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15 maggio 2024 3 15 /05 /maggio /2024 11:59
libri in studio (foto di Maurizio Crispi)

Questa notte ho compiuto imprese spettacolari, di sport e di resistenza (badate bene: non sto dicendo "resilienza"!)
Non ricordo i dettagli 
Ogni volta che mi riaddormentavo, ripiombavo in sogni analoghi, tutti di performance mirabolanti
Nell’ultima parte del mio dormire dovevo percorrere a piedi - e forse anche in canoa - la distanza che separa Palermo da Cefalù 
Prima di partire telefonavo all’ospedale di Cefalù per sapere se avevano a disposizione una camera per raccogliermi (appropriato lapsus, anche se nelle mie intenzioni la parola era “accogliermi”!) 
Quando telefonavo mi qualificavo come medico, ma dal tono della telefonata si comprendeva bene che mi stavo rivolgendo ad un’ipotetica reception della struttura ospedaliera, come se la struttura fosse dotata di una foresteria per ospitare medici pazzi 
Benché per tutta la notte abbia sognato di compiere le dodici fatiche di Ercole, al risveglio mi sono sentito particolarmente riposato e in pace con me stesso 
Purtroppo mi mancano i dettagli 
Peccato davvero, perché sarebbe stato sicuramente un bel racconto

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13 maggio 2024 1 13 /05 /maggio /2024 12:43
Cielo nuvole e palma (foto di Maurizio Crispi)

Che sogno, ragazzi, che sogno!

 

È stata una notte di sogni molto agitati ed intensi 
Una vera e propria tempesta onirica boreale, ed anche australe
Mi sembrava di vivere nel tempo di questa singola notte un’intera vita 
Ogni volta che mi riaddormentavo, era come se il sogno continuasse a svilupparsi lungo uno stesso filo conduttore
È stato faticoso questo sognare, perché mi ha dato l’impressione, che stessi vivendo un’intera vita parallela 
Ricordo due parti, in modo speciale e più vivido
In una arrivavo in un posto dove avevo lavorato in passato e da cui ero andato via a causa dei cattivi rapporti che si erano creati con alcuni operatori e che mi avevano fatto sentire - nelle loro conseguenze - vittima d'una forma di mobbing verticale
Ma nel sogno il luogo era totalmente differente 
Riconoscevo alcune facce di quel periodo tra cui quella di un operatore (di cui non dico la professionalità) con un volto alquanto grifagno e savonarolesco
Portavo dei libri che, nelle mie intenzioni, avrebbero dovuto essere utili a tutti  per l’aggiornamento 
Entravo nella stanza degli operatori per collocarli in una grande scaffalatura
Mentre li ponevo al loro posto, parlavo e ne illustravo il contenuto 
In particolare, mi rivolgevo con enfasi al Grifagno e gli dicevo: questi sono adatti per te e potresti presentarli tu a tutti gli altri colleghi 
In questo gruppetto di volumi c’era anche il mio sul disagio giovanile, di cui ho recentemente parlato in occasione di un altro sogno 
Lui mi guardava di rimando e dalla sua mimica capivo che mi disprezzava e che quei libri non li avrebbe mai letti e nemmeno presentati agli altri
Pensavo anche che il mio darmi da fare non avrebbe portato alcuno frutto
In questa circostanza, portavo con me anche dei CD  che avevo acquistato nel corso di un mio viaggio in un luogo lontano e, tra questi, ve ne era uno di un gruppo americano che faceva musica blues e, proprio su di questo, mi mettevo a concionare, dicendo quanto questi musicisti fossero all’avanguardia per l’uso spregiudicato delle chitarre duellanti
Qui, l’inquisitore si mostrava un po’ più interessato e condiscendente 

 

