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30 ottobre 2023 1 30 /10 /ottobre /2023 07:00
1.

 

In ufficio postale 2022 (selfie - Maurizio Crispi=

Bythos e Orthrus
Kraken,
Sinciziale
My friends 
Amenità 
Disquisizioni
Ogni tanto una news
Ma non gliene frega più niente a nessuno
Passata é la tempesta
Odo augelli far festa
Ieri sono stato all’ufficio postale
Affollatissimo
Sbracato
Gente che scatarrava e tossiva
Tutti tranquilli 
Tutti sereni 
Amo respirare mefitici vapori
Mascherine appese ad un chiodo
ad impolverarsi 
Oggi ho un lieve mal di gola
Cough! Cough!
Che sarà mai?

 

(07.05.2023)

 L'ittiocentauro è una creatura immaginaria con busto umano, zampe anteriori da cavallo e coda di pesce. Gli ittiocentauri sono "molto usati nell'iconografia, ma assenti nella mitologia". Sono spesso raffigurati come cavalcature delle ninfe. I due ittiocentauri più famosi sono Aphros (personificazione della schiuma del mare) e Bythos (personificazione della profondità del mare). Bythos è stata denominata una delle varianti COVID. E' curioso il fatto che le ultime varianti del Coronavirus identificate in ordine di tempo abbiano ricevuto il nome di esseri mitologici oppure di misteriosi animali viventi (possibilmente pericolosi e letali). Interessante vedere che dalla nomenclatura ispirata a criteri scientifici e neutrali si sia passarti ad una nomenclatura mitopoietica.

L'ittiocentauro è una creatura immaginaria con busto umano, zampe anteriori da cavallo e coda di pesce. Gli ittiocentauri sono "molto usati nell'iconografia, ma assenti nella mitologia". Sono spesso raffigurati come cavalcature delle ninfe. I due ittiocentauri più famosi sono Aphros (personificazione della schiuma del mare) e Bythos (personificazione della profondità del mare). Bythos è stata denominata una delle varianti COVID. E' curioso il fatto che le ultime varianti del Coronavirus identificate in ordine di tempo abbiano ricevuto il nome di esseri mitologici oppure di misteriosi animali viventi (possibilmente pericolosi e letali). Interessante vedere che dalla nomenclatura ispirata a criteri scientifici e neutrali si sia passarti ad una nomenclatura mitopoietica.

2.

 

