Domenica 14 aprile (2013), siamo andati in visita ai RBG (Royal Botanic Gardens) Kew impiantati su di un area vastissima delimitata da un lato dal River Thames, e arricchiti dalla presenza di specie botaniche rare e pregiate provenienti da quasi tutto il mondo. Le specie tropicali e che richiedono un clima mediamente piu' caldo sono alloggiati in serre di vaste proprorzioni.
L'area del parco ha una storia antichissima, risalente indietro nel tempo addirittura sino alla preistoria.
La giornata era un po' ventosa, ma nel complesso soleggiata e all-aperto si stava bene.
In Italia posti cosi' splendidi ci mancano e, soprattutto, le migliori intenzioni si infrangono davanti alla cronica mancanza di personale e di fondi, e sono sempre piu' insidiate dalla riduzione dei budget disponibili, a causa del "patto di stabilita'.
Qui, invece, cose di questo tipo sono in pieno rigoglio, sia per una sorta di orgoglio nazionale fortemente radicato, sia anche perche' senza esitazione nella gstione di posti come questo viene immediatamente messo da parte qualsiasi rigurgito populista e le quote d'ingresso da pagare (in considerazione degli elevati coti di gestione) vengono tenuti impietosamente alti (14 sterline il biglietto d'ingresso per gli adulti e per i bambini da 7 anni in su).
Eppure la gente paga senza esitare per godere di tanta bellezza e il parco e' letteralmente gremito di visitatori.
Chi vuole, inoltre, puo' farsi "amico dei Kew Gardens", pagando una quota annuale e divenenddo sostenitore delle sue iniziative E come "amico" potra' entrare gratuitamente.
E' questo un modo civile e molto "britannico" per rendere i cittadini partecipi delle cose e fare in modo che essi sentano di contribuire in una certa misura alla loro efficienza e se ne sentano responsabili.
Per noi Italiani, tutte queste sono cose praticamente marziane o, addirittura, apparteneti ad un'altra galassia.
All'interno del Parco nei diversi periodi dell'anno hanno luogo concerti, eventi culturali, mostre, ed iniziative per i piu' piccini.
Nel giorno della nostra visista era ancora operante per i piu' piccini la "Chocolate Quest", una sorta di "caccia al tesoro" alla ricerca dei momenti topici della storia del Cioccolato, (vista sotto il profilo botanico, ma anche con incursioni in altri campi del sapere), con tanti bambini mascherati e truccati da pellerossa in giro per i diversi meandri del parco.
E, camminando, si potevano ammirare le splendide opere scultoree di David Nash (ed era l'ultimo giodella mostra) che, pur essendo fatte di materiali diversi dal legno, apparivano come elementi lignei innestati nel terreno o parti di alberi indigeni appartenenti ad epoche geologiche antiche rimaste nel sito, dando l'impressione di essere state lì da sempre, o addirittura di essere cresciute fuori dal terreno stesso.