In una fase successiva, ero con Gabriel in un posto di mare: una lunga spiaggia, enorme, immensa, di sabbia bianca e, davanti, la distesa infinita del mare azzurro, scintillante nel sole
Facevamo qualcosa, ma non ricordo bene: forse dovevamo compiere una qualche impresa, al termine della quale ci avrebbero consegnato uno o più trofei 
Poi eravamo seduti ad un tavolo della zona dello stabilimento balneare adibita ad area di ristoro e bar
Qui compariva un altro personaggio della mia vita passata, un altro psicologo, con il quale avemmo modo di scrivere, proprio agli esordi della mia attività di medico psichiatra, un libro sulle tossicodipendenze giovanili (il cui nucleo centrale nasceva dalla mia tesi di specializzazione in psichiatria)
Sembrava il boss di questo luogo, lo psicologo che aveva un’aria furbetta e volpina: parlavamo del più del meno, ricapitolando gli eventi della nostra vita come se fosse trascorso un tempo lunghissimo dal precedente incontro
Le cose andavano per le lunghe: intanto, Gabriel era scomparso dal mio campo visivo, non lo vedevo più in giro ed ero preoccupato per il protrarsi della sua assenza
Dopo un po’ ricompariva, tuttavia, ed era tutto contento: mi diceva che aveva appena fatto da solo una lunga nuotata e mi chiedeva anche di prodigarmi perché gli venisse consegnato uno dei trofei in palio
Me lo sono meritato!, ribadiva
Mi rivolgevo allo psicologo che sembrava essere a capo di tutto 
Lui si metteva in piedi, incombendo su di me dalla sua alta statura, e si toglieva l’accappatoio bianco che indossava, rimanendo in costume da bagno e rivelando di avere la pelle lussuriosamente affrescata di tatuaggi policromi
Ed io rimanevo turbato ma anche ero preso da un senso di meraviglia nell’osservare quasi guizzanti sotto la pelle una folla di fantastiche creature che parevano vive
E qui questo secondo frammento finiva e andava in dissolvenza

Questo il libro reale che emerge dalla tessitura del sogno:
Giovani e droga: aspetti psicologici delle tossicodipendenze giovanili da oppiacei. Riflessioni sulla letteratura in margine ad una esperienza presso la divisione neurologica dell'Ente ospedaliero Villa Sofia di Palermo / M. L. Benincasa, M. Crispi, A. Travaglino; prefazione di G. V. Caprara, Casa editrice Bulzoni (Collana: L'Uomo e la Società), 1981

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12 maggio 2024 7 12 /05 /maggio /2024 07:14
Alba (foto di Maurizio Crispi)

Ho sognato,
ma non ricordo nulla 
Mi indispettisco quando ciò accade
Ho dormito sodo 
solo di tanto in tanto risvegliandomi, 
per rimanere quieto 
con gli occhi aperti nel buio 
ad ascoltare il mio respiro, 
niente per questa volta 
nessun concerto di fischi e sibili,
bensì un respiro tranquillo e cheto 
Poi, ogni volta, dopo un po’ 
mi riaddormentavo
Così ho passato la notte,
un po’ ronfando nell’abbraccio di Morfeo 
e un po’ da sveglio,
sognando forse di incontri,
di persone e di luoghi,
eventi diversi
in cui ero io
assoluto protagonista,
fino a quando non ho sentito 
che giunta era l’ora
Sono scivolato fuori dalle coltri,
rimettendomi in piedi 
e ho ciabattato sino all’uscio di casa
Sono uscito 
nell’aria fresca del primo mattino 
e già il cielo all’orizzonte trascolorava
in tonalità di arancioni e rossi
Il mio sguardo si è perso 
in quella meraviglia

 

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11 maggio 2024 6 11 /05 /maggio /2024 10:01

«Un uomo può sopportare molto finché può sopportare se stesso. Può vivere senza speranza, senza amici, senza libri, perfino senza musica, fino a quando può ascoltare i propri pensieri.»

