Il tempo,
i mesi,
i giorni
le ore
scorrono eguali
se piove
o se fa bel tempo
notte, giorno, giorno, notte
Ogni tanto a notte fonda guardo fuori dalla finestra
mentre tutto è silenzio
e la via è illuminata dal chiarore giallo dei lampioni
Niente accade
Ogni giorno eguale all'altro
Dormire
mangiare
cacare
radersi un giorno sì e uno no
i lavoretti in campagna
di pietre
di cemento
di fuochi
di foglie secche
che svuotano la mente
come quando si fa un puzzle da mille pezzi
Leggere molti libri
n libro per ogni stanza
Finirne in media uno al giorno
Sognare
Ma non sempre i sogni riafforano alla coscienza
Anzi quasi mai, se non per il ricordo confuso
di avventure rocambolesche e di meravigliosi viaggi
Poi tutto - anche queste esili tracce -
scompare in un baleno
E' lontano il tempo in cui
meticolosamente i sogni che mi arrivavano
li trascrivevo
per poi rileggerli a distanza di tempo
e sentirli come quelli di un estraneo
Quasi mai parlare, se non per monosillabi
Ogni tanto, quando spiccico poche parole,
rimango sorpreso dal suono della mia voce
poco articolata e gracchiante,
per il lungo disuso
degno della regola di un monaco trappista
Vorrei lasciare qualche traccia di me
a futura memoria
ma questa speranza si fa più esigua
giorno dopo giorno
Il mio pensiero che ci fosse
una continuità tra una generazione e l'altra
è pura illusione,
forse follia
In solitudine, mi incammino
in un viaggio che porta verso altre solitudini
indicibili
e verso l'oblio ineffabile
Già ora, del resto,
è come se fossi l'uomo invisibile
che attraversa il mondo mai visto, mai notato
E comunque, anche se in questo modo distorto,
vivo e continuo a vivere
C'è qualcosa da fare
C'è sempre l'attesa di un istante meraviglioso
proprio dietro l'angolo