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8 novembre 2023 3 08 /11 /novembre /2023 08:28

Questo scrissi nell'aprile del 2011, pubblicando poi questa nota diaristica in uno dei miei due blog di allora (il link che porta a questo post è visibile in fondo alla pagina).
Noto nei miei scritti personali di quel periodo una certa vena malinconica e pensosa che, in parte, non mi appartiene più oggi.
Ma sarà poi vero?
Solo coloro che leggono ciò che scrivo oggi, penso, possono dirlo.

Maurizio Crispi

La spiaggia è semideserta 

 

Arrivano poche persone, sporadicamente, 
ma è una processione continua, in qualche modo 
Via uno, avanti un altro 
Le onde si frangono con forza e con un rombo costante, 
ma non c'è più il forte vento di ieri 
La dove c'è la secca e le onde si rompono, 
una ventina di bagnati se ne stanno in acqua: 
tutti con la muta, forse surfisti in erba, 
- ma di tavole non se ne vedono molte -
e stanno imparando i primi rudimenti per cavalcare le onde,
quando si rompono 
I loro corpi fasciati nelle mute nere 
conferiscono alla scena un che di lugubre e cupo 

 

Più in là, oltre la punta del molo, 
ci sono due canoisti che si dirigono verso il mare aperto, 
intrepidi 
Salgono sulle onde

molto alte prima di rompersi e ben distanziate l'una dall'altra
e poi scendono nell'avvallamento
L'incavo che si forma tra un'onda e la successiva è una valle profonda: 
quando uno dei canoisti vi scivola dentro, scompare del tutto alla mia vista 
e ne vedo a tratti solo la testa

oppure l'estremità della pagaia: 
il resto è invisibile,
sepolto nella minacciosa concavità liquida 
Tornerà a riemergere? - mi chiedo 
Oppure quell'incavo in cui l'acqua sembra farsi torbida e cupa 
si trasformerà per lui in un maelstrom infido? 

 

 

Il sole picchia forte e duro, pur volgendo al tramonto 
Come ieri sentivo il soffio del vento, incessante, 
così oggi le mie orecchie traboccano del rombo della risacca, 
altrettanto incessante 
I raggi del sole che mi inondano, 
mentre me ne sto seduto con le spalle poggiate 
ad un muro intonacato di bianco;
sono intensi e mi fanno calore 
e, forse proprio a causa di questo riscaldamento, 
le mie fantasie e la mia mente galoppano lontano 
Vorrei cose che non ho, sicuramente, 
e si accendono ogni tanto fantasie lussuriose,
talvolta a luci rosse 

 

Poco fa, è entrata sulla terrazza, 
lastricata con una pavimentazione di pietra pregiata,
forse granito, 
una coppia giovane 
Lei con tacchi molto alti, in tiro 
Lui così, vestito alla buona, ma un bel ragazzo 
Lei, sicuramente bella (uno di quei casi in cui la bellezza non è un'opinione), 
ha con sé una macchina fotografica reflex e gli dice: 
Fotografami! Sono bella e potrei essere una modella 
Il ragazzo l'accontenta e le scatta tante foto 
Click click click 

 

Poi, parlottando, incedono sulla terrazza, 
e, al suo limitare, si fermano a contemplare il mare 
A sua volta, la ragazza, evidentemente proprietaria della macchina, 
scatta alcune foto al fidanzato, 
ma lui non si mette in posa a differenza di lei prima
Poi, si incamminano e vanno via 
Le persone vengono, poche, e poi vanno 
Altre arrivano, fanno pochi passi verso il mare, 
guardano, poi gli volgono le spalle e vanno, 
senza indugiare mai per più di pochi secondi 
Si fermano a scrutare il mare, 
intenti, ad ascoltare il rumore della risacca, 
intenti
E poi se ne vanno 

 

Perché lo fanno? 
Forse perchè guardare il mare, 
sentire il rumore delle onde e del vento è rigenerante… 
Forse c'è qualche cosa di primigenio in ciò, 
visto che si tratta di una delle visioni 
che ci ha accompagnato sin dalla più lontana alba dell'umanità 
Forse perché la vita - e quindi anche noi - 
è strisciata fuori dal mare 
e thalassa è il nostro luogo delle origini, 
il nostro elemento primoridale,
la culla della vita
Forse è per questo che la vulva 
odora di mare e di salsedine

 

Non saprei 
Ci sarà un motivo, mi dico, 
se vengono, continuamente a guardare il mare 
per stare pochi secondi soltanto 
senza ristare mai abbastanza a lungo 
per poi andarsene 
Forse perchè è troppo
Qualche volta vorrei chiederglielo 
Penso che nessuno saprà rispondermi come vorrei 
Sono certo che balbetteranno qualche risposta
Poi si fermeranno, sentendosi aggrediti nell'intimo, 
si chiuderanno nel silenzio, 
mi volteranno le spalle e andranno via, 
lasciandomi solo con i miei interrogati insoluti, 
davanti al mare, solo

 

Nei giorni scorsi, per la prima volta dopo molti mesi, sono andato al mare in bici. Mi sono sdraiato al sole, in un punto adatto, del tutto riparato dal vento. Un po' ho dormicchiato e un po' ho fatto ginnastica E intanto mi guardavo attorno, godendo di un momento sospeso, in cui ancora non è incominciata la ressa estiva che rende questi luoghi inavvicinabili e fa perder loro tutto il fascino che possiedono. Il giorno prima soffiava un forte vento

Oggi, invece, il vento si era placato e, invece, come sempre succede, arrivavano a gruppi le onde che si frangevano sulla secca.

Ho giocato con la mia ombra, complice il muro intonacato di bianco…

Palermo, il 6 aprile 2011
 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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