Axel Munthe (da "La storia di san Michele")

Locandina di Baby Reindeer

Ieri sera, sono andato a letto dopo aver guardato, mentre cenavo, il secondo episodio di Baby Reindeer che è, evidentemente angosciante al punto giusto
Sono scivolato in un sonno di piombo e ho sognato 
Ero ad un raduno di vecchi compagni di scuola e alloggiavamo tutti quanti in un hotel che avevamo affittato in esclusiva per l’attuazione di questo meeting del sessantesimo anniversario dell’esame di maturità  
Ognuna delle stanze era occupata da uno o più degli ex-compagni
Non so come, non so perché c’era una tipa, bruttissima, orrenda come un’arpia che mi perseguitava, mi seguiva, mi tampinava, non mi dava respiro e io cercavo di fuggire da lei, perché sapevo che mi avrebbe potuto far del male, molto male
In una scena del sogno, cercavo rifugio in una delle stanze occupate dagli ex compagni 
Ricordo che entravo a perdifiato e chiedevo loro di ospitarmi fintantoché le acque non si fossero calmate
Per essere più al sicuro uscivo fuori sul balcone e me ne stavo lì ansimante come un Axel Munthe (ma perchè proprio qui viene fuori questo Axel Munthe?) spaventato a morte
Dopo un periodo di tempo piuttosto lungo venivo fuori circospetto sperando che dopo la lunga attesa, logorata, l’arpia se ne fosse andata, che avesse demorso, ma no!
Era ancora là a scrutare, ad osservare con occhi da avvoltoio, fiancheggiata da una sua scherana, altrettanto orrenda
Mi rintanavo di nuovo nel rifugio sicuro, ma pensavo anche che non avrei potuto passare tutta la vita a nascondermi
Trascorso un altro po’ di tempo, di nuovo riemergevo, pensando che, correndo a gambe levate, sarei potuto andare a ripararmi nella sala cinematografica vicina, dov'era in programmazione un certo film intitolato “Reindeer” (senza "baby")
Uscivo fuori dall’albergo, cominciando a respirare di sollievo e invece… 
I peggiori incubi non hanno mai fine
La mia stalker era là, proprio davanti davanti all’albergo, intenta a parlare con una mia cugina
Scappa, scappa! 
Corri, corri! 
Pensavo di poterla fare franca 
Invece, proprio quando stavo per girare l’angolo e dileguarmi, guardando indietro alle mie spalle per un’ultima volta intercettavo lo sguardo implacabile di lei e capivo che non avrei avuto scampo

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10 maggio 2024 5 10 /05 /maggio /2024 11:05
Il disagio giovanile contemporaneo: immagini di un'adolescenza tradita

