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Questa notte ho compiuto imprese spettacolari, di sport e di resistenza (badate bene: non sto dicendo "resilienza"!)
Non ricordo i dettagli
Ogni volta che mi riaddormentavo, ripiombavo in sogni analoghi, tutti di performance mirabolanti
Nell’ultima parte del mio dormire dovevo percorrere a piedi - e forse anche in canoa - la distanza che separa Palermo da Cefalù
Prima di partire telefonavo all’ospedale di Cefalù per sapere se avevano a disposizione una camera per raccogliermi (appropriato lapsus, anche se nelle mie intenzioni la parola era “accogliermi”!)
Quando telefonavo mi qualificavo come medico, ma dal tono della telefonata si comprendeva bene che mi stavo rivolgendo ad un’ipotetica reception della struttura ospedaliera, come se la struttura fosse dotata di una foresteria per ospitare medici pazzi
Benché per tutta la notte abbia sognato di compiere le dodici fatiche di Ercole, al risveglio mi sono sentito particolarmente riposato e in pace con me stesso
Purtroppo mi mancano i dettagli
Peccato davvero, perché sarebbe stato sicuramente un bel racconto
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