Salvatore Crispi, mio fratello (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato
Ero con mio fratello
Prendevamo parte ad un banchetto
Eravamo seduti ad un lungo tavolo
in mezzo a numerosi convitati
Non c'era servizio al tavolo
Ognuno doveva alzarsi e andare a prendere 
ciò che voleva ad un buffet allestito poco più in là
Invece, sul tavolo erano già disposte
caraffe d'acqua e di vino, ma anche bottiglie di birra
Io mi alzavo e andavo a riempire un piatto per me e mio fratello,
solo uno - si badi bene -
perché altrimenti mio fratello sarebbe andato in escandescenze
accusandomi di volerlo fare mangiare troppo
Ho dunque riempito il piatto per entrambi, 
ma un po' più ricco
Piccoli trucchi di armoniosa convivenza
La stessa cosa che faceva la mamma, per alcuni versi,
con bonomia e con grazia,
ma soprattutto animata di amore materno, inestinguibile
Al buffet c'era un po' di tutto,
di tutto e per tutti i gusti
Non mancavano gli allestimenti fantasiosi
Io procedevo lentamente nel riempire il piatto,
sentivo una specie di impaccio cognitivo
nel riconoscere le diverse pietanze 
e nel capire come fossero fatte
Quindi, dedicavo molto tempo
all'analisi di ogni singola entry
cercando di capire appieno quali ne fossero gli ingredienti
In più cercavo in ogni modo di evitare
cibi contenenti abbondante cipudda
Quelli non avrei potuto proprio sopportarli
Sia come sia, alla fine, riuscivo nel mio intento
e tornavo al nostro tavolo con il piatto stracolmo
Mio fratello non era contento, però
Tentennava la testa e disapprovava con energia
Mi diceva che voleva soltanto bere un bicchiere di vino
e poi fumare una sigaretta
Nulla più 
Io rimanevo paziente ad ascoltarlo,
senza contraddirlo
e, poi, cominciavo a piluccare qualcosa dal piatto,
porgendogli ogni tanto un boccone
che lui accettava, mostrando di gradire
Mai fargli notare, però, che stesse mangiando!
Era sempre così - è sempre così - che vanno le cose
Quasi rituale il suo rifiuto di cibarsi
Poi, però, si cibava a condizione che anche lo spingitore si cibasse
dello stesso cibo
Una specie di comunione - mangiando per di più dallo stesso piatto-
che scaturiva da una preliminare contrattazione
Faceva parte del suo modo di essere,
specie negli ultimi anni, 
di non gioire mai del cibo,
di non accettare i piaceri della tavola,
di non cercarli
Fosse stato per lui
si sarebbe accontentato di una patata bollita a pranzo 
e di una a cena
Cibo da anacoreta:
dopo la morte della mamma mio fratello
avrebbe voluto essere sempre un quaresimante spinto
Ma il bicchierino di vino
e la santa sigaretta
non dovevano mai mancare
Mi accorgevo che una delle entrée a cui avevo attinto
era guarnita di abbondante cipudda
Questa ingrediente era sfuggito al mio esame minuzioso
e ormai il danno era fatto 
Pazienza!

 

Mio fratello barbuto, Piano Sempria, 1973 (foto di Maurizio Crispi)

Chissà perché ho sognato questo sogno
A volte i morti nei sogni ritornano
Forse questa volta sono stato stimolato
dall'aver dormito, per motivi organizzativi, 
nella stanza che dividevo con mio fratello,
ancora gravida della sua presenza

 

In attesa del sonno 
questo pensavo:
Sto bene
Sono al caldo
Sono archetipico
Mi fa piacere dormire qui di quando in quando
Quando sono in questo lettuccio striminzito
é come se il cerchio si chiudesse
ed io potessi coltivare l’illusione di essere tornato ragazzino
con un enorme carico di speranze e sogni 
davanti a me
Un giovane virgulto
verde e flessibile
elastico e duttile
tanta strada davanti
ancora tutta da percorrere e scoprire

 

Non so perché i nostri morti 
si manifestano a noi
Forse, lui o altri, a volte, 
ritornano,
perché sentono il bisogno di dirci qualcosa,
un annuncio in alcuni casi,
una premonizione, 
oppure un semplice memento

 

La vita è fatta ed intessuta di ricordi
Senza, noi moriamo
Senza di loro, i nostri morti,
senza la loro presenza intessuta di ricordi
non non siamo nulla,
più fantasmi di un fantasma

 

Questo è quello che penso

 

(7 marzo 2023)

3.

 

The Lone Ranger (dal Web)

Questa notte ho sognato mio fratello
Lo accompagnavo ad un evento
che si teneva in un grande palazzo storico,
irto di barriere architettoniche

 

Ad ogni passaggio 
bisognava prenderlo di peso
con la sua carrozzina 
e spostarlo al di là dell’ostacolo

 

Era una fatica da Titani
oppure degna di quel traghettatore
che poi ebbe nome di Cristoforo 

 

Poi lo perdevo di vista 
Ogni tanto lo scorgevo
Era come se avesse acquisito
la capacità di spostarsi da solo
pur imprigionato in quella carrozzina
(forse solo con la forza della mente)

 

E, da lontano, lo vedevo
andare a cacciarsi in posti impossibili
In cima a vertiginose scalinate
oppure su davanzali di enormi finestroni
aggettanti sul vuoto