Ho fatto uno strano sogno questa notte
Ero in una città sconosciuta 
Ero andato a trovare un mio collega, uno con il quale tempo addietro abbiamo lavorato assieme per scrivere un libro sul disagio giovanile 
Mi ritrovavo in una stanza della sua abitazione dove regnava una grande confusione 
In mezzo agli oggetti sparsi sul pavimento dovevo cercare e raccogliere dei grandi volumi del formato di raccoglitori ad anelli contenenti delle mie opere, scritti ed articoli vari
Con grande fatica riuscivo a raccattarli tutti 
Ne afferravo un grosso fascio e me ne andavo reggendoli sotto il braccio: dovevo trasferirli da qualche altra parte
Lo spostamento non era semplice perché i grossi volumi - in considerazione delle loro dimensioni e del loro peso - non potevano essere portati agevolmente in quel modo e mi scivolavano continuamente: ne perdevo la presa e mi cadevano per terra, costringendomi a continue soste per raccattarli 
Ricordo che questi volumi erano molto impolverati
Prima di uscire, gravato del loro peso, avevo sì provato a ripulirli, ma molto grossolanamente, per cui, sparse su di essi, rimanevano chiazze d'uno spesso strato di polvere secolare che, nell'inevitabile struscio, mi imbrattava i vestiti 
Arrivavamo, infine, ad un altro edificio circondato da un alto porticato monumentale, indubbiamente antico, per non dire vetusto
Il mio amico era con me, ma non nel mio campo visivo: ne percepivo la presenza alle mie spalle 
Mi diceva (voce incorporea) che dovevo salire le scale dell’antico palazzo e portare quei volumi a casa sua, dopo di ché sarei dovuto scendere per ritornaresino al luogo da dove eravamo partiti per prenderne altri
Ero un poco titubante, anche perché avevo capito inizialmente che quei volumi erano destinati a me (per il mio uso personale), ma lui no, sosteneva una tesi diversa dicendo che li doveva regalare uno a ciascuno dei suoi ospiti e che glieli avrebbe consegnati in dono nel corso di un banchetto che egli avrebbe offerto loro di lì a poco
I suoi ospiti sarebbero stati nel numero di otto: motivo per cui occorreva che io stesso sarei dovuto andare a prenderne altri quattro nel luogo di partenza 
Ero molto indispettito per questo 
E comunque, pur recalcitrante o riluttante che di si voglia, mi accingevo a penetrare nell’antica dimora per assolvere il compito, ma c’erano delle difficoltà: l’edificio pareva impenetrabile.
Il portone di legno massiccio appariva solido ed impenetrabile, non vi era traccia di citofoni esterni e nemmeno d'un battente di ferro sull’uscio
Il mio amico che ora riuscivo a vedere e che - come all’improvviso realizzavo - era seduto su una carrozzina a rotelle mi diceva che forse avrei dovuto fare un lungo giro seguendo il perimetro dell’edificio e lì sul retro avrei trovato una porticina (quella della servitù) che mi avrebbe consentito l’accesso
Ero molto disturbato dall’idea di dover fare questa lunga scarpinata reggendo il peso degli enormi volumi, ma sapevo anche che dovevo fare buon viso a cattivo gioco 
Non mi allietava nemmeno l’idea che, dopo aver depositato il primo carico, avrei dovuto ritornare indietro per il secondo
Mi sentivo costretto a fare un lavoro da mulo (senza nessuna offesa per i muli)
Ero piuttosto scontento

 

Dissolvenza

I libroni (raccoglitori ad anelli)

Cosa sono i "libroni" del sogno?  Credo che corrispondano a dei raccoglitori ad anelli, dove all'interno di buste trasparenti collocavo, in ordine cronologico, tutto ciò che scrivevo, sia che fosse stato pubblicato a stampa, sia no (e quindi anche tutto ciò che andavo via rendendo visibile sul web o che veniva pubblicato in blog e/o testate giornalistiche digitali).
All'interno di ogni busta collocavo anche le diverse versioni, sino a quella definitiva.
Ho mantenuto questa abitudine a lungo.
Ci voleva un sacco di lavoro, oltre che materiali (carta, cartucce per stampante, raccoglitori ad anello, buste trasparenti) con un dispendio non indifferente
Poi, ad un certo punto smisi.
Conservo tuttora questo imponente archivio costituito al momento da decine di "libroni".
Se avessi perseverato in questa abitudine adesso sarebbero centinaia, con un non indifferente problema di immagazzinamento…
Diciamolo pure: in un certo periodo della mia vita e poi per molti anni a seguire (almeno 12, credo) ho coltivato questa smania di "archiviare me stesso"...



 

Maurizio Crispi e Eugenio Mangia, Il disagio giovanile contemporaneo. Immagini di un'adolescenza tradita, Ila Palma, 1999

Maurizio Crispi e Eugenio Mangia, Il disagio giovanile contemporaneo. Immagini di un’adolescenza tradita, Ila Palma, 1999

Credo che questa monografia mantenga tutt’ora una sua attualità, anche se quando fu scritto un po’ precorreva i tempi perché il nostro sforzo fu quello di cercare di trovare un filo rosso conduttore che unisse temi e problematiche solo apparentemente diversi.
Oggi richiederebbe di sicuro qualche ulteriore approfondimento per quanto concerne la pervasività delle moderne tecnologie digitali
Peccato che il volume in formato cartaceo non sia più disponibile nel commercio se no con qualche copia di seconda mano.

