­re tre de­si­de­ri al co­spet­to di chi af­fer­ma di sa­per­li esau­di­re.
E l’e­si­sten­za di Rob cam­bia di­re­zio­ne al­l’i­stan­te. La nuo­va rot­ta, ver­so una fe­li­ci­tà pos­si­bi­le, ini­zia a es­se­re cal­co­la­ta e as­si­sti­ta dal pro­fes­so­re sul­la ba­se di no­zio­ni avan­za­te di ma­te­ma­ti­ca.
Ma ec­co su­bi­to i dub­bi. Il per­cor­so sa­rà sem­pre in di­sce­sa? Le tap­pe rin­fran­che­ran­no se­con­do le at­te­se?
La me­ta equi­var­rà a tre so­gni rea­liz­za­ti?

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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