 

Da queste postazioni 
pareva che osservasse ciò che accadeva,
enigmatico o sornione,
come un Lone Ranger in carrozzina a rotelle, 
anziché a cavallo

 

Avrei voluto raggiungerlo per aiutarlo,
ma ogni volta ostacoli
si frapponevano tra me e lui
oppure si attivavano complesse situazioni di folla,
acclamazioni o anche tumulti

 

Cercavo di gridare il suo nome,
di attirare la sua attenzione
ma dalla mia gola non usciva suono alcuno,
solo inefficaci gorgoglii 

 

Lui si allontanava sempre di più,
sino a diventare evanescente
come un fantasma 
oppure come un’entità metafisica

 

E poi non lo vedevo più,
la sua figura andava in dissolvenza 
come in un film,
per poi scomparire del tutto

 

(29 ottobre 2022)

4.

 

Selfie (Maurizio Crispi)

Il sogno infinito
imprigionato in un loop
Vado ad un raduno di giovani anime
Siamo alloggiati all’ultimo piano
di un grande hotel in stile liberty
alquanto vecchiotto

 

Ci indicano di salire sino all’ultimo piano
per mezzo di un ascensore cigolante
Ci é stata assegnata una grande camerata
dove dei lettucci striminziti sono disposti affiancati 
su ciascuna delle due pareti lunghe
Di fronte, possiamo accedere ai bagni comuni
piuttosto sporchi

 

Non succede mai nulla
Siamo lì imprigionati, come in attesa in un limbo

 

Poi ci sono all’improvviso delle scosse violente
e la torre dell’ascensore crolla,
fortunatamente senza vittime
Mi ritrovo a camminare per strada
poiché devo andare a recuperare la mia auto
Poiché indosso ai piedi 
due paia di scarpe sovrapposte
non posso camminare bene 
e vado avanti strascinando i piedi e ciabattando

 

Mi imbatto in un mio conoscente d’antan
e gli chiedo se voglia fare la strada 
con me, per tenermi compagnia
Ma anche qui non succede mai nulla
Non arrivo mai da nessuna parte
(come spesso accade)

 

(30 ottobre 2022)

La luna piena - quasi - di notte (foto di Maurizio Crispi)
5.

 

Ho sognato
sognato
sognato

 

Ho viaggiato

 

Questa volta ero in una metropoli
e mi pareva che fosse 
Roma Capitale

 

Facevo cose,
mi giravo e rigiravo,
mi muovevo
a volte annoiato
a volte pieno di meraviglia
Dovevo anche fare qualcosa d’importante
e mi rendevo conto 
di aver dimenticato 
tutto ciò che mi serviva
e soprattutto la mia consueta scorta di libri
C’era molta folla 

 

Solcavo le strade con la sicurezza 
di colui che sa 
Poi dovevo accompagnare qualcuno
e diventavo, per così dire, lo duca suo

 

I sogni aprono scenari,
immettono in multiversi

 

La notte, quando dormo,
vorrei subito scivolare nel sogno
per entrare nella dimensione magica
che mi viene proposta 
Se non ricordo il sogno,
poi, mi adiro
e penso di essermi perso
qualcosa di importante
La dimensione del sogno
mi è più congeniale
Non mi stanco mai
Devo sempre vivere sino in fondo
le avventure che il sogno 
mi propone,
anche se talvolta
sento di provare un po’ di paura
ma poi mi dico;
É solo un sogno!

 

Mi chiedo come sarebbe
se - una volta o l’altra -
si rimanesse impigliati per sempre
nel proprio sogno,
specie se è uno di quelli inquietanti

 

A volte ho la sensazione 
che sto sognando il sogno di un altro
E allora penso che il sogno
dia l’opportunità di vivere molte vite
E ancora una volta,
quando penso ciò,
torno ad essere 
vagabondo delle stelle

 

(30 ottobre 2023)
 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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