(Quarta di copertina) Perché sono oggi così attratti dai “non luoghi“ e dai “luoghi eterotopici“, moderni scenari metropolitani generatori di solitudine?
E che cosa li spinge ad impegnarsi ripetutamente in comportamenti rischiosi o corteggiare la morte?
In una società che è stata definita “normalmente tossicomanica“, ha ancora un senso parlare di prevenzione delle tossicodipendenze?
A quali motivazioni risponde il crescente consumo di designer drugs da parte dei giovani della “ecstasy generation”?
Quale valenza psicologica assume il moderno fenomeno delle “pubbliche confessioni“ televisive: storie di vita, di separazioni, di disastri familiari e fallimenti educativi, raccontate dagli adolescenti e dei loro genitori, all’interno dei salotti o delle platee di quella che è stata definita la “TV del dolore”? 

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8 maggio 2024 3 08 /05 /maggio /2024 11:39
PIove, piove!

Dopo lunga attesa,
dopo vuoto rullare di tuoni,
dopo giorni quasi estivi
e asciutti, come non mai,
finalmente piove

Piove!
Piove!

Speriamo che duri
Speriamo che si riempiano gli invasi
Speriamo che si colmino vasche e cisterne
Speriamo che le piante assetate
possano bere a loro piacimento

Il picchiettio della pioggia
oggi è benevolo
e di buon auspicio

Maurizio Crispi

Ha piovuto

Eppure manca l’acqua

L’invaso di Rosamarina non s’e riempito,
anzi è ancora semivuoto

Troppo brevi sono stati
i giorni della pioggia

Rimane solo l’acqua dei pozzi privati

Anche questi prima o poi si esauriranno

Le piante nel momento del bisogno
non potranno essere abbeverate

L’erba è secca

La zagara degli aulivi è scomparsa,
s’é squagghiata
prima di dare frutto

Che fare?
Aspettare!

Intanto le farfalle svolazzano pigre,
s’avvicinano ai fiori selvaggi,
quelli sopravvissuti al siccume,
suggono il nettare
e impollinano

Le poiane salgono in lenti giri
con le correnti ascensionali
e scrutano il territorio sottostante,
con occhi telescopici,
alla ricerca di prede
Piccioni e gabbiani
s’intersecano nei loro voli

L’aria è calda
Il sole picchia feroce

Vedremo…

Poi, quando tutte le speranze
saranno andate deluse
ci sarà ancora tempo
per la danza della pioggia

Maurizio Crispi (12 maggio 2024)

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7 maggio 2024 2 07 /05 /maggio /2024 13:30
Testa di legno con borsalino (foto di Maurizio Crispi)

In un frammento di sogno sono in divisa da ufficiale dell’esercito
Entro in una stanza dove ci sono molti altri (che non conosco), ma in abiti civili; e, poi, - unico in divisa, pure da ufficiale - c’è anche un mio zio, fratello di mia madre
Mi esercito a mettermi sull’attenti, scattante e teso 
Voglio mostrare a mio zio che ci so fare e che sono all’altezza
Ripeto per diverse volte il passaggio dalla posizione di riposo a quella di attenti 
Dico anche a mio zio che, per realizzare un’impeccabile posizione di attenti bisogna stendere la colonna vertebrale verso l’alto, alzando contemporaneamente il mento e quindi protendere anche la testa verso l’alto, in modo da apparire il più possibile marziali, con lo sguardo fisso verso un punto lontano e l’espressione del volto assolutamente immobile

 

Mio zio approva

 

(Dissolvenza)

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7 maggio 2024 2 07 /05 /maggio /2024 07:33
Poco prima dell'alba

Mille richiami canori,
sento,
voci cinguettanti
intente in dialoghi fitti
per me incomprensibili
e più in alto
il verso del gabbiano
che intraprende i suoi primi voli,
e ognuno è seguito da tre brevi schiocchi

Strade deserte
prima dell’alba
quando la volta del cielo
trascolora dal nero intenso
ad un blu profondo
e gli alberi pian piano
emergono dal mondo delle ombre
con le loro sagome
e pare che prendano vita

Un passo dopo l’altro

Una salva di starnuti violenti,
spossanti
e via!

