I giorni passano,
fluttuando
Un giorno
Punto e a capo
Un altro giorno
Punto e a capo
I giorni passano,
in un'infinita ripetizione
Sleep!,
Wake up!,
Eat!,
Sleep!,
Repeat!
Repeat!
Repeat!
I giorni passano
e passano
e passano
e poi ripassano
Il cielo oggi d’un azzurro brillante
(che di più non si può)
fa male agli occhi
La temperatura è mite,
niente di invernale!
Quando arriverà l’inverno vero?
Quando la punta del naso si congela
Quando i polpastrelli delle dita
s'induriscono e diventano bluastri
Vorrei l’inverno, sì!
Vorrei giorni di pioggia,
giorni con un meteo idoneo
che possa giustificare tristezza e malinconia
Sbrigo incombenze,
faccio cose,
vado in giro,
porto il cane a passeggio
leggo,
scrivo,
quanto a parlare
poco parlo,
e niente altro
Poi ripeto
Ripeto
Ripeto
Arriva l’ambulanza,
Arrivano i vigili del fuoco
La sirena fende l’aria,
ferisce le orecchie
É sempre lo stesso giro
in cui tutto è vecchio,
niente mai veramente nuovo
Sono stanco,
stanco,
spossato,
molto stanco
Vorrei dormire
Vorrei poter passare le mie giornate dormendo
per non sentire la mia voce arricchita
ripetere sempre - o quasi sempre -
le stesse cose
e nessuno che mi ascolta
Forse sono nel fondo
d'un pozzo profondo
Da dove sono vedo soltanto
uno spicchio di cielo
mentre io sono sempre
nel cono d’ombra densa
in una sewmi oscurità
mai attraversat da un raggio di sole
nemmeno per via d'un miracoloso gioco di specchi riflettenti
Scrutando dall'alto, oltre il bordo di pietra,
nessuno può vedermi
poiché sono ombra che si maschera nell'ombra
Mentre sono lì sotto,
nel buio e nell'umido,
se parlo,
se grido,
se urlo
nessuno può veramente sentirmi
La mia voce, le mie parole,
rimbalzano sulle pareti di pietra
e si spengono
prima di arrivare in superficie,
lasciando a me un effetto crudele
di echi che vanno in dissolvenza
Amen
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