Un nuovo giorno mi attende,
con i suoi inattesi doni

Maurizio Crispi (5 maggio 2024)

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1 maggio 2024 3 01 /05 /maggio /2024 08:35
Palmizio a Palermo con lo sfondo di cielo corruscato (foto di Maurizio Crispi)

Ero in un grande resort vacanziero
Mi sembrava anche di trovarmi all’interno  di una grande riserva naturale con un enorme quantità e varietà di alberi secolari di grandi proporzioni e molte specie altrove prossime all’estinzione, ma qui in pieno rigoglio
In mezzo agli alberi si snodavano grandi viali fiancheggiati da siepi curate, ma non ricordo molto altro. Qui la memoria mi tradisce e che ci posso fare! 
Ero con mio figlio e, a un certo punto, tra le tante attività  che si potevano svolgere, c’era la possibilità di salire su un piccolo trenino articolato in molti vagoni sul quale i bambini avrebbero fatto l’intero giro panoramico del parco
Arrivavamo nel punto di raccolta e trovavamo già una grande folla di bambini in attesa 
Mi cadevano le braccia al pensiero che avremmo dovuto aspettare per un sacco di tempo! 
Ma invece non era così perché quando il primo convoglio partiva ci accorgevamo che erano rimasti ben pochi bambini: avevano tutti trovato posto e quindi si trattava di aspettare soltanto il prossimo giro di giostra
E così Gabriel saliva a bordo in attesa che venisse il suo turno per fare il giro panoramico 
Ed io!? 
I genitori non erano ammessi a bordo
Solo i piccirilli! 
Ecco!
Mi ritrovavo da solo e cominciavo a camminare a piedi seguendo il trenino che ancora non era partito per il giro in senso stretto ma si era fermato per una serie di soste intermedie per raccogliere degli altri bambini a bordo 
Ad un certo punto mi ritrovavo su una tavola da skateboard (io che non sono mai stato capace di cavalcarne una!)
Invece, in questa circostanza ero abilissimo, pronto a partecipare ad un contest 
Procedevo lungo un viale in discesa, pavimentato con sanpietroni che rendevano la superficie fortemente irregolare, a grandissima velocità e dovendo fare, per di più, delle abili evoluzioni per scansare i pedoni che con i loro piedoni neri e sporchi procedevano con browniane evoluzioni
Il viale era in discesa con ampie curve e quindi schizzavo ad una velocità turbinosa che mi scompigliava i capelli che non ho 
Ero in uno stato di esaltazione 

Dissolvenza 
L’ho fatta in solvenza
L’ho fatta in connivenza
Mi ha scritto turpiloquenza
L’ho fatta 
Mi ha scritto ancora con eloquenza
Sei un solerte cretino

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27 aprile 2024 6 27 /04 /aprile /2024 10:33

Una mia piccola nota, scritta il 27 aprile 2022 e mai riportata qui su questo blog.
Lo faccio adesso

Maurizio Crispi

Panchine di padre Pio (foto di Maurizio Crispi)

Alba tranquilla
cielo terso
il tubare dei piccioni
il freddo e il duro
delle doghe di una panchina di ferro
sotto il culo
davanti alla statua benedicente del santo

 

Non si passa mai indenni
attraverso la vita
Ci sono strettoie
passaggi ardimentosi
tormente di ghiaccio
e venti infuocati

 

Ogni transito infligge ferite,
strappi, dolori lancinanti

 

Se si sopravvive, tutto passa
Lentamente

 

Poi rimangono soltanto i segni,
nelle ossa, sulla pelle
e nell’animo

 

Il tempo è un grande scultore,
disse una scrittrice
da me molto amata 

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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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